“Stop all’Italia delle Repubblichette“, dichiara Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e del Comitato delle Regioni. E il pelo si rizza su tutte le schiene dei politici valdostani. Tutti pronti a dar battaglia per difendere l’Autonomia dagli attacchi di chi la vuole mettere in pericolo anche solo con una frase. C’è molta suscettibilità in Valle d’Aosta. La Costituente di Cogne è il primo passo per elaborare una strategia in difesa dell’aria fritta. “C’è una storia e una cultura da rispettare“, sostiene la Favre, presidente di UVP. La Storia, secondo la tradizione alpina, è solo quella fetta che ci interessa. Quella parte estrapolata dal mare infinito dei fatti umani che ci fa gioco. Il resto è leggenda. (Ricordo che il nostro capoluogo l’ha fondato un imperatore romano). Alla casta locale interessa solo un pezzo di Storia: QUEL pezzo di Storia. Ben sigillato in bacheca come un fossile da museo. Feticcio da rispolverare con puntualità per esorcizzare la Storia: quella che va avanti. Quella che riattiva il fuoco dell’eterna ricerca e non idolatra le ceneri di un passato ormai privo di senso. La casta si aggrappa allo Statuto che osanna come un dogma religioso e che, in quanto tale, non va mai discusso. Un Dio che ci sovrasta e che ci protegge dai demoni. Ma i demoni noi ce li abbiamo in casa! Allevati e protetti e mantenuti. Sono loro ad avere paura delle dichiarazioni di Chiamparino! Perché è chiaro che ampliando i confini delle competenze, viene meno il loro spazio vitale. Più ricca si fa la scelta per la rappresentanza e più alte sono le possibilità che non vengano eletti o rieletti. In fondo quella dei politici altro non è che una corporazione professionale che difende i propri privilegi da una maggiore competitività. Come lo è quella dei notai, dei taxisti, degli avvocati, dei farmacisti, delle guide turistiche… il fine è sempre quello della salvaguardia di se stessi: la Storia che si ripete.
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Sempre la stessa Storia!
9 febbraio 2015Tutti al mare!
13 luglio 2013Riceviamo dal signor Geronimo e volentieri pubblichiamo.
Dice il sindaco calabrese: “il 98% dei miei concittadini non ha nulla a che fare con la ‘ndrangheta”. C’è una inchiesta su collusione sugli appalti per il parcheggio delll’Ospedale cittadino (il vecchio e mai finito invece di pensare al nuovo ed efficiente) che vede coinvolti il neo Presidente (si può dire neo in questo caso? A norma giudiziaria, direi di si) e tal Tropiano, della festa dei calabresi (l’unica manifestazione rimasta dopo la morte del festival dell’Unità e anche di quella dell’Union Valdotaine, solo contrastata con qualche successo dalla capra cotta di Fontana) solido e introdotto imprenditore edile (si può dire edile senza compromettersi con l’antica carica dell’impero romano? Ma anche questo ci sta con l’imperatore Augusto) in odore di ‘ndrangheta (sarà il 2% che manca al già citato sindaco). E’ un busillis da sciogliere, non senza difficoltà. Ci aiuterebbe venire a sapere che il neo Presidente del Consiglio regionale Rini, tra i primi impegni della nuova (nuova?) legislatura partecipa all’assemblea degli eletti delle Province e Regioni autonome a Reggio Calabria? (che ci azzecca direbbe il povero Tonino). Ma è illazione gratuita, siamo d’estate e tutti andiamo al mare, non si vorrà mica fare una riunione delle Regioni e Provincie autonome che so a Trento o Bolzano, o peggio, ad Aosta. Sono autonome sì, ma non hanno il mare. E il mare d’estate è un’altra cosa. Certo a pensare male ci si potrebbe azzeccare, anche perchè non è un buon modo di promuovere le vacanze in montagna. Se l’euro deputato Caveri avesse avuto l’idea di pretendere, in nome dell’autonomia e dello Statuto speciale, di far arrivare il mare almeno fino a Pont Saint Martin ci saremmo evitati questa trasferta.
Il senso del ridicolo
14 ottobre 2012Adesso è sceso in guerra anche il Comité Directif del SAVT, essendo una costola dell’Union non poteva fare diversamente. Il segretario, Guido Corniolo, già direttore dell’Ufficio Mostre: una nomina piovuta dall’alto dei cieli rossoneri (prima era un semplice impiegato) e durata giusto il tempo per il trasferimento definitivo in sindacato (lo stipendio di un distaccato è quello che si porta dietro), afferma che i valdostani devono rispondere con un moto di orgoglio (uhaa uhaaa uhaa!) agli attacchi contro lo Statuto speciale. Noi valdostani, a parte i soliti tromboni, non conosciamo le ragioni storiche della nostra autonomia e sapete perché? Perché l’autonomia è vissuta non come un’eredità culturale ed etica, ma come un contratto economico, un assegno in bianco! Dunque, quale Storia e Chanoux e Resistenza e minoranza linguistica …, questi nell’autonomia vedono solo i soldi per farsi gli affari loro! Infatti, i continui tagli, dovuti a una gestione statale e regionale disatrose, sono gli unici motivi che, alla faccia della diversità, richiamano all’orgoglio etnico! E vogliono raccogliere le firme… uhaa uhaaa uhaaa! Non hanno neppure il senso del ridicolo!
Divertissement
12 ottobre 2012Giusto per farvi fare due risate posto alcuni commenti di un signore che ho conosciuto su FB, trattasi di Luciano Deval, un puro di cuore, riguardo al discorso di Rollandin sull’Austria capofila di una ipotetica quanto misteriosa macroregione europea.
Luciano Deval: questa è la strada giusta non sarà facile ma merita il massimo impegno per raggiungere l,obbiettivo
Ivan Mileto: insieme agli amici dell’alto adige e del friuli:)))))))) e vai!!!!
Patuasia: Mi spiegate allora perché i nostri sono contrari a una macroregione con Piemonte e Liguria? Non ci sono montagne e paesi in cima ai cocuzzoli da quelle parti? Non siamo più prossimi ai piemontesi che agli austriaci? E poi non è affatto vero che lo Stato minaccia l’autonomia, chiede alcune competenze logiche come sul turismo ed energia, chiede un controllo necessario sulle spese e chiede agli speciali, cioè noi, quello che chiede ai normali, cioè tutti gli altri italiani. Meno retorica e più informazione caro Ivan.
Luciano Deval: patetica, lei sarebbe adatta in una regione italiana scelga lei dove ,noi andiamo in austria se ci vogliono ,speriamo di che vedano che siamo poco italiani ,noi siamo corretti ,onesti governiamo bene
Diego Barruscotto: corretti onesti e governiamo bene mmmmmmmm molti si lamentavano di Berlusconi inquisito ma il nostro Presidente ??????????????????????????????? condannato nel 94 e rieletto?????? e molti altri e tutto quello che riguarda la pessima gestione del Casino???????????????? Luciano Deval cosa mi dici?
Luciano Deval: non accetto provocazioni uno che cerca di paragonare berlusconi con chi??????? mi faccia il piacere mi facciaaaaaaa … n alto adige vivono altoatesini fieri della loro autonomia il 70%%% sono nella sud tirolen ,non sono sciocchi come noi ,qui ci sono 15 partiti cosa servono ,servono allo stato per poter dire che qui siamo in pochi a credere nell,autonomia…ma lei si rende conto che il governo prima di berlusca poi monti ci hanno fatto perdere il 20%%%% di turismo ,gli stranieri amano l,italia ma meno gli italiani ,se diamo l,italia in mano a norvegesi o olandesi dopo qualche anno saremmo la migliore nazione in europa.
Ceronetti, lo scrittore, tanto tempo fa disse che non era giusto che tutti gli elettori fossero appiattiti dalla obbligatorietà di valere un voto ciascuno, che questo dovesse essere guadagnato con il merito e conquistasse quindi una sua variabilità. Tutti al voto sì, ma personalizzato: ai tipi come Deval la possibilità di un voto, ai Ceronetti dieci: mi sembra una buona idea no? Ma conoscendoci non sarebbe possibile, al massimo si otterrebbe il contrario!
Bruciamo lo Statuto!
11 ottobre 2012La Valle d’Aosta sente la necessità di fare fronte comune con le altre regioni autonome cioè con la Sicilia e la Sardegna campioni insieme a noi di spreco di risorse pubbliche (tralascio le regioni del nord ovest che almeno hanno saputo quantificare la loro autonomia, creando autentico sviluppo territoriale). A leggere l’articolo di oggi sulla Stampa non c’è che farsi due risate: i toni sono guerreschi, ma in guerra ci andranno solo loro: i politici! Gli unici che, insieme ai parenti e amici, hanno abbondantemente beneficiato dell’autonomia. “L’autonomia si regge sul fronte delle risorse”, questo ha detto Zucchi del PdL che di risorse se ne intende. A noi, miseri mortali, che ce ne frega? Abbiamo dei servizi da terzo mondo come ha detto Rollandin riguardo ai trasporti, una scuola che cade a pezzi, una sanità in perenne restauro, una città bruttina, una valle magnifica, ma che giorno dopo giorno, grazie a una politica di sfruttamento intensivo delle risorse, perde pezzi della sua bellezza. A noi che ci ha fruttato l’autonomia? Ci ha tolto la dignità di essere dei cittadini e ci ha trasformati in questuanti. Dipendiamo da palazzo Deffeyes per qualsiasi cosa, alla faccia del centralismo romano! Pure il voto, ultima libertà, abbiamo venduto in cambio di una cena pagata con i soldi conferiti ai gruppi consigliari (vedi alla voce: spese di rappresentanza). Chi siamo noi per difendere ciò che ha generato spreco, clientelismo e malaffare? Claudio Lavoyer, condannato e prescritto (uhaa uhaa uhaa!) e che non ha ancora risposto ad alcune inquietanti domande, invita a “reagire con determinazione alle politiche centraliste”. Ma non vi scompisciate dalle risate? Questi omuncoli cresciuti politicamente e quindi economicamente (ma l’intelletto è rimasto quello di un criceto) grazie all’assenza totale di un controllo e di una gestione feudale del potere, chiedono a noi di reagire? Ma il loro elettorato, come gran parte dell’elettorato valdostano, reagisce solo se dai in cambio qualcosa e adesso che i soldi non ci sono più cosa possono promettere i nostri feudatari? Quali incarichi? Quali assunzioni? (vedi alla voce: guardie forestali assunte a gogo e poi licenziate per mancanza di liquidi). Sulla difesa dell’autonomia di cui quasi nessuno conosce la ragione, saranno soli. In prima linea. Speriamo che il “nemico” li faccia fuori al primo colpo.
Un’idea
12 settembre 2012Domandina semplice semplice
9 settembre 2012Commissariateci subito!
18 luglio 2012La Sicilia rischia il default…, chissà perché quell’isola tanto lontana mi ricorda un’altra “isola” tanto vicina: la Valle d’Aosta. Entrambe le regioni hanno uno Statuto speciale e in entrambe l’Autonomia è stata usata più come strumento di potere che di sviluppo; l’elenco degli sprechi è altrettanto lungo; gli stipendi degli assessori e dei consiglieri sono fra i più alti in Italia; il numero dei dipendenti pubblici è abnorme; il clientelismo e il voto di scambio hanno sostituito il merito; le assunzioni molto spesso si effettuano senza concorso; la presenza pubblica nell’economia è dilatata a dismisura; il controllo sull’elettorato è capillare; i cittadini sono spettatori passivi e complici. Con questo bel quadretto chiunque voglia appoggiare Rollandin nella sua campagna contro il Governo Monti risulta essere perlomeno amorale. Ego Perron, presidente UV, definisce la nostra Regione un modello virtuoso e responsabile e se la prende contro la “Spending Review” che considera una “nuova manovra che mina la costruzione del nostro sistema e inibisce la possibilità di intervenire nell’economia della Valle d’Aosta“. Sono preoccupati per i tagli i nostri politici, ora che la mucca da mungere non dà più latte, ora che con le risorse ridotte avranno in futuro solo e forse, la liquidità per sostenere le migliaia di stipendi improduttivi, ma che in passato hanno garantito loro la poltrona su cui siedono ancora oggi. Mettono le mani avanti i nostri unionisti, Perron aggiunge nel suo editoriale sul Peuple: “le conseguenze economiche per la nostra Regione rischiano di essere molto dure, ma nessuno potrà accusarci di essere stati noi i responsabili“. Già il fiume di denaro che ha attraversato la nostra Regione per quarant’anni e che in termini di qualità dei servizi e di sviluppo economico non ha lasciato traccia alcuna non ha responsabili in loco. Se non potremo rattoppare le strade sarà colpa del Governo Monti!
Il vero nemico dell’autonomia!
24 gennaio 2012Difendiamo la nostra specificità dai detrattori dell’Autonomia! Lancia in resta, il condottiero Perron esorta i valdostani a lottare per difendere dagli attacchi italiani, ma anche interni, la nostra particolarità. Serrare i ranghi! Reagire! Sono le sue parole d’ordine. Non sono fra quelli che teorizzano una nuova povertà come unica salvezza dal marciume in cui stiamo nuotando. Meno soldi significherebbe solo meno welfare. A soffrirne sarebbero come sempre i più deboli, pertanto è bene che i soldi romani continuino a esserci anche se giustamente ridotti. Il problema, eluso da Perron, è come possiamo giustificare agli occhi dei nostri compatrioti il comunque lauto contributo statale. La Marcegaglia è stata chiara: solo l’esempio di un buon governo può legittimare le autonomie. Noi possiamo sentirci, senza arrossire, un buon esempio? Secondo il segretario dell’Union valdotaine, non ascoltare l’opinione dei cittadini e cercare di boicottare con mezzucci un referendum è buon governo. Sempre secondo il non più tanto giovane prodigio, condannare i pazienti valdostani a lunghi anni di disagi è buon governo. Pagare il doppio del prezzo del mercato dei garage per favorire gli interessi di un privato è buon governo. Costringere i lavoratori pendolari a una vita ingrata è buon governo. Controllare il proprio elettorato con ricatti e promesse è buon governo. Sprecare montagne di denaro è buon governo. Occhio-sbarrato afferma nell’editoriale che la sua è “una classe politica che lavora incessantemente per far progredire la Valle d’Aosta. Non ci sono da noi esempi di mala amministrazione, al contrario la nostra amministrazione è competente, seria, rigorosa, capace di attendere ai bisogni del cittadino, capace di dire la verità e di fare i sacrifici quando questi sono necessari.”. Peccato che nessuno ci creda. Molti dei nostri amministratori hanno avuto e hanno problemi con la giustizia, che siano capaci di ascoltare le necessità dei cittadini è pura menzogna (vedi alla voce pirogassificatore), semmai dei propri amici ed elettori. Le competenze poi… pensiamo solo all’assessore al Turismo, Marguerettaz, e ci scappa da ridere. Dunque, l’Union valdotaine, con la sua politica affaristica e mafiosa, è il partito che ha fornito le armi ai detrattori dell’autonomia. Non servono le parole demagogiche del suo segretario per placare le giuste rivendicazioni di chi considera le regioni a Statuto speciale ormai fuori da ogni rivendicazione storica e solo un costo aggiuntivo. Il nemico della nostra autonomia è il partito che dice di volerla difendere! Lo spreco di denaro che continua senza sosta, la cultura devastata che si esprime in spot commerciali, il turismo caciarone, l’ambiente corroso… tutto questo contribuisce a dar ragione a chi ci considera dei mangia pane a tradimento. Non abbiamo alibi! Altro che serrare i ranghi, caro Ego!
Brutti, sporchi e cattivi!
24 agosto 2011Sembrano diritti, ma ai più risultano privilegi. Interessante il viaggio fatto da Aostasera su facebook per cercare il timbro nazionale sulla voce “Regioni a Statuto speciale” (http://www.aostasera.it/articoli/2011/08/22/19425/facebook-e-labolizione-delle-regioni-a-statuto-speciale). Nulla di nuovo: noi al resto d’Italia non piacciamo, d’altro canto nulla abbiamo fatto per renderci attraenti e simpatici. Abbiamo preso e poco abbiamo dato. Quello che sappiamo fare è sperperare denaro pubblico per favorire questa e quella famiglia, questi e quegli amici di famiglia, questi e quegli amici degli amici. Non abbiamo una scuola di eccellenza (le strutture sono penose e cadono letteralmente a pezzi); non abbiamo una sanità di eccellenza (lavori infiniti rendono i reparti dei centri di tortura); non abbiamo un trasporto di eccellenza (autostrada più cara d’Italia e una ferrovia da esaurimento nervoso); acqua (in abbondanza) energia (in abbondanza) carissime! Non siamo riusciti a dare un esempio di saggia amministrazione, a renderci portatori di un modello di sviluppo virtuoso da seguire, a offrire un turismo di qualità e di rispetto, insomma non siamo riusciti a essere all’altezza dei nostri diritti-privilegi. E’ dunque normale che i nostri compaitaliani ci trovino insopportabili.
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