Archivio per giugno 2009

Non è mai troppo tardi!

30 giugno 2009

FANTASTICO! La Regione Valle d’Aosta, terra di turismo, si è finalmente dotata del Piano di marketing turistico che dovrebbe indicare le linee-guida-politiche in materia di turismo! Una svolta epocale! Uno scossone che farà tremare i tours operator di tutto il mondo! Un lifting alla vecchia immagine di una Giunta separata in casa! Adesso gli assessorati al Turismo, all’Agricoltura, alle Attività produttive, all’Istruzione e Cultura, sotto le avvolgenti spire della Presidenza (ah ah), si vorranno bene e lavoreranno insieme con circa sessant’anni di ritardo.

Valdostani mammasantissimi!

27 giugno 2009
Vergogna! Mio figlio è valdostano eppure è stato bocciato lo stesso!

Vergogna! Mio figlio è valdostano eppure è stato bocciato lo stesso!

Toccare con mano che dopo Pont-Saint-Martin il mondo non finisce, ma si amplia è, per molti valdostani, un vero e proprio shock! Non voglio entrare nel merito delle qualità professionali della cooperativa Trait d’Union che immagino impeccabili, mi limito a fare delle osservazioni sulla questione gara d’appalto. Cos’è innazitutto? E’ un invito a partecipare a una richiesta di servizi tramite un bando, con tanto di criteri prestabiliti sulla base di normative nazionali, affinché l’amministrazione pubblica possa, senza l’ombra del dubbio nepotistico-clientelare, scegliere l’offerta migliore. La gara è stata vinta da una cooperativa sociale di Parma la Pro. Ges. E si è scatenato di tutto: girotondi, cori, fischi…, da parte della cooperativa perdente! PERCHE’? Non ci sono state irregolarità anche se il Presidente del Consiglio comunale, tal Renato Favre, ha dato una brillante dimostrazione di sé, lasciando intuire in un sms un possibile intrallazzo tra il dirigente “rosso” Loris Minelli e la “rossa” Pro. Ges, roba da querela! Dunque, c’è stata una gara, ha vinto chi aveva i requisiti richiesti per vincere, ma non è roba valdostana! Quindi la rabbia, la contestazione! Non si chiama protezionismo tutto ciò? Il bando è stato letto? E se c’era qualcosa che non andava perché non sottolinearla allora e non ora? Se la cooperativa Trait d’Union ha deciso di partecipare sapeva che poteva anche perdere o dava per scontato un risultato a suo favore? E se sì, perché? Sulla base di quale normativa, legge, regola? Perché è una cooperativa valdostana e in quanto tale sacrosantissima?! Ma non basta essere valdostani per stare in piedi, occorre essere competitivi! Queste sono le norme del mercato che, guarda caso, sanno molto più di democrazia dello “sentire chez nous”!

Anche il Casinò va a p…

25 giugno 2009
Abbiamo giocato i nostri risparmi per aiutare il Casinò!

Abbiamo giocato i nostri risparmi per aiutare il Casinò!

Finalmente i valdostani potranno contribuire a risollevare le sorti del Casinò, da anni in cattive acque. Con i loro soldini la saggia amministrazione spera di tamponare le crepe di quello che fu un sostanzioso introito per la Regione, cioè per noi. A noi, di Patuasia news, questo  sembra uno scandalo che ha quasi il peso di quello nazionale di Puttanopoli! Infatti, in entrambi i casi (il Primo Ministro e il Casinò), sono andati letteralmente a puttane!Da un introito nelle casse regionali del 90% siamo scesi a un miserissimo 10%! Cosa ce ne facciamo di un baraccone così? Dobbiamo tenerlo in piedi per mantenere l’esubero di personale, assunto negli anni dai favori di questo e di quel politico? Per preservare il riciclo del denaro sporco? E’ stato assunto un super-manager che avrebbe dovuto compiere il miracolo della rinascita, ma come poteva avverarsi, se la scelta è stata voluta da chi è il responsabile del tracollo economico del Casinò, cioè l’attuale gestione UV? Che lo ha considerato da sempre come un utile serbatoio clientelare? Niente paura, ora saranno direttamente i valdostani, con i loro sempre più magri stipendi, a risollevare le sorti del gioco d’azzardo nostrano e garantire così i lauti stipendi dei numerosissimi e infelici croupiers!

Dio mio no! Cosa fai, ma cosa fai…

24 giugno 2009
Che bello! Un Cervino bambino con le macchine intorno come una giostra!

Che bello! Un Cervino bambino con le macchine intorno come una giostra!

“Ci costruiranno un Cervino!”. L’avevo detto come una battuta, quando avevo visto la prepotente impalcatura nella rotonda di Chatillon, ma, come da un po’ di tempo accade, la realtà supera l’immaginazione: il Cervino ci sarà! Solida montagnuzza di cemento, foderata in fibra di vetro a opera di uno scultore giapponese che fa trendy. Non c’è un fondo al cattivo gusto! (Altro illuminante esempio: che dire di Laurent Viérin, assessore regionale alla Cultura che partecipa (e vince), a un concorso indetto e finanziato dal suo assessorato?!). E nemmeno nelle tasche pubbliche dei valligiani amministratori, infatti la montagnola costa solo 48.000 euro! Sembra che la motivazione “culturale” sia stata quella che gli svizzeri mettano il Cervino dappertutto e, siccome è anche un po’ nostro, è ora di fare altrettanto. Argomento così profondo che nessuno ha osato metterlo in discussione. Che siano altri gli esempi da prendere in prestito dai cugini qualcuno, lassù, lo sospetta?

Udite udite…

23 giugno 2009
Dimmi chi è la puttana eh?

Dimmi adesso chi è la puttana eh?

Questo è ciò che scrisse il giornalista Augusto Minzolini su Repubblica nell’ottobre 1994. Ci scappa da ridere ah ah ah! (è che non abbiamo più lacrime sigh sigh!).

“Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. […] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”.

Chissà cosa avrà trovato nella busta per stravolgere così quella vecchia opinione?!!

Italiani brava ggente!

22 giugno 2009
Soldati italiani, mentre costruiscono scuole, ospedali, case durante l'occupazione in Libia.

Soldati italiani, mentre costruiscono scuole, ospedali, case durante l'occupazione in Libia.

Il senatore Antonio Fosson si è sentito imbarazzato dal discorso pronunciato in Senato dal Colonnello Gheddafi. Un discorso indubbiamente provocatorio a cui l’aula ha risposto con il silenzio: martirio reso necessario in nome della realpolitik ! Che tradotto significa: cosa è necessario sopportare in nome del businnes promesso alle nostre imprese in Libia. Quello che imbarazza noi di Patuasia news ( in Senato quel giorno non c’eravamo), è ciò che scrive Fosson sul Peuple, settimanale del suo partito: l’UV. Fosson, a conclusione dell’articolo, dice che il boccone offerto dal Colonnello è stato ancor più amaro in quanto gli italiani “in terra di missione hanno soprattutto costruito case, scuole, ospedali…“. Il senatore chiama la Libia, violentemente occupata da interessi economici, terra di missione! (Nel 1911/12, durante la guerra italo-turca, veniva chiamata più correttamente Terra Promessa!). Continua a voler eternare il mito degli “italiani brava gente“, quando la Storia quel mito ha distrutto con la pubblicazione di documenti inequivocabili sulla brutalità dei soldati italiani contro i civili libici (ma anche etiopi, somali…). Parliamo dell’uso proibito dei gas, dei lavori forzati, delle deportazioni di intere popolazioni che causarono migliaia di morti. Per Fosson evidentemente la Storia è un’opinione; per lui l’occupazione della Libia fu una conquista di anime alla cristianità di cui Gheddafi deve ancor oggi renderci grazie.

Toga rossa? NO, Topa rossa!

22 giugno 2009
Chi è causa del suo male pianga se stesso!

Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

Se Silvio Berlusconi temeva le toghe rosse, saranno invece le tope rosse che lo metteranno seriamente nei guai. In un Paese cattolico come il nostro, la Divina Provvidenza ha preso la forma più inaspettata: quella di una categoria degli “ultimi” a cui sarà concesso il Regno dei Cieli (meritatissimo!). Il pattume televisivo ha guadagnato consistenza reale e si è rovesciato contro al suo Papi.

Chi di velina ferisce di velina perisce!

Realtà batte satira ko

21 giugno 2009

Per i nostalgici di un’Italia che non c’è mai stata… . La differenza, se ce n’è una, è che oggi il Primo Ministro incarna in sè, con molta trasparenza, quello che una volta i ministri tenevano gelosamente nascosto. Oggi la ggente pare digerire proprio tutto! Che sia meglio o peggio lo lasciamo decidere ai posteri. Noi siamo così disillusi che non abbiamo più la forza di un commento.

La Stampa confusa

18 giugno 2009

Evidentemente la correzione delle bozze è pratica fuori uso: troppa sicurezza? Poco tempo? Gli errori, le contraddizioni, per non parlare dello stile spesso confuso (voluto?) e contorto (voluto?), che si riscontrano sulle pagine dei quotidiani, soprattutto locali, non sono certo una novità, ma non per questo si deve lasciar perdere. La chiarezza dell’informazione è uno dei tanti obblighi professionali di un giornalista, se questi poi scrive su un quotidiano nazionale e importante come La Stampa, la serietà deve essere a tuttotondo. (Con questo non voglio giustificare le tante belinate che si leggono nei settimanali locali, ma lì spesso praticano giovincelli alle prime armi ai quali si può storcere il naso). Riguardo al Referendum, oggi La Stampa titolava un articolo, a firma di Daniele Mammoliti, “Maggioranza e Galletto per una volta d’accordo: votate due sì e un no”. Peccato che sia esattamente il contrario: votate due no e un sì! Infatti, se uno poi l’articolo se lo va a leggere (ma sono pochi quelli che lo fanno, ancor meno quelli che vanno oltre ai titoli), scopre la contraddizione e rimane basito. Pazienza per gli errori di grammatica (anche se…), ma confondere le idee invece di chiarirle  non è un po’ troppo?

Cancella le mele, per favore!

17 giugno 2009
Offrimi i tuoi stati d'animo in chiave moderna!

Offrimi i tuoi stati d'animo in chiave moderna!

Al Forte di Bard espongono Vito Mele e Cristina Cancellara. Chi sono? BOH! Il primo usa il bronzo, il ferro, il legno, “per offrire al pubblico i suoi stati d’animo”, la seconda preferisce la porcellana.  “La poliedrica artista valdostana rielabora, in chiave moderna, soggetti della tradizione valdostana”. HUAU! La collaborazione tra la Regione e l’Associazione Forte di Bard (cioè la Regione),  fa opera di bene, promuovendo, in uno spazio che dovrebbe essere prestigioso, “artisti” sconosciutissimi ai più. Una scelta caritatevole che merita attenzione. Certo che la promozione del turismo culturale è un’altra cosa. Si tratta di una strategia di marketing che con la compassione e la benevolenza  ha poco a che fare. In genere predilige un’offerta capace di catturare l’attenzione del pubblico, la curiosità intellettuale, tanto da creare un significativo indotto di appassionati. Evidentemente questo ruolo di traino lo giocano la “grande mostra” annuale che il Forte propone con la montagna come tema fisso e il Museo, il resto è inutile orpello. Così facendo quella che poteva essere una sede ambiziosa diventa luogo di favore che esclude un qualsiasi concetto legato al merito e alla qualità. Esporre al Forte di Bard non è quindi indicativo di bravura perché non è un punto di arrivo. Chiunque può partire da qui per non andare da nessuna parte.