Il discorso tenuto dal presidente del Consiglio, Marco Viérin, durante la conferenza stampa di fine anno ruota intorno al concetto di fratellanza. Confronto politico. Fare rete. Fini comuni. Clima di collaborazione. Produrre spazio e fiducia. Reciproco rispetto. Leale collaborazione. Principio di intesa. Ritrovato dialogo. Sono i buoni propositi espressi dal parroco di montagna rinviato a giudizio per peculato e finanziamento illecito ai partiti. E non sgancia un euro della sua indennità!
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Tarallucci e vino!
28 dicembre 2014Politici senza vergogna!
12 dicembre 2014Che altro si può ancora aggiungere della nostra classe politica? Sono tutti, o buona parte, intorcigliati, inchiavardati, strozzati tra i reati di peculato e di finanziamento illecito per la gestione allegra dei contributi e, a parte Lanièce che prova un minimo di imbarazzo, si dicono sereni, ma sappiamo che la serenità alberga in ben altri cuori. Non solo, qualcuno mostra virile la mascella dal sotto in su e, sicuro, si sberleffa delle scuse andreine. Si dicono sereni, ma non cedono di un euro! Incollati come sono alla poltrona che poi in definitiva è l’ affettuoso legame al buon stipendio che la poltrona scodella. Non un euro di meno! Eh, si che ne guadagnano tanti e, di ‘sti tempi poi, la cifra è una favola! La minoranza ci prende per il culo: propone emendamenti volenterosi con la sicumera che tanto la maggioranza amica non li approverà. Bella figura con poco parrebbe agli occhi loro. Ma il vestito che indossano è di stoffa scadente e si capisce che non è roba per signori.
Pagliacci!
12 dicembre 2014Crisi o non crisi i politici proprio non ne vogliono sapere di tagliarsi lo stipendio. Che patiscano gli altri! La maggioranza la conosciamo e sappiamo bene di che pasta è fatta: volete mica che un Perron, per citarne uno, sia di un qualche buon esempio? Però anche la minoranza, a parte il M5s, si comporta in modo subdolo: aspetta che tutti siano favorevoli per fare il grande gesto pur sapendo che sarà impossibile. Già, se fossero davvero interessati a dimostrare ai loro elettori che sono diversi basterebbe che mettessero in pratica l’emendamento che permette ai singoli consiglieri di rinunciare a una parte del loro reddito. Lo fanno? No! E allora che ce frega? Poi li vediamo in piazza a protestare contro al Governo! Pagliacci!
Pagliaccetti!
8 luglio 2013Che credibilità può avere la Stella alpina? Poca, direi nessuna. Da poco si sono conclusi gli accordi con il partner di maggioranza, l’Union valdotaine, per la divisione delle cariche apicali, una conclusione che è stata possibile grazie al mantenimento dell’assessorato all’Ambiente che, secondo programma e secondo promesse elettorali, avrebbe dovuto sparire per contenere i costi della politica. Scevri da questo i cinque cavalieri di una annunciata apocalisse, rilanciano il tema della riduzione delle spese che investono la politica. Indennità ridotte per i consiglieri che hanno un doppio lavoro o una pensione. Una proposta che già era stata presentata dal PD nella precedente legislatura e che era stata votata contro proprio dalla Stella alpina. Dunque? Abbiamo a che fare con chi?
Impegno subito!
21 febbraio 2013No, scusatemi ma non riesco più a sopportare l’ipocrisia di certi politicanti professionisti che si spacciano per nuovi! Ho visto il video di Laurent Viérin che sembra arrivato or ora da Marte. Comincia promettendo una radicale riduzione dei costi della politica e il dimezzamento dei parlamentari, dimenticandosi, evidentemente, di aver votato CONTRO le numerose proposte di riduzione dei costi e del numero dei consiglieri presentate da Alpe e PD. Prosegue annunciando una sua tardiva adesione a Libera per la legalità e contro la corruzione, riservandosi però di pubblicare i suoi redditi e la sua situazione patrimoniale entro venti giorni dalle elezioni e se sarà eletto (quelli di Morelli e Guichardaz sono presenti sul sito dal primo giorno). La politica degli annunci e degli impegni postumi non corrisponde alla mia idea di politica!
I nomi!
13 dicembre 2012Mi piacerebbe che il consigliere Alberto Zucchi facesse i nomi. Tutti i nomi di chi, negli angoli dei corridoi del palazzo, bofonchia contro il taglio dei costi della politica e cioè dei loro esagerati stipendi. Sembrano addirittura furibondi all’idea di dover rinunciare a un pezzo della loro anima di carta. Ma si vergognano. Non hanno l’ardire di denunciare questo malessere, perché verrebbero giustamente fatti a pezzi, elettoralmente parlando. Che uomini! Che statura morale! Non conosciamo i loro nomi, ma sappiamo chi sta in Consiglio. Sapete cosa non fare fra qualche mese no?
All’attacco!
20 ottobre 2012Se il Governo Monti, così cattivo con le autonomie, non avesse dato un ultimatum alle regioni, comprese quelle speciali, per il contenimento dei costi della politica tramite la riduzione dei contributi ai gruppi consiliari e il numero dei consiglieri, voi pensate che la legge apportata dal Consiglio della Valle d’Aosta che va in questa direzione, sarebbe stata fatta? La risposta è NO! Nel 2008 il gruppo Alpe aveva presentato una proposta di legge in tal senso e la maggioranza l’aveva bocciata tacciandola di demagogia. Scusate tanto, ma a me questi attacchi centralisti fanno tanto piacere!
Tutto legale!
16 ottobre 2012Soldi ai gruppi? Meno 100%
15 ottobre 2012Di colpo sono diventati tutti chierichetti. Prima i consiglieri regionali si sono tolti un pezzettino di stipendio, un ridicolo 10% che in quanto a sacrificio è una presa in giro, oggi, dopo la bufera nazionale che attraversa la politica da ogni lato, fanno a gara per dimostrare quanto sono buoni, onesti e disponibili a ogni accertamento (Lattanzi: nessuno si è comprato ville o barche con i soldi pubblici!). La Procura di Aosta, dopo averlo promesso, ha aperto un fascicolo per affrondire le spese dei gruppi consiliari. Dentro al mirino c’è il PD che ha già detto quello che poteva dire, pubblicando tutto su internet e conquistandosi una figura di palta anche nazionale. Quello che spero emerga ora sono le spese di tutti gli altri partiti nascoste sotto la voce “rappresentanza”. E magari verrò finalmente a sapere perché il “Peuple valdotaine”, organo dell’Union, costa alla collettività più di 400.000 euro all’anno!
Grido di dolore
15 ottobre 2012Secondo quanto scrive il giornalista, Alessandro Camera, sulla Stampa in Valle d’Aosta ci sarebbero 55.000 nuclei familiari che vivono in condizioni di disagio! Spero che sia una svista considerato che il numero delle famiglie valdostane nel 2010 era di 60.590; nel caso non lo fosse sarebbe drammatico e contraddirrebbe quella percezione di benessere che aleggia dalle nostre parti. Infatti, ancora una volta ci si domanderebbe dove sono stati spesi i miliardi e miliardi che lo Stato ha stanziato da oltre trent’anni. Trasporti zero, scuola insufficiente, sanità a pezzi, industria in crisi, turismo selvaggio e adesso viene fuori che la maggior parte dei valdostani “tira avanti”? Ma la situazione critica permarrebbe anche se le famiglie bisognose fossero la metà o la metà della metà: con i soldi che abbiamo avuto è inammissibile che qualcuno si trovi a vivere in povertà! E con che faccia l’assessore non eletto, Albert Lanièce, dall’alto del suo stipendio d’oro, rinvigorito di altri 4.000 euro di diaria, ci dice che siamo “molto vicini alla linea rossa che ci separa dal baratro della chiusura completa degli aiuti alle famiglie in difficoltà“? “Stiamo lavorando sul bilancio per individuare dove i tagli possono fare meno male” ?(La Stampa). Noi invece vogliamo che i tagli, resi necessari da uno spreco immorale e odioso, gli arrechino vero dolore, che possano creargli quelle difficoltà a “sbarcare il lunario“, necessarie per comprendere le sfortune altrui e per riversare il suo odio verso lo Stato cattivo in modo autentico e motivato. Noi chiediamo all’assessore che tagli di due terzi il suo stipendio e rinunci alla diaria. Sarebbe il minimo. E non chiamatela demagogia, per favore!
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