Può un leone trasformarsi in uno stoccafisso? Può. Si è visto alla chiusura del comizio elettorale della coalizione-detta-di-centrosinistra. Dopo la melina dei vari segretari e presidenti di partito la palla del discorso è passata ad Augusto Rollandin che l’ha padroneggiata come un fuoriclasse. Destreggiata con facilità ha segnato il goal e portato a casa gli applausi. Leone in casa, senza dubbio. Ma fuori? Le partite fuori casa sono più difficili. Non c’è il calore della tifoseria. Bisogna essere pronti al contropiede. La domanda sul perché la Valle d’Aosta non voglia accogliere gli immigrati, ha colto alla sprovvista l’Imperatore. Non si aspettava la presenza in campo del giornalista di Piazza Pulita: la chiusura di un comizio per lui facile facile si è così trasformata in un fuorigioco che lo ha mediaticamente sconfitto. Trovato impreparato, Rollandin ha incassato il goal della figuraccia. Non può, infatti, un Presidente di Giunta rispondere come se fosse un ometto qualsiasi. Non può rivolgersi al giornalista, neppure tanto cattivo, ribaltando la questione con l’orrenda frase: “Li prenda a casa sua! Li ha presi?“, come se il problema dovessero risolverlo i semplici cittadini: ma che li paghiamo a fare i politici! (altro…)
Archive for the ‘Uomini politici’ category
Stoccafisso made in Italy
15 Maggio 2015Analisi spicciolissima
12 Maggio 2015Come tradizione vuole sono tutti felici e contenti.
Stella alpina perde, ma il segretario si dice contento: è pur sempre il secondo partito della città. Alpe subisce un salasso, ma Sartore si dice contento: è pur sempre il primo partito dell’opposizione. L’Altra Valle d’Aosta ce la fa per un pelo, ma Carpinello si dice contenta: è solo il primo pelo per andare più in là. Si presume che quel là sia la grande pelliccia (ecopelliccia) della sinistra. Più onesto è Etienne Andrione di UVP che commenta il triste risultato facendo autocritica, ma Etienne è roba a sè, fuori dal politichese. Giustamente contenti Luca Lotto del M5s e Nicoletta Spelgatti della Lega nord per il brillante risultato ottenuto. Se la maggioranza presenta la solita compagine l’opposizione è più varia e con personalità piuttosto colorite. In teoria ci aspettiamo i fuochi d’artificio. E poi c’è lo sconfitto-sconfitto Luca Lattanzi che, guarda caso, si definisce comunque sereno.
Una curiosità, gli eletti del PD sono tutti calabresi. Dalla fontana, detta anche il fontanone, spiovono nuovi giochi d’acqua!
Sordi come campane!
11 Maggio 2015Non c’è verso non capiranno mai! La testa della casta è fatta di altra materia. Altro colore. Patrizia Morelli, consigliera regionale Alpe, in sala stampa mi viene incontro ed espira: “Hai letto la sentenza?”. Ho letto ciò che è stato riportato dai giornali e la domanda alpista esplicita in modo inequivocabile qual è la via maestra del comportamento del politico medio, quello che non insegue principi morali ed etici, ma solo ciò che prevede il verdetto di un giudice. Il resto è noia. Il resto siamo noi. I loro elettori, verso i quali gli eletti non provano il minimo imbarazzo. Anzi si sentono offesi, se fai notare l’incongruità del loro modo di gestire i soldi pubblici. Loro, poveretti, si sentono perseguitati e soffrono! Sperare nelle scuse, nell’autocritica, sperare in un comportamento degno è speranza vana: i politici non sbagliano mai! I politici non pagano mai!
La sentenza non dice che i consiglieri non hanno speso i soldi pubblici per pranzi, cene, regali e bla bla, dice che la legge non è chiara, che manca la soggettiva e bla bla, ma il fatto che il reato non sussista non vuol dire che il loro comportamento riguardo alle spese dei gruppi consiliari sia stato nobile. Opportuno. Virtuoso. Eppure non capiscono. Alla voce etica non ci sentono proprio.
Stella d’Oriente che brilli lassù…
11 Maggio 2015La prima cosa che salta all’occhio, quello mio, è che la politica in queste elezioni comunali, è diventata più chiara, quasi trasparente. Nel senso che non si vergogna di dire come si comporta nell’intimità. Ma quali cittadini! Ci sarebbero le primarie, ma neppure quali partiti! Chi sceglie e chi decide sono le lobby più o meno locali, o meglio, nascono locali per poi moltiplicare i loro tentacoli affaristici un po’ ovunque. Non per tutti i partiti è così, ma per alcuni, diciamo per quelli che tengono la barra del timone.
La vice-sindaco dell’Union, ostenta il medaglione della massoneria. E non è un caso che il candidato più votato della lista del primo partito cittadino sia quel Sorbara che mi querelò per via della pubblicazione di una sua particolarissima telefonata che denunciava il suo buon cuore verso un povero disoccupato, calabrese pure lui. Massoni e calabresi abbiamo in casa. (E per calabresi non intendo un’appartenenza geografica che di per sé non avrebbe senso, piuttosto antropologica). Il traffico lo dirigono loro. E lo dichiarano apertamente. Con un bel sorriso stampato sulla faccia.
Si presenta sulla scena un nuovo tipo di innocenza. Si tratta di una forma di illibatezza dovuta alla naturale arroganza di essere nel giusto e solo perché si comanda. Perché si sta sopra. Perché si appartiene a una grande famiglia di potere consolidato da buoni e lucrosi affari. Non è democrazia questa, ma una sua abile manipolazione. Chi ci governerà per i prossimi cinque anni saranno i mediocri esecutori di una democrazia arrangiata da chi li tiene per i fili.
Prima noi!
9 Maggio 2015I capigruppo Luigi Bertschy di UVP e Albert Chatrian di Alpe si lamentano. Hanno atteso inutilmente a Palazzo regionale l’arrivo di Matteo Renzi, invece questi ha dato priorità ai semplici cittadini che anche loro aspettavano da un pezzo al cinema Giacosa. EVVIVA! Per una volta un Premier che dà la precedenza a noi! Sgarbo istituzionale? Forse, ma più attenzione verso i cittadini che sono le fondamenta di una società e sono coloro che pagano lo stipendio ai loro rappresentanti. Dunque, che si lamentino pure… i principini!
Una mancanza di attenzione e una scarsa opportunità politica è invece dovuta agli organizzatori dell’evento e ai vip del PD. Un’ora di attesa con niente da fare e niente da vedere e niente da ascoltare che non fossero canzonette, ma si può? Possibile che a nessuno sia venuto in mente che magari un premier potesse arrivare in ritardo e quindi creare qualcosa per intrattenere il pubblico? Un filmatino sulla campagna elettorale, ad esempio. O sull’identità dei candidati. O la presentazione di questi sul palco… insomma un qualcosa che impegnasse le persone, accorse sì per vedere Renzi, ma disposte anche a soministrarsi qualsiasi iniziativa che fosse interessante per riempire l’attesa. Magari che il candidato sindaco approfittasse della meravigliosa occasione di avere di fronte a sé un pubblico così numeroso per parlare di quello che intenderà fare in caso di elezione. Farsi conoscere. Dimostrare che è un uomo capace già da subito, dirottando parte dell’attenzione mediatica e della sala verso se stesso.
Ma chi è che si occupa di queste cose nel PD? Da licenziare in tronco!
Seratina finale
8 Maggio 2015Qualcuno l’ha trovata magnifica, io l’ho trovata deprimente. Questa campagna elettorale. Dipende dai ruoli, è chiaro. Chi ci è in mezzo si inietta di adrenalina prodotta dal narciso che c’è in noi, chi guarda si fa di camomilla. Soporifera la seratina di ieri sera che ha visto sul palco le cento e passa facce dei vari candidati del carrozzone autodefinitosi di centrosinistra. Scontati anche gli interventi tra cui spicca per professionalità e preparazione Maurizio Martin, segretario della Stella alpina. Almeno è preparato. Controlla le parole. Non si ripete e argomenta, pur con un modesto catalogo cromatico, dei contenuti. Noiosi e prevedibili tutti altri. Particolarmente sciapa la candidata a vice sindaco, Antonella Marcoz. Nessuno scatto di energia, nessuna variazione di timbro nella lettura da scolaretta. La lezione imparata neppure a memoria. Troppo sicuro di sé, invece, Raimondo Donzel che ci ha rifilato un discorso ormai sbiadito dal troppo uso. Patchwork di concetti masticati e ruminati e vomitati in un italiano da bar sport. Ennio Pastoret mi ha divertita con quell’accento rustico dal sapore antico. A modo suo conserva una certa genuinità. Fuori paesaggio il segretario di Creare VdA, René Tonelli, che cita il romanzo di Baricco come metafora politica: “Oceano mare”, quando presentiamo in questi giorni al mondo intero la verticalità delle nostre Alpi! Anche il candidato Sindaco, Fulvio Centoz, non si è discostato dalla media piuttosto bassina dei suoi predecessori. Intercalari ripetuti, discorso poco organico, a tratti disordinato, privo di una linea conduttrice, eccessivi ringraziamenti che poi si fanno alla fine e non all’inizio di un discorso. Battutine al veleno contro gli avversari quelle in bocca al Presidente della Giunta, l’unico che ha strappato qualche risata, ma lui è un animale atipico e merita un discorso a parte. La cosa più buffa della seratina è stato il caloroso invito ad andare alle urne. Difficile pensare che i candidati e i loro parenti possano disertarle. Quelli costituivano il pubblico di ieri sera, chi altri?
Favori?
8 Maggio 2015Riceviamo da Alpe e volentieri pubblichiamo.
Tutto risale all’ultima seduta, quella di marzo, con una interrogazione del consigliere Fedi presentata in data 18 marzo, che chiedeva se la cifra promessa dalla Società Telcha per contribuire alla spesa delle luminarie natalizie, indicata a più riprese in 12.000 euro, fosse stata regolarmente versata e in quale data. Il Comune aveva a suo tempo deliberato l’uscita di 72000 euro per gli addobbi di Natale, una grande cifra per una amministrazione che aveva sforato l’anno prima il patto di stabilità. Spesa contestata da ALPE perchè uguale uguale a quella impegnata negli anni di abbondanza. Ora, passata la festa, le promesse di Telcha erano forse state state dimenticate? Il Vicesindaco Follien rispose in maniera solenne che la cifra pattuita era stata regolarmente versata al Comune, guarda caso, proprio il giorno di deposito dell’interrogazione, il 18 marzo. (altro…)
L’incubo peggiore
7 Maggio 2015A pensarci, credo che il rifiuto di Rollandin verso i migranti sia una faccenda esclusivamente di politica interna. Accettarli avrebbe rischiato di far scivolare qualche voto unionista nella lista della Lega che sui migranti ci sta lucrando. Considerata la balena rossonera divisa a mezzo quei voti potrebbero fare la differenza. Pensare a un ballottaggio con in mezzo il partito di Salvini sarebbe l’incubo peggiore. Insomma tutto sommato che il vincitore arrivi primo da subito. E poi, magari, i 79 posti si trovano…, massì che si trovano.
Quello che fa più tristezza è l’assoluto silenzio della Chiesa valdostana, la stessa che si fa sentire con largo anticipo sull’eventualità offerta dal Giubileo straordinario di poter restaurare a gratis i suoi immobili per poi lucrarci sopra come ha fatto con la Casa del Pellegrino.
Settantanove!
6 Maggio 2015Capisco quando il presidente della Giunta, Augusto Rollandin, dice che “la Valle si trova nella assoluta impossibilità a garantire posti di accoglienza temporanea che rispondano a criteri di sostenibilità e di dignità, oltre ai 62 posti già occupati”, in quanto organizzare condizioni di accoglienza dignitose non è così semplice come sembra, ma l’abbandono, senza uno sforzo serio, di una soluzione per settantanove disgraziati spalmati su settantaquattro comuni, è veramente difficile da accettare. Siamo la Regione più ricca d’Italia e non siamo in grado di alloggiare sul nostro territorio una manciata di disperati? Offrire loro un tetto e una dignità temporanei? Cavolo, ma allora non abbiamo imparato niente! E non si tratta di una questione di sensibilità come dice Rollandin, non solo. Si tratta di dignità. La nostra! Invece noi, nonostante l’autonomia, siamo come tutti gli altri: incapaci di dare una risposta concreta e immediata ai problemi! Noi, come tutti gli altri, rifiutiamo le nostre responsabilità! Allora è sacrosanto e giusto che rigettiamo anche la nostra “diversità” per omologarci in un tutto umanamente indecoroso! Tutti infilati nella stessa collana di squallore. Se non siamo in grado di affrontare gli eventi, nelle minuscole proporzioni che ci toccano, come pensiamo di saper difendere la nostra autonomia? Con quali argomenti? Con quelli obsoleti della Storia? L’autonomia è un concetto elevato destinato solo a chi sa affrontare i cambiamenti epocali con coraggio e a testa alta, non per chi si sbraca alla prima difficoltà.
(Senza contare la figura di merda che abbiamo fatto a livello nazionale, altro che buon esempio!)
Perdenti per vocazione!
1 Maggio 2015A sinistra si soffre della sindrome del perdente. Vincere è roba di destra. La forza è roba di destra. Meglio essere deboli e sconfitti che rischiare di arrivare primi. Chi saprebbe gestire l’imbarazzo? Di esempi a livello nazionale ne abbiamo tanti, anche ora con la minoranza PD che non sopporta il “vincitore” che si comporta come tale. Meglio rimuginare in gruppo. A livello locale abbiamo l’ammissione spontanea della candidata vice-sindaco di Alpe, Giuliana Lamastra. Della sua chiacchierata dichiarazione su un eventuale ballottaggio quello che più mi fa cascare le braccia, non sono i partiti che lei voterebbe, ma l’ammissione involontaria e quindi sincera, della sua sconfitta. Alpe è il partito che fra gli altri è quello che esce dalla legislatura con un alto numero di consiglieri: sei! Ma lei sembra non tenerne conto e dice: ” Al secondo turno? Appoggerei le candidature di Spelgatti, Andrione e Carpinello”. (La Stampa). Non prevede che a giocarsi i ruoli di Primi Cittadini potrebbero essere proprio quelli di Alpe. Ragiona da gregaria e non da protagonista. Dà per scontato che siano gli avversarsi a disputarsi il verdetto finale. Lei, a titolo personale, potrà sostenerli contro lo Stato centralista. Insomma ragiona da perdente. In fondo perdere è bello. E’ romantico. Permette di rimanere innocenti. Immacolati. Permette di rimanere bambini.
Commenti recenti