Posted tagged ‘Cinema’

Serata Stevanon

21 novembre 2014

Il cinema-teatro De la Ville è stracolmo, buon segno di interesse e affetto verso l’arte prodotta dai concittadini, in questo caso dal regista Alessandro Stevanon. Due i documentari presentati. Il primo, “Aquiloni contro vento”, non mi ha convinta. Trattasi del ritratto dell’artista Francesco Nex scomparso solo un anno fa. Più che un ritratto d’artista sembra un dépliant pubblicitario della Valle d’Aosta. Immagini edulcorate di una Valle bellissima e molto amata, ma poco sul carattere del pittore e direi niente sulla sua opera. Strano, in genere artista e opera si fondono in un tutt’uno inscindibile. Quello che maggiormente emerge è invece un uomo più interessato alla realizzazione di un Bed&Breakfast: troppe le immagini che lo riprendono davanti a un escavatore. Non c’è traccia, se non negli ultimi fotogrammi (belli), dei suoi quadri, dei suoi soggetti, della sua tecnica e soprattutto non c’è traccia del dolore di un uomo colpito da improvvisa cecità. Pare un fastidio, niente più. Capisco la leggerezza nel trattare un tema così penoso, ma l’eccesso ha reso superficiale il ritratto che nella realtà era sicuramente molto più intenso. Il secondo film, America, è senza dubbio più interessante, soprattutto dal punto di vista estetico, grazie a una fotografia poco usuale nei documentari. I colori sono lividi come quelli dei cadaveri lavati e preparati dal protagonista, Pino America. L’atmosfera che accompagna l’intero filmato è fredda come se il personaggio vivesse in una grande cella frigorifera. La sua gabbia. Che si estende ovunque. Si scalda un poco nella notte con le parole ubriache di una maschera. Ma sono flash troppo brevi per raccontare una vita che, per chi non la conosce, può non essere compresa. Ricordo il film che girò tanti anni fa Michelangelo Buffa, meno bello dal punto di vista visivo (non esistevano particolari filtri), ma più vero e attento alla complessa personalità del personaggio.

Attrazione fatale!

14 Maggio 2011

Provate a liberarvene, se siete capaci! Non ci riuscirete! Lo dico con sicurezza perché io le ho tentate tutte: telefonate, lettere e ancora telefonate e ancora lettere, ma niente, lei ritorna sempre. La cosa si è incollata con la forza del superattack! Si è affezionata con la morbosità di un’orfana. Non mi lascia, nonostante io non la tratti bene. Si tratta della rivista di cinema Panoramique. Non mi interessa, per quanto io adori il cinema la trovo troppo specialistica, adatta a un pubblico di appassionati e, forse, di studenti: a me annoia. L’ho spiegato a chi di dovere, ma o è sordo come una campana, oppure non gliene frega un tubo di buttare via i soldi pubblici. Detesto anche i fogli critici distribuiti in occasione della proiezione dei films della Saisons. Sono sbrodolate di chi non vuole comunicare agli altri, ma a se stesso. Sono il piacere narcisistico di chi legge le proprie parole per compiacersi della propria bravura. Sono foglietti autoreferenziali: molto facile che siano scritti da penne fresche fresche di studi. Per spiegarti un film questi giovani critici ne citano altri tre, con la convinzione che il pubblico vada al cinema ogni giorno e quindi li abbia visti. Il risultato non può che essere la nebbia. Tornando a Panoramique, l’attrazione che prova per me non può che esserle fatale: dopo averla spogliata del suo involucro di plastica la getto senza neppure darle un’occhiata nel cassonetto della carta, seppellendola così tutte le volte.

Condividi su Facebook:

Prezzemolino

23 ottobre 2010

Altre braccia rubate!

Se vi trovaste con un amico o con la fidanzata o con il marito, o con chi volete voi in un bel cinema di Milano (o di qualsiasi altra città italiana ed europea) e, prima della proiezione, l’assessore alla Cultura, Finazzer Flory, salisse sul palco per parlare del film lo trovereste un tantino strano? Io sì. Eppure qui si è fatto e si fa e non c’è nessuno, a parte noiantri, che ne rileva l’assurdità. L’assessore all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, si è esibito sul palco all’anteprima del film: Figli delle stelle, per illuminare di luce propria il volgo accorso per la “gratuita” occasione. Sì, nei paesi a vocazione antidemocratica, la presenza del partito dominante è estesa ovunque, anche sui palcoscenici. (Persino prima dello spettacolo estivo Luci e Suoni sulla facciata del Teatro Romano, una voce fuori campo faceva lo spot pubblicitario all’assessorato alla Cultura! Mai visto da nessuna parte, eppure il mondo lo giro da un pezzo!). E’ molto probabile che in Romania, al tempo di Nicolae Ceausescu, per dirne uno, la presenza del dittatore, fosse come quella del prezzemolo nella nostra cucina. Anche noi valdostani abbiamo il nostro Prezzemolino e ci sembra naturale come quello dell’orto. Ma naturale non è. Non nei Paesi normali. (L’ingresso gratuito della prima proiezione fa parte del paternalismo di regime. Tutto quadra!). 

Condividi su Facebook:

Baarìa, ovvero i luoghi comuni che piacciono tanto!

5 ottobre 2009

Fortuna che gli altri registi usano gli effetti speciali!

Fortuna che gli altri registi usano gli effetti speciali!

Baarìa, di Giuseppe Tornatore, è il film che rappresenterà l’Italia alla corsa degli Oscar alla voce miglior film straniero ed è l’attuale campione di incassi al botteghino. Non vogliamo criticare l’opera, ci sono persone più capaci che lo fanno di mestiere, semplicemente dire la nostra da spettatori esigenti quali siamo: Baarìa è brutto come un quadro di Guttuso! Per questo affresco italiano, superficiale, a tratti anche stupido (è piaciuto tanto a Berlusconi!) e sostanzialmente inutile, è stato sacrificato un animale. Ucciso con un punteruolo conficcato sulla testa e successivamente sgozzato per esigenze di copione.  L’inutilità ha bisogno di scene forti per riempire il vuoto di senso, ha bisogno di generare shock per creare emozioni. Noi sappiamo che i grandi film non hanno bisogno di questi “trucchi” per diventare tali.

____________________________________
Condividi su Facebook: