Archivio per Maggio 2014

Aosta salassata!

31 Maggio 2014
Nessuna celebrazione per chi ha fondato la nostra città... però si sono rinvenute le tracce dei salassi!

Nessuna celebrazione per chi ha fondato la nostra città, Augusto… però si sono rinvenute le tracce dei salassi!

I cugini francesi invece…

31 Maggio 2014
Qualcuno ci ha pensato!

Qualcuno ci ha pensato! Noi  no! C’est la Tradition!

Come avevo previsto i cugini francesi commemorano il bimillenario della morte di Augusto con una grande mostra al Grand Palais a Parigi. Vergognoso che l’assessore alla Cultura, Edoardo Paron, non abbia pensato a organizzare almeno un convegno. Eppure non era lui che voleva Aosta Capitale europea della Cultura? E ci aveva pure sperato! Offendendo con una proposta ridicola l’intelligenza degli aostani. Quante sono le occasioni perse… a causa di scarsa intelligenza, poco amore e tanta indifferenza verso la bellezza. No, sbaglio, magari ci fosse indifferenza! I monumenti rimmarrebbero come sono e poi chissà un giorno… l’attenzione purtroppo c’è, ma non è rivolta al bene comune, piuttosto a quello personale e a quello degli amici che ristrutturano casa in cambio di un bell’incarico finanziato con i fondi europei per darci ferro e piastrelle. Che i Beni culturali tornino sotto il controllo dello Stato: più difficile per un funzionario romano fare i giochetti che si fanno sotto casa.

Siamo barbari

30 Maggio 2014

Il 19 agosto dell’anno 14 D.C. moriva l’imperatore Augusto, fondatore della nostra città. Non mi sono giunte alle orecchie notizie di un qualche evento che ne ricordasse la figura. Che ne so un convegno, una manifestazione, una mostra… mi sembra di intuire che del nostro non importi un fico secco a nessuno. Sarà perché era un romano e non un salasso? Una qualsiasi città della vicina Francia ne avrebbe approfittato per dare slancio al turismo culturale del suo territorio, ne sono certa. Campioni del mondo nel saper vendere se stessi, i cugini francesi avrebbero creato un evento commisurato all’importanza dell’anniversario. Noi no. Noi ci vantiamo delle nostre tradizioni solo se rientrano in alcuni parametri politici. I romani invasori e colonialisti non meritano attenzione. I monumenti li trattiamo con la superficialità tipica di chi non ne capisce il potenziale culturale ed economico. Nessuna reale e costante valorizzazione. Anzi li trattiamo come novelli barbari.

Priorità alle urgenze

29 Maggio 2014

Un bel casino. Si vuole la soluzione della crisi, ma i compromessi stentano a decollare da una parte e dall’altra. Il PD di Centoz chiede al Presidente di mantenere la parola data: fare un passo indietro. In politica l’onore non esiste, esiste la strategia, il tatticismo… la politica non uccide, ma rimane un gioco sporco. Rollandin il passo indietro non lo farà. Forte dei suoi quasi 11.000 voti perché dovrebbe? Nel caso remoto lo facesse, chi lo sostituirà? Marguerettaz? Ve lo immaginate l’Aurelione che va a trattare a Roma? Io me lo immagino e rabbrividisco. A mio avviso Rollandin è al momento l’unica statura politica in grado di avere proficui rapporti con lo Stato. E noi con lo Stato dobbiamo poter dialogare tramite figure di provata esperienza. Non possiamo inviare degli sprovveduti. Non in questa delicatissima fase della nostra autonomia. Capisco che Centoz debba fare attenzione al suo elettorato e che non sarebbe facile giustificare un’entrata in Giunta insieme all’imperatore. Stesso imbarazzo credo lo viva anche Floris di Alpe il quale ha posto un altro paletto: la preferenza unica. Punto sul quale non credo che la maggioranza sia d’accordo. Insomma sia il PD sia Alpe hanno posto condizioni difficilissime, anzi insormontabili. Le elezioni si fanno quindi più vicine e queste premieranno Rollandin. L’unico infatti che le vuole. Ma, anche lui deve fare attenzione: con le elezioni che si avvicinano i consiglieri che sanno che non verranno rieletti e sono diversi, subiranno nuovamente il fascino della Gabella. Il salto della quaglia permetterebbe loro di rimanere in Consiglio e per alcuni in Giunta. Meglio rimanere sotto l’egida dei Viérin che essere fatti fuori. In definitiva le elezioni sono un rischio troppo grosso per tutti. Che fare? Io se fossi Centoz e Floris partirei dai punti in comune trovati con la maggioranza e limerei quelli che non lo sono senza mettere paletti pregiudiziali. Il nodo legge elettorale, lo accantonerei perché, se il nuovo governo riesce a trovare una quadra, ed è questa l’urgenza, la riforma elettorale potrà aspettare tempi più opportuni. L’altro ostacolo: Rollandin, lo risolverei mantenendolo in cambio di qualcosa di altrettanto urgente e sentito dai cittadini di tutte le sfumature politiche: la soluzione del problema rifiuti. Se Rollandin e la nuova giunta metteranno a segno questo goal, accettando la proposta fatta dall’opposizione, allora la strada per uscire dalla crisi è in discesa. Dare priorità alle urgenze, questa è secondo me la linea da seguire. Risolvere ciò che si deve risolvere subito è l’unico compromesso che può evitare la paralisi, non le elezioni che la prolungherebbero. Un segno di responsabilità e maturità politica.

Larghe intese ad personam

28 Maggio 2014

Seguiamo insieme il ragionamento di Raimondo Donzel che su aostanews24 dice: Io sono stato chiaro. Con questi risultati  non ci sono le larghe intese. C’è una prospettiva di cambiamento, che può essere aperta anche all’Uv e alla Stella Alpina. I risultati delle Europee dicono che in Valle d’Aosta ha vinto il cambiamento, aspettiamo, quindi, a breve il passo indietro di chi ieri si alleò con la destra di Berlusconi e oggi tiene in stallo la Valle d’Aosta.”. Cosa gli fa credere che i risultati delle europee significhino per la Valle il cambiamento che lui vuole? Niente altro che le sue ambizioni personali. Il PD che ha vinto in Italia e in Europa è il PD renziano e sappiamo tutti che lui è civatiano e prima era bersaniano e prima era franceschiniano e prima ancora veltroniano… renziano ancora no. I suoi rapporti con il segretario, Fulvio Centoz, che invece lo è, non sono buoni, direi agli antipodi. Se Donzel fosse l’espressione di questo PD vincente darebbe retta al suo segretario cosa che invece non fa. Dunque? Perché usa anche lui come Laurent Viérin una vittoria che personalmente non gli appartiene? Perché con Viérin ha un intuibile accordo in tasca e con Centoz no. (altro…)

Valle d’Aosta nera

28 Maggio 2014

Il giornalista, Roberto Mancini, ha avviato una collaborazione con il quotidiano on line, Nuovasocietà, Patuasia lo ringrazia per la concessione al blog dei suoi articoli.

Fari accesi sulla Valle d’Aosta “nera”, una regione a torto ritenuta immune da problemi. Da questo numero Nuovasocietà darà periodicamente conto al Piemonte e al resto del Paese della situazione criminale valdostana.
Non parliamo solo di crimini comuni, ma di ‘ndrangheta: acclarata con sentenze ormai passate in giudicato la presenza della cosca Facchineri di Cittanova, della cosca Nirta di san Luca, in attesa di un giudizio di primo grado per imputati contigui alla cosca Pesce di Rosarno, la pretesa Valle di Heidi maschera una situazione da tempo preoccupante.
 In proposito cercheremo di “fare memoria”, richiamando fatti criminali del passato, quasi tutti tuttora insoluti e felicemente rimossi da una coscienza collettiva valdostana troppo impegnata dall’ideologia localista ad autocelebrarsi. 
Alcuni di essi, come le prime due autobombe mai impiegate in Italia ( una della quali, nel 1982, la prima in assoluto contro un magistrato, il pretore Selis!), assolutamente clamorosi. 
Ultima notazione: il sistema istituzionale valdostano, grazie allo Statuto Speciale di autonomia, prevede che le mansioni di prefetto siano svolte dal presidente della Giunta, ossia dal capo dell’Esecutivo. (altro…)

Giù le mani da Renzi!

27 Maggio 2014

Duello all’alba?

27 Maggio 2014

Tra un mese si andrà a elezioni anticipate. Chi le vuole sono i due capi clan: Rollandin e Viérin, sarà quindi un vero e proprio regolamento di conti. I voti al posto dei proiettili: ci siamo evoluti. I restanti partiti verranno annichiliti. Ridotti in ruoli di gregari. Il dibattito politico azzerato nella lotta di riconferma del potere. Non ci sarà nessuna esclusione di colpi, sarà una lotta decisiva. Ma quale Europa! Qui siamo nell’Etiopia di Lucy! Noi cittadini, noi valdostani dobbiamo contrastare questo appuntamento che ci devasterebbe. Noi non vogliamo né Rollandin né i Viérin! Noi vogliamo cambiare verso! Vogliamo una politica libera da appartenenze familiari e clientelari, condotta da politici liberi da queste paludi. Vogliamo una politica fatta di progetti, che sappia intercettare gli umori e i bisogni della collettività, totalmente al di sopra delle logiche tribali che l’hanno contraddistinta finora. No, quindi alle elezioni-duello che oltrettutto ci costerebbe molto, e sì a un accordo con le forze di maggioranza, basato sul passo indietro del Presidente e su alcuni punti programmatici comuni e da realizzare al più presto. Sono d’accordo con il signor Romano Dell’Aquila, anche lui non festeggia nessuna vittoria perché nessuna vittoria c’è stata. Anzi. Nella conta dei “vittoriosi” i voti non tornano. Molti hanno preso il volo. Per andare dove? Astensione? Scheda bianca? Scheda nulla? Grillo-talpa? Concordo anche sul fatto che per il PD valdostano si aprono autostrade, spero che Centoz, con il brillante risultato conseguito grazie al riferimento a Matteo Renzi, abbia la forza di rilanciare il partito e di renderlo protagonista del cambiamento anche in Valle d’Aosta.

Il falso mito delle preferenze

27 Maggio 2014

Riceviamo dal signor François Burgay e volentieri pubblichiamo.
Le Elezioni europee permettevano di esprimere fino a 3 preferenze: quale miglior occasione per gli strenui sostenitori di questo sistema elettorale per esercitarle tutte e tre? O quanto meno due? Come sono andate le cose?
Tra i movimenti che osteggiano una legge elettorale senza preferenze vi sono il M5s e NCD. Tra quelli che invece si fanno promotori di una legge elettorale con le mini liste bloccate vi sono FI ed il PD.
Di seguito riporto i rapporti (numero di preferenze/voti alla lista) per ciascun partito politico. Si indica di fatto quante preferenze sono state assegnate mediamente per ogni voto dato alla lista.
M5s: 0,32 (0,14 Nord-Ovest, 0,17 Nord-Est, 0,24 Centro, 0,40 Sud, 0,63 Isole)
NCD: 0,79 (0,57 Nord-Ovest, 0,47 Nord-Est, 0,80 Centro, 0,94 Sud, 1,19 Isole)
FI: 0,47 (0,32 Nord-Ovest, 0,18 Nord-Est, 0,49 Centro, 0,72 Sud, 0,63 Sud)
PD: 0,55 (0,28 Nord-Ovest, 0,37 Nord-Est, 0,45 Centro, 0,74 Sud, 0,89 Isole)
Come si è visto, nonostante la possibilità di esercitare delle preferenze, la grande maggioranza degli elettori non ne ha espressa nemmeno una. Il partito con la media più bassa in assoluto è il M5s. Curioso perché proprio il movimento di Grillo è quello che ha mosso le accuse più forti nei confronti dell’Italicum e sull’assenza delle preferenze. E’ anche curioso vedere la sperequazione che c’è tra circoscrizioni del Nord e quelle del Sud. Al Sud sono state attribuite fino a 3 volte più preferenze di quelle date al Nord.

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Festeggiano pure?

26 Maggio 2014
La Favre: Vittoria collettiva delle forze di opposizione! Uhaaa uhaaa uhaaa!

La Favre: Vittoria collettiva delle forze di opposizione! Uhaaa uhaaa uhaaa!