Archivio per dicembre 2013

Gli auguri del Presidente per il 2014

30 dicembre 2013
Sempremente IU IU IU tengo il coltello per il manico!

Sempremente IU IU IU tengo il coltello per il manico!

Carissimi elettori e sdraiatamente amiche elettrici,

qualunquemente, infattamente un altro anno passò! E che anno! Anno di merda fu! Tutta colpa di questa fottutissima crisi! Cazzu, cazzu, cazzu! Confesso che uora-uora mi sento un pochettino solo. Tristemente il burattino senza pilu mi lasciò e si portò appresso una vagonata di traditori che non gli sputo se no li profumo! I piccioli calarono assai! Quasi finirono, giusto giusto per pagare li stipendi, migliaia di stipendi… cazzu cazzu cazzu! Ma questa è la terza guerra mondiale! E la Valle d’Aosta una trincea diventò. Siamo in prima linea! Morti siamo! E, invisibbile, il nemico nun se trova! Ma io astutamente saccio che sempre lei è: Roma ladrona-furbona e pure taccagna! Senzadubbiamente non ci vuole più ascoltare la stramaledetta troia! Difficoltà di dialogo? Ma quali difficoltà e difficoltà, quella si è levata la benda e in faccia ci vide. Ecco perché chiedo premurosamente, immodestamente, abbondantemente a tutti i valdostani di indossare a maschera. Parlare in francese dobbiamo, altrimenti… ma quale minoranza! Quattro gatti che non contano una beata minchia rimaniamo! Questa è la strategia per lo sviluppo, mica cazzi! Parlare in francese, pure sbagliato si può, e costruire case su case che l’edilizia rilancia la ripresa dei miei elettori carissimi. E che il paesaggio si fotta. Il cemento è tradizione, la montagna una disgrazia! Votatemi abbondantemente e sempremente che io agli amici ci prometto e poi mantengo. E ‘n tu culo u referendum, che a me il trattamento… caldo piace!

Francesco Nex

27 dicembre 2013

Se n’è andato Francesco Nex, un bravo illustratore. Che gli sia lieve la terra.

Domandine di fine anno

26 dicembre 2013

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

In presidente della Giunta regionale, Augusto Rollandin, ci ha informati sullo stato pessimo di salute in cui si trovano le casse regionali e ci ha anche preannunciato che l’anno che verrà sarà anche peggio di quello appena trascorso. Non c’è da restare allegri, eppure sono convinto che con un po’ di oculatezza si potrebbe vivere bene anche senza tanti, troppi soldi. Fare attenzione alle spese e al risparmio permetterebbe di mantenere i servizi ai cittadini, almeno quelli più importanti come la salute, l’istruzione e la possibilità di muoversi. Allora le chiedo, cara Patuasia, perché la Regione che è proprietaria di un cinema-teatro nuovo di zecca, deve pagare l’affitto per la sala dove si proiettano i films della Saisons culturelle? Non ho idea di quanto spenda, ma immagino che non sia poco, perché lo fa? Per fare un favore ai preti ai quali non si nega mai nulla? Perché lo Splendor non è attrezzato per il cinema? E nel caso fosse così, perché non è stato pensato anche per questo tipo di spettacolo? Le domande sono molte e credo pertinenti, vorrei che Lei o qualche utente, potesse essere così cortese di rispondermi. E, nel caso qualche amministratore leggesse la mia lettera, possa fare suoi gli interrogativi. Grazie.

Auguri e di che?

24 dicembre 2013

Il Natale non esiste! Buah buah buah ah ah ah!

A pensar male…

23 dicembre 2013

Riceviamo dalla signora Federica Rinaldi e volentieri pubblichiamo.

Essere bravi nella raccolta differenziata in Valle d’Aosta non premia. Non solo il cittadino che differenzia paga salassate di Tares al pari di chi non lo fa, ma le stesse amministrazioni comunali che si impegnano, applicando magari il porta a porta e portando a casa risultati eccellenti in termini di qualità di raccolta differenziata, alla fine sono quelle più penalizzate! Il ritorno economico del riciclo viene ripartito tra i Sub-ato e quindi ai Comuni in maniera indistinta, senza valutare la qualità prodotta. Mi spiego meglio. I Consorzi del Conai (Consorzio Produttori Imballaggi) comprano la nostra raccolta differenziata e la pagano anche bene, a patto, però, che sia di buona qualità. Non deve essere mista a frazioni estranee e deve contenere solo imballaggi. La plastica, per esempio, viene pagata fino a 276 euro a tonnellata a patto che le impurità presenti non superino il 4% altrimenti il prezzo scende fino a ZERO se le impurità presenti sono maggiori del 15%. Orbene, nel sistema tutto chez Nous della gestione dei rifiuti, lo sforzo di chi, con la raccolta ‘porta a porta’, ottiene dei buoni risultati in termini di qualità, viene vanificato dalla ridistribuzione degli introiti provenienti dai Consorzi, ripartiti tra i Comuni in base alle sole tonnellate raccolte e non alla qualità. Per non parlare poi dei passaggi che questi introiti fanno: Valeco (gestore della discarica) che fa da intermediario, Regione in qualità di ATO (ambito territoriale ottimale), le Comunità Montane in qualità di Sub-Ato, ed infine i Comuni. Succede poi che Comunità Montane che effettuano un sistema di raccolta misto (porta a porta più raccolta stradale), vedano annullati gli sforzi, anche economici, della raccolta porta a porta perchè la qualità è “sporcata” dalla differenziata stradale. La conseguenza di questa gestione folle? I costi dei rifiuti salgono, la Tares deve coprire il 100% dei costi, anche quelli amministrativi, quindi più passaggi più costi. Il cittadino si lamenta, non si vede premiato per gli sforzi fatti, è disincentivato e, se non fosse per il senso civico e ambientale butterebbe tutto insieme!

Cari amministratori. Un anno è passato. Nulla è stato fatto, il malcontento è aumentato, le persone sono disincentivate e la discarica si riempie velocemente. La nostra gestione dei rifiuti non è solo contro ogni logica di buon senso, ma anche al di fuori delle direttive comunitarie e delle leggi in materia. Viene allora da pensare male… e, a pensar male, dice una famosa frase, si fa peccato ma spesso ci si indovina….

Domandina semplice semplice

22 dicembre 2013

Qualcuno in Consiglio regionale può chiedere perché il senatore Albert Laniéce ha votato la legge sulle slot machine? Un voto doppiamente inopportuno sia per la questione etica sia per la concorrenza che queste fanno al Casinò.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151837572256545&set=a.371637426544.160262.56369076544&type=1&theater

Proposta indecente

20 dicembre 2013

Dice Piero Floris, presidente di Alpe, che l’importante è “la condivisione di progetti e programmi ed il confronto, perché di certo non abbiamo bisogno degli Scilipoti à la valpellenentze (aostasera.it). Si riferisce alle prossime elezioni europee e a quell’invito tutto unionista di presentare un candidato unico per avere un seggio in Europa. Una scelta che, se accolta, rischierebbe di mettere in crisi l’attuale equilibrio nella minoranza. Pochissime sono le iniziative che hanno avuto la benedizione dell’intero Consiglio regionale, come potrebbe essere dunque fattibile l’indecente proposta rossonera? Sulla base di quale condivisione? Quella dell’Europa dei Popoli senza Stato? Ma noi uno Stato ce l’abbiamo! Fa piuttosto schifo, ma c’è. (Non è che il nostro autonomo Governo regionale sia tanto meglio). E da quale cilindro verrebbe fuori il candidato buono per tutte le stagioni?

La coppia che scoppia

19 dicembre 2013
BU BU SETTETE!

BU BU SETTETE! This is a man!

I grillini e grilloni di nos-atre ci comunicano via fb cosa accade in Consiglio regionale. Iniziativa benedetta. MA… occorre saperla fare. La comunicazione è cosa seria e loro, più di tutti gli altri, dovrebbero saperlo. Analizziamo i primi filmatini. Dunque… i due fisicamente sono all’opposto, impossibile non associarli ad altre coppie simili come Stanlio e Olio o Gianni e Pinotto o Cochi e Renato o Cip e Ciop o Bubu e Yoghi… e loro che fanno? Invece di stemperare i contrari ecco che li esasperano. In un video Ferrero veste di nero e Cognetta di bianco, scelta legittima (il nero restringe e il bianco dilata), se l’obiettivo fosse stato quello di far sganasciare dalle risate (obiettivo raggiunto!), ma credo che le intenzioni dei due inconsapevoli comici fossero e siano serie. Altro motivo di ilarità sono le espressioni che ricalcano le diversità fisiche. Stefano Ferrero ha il viso scavato, immobile e glaciale, di rado sbatte le palpebre. Ottimo per un film noir, meno nella divulgazione. Perfetto nella parte di uno psicopatico alla Anthony Perkins per intenderci (Psycho di Alfred Hitchcock), Ferrero genera nell’utente disagio e distacco quando invece dovrebbe creare empatia. Cognetta è il suo contrario. Ha il facciotto pieno di un bambino e come un bambino non sta mai fermo. E’ ansioso di parlare e crea ansia. Disagio e ansia non sono gli ingredienti migliori per la divulgazione di quasiasi argomento. La sceneggiatura poi è così elementare che insulta anche la più scarsa delle intelligenze locali. Quel teatrino della lettura del giornale… le domande appiccicate come sputi… i sorrisetti che più che altro sono ghigni, tutto questo contribuisce a svilire i contenuti. Loro si sentono sicuri del prodotto perché a costo molto contenuto, ma non basta il prezzo stracciato per fare comunicazione: è doveroso conoscerne l’alfabeto. Tipica supponenza grillina.

Consiglio affettuoso: cari Stefano e Roberto, evitate di presentarvi in coppia e alternatevi, oppure date il compito a qualche grillino che sa comunicare meglio di voi, magari a qualche candidato per le prossime comunali che così ha l’opportunità di farsi conoscere con largo anticipo. 😉

Digressione 46

18 dicembre 2013

Cari amici immigrati, proverò a spiegarvi il mio Paese, quest’Italia in cui vi trovate di passaggio, oppure in cerca di salvezza, di stabilità e di lavoro. L’Italia e gli italiani sono come il cinema: raccontano belle storie, ma la realtà è un’altra cosa, guai a chi crede a questi film. Gli italiani di se stessi amano dire “italiani brava gente”: amano rappresentarsi come persone di buon cuore, generosi, amichevoli, solidali. Una volta forse, quando noi italiani eravamo i pezzenti d’Europa, ed insieme agli irlandesi abbiamo inondato di emigranti le due Americhe e l’Australia. Si calcola che dal 1880 al 1930 circa 20 milioni di italiani abbiamo abbandonato la Penisola. In cerca di cosa? Di lavoro, di pane e di dignità, quello che mancava a casa loro. Però adesso la situazione è cambiata, noi italiani siamo famosi per la smemoratezza, che da noi non è naturale o innata: da secoli viene coltivata dai governi, che così possono comandare su gente distratta ed ignorante. E poi a noi non piace leggere né ascoltare i vecchi: circa il 70% degli italiani trae ogni informazione sul mondo dalla Tv. Guardare le immagini non richiede cervello, ma solo occhi. Voi vivete in un’Italia fatta di guardoni senza memoria. Non aspettattevi da loro che vi “vedano”, sono intossicati dai talk show. Noi italiani dunque ci siamo dimenticati del nostro passato di emigranti, scacciati, sfruttati e perseguitati da odi razzisti in tutto il mondo: ci fa comodo dimenticare i libri di un grande giornalista come Gianantonio Stella, che nell’ “Orda” scrive di come eravamo trattati. Poi l’invenzione della bontà degli italiani è stata utilissima, nel dopoguerra, per far dimenticare che il nostro Parlamento nel 1938 aveva votato le leggi razziali anti-semite e che Mussolini aveva aggredito mezza Europa insieme ad Hitler. Ci consoliamo con le nostre invenzioni del cinema e delle fiction, quando tutto il mondo ci disprezza. Questo non è mai stato un Paese dolce e facile: la sua storia vera è tragica, piena di misfatti e di sangue, di intolleranza, di stragi e di soprusi, quasi tutti rimasti impuniti. Non credete che l’Italia sia in pace: non ci può essere pace senza giustizia, e giustizia non ce n’è, nemmeno fra gli italiani. Adesso  la crisi mondiale minaccia il nostro labile benessere, dunque siamo diventati ancora più arroganti, ignoranti  e spaventati: quindi cercheremo di inventarci un nemico esterno a cui dare tutte le colpe di quanto ci accade.
Voi siete in pole position come capri espiatori, inseguiti a ruota dalla Merkel. State molto attenti, siete in un Paese da sempre ostile ai più poveri, non abituato alle differenze culturali e religiose, pieno di poveracci che non hanno alcun merito, tranne quello di essere nati in Italia.

Questa gentuccia, pronta a tramutarsi in gentaglia, sarà il vostro nemico peggiore. (roberto mancini)

Giordano!

17 dicembre 2013

Il Babaciu di Natale ha fatto un regalo al Consiglio regionale che non è piaciuto alla minoranza. Giusto per accelerare i tempi Giordano, nella veste di presidente del Cpel, ha firmato il parere a un disegno di legge di variazione di bilancio che il Consiglio Valle dovrà discutere nei prossimi giorni senza consultare gli altri sindaci. Trattasi di falso. La sindrome dell’uomo solo al comando ha preso anche lui?