“I tentacoli della ‘Ndrangheta? In Valle non arrivano, secondo il questore Maurizio Celia: «La mafia per alimentarsi ha bisogno di mafiosità. In Valle d’Aosta non trova terreno fertile perché la popolazione di montagna è vigile e poco incline a questi fenomeni». Antonio Nicaso, nel saggio «’Ndrangheta, le radici dell’odio» riportando il giudizio del procuratore Piero Grasso scrive che «la mafia calabrese va lì dove domanda e offerta si incontrano. In Valle d’Aosta gli interessi sono rivolti al turismo e all’industria alberghiera». Secondo Celia i fenomeni legati alla ‘Ndrangheta «sono circoscritti ad alcuni soggetti, non ad un gruppo organizzato». Tratto da La Stampa 29/07/2010
Archivio per luglio 2010
Chiamalo sonno
29 luglio 2010Sconto elettorale
28 luglio 2010Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il consigliere di ALPE, Alberto Bertin, risponde alla dichiarazione dell’Assessore Ennio Pastoret relativamente all’iniziativa presentata oggi e incentrata sull’energia elettrica.
“Dalle risposte dell’Assessore, constatiamo che oramai, alla fine del mese di luglio, e a più di due anni dall’inizio della vicenda gli sconti energia’, ammontano ancora a sole dodicimila le utenze che stanno beneficiando della riduzione prevista dall’intervento regionale per il contenimento dei costi dell’energia elettrica. Nella nostra regione, i titolari delle utenze domestiche destinate ad abitazione principale sono cinquantasettemila e il misero risultato registrato a oggi – anche in considerazione delle misure ipotizzate per far fronte alla crisi economica che sta toccando la Valle d’Aosta – conferma la nostra impressione che l’operazione avviata sia stata realizzata principalmente per fini elettorali, in occasione del rinnovo dell’ultimo Consiglio regionale. Un tipico atteggiamento demagogico e populista, che ha colpito e colpisce anche la nostra attuale maggioranza.”
Piccolo Particolare
28 luglio 2010Piccolo particolare: i fratelli Giuseppe e Domenico Nirta, accusati insieme ai nipoti, Franco e Roberto Di Donato, di traffico internazionale di droga, sono cresciuti al quartiere Dora in Aosta. Provate a indovinare a chi hanno dato il loro preziosissimo voto.
Che vuol dire?
27 luglio 2010Intervista a Monsignor Anfossi su Aostaoggi.it. Domande di rito e di attualità come si conviene a un’intervista classica. Ma l’ultima domanda: “In quest’ultimo anno di apostolato in Valle d’Aosta cosa vorrebbe si realizzasse?”, suscita una risposta che, di questi tempi, può risultare ambigua: “Un minor ricorso alla giustizia e un ritorno alla mediazione interpersonale o in sedi estranee a studi legali o tribunali.”. Che vuol dire?
Siamo primi!
27 luglio 2010E’ cancro!
27 luglio 2010“Questo è cancro, non è un fattarello benigno. Il cancro è una cosa che cambia tutte le cellule, che le fa crescere in modo pazzesco, fuori da qualsiasi logica precedente”. Questa frase di Pasolini si adatta molto bene ai recenti arresti della cosca Nirta, arresti che provano, una volta per tutte e alla facciazza bonaria e tranquillizzante del nostro Presidente, che la ‘drangheta ha messo le sue radici anche in Valle d’Aosta.
Le domande di Patuasia
26 luglio 2010Restano in carcere Giuseppe e Domenico Nirta, il primo residente in Colombia e il secondo a Quart, e i fratelli Franco e Roberto Di Donato, di Aosta, accusati di traffico internazionale di droga. I quattro: una diramazione valdostana della cosca Nirta. Ma, se tutti i vip del territorio vanno dicendo che la Valle d’Aosta è al riparo dalle organizzazioni criminali, allora questi qui chi sono e dove vivono?
Non si sa mai!
25 luglio 2010Non potendo sciare Dimitri Medvedev ha fatto un giro ad Aosta , regalando ad Augusto un orgasmo non preventivato. Secondo quanto scrive la Stampa, il Presidente russo non è venuto ad Aosta per “risposarsi” (che idea!), ma per vedere com’è la vita qui. Primo flash piazza Chanoux che non ha potuto vedere in quanto occupata dai tendoni della Mostra Concorso, pazienza si è interessato alle sculture. Poi è stato accompagnato tra le vestigia romane: si spera che per l’occasione la serie di cassonetti multicolor al Teatro romano, sia stata trasferita altrove. Si spera che i sabaudi e le transenne che stazionano come barboni sotto alle Porte Pretoriane, siano stati dirottati dietro l’angolo. Si spera anche che la via sant’Anselmo sia stata liberata dalle reti e impalcature. Che la piazzetta di sant’Orso sia stata sgomberata dalle auto in divieto di sosta e dai sacchi della sabbia. E che non abbia sostato a lungo in piazza della Cattedrale. “Avete una città bellissima”, sembra che abbia dichiarato il Presidente russo . Dunque può essere che, in fretta e furia, qualche santo (Giorgio e Giacomo?) abbia diretto il restilyng per conferire al capoluogo una parvenza di cura. Oppure, considerato lo stato in cui versa la città, più facile pensare alla dovuta cortesia di un Capo di Stato verso un paesello che potrebbe, si sa mai, tornare utile.
Sta a casa!
23 luglio 2010La Corte Costituzionale ha dichiarato inelleggibile Carlo Norbiato che così resta a casa. Il ricorso contro la sua elezione era stato presentato dall’avvocato Domenico Palmas, incaricato da Gino Bortoli, Paolo Louvin, Leonardo Tamone e Mario Vietti. Norbiato, in tempo di elezione, risultava essere legale rappresentante di una società convenzionata con l’Usl, avrebbe dovuto dimettersi con largo anticipo cosa che non fece. Ogni tanto la legge è uguale per tutti.
Aneddoto aostano
30 luglio 2010Siamo tutti convinti che Aosta viva o voglia vivere di turismo? Noi no, perché, se così fosse, i principali protagonisti della faccenda: gli albergatori e soprattutto i ristoratori, si comporterebbero diversamente. Non chiuderebbero per ferie, per esempio. Non abbasserebbero le saracinesche la domenica, altro esempio. E poi, la cucina dei ristoranti resterebbe attiva anche dopo le dieci di sera, gli avventori sarebbero trattati sempre con la gentilezza dovuta a chi ti permette di campare e il servizio complessivo registrerebbe una maggiore qualità. Non è così e per dimostrarvelo vi racconto cosa mi è capitato ieri sera. Ore diciannove e trenta – ristorante pizzeria Il Girasole – angolo di via Lostan – tavoli vuoti – siamo in due. Chiediamo di poter cenare nel dehors, nessun problema. Raggiungiamo l’angolo con il soffitto ricoperto di edera di plastica: più facile da mantenere. La maggior parte dei tavoli è vuota, infatti è presto. I tavoli sono apparecchiati per quattro, noi siamo in due. Non si può stare. Chiedo al cameriere, se è già tutto prenotato: non risponde. Con il sorriso timido di chi deve obbedire agli ordini ci dice che, essendo solo in due, non è possibile cenare nel dehors. Quante coppie escono la sera? Tante! Quante coppie vanno al ristorante? Tante! E allora, perché mai qui non è loro concesso un tavolo? Che ci voleva per sparecchiare due coperti? Alle venti e trenta avremmo finito e liberato il posto per il turno successivo. No, non è stato possibile! Siamo usciti e mai più ci rimetteremo piede. Le domande che ne conseguono: dov’è la crisi che tanto colpisce il turismo? E dov’è la professionalità che dovrebbe contraddistinguere un luogo che di turismo vuole vivere? Le risposte: non c’è crisi e la professionalità evidentemente non serve.
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Tags: Aosta, Professionalità, Ristorante Pizzeria Il Girasole, turismo
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