GENESI
Bella la mostra di Sebastiao Salgado che si inaugura al Forte di Bard, GENESI. L’ho vista a Milano e la consiglio per il suo importante intento estetico-didattico. Salgado non è un reporter e non è un antropologo, è un narratore di storie. Racconta utilizzando le immagini espresse con la camera fotografica. Immagini al servizio di un pensiero: il suo. Per questo sono tollerabili e giustificate le sue fotografie costruite ad arte. Quei ritratti posizionati fin nei minimi dettagli. Altrimenti sarebbero falsi documenti. La fotografia è il linguaggio, ma ciò che crea non è riconducibile al fotoreportage e alla ricerca antropologica, è arte in senso lato. Linguaggio puro che prende in prestito la luce invece dei pigmenti o di altri materiali traducibili in espressione. I ritratti che realizza dei Mursi sono gli stessi che scattano decine e decine di turisti che arrivano al villaggio non troppo distante da Jimma, ma lui sa contestualizzarli all’interno di una narrazione che parla di un pianeta da difendere. E l’incanto dei suoi bianchi e neri è finalizzato allo stupore necessario, affinché il messaggio arrivi dritto dritto al cuore. E ci arriva, anche tramite la ricostruzione di una verità che oggettivamente non esiste più. Non in termini di quella purezza rappresentata. E’ il caso dei Mursi che spendono i soldi guadagnati con le acconciature più stravagandi, inventate apposta per i turisti e i fotografi, per trascorrere pomeriggi interi in compagnia di pessimo alcol. Ho citato questo caso perché anch’io sono stata in quel villaggio, ma è probabile che anche altre realtà siano meno idilliache di come il grande fotografo ce le rappresenta. Ma il fine giustifica i mezzi e il fine di Salgado è nobile. Riuscisse a trasmettere un po’ di amore verso il pianeta e i suoi abitanti più innocenti, sarebbe già abbastanza per farsi perdonare le sue contraddizioni.
This entry was posted on 16 Maggio 2015 at 12:27 and is filed under Arte, Bellezza, Cultura viva, Fotografia. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: forte di Bard, GENESI, Mostra fotografica, Sebastiao Salgado, Valle d'Aosta
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
16 Maggio 2015 a 15:16
bella mostra confermo. Non ho i suoi strumenti analitici e la sua sensibilità estetica, quindi il suo post mi ha aiutato a ripensarla con uno sguardo un po’ più profondo. grazie.
17 Maggio 2015 a 13:35
e da non perdere il film “Il sale della terra” di Wim Wenders (2014) l’incontro di un grande regista che narra un grande fotografo..terribile e sgomentante
17 Maggio 2015 a 16:49
Stiamo parlando di un pilastro della fotografia mondiale. E’ una mostra fantastica, bellissima. Sarà perché sono di parte ma una mostra simile è assolutamente da non perdere. Sono assolutamente d’accordo con Pluvio, andate a vedere il film.