Archivio per aprile 2014

Elezioni, dunque!

30 aprile 2014

Mi fermano per strada per chiedermi cosa ne penso della crisi. (Non sono segretario di nessun partito, non sono in nessun partito, il mio è solo un punto di vista come ce sono altri.). Quer pasticciaccio brutto di piazza Déffeyes si è impaludato e pare che nessuno abbia i numeri sufficienti per tirarlo fuori dal guano. E nel guano ci resterà anche a numeri raggiunti. Ipotesi larghissime intese: Alpe, UVP, PD-Sinistra VdA più fuoriusciti unionisti e SA. Così tese che saranno sempre pronte allo strappo. I grillo-talpa a quel punto perderanno interesse, saranno fuori dai giochi. Relegati all’opposizione insieme agli irriducibili unionisti. A fianco di Rollandin. A quel punto i nemici degli esordi poi diventati amici torneranno nemici? E per l’aperitivo cambieranno locale? Politicamente non avranno ottenuto nulla, qualche mal di pancia fra gli iscritti e simpatizzanti. Le altre ipotesi si giocano sempre sul filo del rasoio: 18 a 17 o poco più. In ogni caso uno schifo di Governo, raffazzonato secondo logiche che ai cittadini non piacciono più. A dire il vero anche la minoranza si è espressa più volte contro la politica dei giochini da palazzo, per non parlare del pentastellati! Dunque per coerenza con l’idea che vorrebbe dare di sè, dovrebbe chiedere un governo di scopo per avviare e approvare in breve tempo una riforma elettorale e poi chiedere ai valdostani di esprimersi. Elezioni, dunque. Parola in bocca a tutti, ma che spaventa non poco. Ma non vedo, nel senso della serietà e dell’onestà, altra percorribile strada. Con queste condizioni e con questi metodi, il prossimo governo partirà con la gamba sbagliata e non potrà che zoppicare.

Brivido al caldo

29 aprile 2014
Altri sono i rettili che mi mettono paura!

Altri sono i rettili che mi mettono paura!

A che pro?

29 aprile 2014

Sarà la primavera che non decolla a togliermi la voglia di scrivere? O sarà la delusione? E’ da numerosi anni che la parola cambiamento circola nei campi di gioco della politica, mi è venuta a noia. Mai visto un goal nella porta avversaria e oggi che la partita sembra propendere per il… cambiamento, non ci credo più. No! Non si cambia. Gli attaccanti sono sempre quelli. Un conformismo che va oltre alle persone fisiche, è sistemico. Include i metodi e le strategie. Include i comportamenti. Io vedo una divisa sola. Che energia si può ricavare da un quadretto simile? Non c’è un obiettivo davvero stimolante e quindi non c’è una sfida che possa raggiungerlo. La voglia di partecipare scompare. A che pro? Su Rollandin sono stati sommati tutti gli errori e tutte le responsabilità della crisi valdostana, ho sempre detto che questa visione era ed è miope, al servizio della rinascita di altri ugualmente responsabili, ma politicamente rifatti. Il problema è molto più serio. Molto più grave. E’ un problema culturale. Il sistema-Rollandin andava bene a tutti e tutti lo hanno adottato come proprio: chi più chi meno. Andava bene fino a quando abbiamo avuto i soldi e continua a marciare seppur rallentato dalla riduzione dei contributi statali. Un sistema economico-culturale primitivo radicato negli anni e nelle appartenenze ai clan. (Persino gli ultimi arrivati: i grillo-talpa, sono diventati da subito una famiglia iperprotettiva). Perfettamente funzionante anche quando Rollandin in Giunta non c’era. Una degenerazione culturale come è avvenuta in campo nazionale con il berlusconismo. Qui, visto che siamo speciali, l’abbiamo anche in versione territoriale. Non sarà sufficiente il cambio di Giunta, per intravvedere l’alba. Ci credete voi che sarà il merito a subentrare alla raccomandazione? L’Esprit libre a diffondersi e non un nuovo asservimento ai nuovi/vecchi padroni di casa? Io sono un esprit libre eppure, se la Renaissance potesse menarmi, lo farebbe. Non può farlo e adotta la riserva, anch’essa antica, di non considerarmi. Ogni giorno quasi mille persone leggono il blog, i politici per primi, ma questi fanno finta di niente. Non rispondono alle domande e alle sollecitazioni. All’oggi Alpe, invitata più volte, non ha preso le distanze dal discorso di Farcoz. Allora? Capite bene che la voglia di credere in qualcosa di veramente diverso e buono mi diventi davvero difficile.

Incontri al Castello

28 aprile 2014

ll Castello Tour de Villa di Gressan ospiterà nelle prossime settimane la presentazione di tre importanti produzioni editoriali di recente pubblicazione.

Il primo evento letterario è previsto MERCOLEDI 30 APRILE 2014 alle ore 18.00 ed è promosso in collaborazione con il Comitato Regionale Valle d’Aosta dell’Associazione Nazionale Partigiani-ANPI. Il Comune di Gressan ha dato il suo patrocinio e sarà presente con l’assessore alla cultura Stefano Porliod. Protagonista sarà, infatti, la ricercatrice valdostana, Simona D’Agostino, che illustrerà i contenuti del suo libro “Barbaro, Guido Ariano, storia di un partigiano garibaldino in Valle d’Aosta”, pubblicato recentemente per “Le Château edizioni” di Aosta.  (altro…)

Non voterò mai per chi…

28 aprile 2014

Cari Manuel, Luca e Andrea,

Il teatrino di piazza Deffeyes vi sta sottraendo visibilità , e l’indifferenza per la vostra fatica di candidati europei dimostra che, per Union e Sa, il mondo finisce a Pont St Martin. I soliti localisti ottusi. Per capire chi di voi votare, ho qualche pubblica richiesta da rivolgervi. Non voterò mai chi usa la locuzione “popolo valdostano”. E’ un sintomo di acquiescenza alla sub-cultura leghista e alla prosopopea micro-nazionalista. La dizione corretta è : “collegio elettorale valdostano, grande come un kilometro di corso Giulio Cesare a Torino”. In politica bisogna avere senso della misura e delle proporzioni, in economia e in ginnastica da camera le dimensioni contano, come dissero Einaudi e Rocco Siffredi… Sennò continuiamo a cianciare del Granducato di Chivasso e del Principato di Ivrea, ma il carnevale identitario leghista ed unionista dovrebbe essere finito. Non ha fatto abbastanza danni?

Non voterò mai per chi parla di “ diritti della montagna, interessi della montagna”: i diritti riguardano i cittadini e le persone, non i territori.
Son stati i nazi a parlare per primi di “diritti della Germania”. Guarda caso, chi declama e reclama i diritti del territorio, non rispetta mai i diritti dei cittadini che lo abitano. La Vda in questo campo è maestra insuperata: qui i cittadini sono sudditi tribali. Allora ci sono i diritti marini? Quelli collinari e quelli di pianura? E chi rappresenterà i problemi della battigia, quella che Mussolini (gnurànt..) chiamò erroneamente “ bagnasciuga”? (altro…)

Minestrone di avanzi

28 aprile 2014

Ce ne fosse uno che proponese qualcosa di diverso! No, tutti dicono e con identica enfasi e parole, le stesse cose. Tutti vogliono creare una “prossima Valle d’Aosta“. Tutti vogliono “passare dalla politica dei grandi sistemi alla valorizzazione del ruolo dei piccoli comuni” e tutti anelano un progetto di “politica solidale che sia in grado di risolvere i problemi contingenti delle famiglie.” (Gazzettamatin.it). Un nuovo, si fa per dire, soggetto politico è all’orizzonte. Un minestrone che mette insieme gli avanzi di diverse identità politiche del centro-destra. Le aspirazioni si riassumono nella ricerca di un consenso moderato che possa conservare la carriera di qualche personaggio politico messa a rischio. L’appuntamento le prossime elezioni comunali. Portavoce, René Tonelli.

Una cagata sul paesaggio!

27 aprile 2014
Cacca umana sul paesaggio.

Cacca umana sul paesaggio.

Non me ne va bene una, è vero. E’ anche vero che non c’è ne una che funzioni. Su fb viene celebrata la passerella dell’Orrido di Pré-Saint-Didier, capace di suscitare forti turbamenti a gratis e senza pericolo. Guardate la foto e ditemi se non è impattante questa cagata sul paesaggio. Le montagne non sono più il soggetto su cui si posa lo sguardo, ma lo sono i tubi, i cavi, la passerella. L’ingegno umano che interpreta la natura! Piuttosto l’arroganza. La stupidà dell’uomo che anela al brivido, ma ben protetto. Umanità impigrita nel fisico, ma presuntuosa di emozioni.  Vertigine comoda.

La giusta distanza

26 aprile 2014

Nel suo discorso per l’anniversario del 25 Aprile, la presidente del Consiglio regionale, Emily Rini, ha preso del distanze dalle affermazioni del suo compagno di partito ed ex assessore alla Cultura e Istruzione, Joel Farcoz. Disse la Rini: “Gli eventi legati alla Resistenza influenzarono quindi la storia dell’immediato dopo-guerra. A partire dal 1945, una nuova fase cominciava. La rinascita non fu soltanto ricostruzione fisica di case, villaggi e strade, ma da qui nacquero le nuove istituzioni democratiche, quali il Consiglio Valle che mi onoro di rappresentare, così come vi fu un’opera di recupero della nostra cultura, delle nostre lingue, del nostro particolarismo che vent’anni di dittatura avevano tentato invano di annientare. È bene quindi prendere le distanze in maniera inequivocabile, e lo faccio oggi qui in maniera puntuale, da certe affermazioni fatte nei giorni scorsi che tentano di attualizzare politicamente la Resistenza paragonandola ad eventi dei giorni nostri, banalizzando così la storia terribile vissuta da un popolo, dal nostro popolo! “. Non ho ancora letto nulla al riguardo da qualche vip di Alpe e di UVP, eppure la dichiarazione fatta da Farcoz è stata di un certo peso politico e implica i nostri rapporti con lo Stato, devo quindi dedurre che questi partiti la condividono?

Presidente!

25 aprile 2014

Signor Presidente, apprendo solo ora del suo malessere, per favore si riprenda presto! Lei è il mio migliore e onesto nemico!

25 Aprile 2014

25 aprile 2014

Oggi è il 25 Aprile, data che ricorda la Liberazione dalla tirannide fascista. Pochi giorni fa un ex assessore unionista alla Cultura la ricordò associando quella tirannia a quella odierna messa in atto dallo Stato. Paragone assurdo. Lo Stato di oggi, seppur migliorabile, è nato democratico. La segreteria del PD VdA ha redatto un comunicato in cui disapprova la dichiarazione di Joel Farcoz. I loro alleati nella Renaissance ancora no e, credo, non lo faranno mai. Non lo farà di certo l’UVP che la pensa esattamente allo stesso modo. Così scrive Caveri ex unionista, dal sito del suo partito: “Se lo Stato diventasse sempre più un elefante nella cristalleria, penso che ci sarà da aspettarsi di tutto anche in Italia e noi dovremo far capire che ci siamo… Scozia e Catalogna non sono sulla Luna e una battaglia politica e giuridica, basata su una forte spinta ideale, non è un’assurdità.“. (Dimentica il Caveri che l’elefante ci ha nutrito fino a oggi e ancora lo farà, in parte, fino al 2017, se non sbaglio.). Non lo farà Alpe per evitare incazzature al suo interno che su questo tema vede più sensibili gli ex Renouveau, cioè ex unionisti, rispetto ai Verdi. Non lo faranno i grillo-talpa che considerano lo Stato amico solo nel caso ci fosse un Grillo a comandarlo. Dunque, culturalmente, una buona fetta di minoranza si trova sulla stessa lunghezza d’onda della maggioranza. Il punto è nodale. Sconfessa tutta la retorica che l’opposizione ha messo in atto. Come si può, infatti, cambiare un vecchio sistema, se culturalmente gli si è profondamente affini?