Posted tagged ‘Aeroporto Corrado Ex’

Linea d’ombra

12 febbraio 2014

Finita la lunga stagione delle vacche grasse ecco che il paesaggio valdostano assume nuove sfumature. I colori non sono quelli dell’arcobaleno, più prossimi ai grigi e ai neri delle ombre. La Corte dei Conti finalmente atterra all’aeroporto di Aosta, una delle grandi opere che avrebbe dovuto dare impulso turistico ed economico alla Regione e che invece si è trasformata in un buco nero dove i soldi una volta catturati non sono più usciti, non nel senso dell’interesse collettivo. Il mondo agricolo che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di un territorio come il nostro, fornisce di sé un’immagine sempre più opaca. Con le Fontine adulterate, i contributi intestati a persone senza partite Iva agricole, gli animali maltrattati e quelli contaminati, le truffe varie ai danni della Regione, il settore contraddice ampiamente la retorica romantica che aleggia ancora sul mondo contadino. La classe politica è al capolinea di una gestione allegra dei soldi pubblici. La cultura sempre interpretata come un bacino clientelare fra gli altri. La ‘ndrangheta una sede fissa tra i favori degli amici potenti. La mafia locale che incancrenisce il tessuto sociale… Il quadro complessivo che ne esce fuori è un intrico di linee spezzate, incomprensibile ai più. Ma che hanno la stessa origine nell’ignoranza. Una ignoranza primitiva fatta di avidità e paura.

A volare sono solo le particelle!

21 giugno 2013

L’aerostazione non è una cattedrale nel deserto, ma l’aborto di una cattedrale nel deserto. L’edificio sta lì, fermo da troppo tempo a testimoniare la politica dello spreco che ha caratterizzato la Valle d’Aosta da diversi anni fino a oggi. Un già cadavere che si somma ad altri già cadaveri. Un mai nato che però è costato e continua a costare alla comunità. Anche in termini di salute. I lavori della nuova aerostazione dell’aeroporto di Aosta sono stati interrotti lasciando esposti alle intemperie i materassi di lana di vetro o di roccia che dovrebbero servire per coibentare l’intercapedine tra faccia interna e quella esterna delle pareti perimetrali. La lana di roccia non e’ necessariamente dannosa per la salute, a patto che sia chiusa e sigillata entro le pareti. Quando però viene dispersa o quando si stacca dall’involucro edilizio in cui è stata inserita, allora può dare origine a piccole particelle di polvere sottile e fibrille: queste con il logorio meccanico (vento e relativi attriti, ad esempio) e con il tempo possono originare a loro volta micro-particelle che, se a contatto con la pelle, mucose e apparato respiratorio, possono creare problemi di irritazione fino a provocare, in caso di contatto prolungato, continuativo e in dosi massicce a intossicazioni croniche. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc) ha posto la lana di vetro in classe 2BE’, ovvero rientra fra le sostanze “cancerogene di tipo sospetto”, nel senso che non ci sono studi ufficiali sufficientemente approfonditi al riguardo. In cantiere quando si manipola e’ sempre previsto l’uso di una mascherina filtrante per le vie respiratorie (DPI). Possiamo dire che la lana di roccia è un materiale che è bene non disperdere nell’ambiente, a dispetto di quanto sta avvenendo con l’abbandono dell’aerostazione. Bisognerebbe poter entrare nell’area di cantiere per vedere da vicino la situazione, ma il cantiere, per legge, non e’ accessibile senza autorizzazione.

La mia Valle è la mia banca!

30 dicembre 2009

La mia valle è la mia banca e il mio conto sale ancor più su la la la la...

Il principe dei parolai, pardon, dei parolieri italiani, tal Mogol è il nuovo autore milanese della canzone ambasciatrice di nos-atre. Scordiamoci Montagne Valdotaines del parigino Alfred Roland (ma come la mettiamo con l’articolo 8 della legge regionale 16.03.2006 n. 6 che l’ha adottata quale inno ufficiale della Regione Autonoma della Valle d’Aosta?) e partecipiamo al languore delle parole della “La mia valle“. Che, come l’isola di Peter Pan, non c’è. Augusto Rollandin si è dimostrato entusiasta dell’opera che ha nobilitato al rango di diplomatica della nostra Regione. La canzonetta parla di valli verdi e belle, di cavalli (che la Fontina si prepari con il latte di cavalla?), di boschi e silenzio, di aquile e di pace, di aria pura e di castelli… , stucchevoli luoghi comuni che cozzano con la politica ambientalista del nostro Attila. E’ stata da pochi giorni inaugurata la funivia più alta d’Italia, un’opera dispendiosa e inutile che darà fastidio, oltre che agli alpinisti veri e agli amanti del paesaggio, pure alle aquile. Per la pista dei campionati del mondo che si sono svolti altrove, sono stati sradicati migliaia di alberi a La Thuile. Il blu e il silenzio saranno inquinati dal frastuono puzzolente degli aerei che atterreranno nel futuro aeroporto Corrado Ex, l’aria pulita sarà ammorbata dai gas dell’inceneritore. La creazione mogoliana conclude con: La mia valle è la mia chiesa e io vivo qui. Sarebbe stato più opportuno sostituire chiesa con banca!

Curiosità: parrebbe (usiamo il condizionale) che il Signor Mogol sia stato ospitato dall’intera collettività aostana alla modica cifra di 15.000 euro, ma non insistiamo ché l’ammontare esatto della somma è difficile da individuare tra i meandri delle spese di rappresentanza.

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