Archivio per luglio 2011

Demenpub 4

31 luglio 2011
Ecco nuove pubblicità folgoranti!

Demenpub di luglio - Archivio Patuasia

Demenpub di giugno – Archivio Patuasia

Piazza pazza!

28 luglio 2011

Immagine: Patrizia Nuvolari

 

1 + 1 = 2

27 luglio 2011

La Chiesa cattolica tramite il cardinale, Tarcisio Bertone, insignisce di un’onorificenza dello Stato Vaticano: la placca dell’Ordine di san Silvestro, il Presidente del Consiglio regionale, Alberto Cerise, per il suo buon comportamento di cristiano. Lo stesso Cerise che definì, poco tempo fa, l’ospite gradito, Mario Borghezio, come “uno dei nostri parlamentari”. Lo stesso Borghezio che ha dichiarato che “alcune idee espresse da Breivik sono in qualche caso ottime”. Lo stesso Breivik, cristiano, che ha ucciso quasi cento ragazzi perché di idee troppo liberali.

Tradizione in resina

26 luglio 2011

L’opera dello scultore Massimo Clos, posta davanti all’Hotel des Etats ad Aosta, viene definita dalla Stampa come opera ultramoderna. Intervengo perché l’aggettivo usato può trarre in inganno su ciò che viene definito moderno. Preciso che il termine moderno in arte termina negli anni ’50 poi si usano contemporaneo e  post-moderno (architettura e design). La scultura di Clos è al contrario tradizionalissima sia nel soggetto sia nella forma, la contemporaneità è solo nel materiale usato: polistirene espanso e resina, ma questo non tradisce la natura vera dell’opera che si rifà a una consuetudine lontana. Non c’è nessun intento polemico nè voglia di esibizione da parte mia, mi sembra giusto contribuire a dare le indicazioni corrette per la lettura di un’opera.

Commendatori!

25 luglio 2011

In ferie in Val d’Aosta, il cardinal Bertone ha conferito due illustri premi per lor definizione. Lo Stato Vaticano riconosce chi gli è servitore, chi dà il buon esempio su ordine del Signore. Commendatore il primo, dell’Ordine di san Gregorio Magno, prefetto anch’egli in un tempo ormai lontano. Commendatore il secondo, dell’Ordine di san Silvestro, papa sbiadito e della dottrina assai maldestro. Benemeriti della Chiesa sono i due Presidenti e li gratifica con encomi che a tutti paiono stridenti. Non si capisce infatti il loro buon esempio che presso la Comunità, a dire il vero, è stato piuttosto empio. A meno che non si voglia celare il furto, la sbornia e l’arroganza con una crociata novella che zittisca la lagnanza. Premi, riconoscimenti, trofei e medaglie trasformano in eroi anche le peggiori canaglie.

Demenpub 3

24 luglio 2011

La Demenpub di maggio!

La Demenpub di aprile!

Crisi d’identità!

23 luglio 2011

Che ci fa Penelope?

22 luglio 2011

Qual’è il senso di un premio? Premiare chi è più bravo. E chi è più bravo? Nell’ultima Mostra Concorso il Primo Premio è stato attribuito a Giangiuseppe Barmasse che ha interpretato il tema dell’attesa con una scena di caccia. Barmasse,  insuperabile in bravura per quanto concerne la rappresentazione di bovine, pecca spesso nella raffigurazione degli esseri umani di cui non conosce bene l’anatomia. Il cacciatore sdraiato e nascosto dietro alle rocce è un gigante dalla testa piccolissima. Sembra che lo scalpello non abbia voluto fermarsi là dove era necessario, troppo preso dall’orgasmo della creazione. Vistoso errore alfabetico per chi cerca di stupire avvicinandosi in più possibile al reale. Il secondo premio lo ha vinto Stefano Massetto, giovane scultore che ha dato una ventata di freschezza all’artigianato di tradizione, seppur non tradendone le peculiarità. La sua attesa è quella dell’acquisto dei biglietti dello Charaban. Una rappresentazione grottesca, comica che coglie i personaggi in diverse posture. C’è chi dorme, chi danza, chi canta… uno Charaban spontaneo di figure goffe ed esilaranti. Il terzo premio la giuria lo ha dato a Stefano Arnodo, la sua è un’interpretazione classica del tema e presenta il volto di Penelope appoggiato sulla mano che regge il fuso (testa troppo grande?). Le forme sono levigate, il viso è piacevole e armonico (braccio troppo corto?),  ma cosa c’entra Penelope con la Valle d’Aosta? A qualcuno questa domanda potrebbe sembrare ottusa, ma non è così e lo spiego. Sappiamo tutti che viviamo in una società che si fonda sulle regole del mercato, nulla sfugge a questo imperio neppure i sentimenti, dunque se si è piccolissimi come siamo noi e si vuole sopravvivere occorre saper vendere ciò che gli altri non hanno, in questo caso una tradizione del legno che ci contraddistingue non solo per il materiale usato, ma per come viene usato. In questo come ci sta non solo il segno dello scalpello, ma anche il soggetto. Insomma, se vogliamo essere esclusivi dobbiamo essere dei conservatori. (Questo discorso fa il paio con la critica  alla scelta delle brasiliane per la Sagra dello Jambon de Bosses). Vendere il prodotto Valle d’Aosta è cosa delicata e non ammette inquinamenti di sorta, se no il prodotto si imbastardisce e perde in genuinità. Questa “chiusura” non significa sbarrare le porte al mondo, al contrario significa aprire un confronto netto e di pari dignità. Nulla vieta, infatti, di invitare gli artigiani del Ghana per una esposizione delle loro divertentissime e colorate sepolture. Per concludere: il senso di un premio è quello di conservare un patrimonio stilistico unico che, pur nella sua evoluzione, sappia confermare le specificità di un territorio.

Ferraglia

22 luglio 2011

A San Francesco questa ferraglia non sarebbe piaciuta.

Ecco, questo traliccio puntuto a forma di Croce occupa quasi l’intero spazio di questa cima (Resegone), non è un’invadenza fuori misura? Come segno lasciato dall’umanità non è un bruttissimo segno? E poi ancora, è necessaria una installazione simile per sentirsi vicino a Dio? Non aiutano di più le nuvole, i colori del cielo, l’aria? A san Francesco, il santo più minimale che ci sia, sarebbe piaciuta questa croce? Sono certa che no. Per il ricordo da portare a casa non è meglio una fotografia che ha come sfondo lo spazio libero del cielo e non una rete di ferraglia arrugginita? Tanto varrebbe andare da un robivecchi. Le montagne lasciamole alle rocce.

Scorci sconci 4

21 luglio 2011

Scorcio sconcio inviato da Marburg!

Questa interpretazione di uno scorcio sconcio che devasta la nostra piazza trecento giorni all’anno, ci arriva da Marburg! Bravi patuasiani siate creativi e divertitevi, Patuasia è con voi!