
La demenpub di dicembre - Archivio Patuasia
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This entry was posted on 15 dicembre 2011 at 04:00 and is filed under Cultura morta, Pubblicità. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Pubblicità demenziale
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15 dicembre 2011 a 14:23
Il gesto da cui sono nati i tumulti nel mondo arabo è stato un suicidio, che Tahar Ben Jelloun, scrittore marocchino, dice “non appartenere assolutamente alla tradizione dell’Islam”. Il gesto di Buazizi, il venditore ambulante tunisino che si è dato fuoco, ha scosso nel profondo l’animo di molti giovani arabi, e ad una velocità inaspettata si sono moltiplicati gli atti di emulazione. Fondamentalmente ciò che i protagonisti di questo gesto hanno chiesto con il proprio sacrificio è una nuova dignità da incorporare nelle richieste portate avanti dalla piazza. Insomma una speranza di rinnovamento da fare sbocciare in una popolazione rimasta amorfa da anni sotto il gioco di un potere politico-religioso.
Calze e scarpe rosse e nere, un assemblaggio di colori che ci riporta ad un partito palitico che ha fagocitato quelli, i colori, che rappresentano simbolicamente una Regione: la Valle d’Aosta. Uno stralcio fotografico con calze e scarpe indossate da… un manichino, un uomo, che rappresenta comunque un suicidio laico. Comunque sia, un immagine di dubbio gusto, perchè ci riporta ad un gesto estremo che di prima intenzione non posso condividere, ma che se viene aforisticamente vista come il gesto simbolico di una rivoluzione valdostana che chiede nuovamente – anche lei – una dignità dimenticata, calpestata, fagocitata dal potere mostruoso con nove teste di cui la centrale immortale, beh allora come non ripensare con più benevolenza a questa immagine naturalmente virtuale di “La demenpub di dicembre”
15 dicembre 2011 a 16:10
Signor Bruscia, la sua è una lettura splendida! Mi complimento con la sua capacità di critica e condivido appieno il suo pensiero perché bello intrigante. Uhm che piacere… grazie davvero.
16 dicembre 2011 a 17:09
Beh patuasia, leggendo questa sua risposta, mi viene da dire che è la prima volta in questo blog, che sento solleticare il mio senso di autocompiacimento. Dunque educatamente non mi resta che ringraziare…
16 dicembre 2011 a 17:16
Signor Bruscia, io nuoto in un brodo di giuggiole quando qualcuno sa cogliere in un’immagine qualcosa che io non ho colto. Grazie a lei.