Posted tagged ‘Spreco risorse’

Colpa di chi? Lo vogliamo dire?

9 novembre 2014
Immagine di Zentabaga presa su facebook

Immagine di Zentabaga presa su facebook

Per continuare con un breve riassunto visivo, il concetto espresso da Pastoret, presidente dell’Union valdotaine e cioè che non è a causa di una cattiva gestione economica che siamo messi così male, ma è tutta colpa dello Stato cattivo che taglia e taglia…

Domandine di fine anno

26 dicembre 2013

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

In presidente della Giunta regionale, Augusto Rollandin, ci ha informati sullo stato pessimo di salute in cui si trovano le casse regionali e ci ha anche preannunciato che l’anno che verrà sarà anche peggio di quello appena trascorso. Non c’è da restare allegri, eppure sono convinto che con un po’ di oculatezza si potrebbe vivere bene anche senza tanti, troppi soldi. Fare attenzione alle spese e al risparmio permetterebbe di mantenere i servizi ai cittadini, almeno quelli più importanti come la salute, l’istruzione e la possibilità di muoversi. Allora le chiedo, cara Patuasia, perché la Regione che è proprietaria di un cinema-teatro nuovo di zecca, deve pagare l’affitto per la sala dove si proiettano i films della Saisons culturelle? Non ho idea di quanto spenda, ma immagino che non sia poco, perché lo fa? Per fare un favore ai preti ai quali non si nega mai nulla? Perché lo Splendor non è attrezzato per il cinema? E nel caso fosse così, perché non è stato pensato anche per questo tipo di spettacolo? Le domande sono molte e credo pertinenti, vorrei che Lei o qualche utente, potesse essere così cortese di rispondermi. E, nel caso qualche amministratore leggesse la mia lettera, possa fare suoi gli interrogativi. Grazie.

Il lunedì della sub-cultura

15 luglio 2013
Il nuovo progetto di riqualificazione di Piazza Caveri, ovvero il fare e disfare per rifare contenti tutti gli amici!

Il nuovo progetto di riqualificazione di Piazza Caveri, ovvero il fare e disfare per rifare contenti tutti gli amici!

Con oggi si apre la settimana della sub-cultura. Patuasia dedica sette giorni alla riscoperta degli scempi e delle cretinate che si sono effettuati negli ultimi anni contro la città e quindi contro di noi.

Un utente ha detto che la Sovrintendenza della VdA dovrebbe essere commissariata, credo che abbia ragione. Infatti non penso che la legge italiana lasci tutta la libertà che gli amministratori vari si prendono nella “cura” del nostro patrimonio; che l’autonomia dia il nulla osta per fare qualsiasi cosa senza controlli nazionali; che il Sovrintendente possa essere semplicemente incaricato dai politici… , in attesa di cercare informazioni al riguardo ecco alcuni esempi di pessima gestione.

Primo esempio: Piazza Severino Caveri. Dopo i buchi-cemento-cassonetti creati ad hoc per “valorizzare” le antiche vestigia romane, ecco che la Sovrintendenza rilascia il permesso al Comune di Aosta di soffocarle fra i tubi innocenti resisi necessari per il soppalco su cui hanno poggiato le casette natalizie. (Provate a chiedere di allargare di qualche cm la finestra dello chalet del nonno e ditemi se sono altrettanto disponibili). Poi, dal momento che qualsiasi progetto che parta da questi uffici è “intermedio”, ecco che i buchi sono stati ricoperti per permettere il restauro di Maison Lostan e per destinare la piazza verso altro destino. Nessun concorso! (vedi foto). Questo è il rispetto, questa è la valorizzazione dei nostri beni culturali e dei nostri beni economici da parte della Sovrintendenza. Commissariamola!

A volare sono solo le particelle!

21 giugno 2013

L’aerostazione non è una cattedrale nel deserto, ma l’aborto di una cattedrale nel deserto. L’edificio sta lì, fermo da troppo tempo a testimoniare la politica dello spreco che ha caratterizzato la Valle d’Aosta da diversi anni fino a oggi. Un già cadavere che si somma ad altri già cadaveri. Un mai nato che però è costato e continua a costare alla comunità. Anche in termini di salute. I lavori della nuova aerostazione dell’aeroporto di Aosta sono stati interrotti lasciando esposti alle intemperie i materassi di lana di vetro o di roccia che dovrebbero servire per coibentare l’intercapedine tra faccia interna e quella esterna delle pareti perimetrali. La lana di roccia non e’ necessariamente dannosa per la salute, a patto che sia chiusa e sigillata entro le pareti. Quando però viene dispersa o quando si stacca dall’involucro edilizio in cui è stata inserita, allora può dare origine a piccole particelle di polvere sottile e fibrille: queste con il logorio meccanico (vento e relativi attriti, ad esempio) e con il tempo possono originare a loro volta micro-particelle che, se a contatto con la pelle, mucose e apparato respiratorio, possono creare problemi di irritazione fino a provocare, in caso di contatto prolungato, continuativo e in dosi massicce a intossicazioni croniche. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc) ha posto la lana di vetro in classe 2BE’, ovvero rientra fra le sostanze “cancerogene di tipo sospetto”, nel senso che non ci sono studi ufficiali sufficientemente approfonditi al riguardo. In cantiere quando si manipola e’ sempre previsto l’uso di una mascherina filtrante per le vie respiratorie (DPI). Possiamo dire che la lana di roccia è un materiale che è bene non disperdere nell’ambiente, a dispetto di quanto sta avvenendo con l’abbandono dell’aerostazione. Bisognerebbe poter entrare nell’area di cantiere per vedere da vicino la situazione, ma il cantiere, per legge, non e’ accessibile senza autorizzazione.

La faccia tosta di un potere tosto!

14 febbraio 2013

All’interpellanza presentata dal consigliere Alpe, Alberto Bertin, sui risultati ottenuti dalla Biennale denominata Sveart (ribatezzata da Patuasia in Svenart), manifestazione artistica che ha coinvolto una quarantina di artisti o sedicenti tali, provenienti dalle Accademie d’Europa e segnalati dai rispettivi direttori sulla base di imprecisati meriti (l’Accademia torinese ha segnalato un’artista valdostana che ha presentato due opere così brutte da rientrare nella più coerente categoria delle croste) e costata un miliardo delle vecchie lire (fa più effetto e dà l’idea dello spreco), il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, Prefetto, Presidente della Università valdostana e dell’Associazione Forte di Bard, nonché pregiudicato, ha risposto con quella che altro non si può definire che faccia tosta: sostiene, infatti, che il migliaio di visite gratuite spalmate su due mesi di esposizione sono un risultato positivo! Che i media ne hanno parlato a lungo, ma non ha citato quali sono state le testate che hanno affrontato l’argomento e che i valdostani hanno snobbato la mostra. Come se le la Biennale di Venezia, indubbiamente rottamata dal successo internazionale riportato da Saint-Vincent, fosse organizzata per la fruizione dei veneziani! Perché mai uno dovrebbe andare a vedere una mostra di giovani sconosciuti, organizzata da un vecchietto delirante e amico di “famiglia” e organizzata in modo penoso? Come se di iniziative in tal senso non ce ne fossero abbastanza? Il presidente dell’associazione, che ha sostenuto moralmente l’iniziativa (i soldi provengono dalle nostre tasche), pensa già al futuro. Alla faccia tosta io qui aggiungerei anche qualcos’altro che trattengo dallo scrivere per evitare una denuncia per diffamazione. Allego un video girato all’aeroporto di Vienna, giusto per darvi un’idea approssimativa del fare arte oggi. Sarebbe auspicabile che i giovani artisti presenti in quella scassatissima e speriamo ultima iniziativa cominciassero a fare qualche giro per musei e per l’Europa, ma potrebbero anche solo studiare e sfogliare delle riviste specializzate, perché dalle loro opere emerge chiaramente un’ignoranza di fondo spaventosa! Ignoranza abissale condivisa dai nostri amministratori! Buona visione.

Gli sprechi sono altri!

30 ottobre 2012

E’ stata respinta la richiesta di sospensione cautelare del referendum sul pirogassificatore, che quindi si svolgerà regolarmente il 18 novembre prossimo. Ce la stanno mettendo tutta per stoppare la volontà popolare, ma al momento non ce la fanno. Gli argomenti sono pochissimi e quasi mai di natura scientifica. Le sparate di Sudano non le ascolta nemmeno lui, quella della diossina poi… . Parla perché deve farlo, ma si vede che è immotivato, privo di passione. Dopotutto che passione ci vuole per invitare all’astensione? Roba da ufficio. Ego Perron, altro impiegato, riflette sui costi e dice che “il costo di questa consultazione sarà di 450mila euro. Una spesa di cui avremmo fatto molto volentieri a meno”. (aostasera.it). Tra poco si inaugurerà a Saint-Vincent, SVEART, la Biennale dei giovani studenti europei (artisti ancora non sono), come se di manifestazioni del genere in Europa non ce ne fossero! Siamo gli ultimi del carro anche in questa iniziativa che però ci costa 500.000 euro! Che strano che il Presidente dell’Union non si soffermi su questa spesa che porterà profitto solo al curatore e agli organizzatori che gli orbitano intorno. Una spesa di cui la collettività valdostana avrebbe fatto volentieri a meno.

Dov’è lo spreco?

29 ottobre 2012

Il referendum è inutile e costoso, l’aeroporto invece no. E’ da quattro anni che lo scalo Corrado Gex è chiuso per lavori che non finiranno presto, come tutte le avventure edili che hanno interessato la Valle da un trentennio. Non si conoscono le date delle inaugurazioni, ma si conoscono i costi che lievitano anno dopo anno. Per l’aeroporto si arriverà, fra una spesa e l’altra, a 50 milioni di euro. Ma è il referendum che non si doveva fare!

Bruciamo lo Statuto!

11 ottobre 2012

La Valle d’Aosta  sente la necessità di fare fronte comune con le altre regioni autonome cioè con la Sicilia e la Sardegna campioni insieme a noi di spreco di risorse pubbliche (tralascio le regioni del nord ovest che almeno hanno saputo quantificare la loro autonomia, creando autentico sviluppo territoriale). A leggere l’articolo di oggi sulla Stampa non c’è che farsi due risate: i toni sono guerreschi, ma in guerra ci andranno solo loro: i politici! Gli unici che, insieme ai parenti e amici, hanno abbondantemente beneficiato dell’autonomia. “L’autonomia si regge sul fronte delle risorse”, questo ha detto Zucchi del PdL che di risorse se ne intende. A noi, miseri mortali, che ce ne frega? Abbiamo dei servizi da terzo mondo come ha detto Rollandin riguardo ai trasporti, una scuola che cade a pezzi, una sanità in perenne restauro, una città bruttina, una valle magnifica, ma che giorno dopo giorno, grazie a una politica di sfruttamento intensivo delle risorse, perde pezzi della sua bellezza. A noi che ci ha fruttato l’autonomia? Ci ha tolto la dignità di essere dei cittadini e ci ha trasformati in questuanti. Dipendiamo da palazzo Deffeyes per qualsiasi cosa, alla faccia del centralismo romano! Pure il voto, ultima libertà, abbiamo venduto in cambio di una cena pagata con i soldi conferiti ai gruppi consigliari (vedi alla voce: spese di rappresentanza). Chi siamo noi per difendere ciò che ha generato spreco, clientelismo e malaffare? Claudio Lavoyer, condannato e prescritto (uhaa uhaa uhaa!) e che non ha ancora risposto ad alcune inquietanti domande, invita a “reagire con determinazione alle politiche centraliste”. Ma non vi scompisciate dalle risate? Questi omuncoli cresciuti politicamente e quindi economicamente (ma l’intelletto è rimasto quello di un criceto) grazie all’assenza totale di un controllo e di una gestione feudale del potere, chiedono a noi di reagire? Ma il loro elettorato, come gran parte dell’elettorato valdostano, reagisce solo se dai in cambio qualcosa e adesso che i soldi non ci sono più cosa possono promettere i nostri feudatari? Quali incarichi? Quali assunzioni? (vedi alla voce: guardie forestali assunte a gogo e poi licenziate per mancanza di liquidi). Sulla difesa dell’autonomia di cui quasi nessuno  conosce la ragione, saranno soli. In prima linea. Speriamo che il “nemico” li faccia fuori al primo colpo.

Capro espiatorio? No, grazie

5 ottobre 2012

Non abbiamo bisogno di un capro espiatorio. Abbiamo bisogno di chiarezza. Di regole che sappiano controllare la politica. La loro assenza, abbiamo potuto constatare, ha prodotto la porcilaia che conosciamo. Dunque chiediamo che vengano rese note le spese dei gruppi consiliari che ancora si nascondono dietro voci ambigue. Vogliamo all’appello la Stella alpina, l’Union valdotaine, la Fédération, il PdL e l’Alpe. Troppo facile scaricare le responsabilità solo sul PD che comunque ha reso noti i suoi errori e leggerezze e di cui si sta assumendo, seppur in ritardo, le sue responsabilità. Vogliamo sentire la voce degli altri segretari di partito e che la Procura faccia il suo dovere.

Fino a quando?

27 settembre 2012

Era assolutamente da fare! Non potevamo farne a meno! Noi valdostani avevamo l’urgenza di rifare piazza Deffeyes! Quegli alberi avevano impiegato solo cinquant’anni per offrire la loro ombra: è giunto il tempo per abbatterli. Tempo di altre ombre lunghe che si proiettano su quel Palazzo inaugurato dall’allora presidente della Giunta, Oreste Marcoz, nel lontano 1963. Non erano gli alberi a dover essere abbattutti, ma il sistema clientelare e mafioso che trova ospitalità da troppo tempo nel brutto edificio progettato dall’architetto Trompetta. Gli alberi sono diventati legna da ardere, il restyling della piazza cerca di mascherare la porcilaia. Lo spreco di denaro pubblico continua inìsieme ai favori…