Archivio per marzo 2014

L’osso

31 marzo 2014

Augusto Rollandin non molla l’osso, mentre papà Dino coltiva rose e baby Laurent fa l’oste.

3.120!

31 marzo 2014

Raggiunte le tremilacentoventi firme! Arrivati in vetta! Invece eccoci qui, noi piccoli dahu di montagna abbiamo dato la possibilità alla lista Tsipras di correre per le europee. Qualche volta provo orgoglio per noi, questa è la volta buona. Sembrava un’impresa impossibile: tremila firme per una realtà che conta circa 100.000 elettori era una cifra irraggiungibile. Oggi, lunedì 31 marzo, l’obiettivo è stata raggiunto e oltrepassato grazie ai numerosi volontari valdostani e a quelli arrivati dal Piemonte, dalla Lombardia e da altre regioni italiane. Senza queste firme la circoscrizione del nord-ovest non avrebbe potuto presentare le proprie candidature e il raggiungimento del quorum del 4% imposto dall’Europa sarebbe stato oltremodo compromesso. Molti personaggi di spicco, come Marco Revelli, Paolo Ferrero, Nicoletta Dosio, Moni Ovadia e Giuliana Sgrena, si sono avvicendati intorno ai banchetti per sollecitare la partecipazione democratica; i valdostani hanno saputo comprendere la responsabilità che incombeva sulle loro spalle e hanno risposto con grande senso di civiltà. Per una maggiore sicurezza la raccolta delle firme continua fino al 7 marzo.

Comunion&Union senza Liberation

31 marzo 2014

Non so se sia il momento della liberazione dal rollandinismo. E se fosse il momento della Comunione& Liberazione interna alla Balena Rossonera? Nel dubbio, i miei rozzi sforzi di ateo e mangia-bambini hanno individuato alcuni risultati, presumibilmente prodotti dalla spiritualità applicata alla politica in Valle. Attenzione: i signori medici in questione non possono essere definiti “iscritti” al movimento di don Giussani. Trattandosi di persone influenti, la dizione corretta è “non sono esenti da affinità spirituali”. Oppure: “praticano un percorso religioso analogo”. Oppure ancora: “percorrono una strada spirituale con alterni punti di contatto”. Insomma, ci siamo capiti.
Primariati e simili non alieni da simpatie verso CL:
– Marco Sicuro, Primario cardiologia.
– Paolo Bonino, Primario geriatria.
– Pier Luigi Berti, Primario centro trasfusionale.
– Gianmauro Numico, Primario oncologia.
– Paolo Canzi, Primario otorinolaringoiatria.
– Mario Brocardo, Primario recupero e riabilitazione funzionale .
– Lorenzo Pasquariello, responsabile struttura semplice dipartimentale terapia del dolore
– Marinella Ciarlo, responsabile struttura semplice di terapia intensiva postoperatoria.
– Alessandro Albani, primario anestesia.
– Pippo Canizzo, Primario ginecologia.
Naturalmente posso sbagliarmi, per cui sicuramente alcuni degli interessati sono di orientamento culturale marxista-leninista. In questo caso chiedo anticipate scuse… (roberto mancini)

 

Non basta!

31 marzo 2014

Premetto, perché è necessario dal momento che sembra che non si possa affrontare la politica senza metterla nel personale (gran brutto vizio), che questo post e tutti gli altri che ho scritto e scriverò in futuro, non riguardano mai il privato di una persona, ma solo e unicamente il pubblico che spesso è politico. Le persone su questo spazio non mi interessano, mi incuriosisce ciò che pensano, ciò che scrivolo e ciò che fanno. Io cerco di capire e condivido con voi i miei ragionamenti. Nessuna pretesa di verità, ma semplice ricerca.

Il tema è ancora la festa alla Gabella, perché il mio disgusto è stato condiviso da molti e criticato da molti altri. Mi interessa qui analizzare il testo del consigliere grillino, Roberto Cognetta, che su fb giustifica con un lungo post la sua bevuta. Il linguaggio usa una figura retorica che si chiama anafora e consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di una frase per dare più risalto al concetto da esprimere. Le parole usate dal consigliere sono: non basta. Riporto alcune frasi fra le molte: “Non basta aver difeso e coltivato nel meetup… non basta essere stato deriso e umiliato… non basta aver raccolto firme per le politiche e poi per le regionali… non basta non aver chiesto il voto di preferenza… non basta essere entrato sapendo di rinunciare al mio lavoro quasi a tempo indeterminato… non basta essere entrato in Consiglio e cercare di capire entro due giorni… non basta combattere contro gli uffici, le regole assurde, i giornalisti faziosi e prezzolati, lo sputtanamento, la calunnia, le querele… non basta limitarmi lo stipendio… non basta sentirmi dare del coglione per questo… non basta essermi sentito solo… non basta aver rifiutato proposte economiche per me e per i miei figli… non basta essermi battuto contro il mostro… NO! A quanto pare non basta perché sono andato a bere alla Gabella.” Il discorso verte tutto su di sé, sulle proprie buone intenzioni, i sacrifici, la solitudine, la rettitudine…, il significato del post non è profondo, anzi, è piuttosto semplice e infantile: io sono buono e gli altri no, perché mi hanno criticato.

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2.917!

30 marzo 2014

Le firme sono arrivate a quota 2.917!

Forti e agili come i dahu!

30 marzo 2014

Moni Ovadia ad Aosta invita i valdostani ad arrampicarsi come i dahu e raggiungere la cima delle tremila firme! E la firma continua…

Moni Ovadia ad Aosta

30 marzo 2014

Moni Ovadia ad Aosta per invitare i valdostani a partecipare alla democrazia. Una firma per la lista Tsipras è una firma per la pluralità delle voci.

Moni Ovadia con Patrizia Nuvolari.

Moni Ovadia con Patrizia Nuvolari.

Dal diario di Rosa

30 marzo 2014

Rosa Rinaldi, la responsabile nazionale della comunicazione di Rifondazione comunista, ha pubblicato su Il Manifesto il diario di questa incredibile avventura: conquistare la cima di tremila firme! La IV puntata non è stata pubblicata, ci pensa Patuasia…

Dopo una giornata intera a raccogliere firme, la serata finisce tra musica e chiacchiere. Sta iniziando ora l’incontro con Nicoletta Dosio, anticipato dal musicista Barbera che al piano forte ci suona un arrangiamento splendido dell’Internazionale! Un incontro tra le valli, una del diritto negato alla mobilità e l’altra la Val Susa della resistenza contro un opera tanto inutile quanto dannosa. Si rischia di essere ripetitivi ma credetemi tra tutti noi del comitato si respira entusiasmo, si ammicca alla gioia e oggi si lo possiamo dire “la cima” l’ultima è vicina. Abbiamo raccolto ben 450 firme, mal contate, che ci porta a 2686 firme totali. (altro…)

Tutti insieme appassionatamente?

30 marzo 2014
Tutti insieme appassionatamente?

Tutti insieme appassionatamente?

Cosa scrive Cognetta sul suo profilo fb: “Dopo il consiglio di ieri sera ci siamo concessi un pò di svago. Per il lavoro svolto. la condivisione dell’obiettivo, la costanza e l’efficacia nel perseguirlo ringrazio tutti i colleghi di opposizione, qualcuno della maggioranza, ma più di tutti i cittadini che ci hanno seguito, appoggiato, rischiato e vinto. Ecco loro sopratutto hanno vinto, hanno vinto i valdostani che ne hanno basta. Noi per voi lotteremo sempre perché da oggi comincia il lavoro più difficile. Il sistema da smantellare è enorme e ovviamente non lascerà le armi tanto facilmente ma ricordate che: “loro non molleranno mai, NOI NEPPURE!

Quindi larghe intese?

I giustizieri di oggi

29 marzo 2014

La Valle ha una spesa pro capite di 11.725 euro l’anno, record in Italia. La Provincia autonoma di Bolzano segue a 9.335 euro, mentre il vicino Piemonte si deve accontentare di 2.412 euro, un quinto, e la grande Lombardia ancora di meno (2.220 euro). Le regioni a Statuto speciale godono del privilegio di poter trattenere nel loro bilancio le imposte Irpef e Iva pagate sul loro territorio. La Sicilia trattiene il totale, la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige i nove decimi, la Sardegna i sette decimi e il Friuli i sei decimi. Così la Valle d’Aosta incassa 1,3 miliardi l’anno. Un bilancio con cui paga lo stipendio a 3.801 dipendenti, che danno alla Valle d’Aosta un altro record: 90 dipendenti regionali per mille abitanti, più del doppio della Lombardia, che ne ha 42“. da Italiaoggi

La politica clientelare adottata da tutti i Presidenti regionali (Dino Viérin ha governato la Valle d’Aosta per otto lunghissimi anni e suo figlio in veste prima di consigliere e poi di assessore altrettanti), ha creato una spesa enorme in stipendi per le migliaia di dipendenti regionali fra cui gli addetti al Casinò di Saint Vincent. Nei fatti l’attuale Casinò risulta essere uno spreco enorme di denaro pubblico che si può appianare solo tagliando il personale. Impossibile mantenerlo. Chi fa promesse in merito racconta palle oppure sarà costretto a tagliare su altre voci: Roma, la nemica, ha chiuso parzialmente i rubinetti e noi, così autonomi, siamo alla frutta. Non bastano gli slogans per venirne fuori, ma una politica onesta e lucida. I giustizieri di oggi ne sono capaci? Parrebbe di no.