Posted tagged ‘Fédération Autonomiste’

Per un pugno di voti

10 aprile 2015

Come dice Cantone in una intervista sulla Stampa di oggi, una volta i politici corrotti venivano prima processati ed espulsi dal partito (non sempre in verità), ora vengono difesi a oltranza. Anche nel nostro piccolo, riguardo allo scandalo sui contributi, nessun partito si è espresso in favore dei cittadini danneggiati. Già, nonostante il giudice non abbia visto alcun reato, le spese allegre ci sono state, eccome. Eppure, da Alpe a Forza Italia, passando da PD e Stella alpina per sconfinare nell’UV e nella Fédération, nessun segretario o presidente che sia si è scomposto per porgere le dovute scuse ai suoi elettori. Tutti, al contrario, hanno manifestato la propria soddisfazione nella sentenza che, moralmente, non ha però salvato nessuno. Come si fa a conservare la fiducia nei partiti-tutti-quanti quando questi disprezzano senza pudore i soldi dei cittadini e quindi i cittadini stessi? (altro…)

Mutazione genetica

13 marzo 2015

Queste elezioni si stanno caratterizzando con una trasparenza senza eguali: mai vista tanta cacca esibita senza vergogna. Un piglia piglia generale dove gli obiettivi, le idee, i progetti, le visioni, i sogni sono stati rottamati definitivamente per dar spazio all’unica ragione che porta gli esseri umani a fare politica: la cadrega. Non dico cosa nuova, ma una novità c’è ed è la sfrontataggine palesemente obesa, degli attori sulla scena. Nessuno scampolo di pudore nell’affanno alla ricerca di una possibilità, la più fattibile, per essere eletti. Esigenza primaria quella dei banchi del consiglio comunale, dove poggiare il culo per cinque anni e stare in pace e credersi qualcuno. Si passa così da un partito all’altro in cerca del partner giusto senza paura di perdere la faccia che tanto di dignità si muore. E poi cosa sarà mai, lo fanno tutti e ciò che fanno tutti è sacrosanto come rubare. (altro…)

La rivoluzione delle zoccole!

2 febbraio 2015

Creare VdA è la riesumazione di Fédération autonomiste. Quando si è finiti politicamente si cambia il nome del partito o movimento che sia per dare una parvenza di novità. E’ il caso di Creare VdA. Le persone sono sempre le stesse e contano ormai un tubo. Tonelli è il coordinatore dello zombie. Si era infilato nell’UVp, ma visto che lo cagavano appena ha pensato di ricostruirsi una verginità politica e un nuovo spazio di manovra dove poter guidare il trattore. E’ facile. Basta un grafico che ricucia il logo, una conferenza stampa dove un mix di parole sfatte come libertà, cambiamento, autonomia, solidarietà, autodeterminazione dei popoli, strategie di sviluppo… impastino un tortino insapore e voilà il nuovo soggetto politico è pronto per la tavola. Determinante, lo definisce Tonelli dall’alto della sua ambizione. In realtà vale come il due di picche. Ma verrà preso in considerazione per quella che sarà la grande e nobile battaglia per la salvaguardia dell’Autonomia. La nuova rivoluzione delle zoccole!

Vuò fa’ l’americano!

26 giugno 2014

Tra un po’ avrà un nome e un marchio il nuovo soggetto politico nato dalla carcassa della Fédération autonomiste. Nuovo, ma con esperienza, ci tiene a precisare il portavoce del Cominato promotore René Tonelli. Tonelli, durante la conferenza stampa, ha parlato in italiano, in francese e in inglese. Sarà un movimento plurilingue. Fa figo! Non so dirvi, perché non c’ero, se ha parlato anche in patois e in swahili. La Cosa non sarà un partito di destra o di sinistra o di centro, quindi sarà un partito di destra, di sinistra e di centro a seconda degli interessi. Esattamente come l’Union valdotaine. L’esperienza gli ex-Fa la prendono da lì, ma dov’è la novità? Anche i personaggi sanno di muffa e naftalina. E l’obiettivo? Pure quello è il solito paio di poltrone nella prossima giunta comunale. A chi? Beh… a Paron e a Carradore tanto per citare qualcuno. Altrimenti i poveretti che sono capaci di fare?

 

 

I pirla siamo noi!

14 febbraio 2014

Quello che a prima vista balza agli occhi è che tutti i partiti sono coinvolti nello scandalo dei contributi  dati ai gruppi consigliari, esclusi ovviamente quelli che non erano presenti nella precedente legislatura. Ci sono peccati veniali e peccati mortali, è vero, occorre fare dei distinguo, ma sempre di peccati si tratta e noi, comuni cittadini, dei peccatucci e peccatoni dei nostri politici ne abbiamo le scatole piene. Anche perché quando a sbagliare siamo noi non abbiamo facili sconti! Per il politico c’è sempre una giustificazione: “Siamo stati dei pirla“, diceva l’ex consigliere del PD, Gianni Rigo, come se essere dei pirla fosse un’attenuante! Ci piace essere governati dai pirla? Quelli del PdL, della Stella alpina e della Fédération fanno anche di peggio, scaricano le responsabilità sulla legge che è fatta male. “Non era richiesta giustificazione delle spese, la legge non era chiara.“, dicono, come se il divieto di uccidere e di rubare funzionasse solo perché c’è una legge che lo vieta. Questa è un’ammissione grave ed evidenzia la loro totale assenza di moralità. Perché legge chiara o meno quei soldi erano pubblici e servivano per finalità istituzionali non per andare a far festa! Dal 2009 al 2012 la Stella Alpina ha incassato oltre 300.000 euro. “… gli assegni bancari che sono stati tratti da parte del capogruppo Salzone Francesco, con addebito sul conto corrente intestato al gruppo consiliare Stella Alpina, emessi direttamente a beneficio di se stesso e dei consiglieri Comé Dario (vice capogruppo), Lanièce André e Viérin Marco”. (aostacronaca.it)  L’Union valdotaine pare abbia usato i soldi per finanziare il giornale. Tra il finanziamento pubblico statale, regionale e quello proveniente dal gruppo, Le Peuple valdotain, settimanale in bianco e nero di due fogli, costa una cifra da brivido, se non sbaglio più di 400.000 euro l’anno! Ma è possibile? Anche l’Alpe dice di aver usato i fondi per finanziare illecitamente il partito e poi il Pd che li ha spesi per campagne elettorali, giornali, feste caprine, lotterie… un modo subdolo per cercare il consenso con i soldi di tutti.

Sior Paron!

24 gennaio 2014

Andrea Edoardo Paron, l’assessore comunale alla Si-direbbe-cultura, vuole fondare un nuovo partito. Non gli va di stare con Massimo Lattanzi in Forza Italia e neppure con Ettore Viérin del NCD. Lui dice che vuole aggregare e non disgregare e quindi se ne va a costruire un futuro migliore (la logica non è il suo forte). Un nuovo soggetto politico in effetti ci manca. A dare una voce “liberale, autonomista e concreta così necessaria in questa fase di grandi stravolgimenti economici” non bastano i partiti di riferimento nazionale. Secondo Paron troppo litigiosi e quindi incapaci di rappresentare determinati principi e valori. E’ chiaro che dovrà essere “autonomista, liberale, aperto alle istanze della società civile, del mondo dell’impresa, delle professioni, dei giovani” (La Stampa). E delle donne no? Non vuole chiudersi in se stesso: il nostro Paron apre le braccia e la prima forza (si fa per dire) politica ad accettare l’abbraccio è la sfigatissima Fédération che non chiede altro di rinascere sotto mentite spoglie.

Propongo agli utenti patuasiani di dare un nome a questa nuova, originale, innovativa, giovane, tecnologica e soprattutto necessaria formazione politica! Date sfogo alla vostra immaginazione!

Tanto pago io!

17 gennaio 2014

Si parla di feste, di cene, del pagamento dei giornali di partito con somme sproporzionate oppure di dipendenti e di locali di partito” (La Stampa). E chissà che altro verrà fuori dall’inchiesta sui costi della politica, già perché i nostri politici mica sono diversi dai colleghi nazionali, pure loro c’hanno famiglia! Le indagini sono ancora in corso perché le somme da giustificare sono ancora tante… e i partiti coinvolti tutti!

Tornata!

4 dicembre 2013

Ho lasciato la Valle 20 giorni fa, speravo di trovare i resti dello scoppio di qualche bubbone tipo quello dei contributi regionali dati ai partiti (Salzone invece di postare continuamente su fb foto con bambini africani che fa buono e non impegna dovrebbe dirci come sono stati spesi i soldi dati alla Stella alpina!), invece solita fuffa e un tuffo al cuore. La Fédération si rinnova ed elegge come presidente onorario la mummia Lavoyer! Il volo Aosta-Roma non decolla. Pare che la compagnia svizzera Darwin Airlines che si era aggiudicata l’affidamento verrà ceduta alla compagnia di bandiera degli Emirati Arabi, la Etihad Airways. La ferrovia è diventata un rebus sui soldi della Legge di Stabilità: ci sono o non ci sono i fantomatici 521 milioni di euro? E se sì saranno dati alla Valle? E basteranno per rifare l’intera linea? Nel frattempo che i trasporti si adeguinino alle esigenze di un turismo evoluto ecco che Paron spara ideogrammi sul sito del Comune Aostalife.it. – Obiettivo strategico – dice, proprio come la candidatura di Aosta a Capitale europea della Cultura. Una “finestra sul futuro” che vuole acchiappare i turisti cinesi, ma che offre informazioni vecchie (per fortuna poi corrette). Quella di Paron rimane  un’innovazione al contrario, altro che interpretazione del futuro! Patetico come sempre. Il tuffo al cuore è dovuto alla dichiarazione della Corte costituzionale che nega l’esito del referendum anzi lo stesso referendum. I rifiuti non sono materia che possa riguardare le Regioni, ma spetta allo Stato. Va bene. Ma i valdostani hanno deciso e la loro volontà non può essere trascurata né da Roma né da Aosta. Lo voglio vedere Rollandin che difende lo Stato!

Gli zombies della Fédération e il seggio a Bruxelles

30 novembre 2013

Settimana politica fiacca, appena ravvivata  dal congresso della defunta Féderation, praticamente una seduta spiritica. Ricomparso  in qualità di padre-padrone della cara salma, l’ex assessore Claudio Lavoyer  ci rassicura in puro politichese tardo-democristiano. I “Federales” saranno forza “autonomista, democratica e popolare per una Valle europea, protagonista all’interno di un’area moderata ed autonomista, aperta ai valori del cattolicesimo europeo”.
Una flebo di Valium, la fiera delle banalità, fuffa insulsa.
Uno dei peggiori rappresentanti della casta localista rossonera, che in vita sua ha lavorato pochissimo e campato sempre e solo di politica/politicante, ha deciso dopo 35 anni di non mollare.
Passione civile?
Istinto del salmone: fra un po’ ci sono le europee, qualche osso può ancora cadere sotto il tavolo….
A proposito di Europa, ancora qualche riflessione sulla proposta socialista di una unione consociativa per “mandare un valdostano a Bruxelles”.
Si tratta di un trucco da manuale, tipico di ogni regime: quando la situazione interna è da Titanic, spostare l’attenzione dall’opinione pubblica dalla politica interna a quella estera.
In una dimensione tragica, i gorillas argentini invasero le Falkland per distogliere l’attenzione dai propri crimini e dalla propria inettitudine finanziaria. In una dimensione comica, da sempre i micro-nazionalisti valdostani parlano dei “diritti della Vda” verso la Repubblica, l’Europa, il mondo, il globo.
Mai dei diritti  dei cittadini valdostani verso i loro amministratori.
Sempre dei “diritti della Vda”, mai dei diritti nella Vda…
In questa maniera la sana conflittualità  amministrati/amministratori (che si chiama anche “trasparenza”, o “controllo democratico”, senza il quale non esiste democrazia…), viene pilotata verso nemici esterni, occulti o palesi, individuati con fantasia paranoide: in primis contro lo “stato centralista”, ossia quello che ha riempito di privilegi le regioni a statuto speciale.

Risultato aggiuntivo?
Il meccanismo di controllo dell’opposizione sugli atti amministrativi viene additato  come “comportamento anti-nazionale”, contrario agli “interessi della Vda”.

Noi non abbiamo bisogno di nuovi seggi, nuovi poteri o nuovi soldi: abbiamo bisogno di un’opposizione agguerrita, che scopra come sono stati dilapidati i miliardoni degli ultimi 20 anni.
Furbastri consociativi.  (roberto mancini)

Le anime morte

12 novembre 2013

Il consiglio comunale di Aosta è delegittimato. In seguito ai risultati delle ultime regionali, abbiamo avuto la felice dipartita dal panorama politico di due forze, cancellate dalla volontà popolare: l’oscura (per programmi, per intenti gastronomici chiarissima…) Fédération dell’esperto bancario, Claudio Lavoyer e nientemeno il Popolo della Libertà, i berlukones nostrani. Conseguenza: in consiglio comunale siedono due assessori, Andrea Paron e Patrizia Carradore, e tre consiglieri (Luca Mantione, Luca Lattanzi  ed Ettore Viérin) espressione di forze politiche ormai cadaveri. Succede loro come in astronomia per le stelle morte: in Consiglio l’astro che nutre i loro raggi è defunto, game over. A nessuno viene in mente di chiedere nuove elezioni? Come si può accettare di essere amministrati da gente sconfessata dagli elettori? Che nelle istituzioni sieda gente che ormai rappresenta solo se stessa? Quale cultura istituzionale possiede una sonnolenta opposizione che non è nemmeno in grado di formulare qualche riserva in proposito?
Allarghiamo lo scenario? Quando la Balena Rossonera nel congresso nord-koreano di St Marteun chez Pyongyang parla di “schieramento unitario e trasversale” per le prossime elezioni europee, fotte le ambizioni di Caveri e Laurent Dauphin, modestamente pronti per Bruxelles. Ma pensa e punta soprattutto ad aggregare le anime perse dei defunti berlukones e le frattaglie pseudo-centriste della Fédération. La polverizzazione del Centrodestra è una manna per la Balena Rossonera.
E gli orfani del Berluska? A disposizione, figuriamoci. Nessuno dei signori in questione ha intenzione di smetterla con la politica, né di tornare a lavorare. Nessuno si è dimostrato particolarmente angosciato o ansioso di ricostruire Forza Italia, né di partecipare alla  tormentata gestazione di una nuova An. Non una parola, da parte loro, sui destini del Centrodestra. Più che l’onor delle loro idee, potrà il digiuno? Credo sarebbero opportune elezioni comunali anticipate per cancellare questa scandalosa anomalia. (roberto mancini)