Posted tagged ‘Rifiuti’

Interessi di chi?

29 novembre 2014

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

C’è un rappresentante della Regione nella VALECO, la società partecipata che gestisce la discarica e che concorse a suo tempo all’associazione di impresa nella gara d’appalto per il pirogassificatore con l’esito che sappiamo.

Nelle scorse settimane l’associazione di impresa fa ricorso contro la Regione e chiede oltre 20 milioni di danni.
Valeco fa parte dell’associazione di impresa.
La Regione fa parte di Valeco.
La Regione, attraverso la sua partecipata, fa quindi ricorso contro se stessa?

L’Assessore regionale all’ambiente Luca Bianchi dichiara in Consiglio di non essere stato preventivamente avvisato della decisione di Valeco. Gli crediamo.
Ma allora? PUO’ UN’AZIENDA PRENDERE UNA DECISIONE SENZA CHE UNO DEI SOCI PIU’ IMPORTANTI NE SAPPIA NULLA?

Noi che siamo fuori da questi giochi di ruolo non siamo in grado di capire.
E allora, non capendo, lo chiediamo: QUAL E’ IL RUOLO DEL RAPPRESENTANTE DELLA REGIONE presso la partecipata Valeco? DI CHI CURA GLI INTERESSI?

Riflessioni sulla Fiera

30 gennaio 2014

Riceviamo dalla signora Federica Rinaldi e volentieri pubblichiamo.

La Fiera di Sant’ Orso è qui e tonnellate e tonnellate di rifiuti indifferenziati, composti in prevalenza di rifiuti differenziabili (plastica, vetro, organico) stanno per essere prodotti nei prossimi 30 e 31 gennaio. Come cittadina vorrei fare appello a tutte le Proloco, a tutti gli operatori commerciali e a tutti i cittadini valdostani affinché questi 2 giorni possano essere, oltre che una bellissima festa della tradizione valdostana, anche un cambio di marcia delle abitudini e consuetudini in tema di riciclo e buoni comportamenti. Così come durante l’estate per sagre e veillà, mi piacerebbe che anche la Fiera di Sant’Orso potesse fare un salto di qualità ed essere rivista in funzione del produrre meno rifiuti indifferenziati per limitare i danni ambientali. In quest’ottica, confidando nel senso civico di tutti noi, mi auspico che tutti gli operatori coinvolti nella grande organizzazione della centenaria Foire de Saint Ours, possano contribuire con maggiore sforzo organizzativo rispetto al passato, ad attuare il primo passo verso il cambiamento. I rifiuti differenziabili costituiscono risorsa economica e gettarli via è un grande  spreco di denaro, senza contare che la nostra discarica si sta riempiendo velocemente a causa dell’immobilismo del Governo regionale che non ha ancora attuato soluzioni alternative all’incenerimento. Voglio dunque fare appello al senso civico di ogni valdostano, con la consapevolezza che il cambiamento parte da ciascuno di noi.

A pensar male…

23 dicembre 2013

Riceviamo dalla signora Federica Rinaldi e volentieri pubblichiamo.

Essere bravi nella raccolta differenziata in Valle d’Aosta non premia. Non solo il cittadino che differenzia paga salassate di Tares al pari di chi non lo fa, ma le stesse amministrazioni comunali che si impegnano, applicando magari il porta a porta e portando a casa risultati eccellenti in termini di qualità di raccolta differenziata, alla fine sono quelle più penalizzate! Il ritorno economico del riciclo viene ripartito tra i Sub-ato e quindi ai Comuni in maniera indistinta, senza valutare la qualità prodotta. Mi spiego meglio. I Consorzi del Conai (Consorzio Produttori Imballaggi) comprano la nostra raccolta differenziata e la pagano anche bene, a patto, però, che sia di buona qualità. Non deve essere mista a frazioni estranee e deve contenere solo imballaggi. La plastica, per esempio, viene pagata fino a 276 euro a tonnellata a patto che le impurità presenti non superino il 4% altrimenti il prezzo scende fino a ZERO se le impurità presenti sono maggiori del 15%. Orbene, nel sistema tutto chez Nous della gestione dei rifiuti, lo sforzo di chi, con la raccolta ‘porta a porta’, ottiene dei buoni risultati in termini di qualità, viene vanificato dalla ridistribuzione degli introiti provenienti dai Consorzi, ripartiti tra i Comuni in base alle sole tonnellate raccolte e non alla qualità. Per non parlare poi dei passaggi che questi introiti fanno: Valeco (gestore della discarica) che fa da intermediario, Regione in qualità di ATO (ambito territoriale ottimale), le Comunità Montane in qualità di Sub-Ato, ed infine i Comuni. Succede poi che Comunità Montane che effettuano un sistema di raccolta misto (porta a porta più raccolta stradale), vedano annullati gli sforzi, anche economici, della raccolta porta a porta perchè la qualità è “sporcata” dalla differenziata stradale. La conseguenza di questa gestione folle? I costi dei rifiuti salgono, la Tares deve coprire il 100% dei costi, anche quelli amministrativi, quindi più passaggi più costi. Il cittadino si lamenta, non si vede premiato per gli sforzi fatti, è disincentivato e, se non fosse per il senso civico e ambientale butterebbe tutto insieme!

Cari amministratori. Un anno è passato. Nulla è stato fatto, il malcontento è aumentato, le persone sono disincentivate e la discarica si riempie velocemente. La nostra gestione dei rifiuti non è solo contro ogni logica di buon senso, ma anche al di fuori delle direttive comunitarie e delle leggi in materia. Viene allora da pensare male… e, a pensar male, dice una famosa frase, si fa peccato ma spesso ci si indovina….

Jolis coins 3

26 novembre 2013

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… e ne abbiamo ancora!

Jolis coins 2

24 novembre 2013
After movida!

After movida!

Sopra la siepe la capra beve, sotto la siepe la capra sporca.

Jolis coins!

24 novembre 2013
Della serie: Giardini d'Italia.

Della serie: Giardini d’Italia.

La settimana europei dei rifiuti secondo Patuasia.

– Se lo nascondo non si vede e se non si vede io non ho commesso il fatto – Con questa benedizione le aiuole di piazza Narbonne sono diventate delle poubelles invisibili. Ma sotto al bosso c’è di tutto. Una vera discarica a cielo aperto. Aosta, capitale della monnezza! Che ne dice il Sindaco, offriamo la candidatura?

Da che parte stanno gli amministratori?

10 marzo 2013

Riceviamo dalla presidente di CoCiNus, Federica Rinaldi, e volentieri pubblichiamo.

Quando il buon senso non basta più e ci va una Legge a dirci che bisogna riutilizzare, riciclare, recuperare la materia….  Inizia così il docu-film “Meno cento chili – ricette per la dieta della nostra pattumiera”, film documentario sulla sensibilizzazione alla corretta gestione dei rifiuti che il Comitato Civico di Nus, con Valle Virtuosa e Legambiente ha voluto proiettare a Nus venerdì sera 1° marzo. L’iniziativa è stata ben apprezzata visto il tutto esaurito della Sala del Consiglio, le tante persone che hanno dovuto capitolare per mancanza di posto e le tante generose offerte che, a sostegno delle spese dell’iniziativa, sono state lasciate dai presenti. Si, perché, ovvio, di “lezioni di rifiuti” i nostri amministratori non ne vogliono sapere, quindi nessun aiuto!

Qualcuno poi ci deve spiegare perché, nonostante esistano Direttive Comunitarie, Leggi nazionali e persino regionali che impongano la raccolta differenziata, la riduzione, il riuso e il recupero di materia, iniziative come queste, che partono dal basso, che vanno nella stessa direzione degli scopi istituzionali e a sostegno degli stessi, nell’interesse della collettività tutta, non vengono gradite. No Grazie! Abbiamo già i nostri programmi. E fu così che il patrocinio a questa iniziativa non l’hanno voluta dare né l’autorità di sotto-ambito responsabile della gestione dei rifiuti, certa CM Mont Emilius, né il Sindaco di Nus, che con incredibile balletto; si, no, si, no. ha poi deciso ni, cioè patrociniamo l’iniziativa a metà, solo per le proiezioni del mattino, rivolte alle scuole, ma non per la proiezione serale!!! Non solo, occorre pagare anche la Sala del Consiglio, 121 euro, o l’auditorium, 400 euro, tassativamente entro le ore 12,30 altrimenti niente chiavi! Cioè fatemi capire: strutture comunali, pagate con i soldi dei cittadini, concesse gratuitamente a banda, corale, alpini, avis, vigneron, tzan, carnevale storico, pro-loco (quando c’era), improvvisamente diventano a pagamento per un’iniziativa proposta da un’associazione civica, senza fini di lucro, considerata, tra l’altro, dalla stessa Giunta comunale, di particolare rilevanza sociale! C’è da chiedersi, allora, da che parte stiano davvero i nostri amministratori, quanto la vera causa del non raggiungimento della % minima di legge di raccolta differenziata, che ricordo essere 65%, non sia da imputare proprio alla loro mancanza di volontà piuttosto che all’inciviltà dei cittadini, come preferiscono giustificare. Qualcuno ci spieghi, allora, perché devono ostacolare simili iniziative, piuttosto che favorirle e farle proprie! Ora, non so come la pensiate voi, ma qui, a me, pare proprio che manchi il buon senso. E quando manca il buon senso, ci vogliono nuovi amministratori.

Il vento di primavera

18 gennaio 2013

Dunque proviamo a ragionare su questa che di primo acchito appare una botta e che probabilmente non è così. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge sui rifiuti, quella nata dal referendum. E’ legittimo dubitare che questa impugnazione sia stata attivata attraverso un’azione di lobby da parte dei costruttori di inceneritori e da qualche politico valdostano compiacente. Ma nella lettura della delibera si legge che oltre alle questioni di natura ambientale è di competenza esclusiva dello Stato anche l’individuazione di siti per la costruzione di impianti di smaltimento rifiuti. Quindi la legge precedente a quella riformata era anch’essa illegittima. Quindi, se come temo, sarà difficilissimo difenderci da una legge nazionale che va rispettata e, magari cambiata, sarà altrettanto difficilissimo poter tornare alle origini. Di fatto è come se nulla fosse accaduto e nessuno ci obbliga a costruirlo un pirogassificatore. Potranno anche accelerare il verdetto della Corte costituzionale per arrivare prima delle elezioni e fare una legge ad hoc, ma la vedo dura comunque. Anzi, mi sembra che l’Union e i suoi alleati pro-piro si siano dati una mazzata sui piedi. Sarà difficile difendere una legge nazionale dopo che hanno sbraitato in lungo e largo la difesa dell’autonomia contro gli attacchi romani. Sarà ancora più difficile andare contro a una popolazione imbufalita. Li spazzeremo via con il primo vento di primavera.

La malafede al governo

23 dicembre 2012

Da quello che ho capito i dirigenti dell’assessorato ambiente mettono in discussione le candeline accese sulle torte dei compleanni in quanto queste sono trattate a caldo e dal referendum questo tipo di trattamento è vietato dalla legge. Da quello che ho capito l’attuale atteggiamento della maggioranza è quello di mettere i bastoni fra le ruote. Dario Comé chiede quali sono le ricadute e quali i divieti che la nuova legge impone. Una domanda concordata e preparata anticipatamente dietro le quinte di questo nuovo teatrino della politica. La dirigente Mancuso risponde, esprime la sua preoccupazione. “La nuova formulazione – dice – pone una serie di problemi che non riguardano solo gli impianti futuri, ma anche su quelli che già ci sono e che rientrano pertanto nel divieto. Al di là della normativa che si riferisce ai rifiuti, avendo però come premessa la tutela della salute delle persone, non possiamo non valutare che non ci siano delle situazioni che non siano interessate a questo divieto. Il primo impianto a dover essere vietato è purtroppo quello di valorizzazione energetica del biogas della discarica. Poi la torcia di combustione sempre della discarica che è un impianto di sicurezza che brucia il biogas di eccedenza. La gestione dei residui agricoli che sono considerati speciali. Vietato anche l’incenerimento di sterpaglia nelle aree agricole e giardini. Il forno crematorio del cimitero di Aosta che è obbligato ai sensi di legge a rispettare le prescrizioni impiantistiche operative previste per gli inceneritori dei rifiuti.” Dunque secondo la dirigente Mancuso il biogas della discarica è un rifiuto così come è un rifiuto un defunto e quindi non possono essere inceneriti! Orizzonti apocalittici frullano nella testolina con riga in mezzo della funzionaria regionale e poi saremmo stati noi i terroristi! Il biogas non è un rifiuto così come non lo è il nonno! O la nonna o il padre o la zia! Hanno perso il referendum, l’affare pirogassificatore sembra sfumato, lungi da loro la collaborazione per risolvere il problema, meglio intralciare l’iter voluto dai valdostani, immaginare futuri catastrofici  per un fine che ancora non conosciamo, ma possiamo intuire. Questa è la maggioranza che abbiamo, vogliamo tenercela? MANDIAMOLI A CASA!

Seconda parte

26 novembre 2012

La domanda: che si fa ora? aleggia ovunque. La Valle si interroga sul destino dei rifiuti. La Valle è preoccupata. I politici no. Ormai è tutto chiaro, lo abbiamo capito: noi cittadini non contiamo nulla. La democrazia interpretata dai nostri rappresentanti sta al livello più basso. Gli eletti hanno la libertà di decidere per tutti gli altri a cui chiedono la partecipazione solo una volta ogni cinque anni; il referendum li ha spiazzati, ma non demordono dalle loro feudali convinzioni. Ieri hanno risposto picche alla richiesta di un confronto da parte di undimila cittadini e oggi hanno risposto picche alla richiesta di un tavolo tecnico. Niente, con questi amministratori non possiamo interloquire, eppure sarebbe democraticamente doveroso darci ascolto. Di fronte ai sordi che si fa? Io un’idea ce l’avrei. Per affrontare davvero la questione dello smaltimento dei rifiuti non possiamo delegare nessuno, dobbiamo entrare nella stanza dei bottoni e pigiare quelli giusti. Valle virtuosa deve quindi fare il passo successivo: presentarsi come lista civica, vincere le elezioni e governare. Non c’è altra strada perché unionisti e parassiti vari, vendicativi come sono e legati da chissà quali intrallazzi, sarebbero capacissimi di intralciare qualsiasi soluzione alternativa pur di creare una vera emergenza e dirottare su Valle virtuosa il fallimento di una politica che invece è tutta loro. Non ci si può arrestare, si deve andare avanti. Valle virtuosa deve necessariamente costituirsi lista civica e proseguire il suo cammino affinché la nostra Valle diventi virtuosa davvero.