Archivio per agosto 2009

Pesi doppio? Paghi doppio!

31 agosto 2009

Gli amici di Patuasia ci hanno inviato nuove foto utili per la nostra battaglia contro il grasso in eccesso! Guardate l’album e poi diteci, se non abbiamo ragione.

Felici di non essere soli.

MA che bello sguardo!

28 agosto 2009

VOLETE LIBERARVI DI UN PARENTE SCOMODO? PORTATELO AL BEAUREGARD! NEL GIRO DI POCHI GIORNI IL DECESSO E’ ASSICURATO, GRAZIE ALLA CLIMATIZZAZIONE CHE FA INVIDIA AGLI STORICI FORNI TOPF! 

Rotonda salvafaccia

28 agosto 2009
Non credo che riuscirei a reggere un'altra Giunta comunale come questa!

Non credo che riuscirei a reggere un'altra Giunta comunale come questa!

Ad Aosta vige la formula: paghi due hai uno! Prima si sperimenta, poi si continua con la sperimentazione, quando va bene noi paghiamo doppio, quando va male ci teniamo l’errore. E’ il caso della nuova rotonda sormontabile all’incrocio tra il ponte sul Buthier e viale Chabod. Il ponte-esperimento avrebbe dovuto snellire il traffico, ridurre l’inquinamento e, per finire, rendere pedonabile l’area intorno all’Arco di Augusto; quello che ne è sorto è invece il malumore cittadino nei confronti di un’opera del tutto inutile e dispendiosa. Le auto continuano a circolare intorno al monumento, il traffico è più caotico che mai e l’aria niente affatto buona. Presto inizieranno i lavori per la rotonda salva-faccia che dovrebbe tamponare la gaffe che rischia di far sfigurare l’odierna giunta alle prossime comunali. Si aggiungono euro su euro, ma la soluzione, quella che dovrebbe riqualificare l’intera zona e dare respiro all’Arco, ancora non si vede all’orizzonte. Questa è una Giunta miope, incapace. Aggiunge tacconi su tacconi, l’importante è sprecare, sprecare risorse! Questo, sì, lo sa fare!

Lipidine!

24 agosto 2009
Un momento della sfilata di Big Taglia!

Un momento della sfilata di Big I-taglia!

L’assessore comunale alla Cultura, Guido Cossard, ha partecipato alla “Finale regionale di Miss Italia“. Il simpatico intrattenitore ha voluto fortemente precisare che le candidate che sfilavano al Teatro romano (in francoprovenzale  Restitution), erano vere e non rifatte. Non avevamo nessun dubbio al riguardo: anche Guido è nature al 100%! Nessuna imbottitura sotto al vestito, nessuna gommapiuma a disegnare le “forme”,  nient’altro che autentica e genuina ciccia! Disposta in sontuosi panneggi dall’abilità consueta che solo Natura Matrigna sa possedere.

Striscia la mostra

23 agosto 2009
Visioni moleste

Visioni mortali!

Striscia che ti striscia, la televisione è arrivata sino al castello in St. Rhémy-en-Bosses. Già, il signor Dario Ballantini come pittore non lo conosce nessuno, ma come comico di Mediaset ha la sua bella notorietà. Infatti la Licinio Management, che ne cura gli interessi, non ha pudore nel pubblicizzarlo soprattutto in quanto personaggio televisivo, anche se questo, presumibilmente, farà soffrire l’animo sensibile dell’artista. Ben consapevole che è l’imitatore di Striscia la notizia il vero motore che fa andare avanti il carro.

Così, il castello di St. Léonard, nato per essere la vetrina dell’espressione del territorio, è stato asservito allo share televisivo, diventando una galleria qualsiasi, deprivata del suo genius loci e dove trovano spazio proposte-croste di ogni tipo. Ma quale arte contemporanea! Le visioni sommerse (e tali dovrebbero rimanere!) del Ballantini cercano agganci nell’espressionismo tedesco di cento anni fa, e scivolano miseramente a ogni tentativo nella banalità di un linguaggio scimmiottato che non ha nessuna attinenza con la contemporaneità.

Ma ci si riempie la bocca di frasi fatte come: “fertile dinamismo dell’arte e dei suoi rappresentanti”, e di una larga fetta di prosciutto speziato. Questo sì, molto buono e autentico.

La “strisciata” ci è costata 50.000 euro!

L’amicizia vuol dire chiamarsi “fratelli”…

19 agosto 2009

L’Assessorato Cultura e Istruzione della Regione autonoma Valle d’Aosta, ha il piacere di comunicare che  il 12 e il 13 settembre 2009, a Bourg-Saint-Maurice e a Séez, in Savoia (Francia), si terrà la Festa internazionale degli amici del francoprovençal e del  franc-comtois. «Cette rencontre – ha dichiarato l’Assessore Laurent Viérinest une occasion pour relancer le patois en lui attribuant les honneurs de la première page et, en même temps, pour nouer des relations internationales avec des peuples frères…”. Per sottolineare la fratellanza “è stata individuata l’area che diventerà il parco dedicato a San Giorgio Morgeto, la cittadina in provincia di Reggio Calabria in cui è stato allestito il «Parco Aosta» con deliberazione della Giunta guidata dal sindaco Nicola Gargano. Il parco verrà allestito nel quartiere Dora, dove risiede una numerosa comunità di sangiorgesi”.

UHAA UHAA UHAAAAAA AHA AHA!

18 agosto 2009

«Nell’incontro con Don Ciotti – spiega il Presidente Rollandin – abbiamo valutato la possibilità di un protocollo di intesa tra la Regione, il Comune di San Sebastiano da Po e il Gruppo Abele, affinché si possa dare concretezza ad un impegno già preso in Consiglio regionale, volto all’adesione della Valle d’Aosta ai progetti di recupero e di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia. Credo sia questo, per un’amministrazione, un gesto doveroso e concreto per contribuire a far crescere i nostri giovani in una società alternativa alle mafie e ad ogni genere di sopruso della libertà».  Lo dice lui!

UHAA UHAA UHAAAAAA AHA AHA AHA! UHAA UHAA UHAAAAAA AHA AHA AHA!

Ipotesi Milanesio

16 agosto 2009
Il prodigio della politica valdostana all'età di cinque anni!

Il prodigio della politica valdostana all'età di cinque anni!

Già all’età di cinque anni il Signor M. svolgeva il ruolo di assessore al Comune di Aosta (vedi foto). Il politico prodigio della Repubblica delle Fontine ritorna, oggi, sul palcoscenico della politica (ultimamente preferiva il ruolo di suggeritore) con la veste del possibile candidato alla poltrona di Sindaco. Chiacchiere? Tanto per dire qualcosa in questa estate torrida e senza gossip-golosi?

Il Signor M. con la fusciacca da Primo Cittadino sarebbe l’ennesimo esempio di come la politica locale sappia rinnovarsi!

Una mostra sotto sotto

14 agosto 2009
Aridatece i ruderi!

Aridatece i ruderi!

Un’altra mostra inutile e pure bruttina, è «Memoria sottotraccia. Segni e forme dell’archeologia». Allestita nella parte sotterranea del Museo archeologico regionale, l’esposizione dovrebbe far dialogare i segni dell’archeologia con l’arte contemporanea, in realtà più che un dialogo pare un vociare da bar, confuso e superficiale. La scultura in marmo bardiglio e smalti dell’artista di Gressan, Giuliana Cuneaz, ha il fascino oscuro della plastica. Si tratta di un enorme Buondì Motta ammuffito e arrovesciato sull’asfalto. Sarà nella muffa, depositata sulla cupoletta della famosa brioche, la relazione con l’archeologia? Nel sottosuolo, la Cuneaz presenta una “scultura virtuale” (definizione azzardata che più si adatterebbe agli ologrammi, immagini proiettate nello spazio su tutti i lati), interessante per i primi trenta secondi; l’impatto emotivo è coerente con la pluriennale ricerca dell’artista: infinitamente piccolo. Grandi sono invece le fotografie, realizzate dall’addetto regionale alla stampa delle immagini del BREL , il signor Enrico Peyrot, abbandonate qua e là come sgualciti vestiti in soffitta. Quattro plastici (molto belli) di Francesco Corni, ci riportano ai siti del Grande e del Piccolo San Bernardo. Siti che hanno ispirato i progetti di giovani architetti che l’assessore, Laurent Viérin, in perfetta armonia con il gusto al cemento armato che caratterizza l’intera Giunta regionale, definisce geniali. La genialità consiste nello scaricare, a 2.200 m di altitudine, tonnellate di egocentrismo puro sotto forma di geometrie invasive che violano, con la prepotenza di un bruto, l’ambiente alpino. Gli architetti hanno bisogno di enfatizzare, sbrodolare teorie, pur di trovare un senso a ciò che fanno. L’umiltà, unica grande dispensatrice di saggezza, suggerisce di lasciar perdere: i colli non hanno bisogno di vetrate per visioni panoramiche. Soprattutto non hanno bisogno di architetti. Nell’insieme pasticciato che non è confronto, ma disordine di proposte, la riflessione sul significato dell’operazione “ricordare”, si trasforma subito nella necessità imperiosa del fruitore di “dimenticare”.

Da ricordare : il “dialogo” ci è costato centossessantamila euro!

SFIGATES

13 agosto 2009
La sfiga ieri e oggi

La sfiga ieri e oggi

L’esposizione fotografica dal titolo RURALES non è né bella né brutta, è solo inutile.  Il tema è quello della donna nella società contadina sviluppato in modo scontato, direi banale. “Accosta i suggestivi scatti etnografici d’antan in bianco e nero, realizzati dai pionieri valdostani della fotografia (Ronc, Gontier, Brocherel, D’Herin-Seris, Berard, Meynet, Champion e Willien), a quelli moderni del fotografo Alessandro Zambianchi“. Sai che inventiva! Le fotografie storiche sono belle perchè è bello tutto ciò che documenta il passato; quelle contemporanee ritraggono donne impacciate, rigide, prive di una qualsiasi emotività. Forse il fotografo Alessandro Zambianchi (ciao Ale!), voleva reiterare la fissità dei volti in b/n per sottolineare “la fatica e i sacrifici di chi vive, oggi come in passato, a stretto contatto con la terra”, ma non basta mettere in posa delle donne-manichino per esprimere la durezza di una vita  vissuta fra le mucche e le balle di fieno. Ci vuole empatia. E questa a Zambianchi è mancata. Le sue immagini, infatti, non esprimono nulla. L’accostamento delle donne di oggi con quelle che sono state le contadine di ieri (praticamente tutte, difficile trovare una laureata a quei tempi!) non ”squarcia il velo che ha celato l’importanza della figura femminile all’interno del mondo rurale”, obiettivo primario della mostra. Anche perché la scelta delle foto storiche si è concentrata più sui ritratti in posa che sul vivere quotidiano. Certo, l’uso delle istantanee allora non era diffuso, ma sicuramente nel ricco archivio del Brel si poteva trovare qualcosa di maggiormente illustrativo, visto che il tema portante, oltre alla donna, è il lavoro da lei svolto fuori dalle mura domestiche. Un contributo necessario che non viene sviluppato, a discapito del senso complessivo dell’operazione.

E non ci sono balle di fieno su ruote che tengano!

Questa mostra inutile l’abbiamo pagata sessantamila euro!