Posted tagged ‘Raccolta differenziata’

A pensar male…

23 dicembre 2013

Riceviamo dalla signora Federica Rinaldi e volentieri pubblichiamo.

Essere bravi nella raccolta differenziata in Valle d’Aosta non premia. Non solo il cittadino che differenzia paga salassate di Tares al pari di chi non lo fa, ma le stesse amministrazioni comunali che si impegnano, applicando magari il porta a porta e portando a casa risultati eccellenti in termini di qualità di raccolta differenziata, alla fine sono quelle più penalizzate! Il ritorno economico del riciclo viene ripartito tra i Sub-ato e quindi ai Comuni in maniera indistinta, senza valutare la qualità prodotta. Mi spiego meglio. I Consorzi del Conai (Consorzio Produttori Imballaggi) comprano la nostra raccolta differenziata e la pagano anche bene, a patto, però, che sia di buona qualità. Non deve essere mista a frazioni estranee e deve contenere solo imballaggi. La plastica, per esempio, viene pagata fino a 276 euro a tonnellata a patto che le impurità presenti non superino il 4% altrimenti il prezzo scende fino a ZERO se le impurità presenti sono maggiori del 15%. Orbene, nel sistema tutto chez Nous della gestione dei rifiuti, lo sforzo di chi, con la raccolta ‘porta a porta’, ottiene dei buoni risultati in termini di qualità, viene vanificato dalla ridistribuzione degli introiti provenienti dai Consorzi, ripartiti tra i Comuni in base alle sole tonnellate raccolte e non alla qualità. Per non parlare poi dei passaggi che questi introiti fanno: Valeco (gestore della discarica) che fa da intermediario, Regione in qualità di ATO (ambito territoriale ottimale), le Comunità Montane in qualità di Sub-Ato, ed infine i Comuni. Succede poi che Comunità Montane che effettuano un sistema di raccolta misto (porta a porta più raccolta stradale), vedano annullati gli sforzi, anche economici, della raccolta porta a porta perchè la qualità è “sporcata” dalla differenziata stradale. La conseguenza di questa gestione folle? I costi dei rifiuti salgono, la Tares deve coprire il 100% dei costi, anche quelli amministrativi, quindi più passaggi più costi. Il cittadino si lamenta, non si vede premiato per gli sforzi fatti, è disincentivato e, se non fosse per il senso civico e ambientale butterebbe tutto insieme!

Cari amministratori. Un anno è passato. Nulla è stato fatto, il malcontento è aumentato, le persone sono disincentivate e la discarica si riempie velocemente. La nostra gestione dei rifiuti non è solo contro ogni logica di buon senso, ma anche al di fuori delle direttive comunitarie e delle leggi in materia. Viene allora da pensare male… e, a pensar male, dice una famosa frase, si fa peccato ma spesso ci si indovina….

Da che parte stanno gli amministratori?

10 marzo 2013

Riceviamo dalla presidente di CoCiNus, Federica Rinaldi, e volentieri pubblichiamo.

Quando il buon senso non basta più e ci va una Legge a dirci che bisogna riutilizzare, riciclare, recuperare la materia….  Inizia così il docu-film “Meno cento chili – ricette per la dieta della nostra pattumiera”, film documentario sulla sensibilizzazione alla corretta gestione dei rifiuti che il Comitato Civico di Nus, con Valle Virtuosa e Legambiente ha voluto proiettare a Nus venerdì sera 1° marzo. L’iniziativa è stata ben apprezzata visto il tutto esaurito della Sala del Consiglio, le tante persone che hanno dovuto capitolare per mancanza di posto e le tante generose offerte che, a sostegno delle spese dell’iniziativa, sono state lasciate dai presenti. Si, perché, ovvio, di “lezioni di rifiuti” i nostri amministratori non ne vogliono sapere, quindi nessun aiuto!

Qualcuno poi ci deve spiegare perché, nonostante esistano Direttive Comunitarie, Leggi nazionali e persino regionali che impongano la raccolta differenziata, la riduzione, il riuso e il recupero di materia, iniziative come queste, che partono dal basso, che vanno nella stessa direzione degli scopi istituzionali e a sostegno degli stessi, nell’interesse della collettività tutta, non vengono gradite. No Grazie! Abbiamo già i nostri programmi. E fu così che il patrocinio a questa iniziativa non l’hanno voluta dare né l’autorità di sotto-ambito responsabile della gestione dei rifiuti, certa CM Mont Emilius, né il Sindaco di Nus, che con incredibile balletto; si, no, si, no. ha poi deciso ni, cioè patrociniamo l’iniziativa a metà, solo per le proiezioni del mattino, rivolte alle scuole, ma non per la proiezione serale!!! Non solo, occorre pagare anche la Sala del Consiglio, 121 euro, o l’auditorium, 400 euro, tassativamente entro le ore 12,30 altrimenti niente chiavi! Cioè fatemi capire: strutture comunali, pagate con i soldi dei cittadini, concesse gratuitamente a banda, corale, alpini, avis, vigneron, tzan, carnevale storico, pro-loco (quando c’era), improvvisamente diventano a pagamento per un’iniziativa proposta da un’associazione civica, senza fini di lucro, considerata, tra l’altro, dalla stessa Giunta comunale, di particolare rilevanza sociale! C’è da chiedersi, allora, da che parte stiano davvero i nostri amministratori, quanto la vera causa del non raggiungimento della % minima di legge di raccolta differenziata, che ricordo essere 65%, non sia da imputare proprio alla loro mancanza di volontà piuttosto che all’inciviltà dei cittadini, come preferiscono giustificare. Qualcuno ci spieghi, allora, perché devono ostacolare simili iniziative, piuttosto che favorirle e farle proprie! Ora, non so come la pensiate voi, ma qui, a me, pare proprio che manchi il buon senso. E quando manca il buon senso, ci vogliono nuovi amministratori.

Rifugi virtuosi

17 novembre 2012

Riceviamo dal signor, Fabrizio Lombard, la sua lettera in risposta a una e-mail inviatagli da Valle responsabile e volentieri pubblichiamo.

Da 12 anni gestisco un rifugio: si tratta di una struttura in alta quota in mezzo ad un ambiente severo e molto fragile. Per poter organizzare al meglio lo spazio disponibile differenzio in maniera molto precisa tutti i rifiuti che produco e cerco di sensibilizzare i clienti a fare altrettanto. Per me è un po’ più impegnativo rispetto a tutti i cittadini che risiedono a “quote inferiori”: stoccaggio in locali appositi, trasporto in elicottero (25 euro al minuto di lavoro), trasporto con mezzi propri fino a valle e conferimento nei punti comunali… penso che i costi che devo sostenere siano superiori, in proporzione, a qualunque altra attività o nucleo famigliare. Sono però contento di attuare questo comportamento virtuoso, tant’è che alcuni anni fa ho anche aderito ad un progetto in collaborazione con l’università di Torino che ha permesso alla mia e ad altre 9 strutture simili di conseguire la certificazione ambientale ISO 14000. Abbiamo anche vinto il premio Panda d’oro del WWF, acquisendo un certo prestigio verso i nostri clienti e frequentatori delle nostre montagne, e personalmente posso dimostrare di essere in grado di differenziare più dell’80% dei rifiuti a 2650 metri! Per noi, che siamo e saremo sempre sensibili a questi temi, l’ipotesi di costruzione di un pirogassificatore non può che essere un danno d’immagine nei confronti dei nostri futuri clienti. Come possiamo inoltre convincerli del’innocuità dei prodotti a km zero utilizzati nelle nostre cucine? Credo proprio che vogliate costruire una casa partendo dal tetto, questa questione non si sarebbe dovuta nemmeno porre in quanto delle alternative ci sono e non potete dire il contrario. Basta un po’ d’impegno. A meno che non ci siano altri interessi in ballo… E voi semplici cittadini di Valle Responsabile quali interessi avete a sostenere la vostra scelta? Non ci sono già gli amministratori a farlo?
Per quanto riguarda il tema della salute vedo medici che hanno pareri completamente diversi, spero solo che se ci sono delle verità negative su questo problema non debbano provarle i miei figli, ai quali continuerò ad insegnare come si rispetta la montagna.

E brava Zublena!

8 luglio 2012

Riceviamo da Legambiente VdA e volentieri pubblichiamo.

Legambiente esprime viva soddisfazione per i dati emersi nella riunione dell’Osservatorio regionale sui rifiuti. Dal 2008 al 2011, in 4 anni di duro lavoro, come afferma l’assessore, la Raccolta Differenziata è passata dal 40% al 44%.

“Siamo contenti di sapere che l’obiettivo di legge del 65% di RD entro il 2012 potrà agevolmente essere raggiunto nel 2032 – dichiara Alessandra Piccioni, presidente del Circolo valdostano.”

Legambiente si chiede: come potrà proseguire questo trend positivo dopo il prossimo anno se, come è stato più volte anticipato, nella nuova consiliatura rimarremo orfani dell’assessorato all’ambiente?

Curiosità

28 ottobre 2011

Ma guarda, la Provincia di Torino finanzierà di tasca propria l’estensione della raccolta differenziata a Torino, in primis il “porta a porta” che, in mancanza di risorse, ha avuto una battuta d’arresto. Il presidente, Antonio Saitta, ha firmato un’ intesa con il sindaco, Piero Fassino, che prevede il finanziamento di un milione di euro all’anno per cinque anni, attingendo dall'”ecotassa” pagata dalle aziende incaricate dello smaltimento dei rifiuti. Il soccorso della Provincia archivierà l’ipotesi di un secondo inceneritore. La differenziata nella provincia di Torino e senza il capoluogo, è passata dal 30,4% del 2004 al 55,4% del 2010.

Il punto di vista di VV

27 ottobre 2011

Altra opinione sugli esiti del workshop di Bolzano, è stata espressa dai rappresentanti di Valle virtuosa presenti al convegno. Queste le motivazioni: ”dal punto di vista economico, visto il numero ridotto degli abitanti, i rifiuti da incenerire, dopo aver effettuato la differenziazione perseguendo gli obiettivi di legge (il 65% entro il 2012), sarebbero troppo pochi (25.000 t/anno) per giustificare un tale investimento; dal punto di vista tecnico la tecnologia di pirogassificazione, nonostante i vantaggi prospettati da chi ce la propone, non ha un’affidabilita’ consolidata e paragonabile a quella degli altri tipi di inceneritori, ecco perche’ e’ cosi’ scarsamente adottata (in Italia non esistono pirogassificatori funzionanti a regime); dal punto di vista ambientale nessuno dei tecnici presenti ha potuto sostenere che le emissioni dell’inceneritore, per quanto contenute, non contribuiscano a peggiorare la gia’ scarsa qualita’ dell’aria”. Inoltre, prosegue il comunicato stampa, ”i contesti in cui andrebbero ad operare gli impianti di smaltimento rifiuti di Bolzano e di Aosta sono molto diversi: Bolzano si trova al centro di una valle piu’ vasta e larga della Valle d’Aosta, fiancheggiata da montagne molto piu’ basse; il convegno trattava di inceneritori basati su tecnologie collaudate mentre ad Aosta se ne vuole costruire uno sperimentale basato sulla gassificazione dei rifiuti; la popolazione della Valle d’Aosta e’ meno di un quarto di quella della Provincia di Bolzano; nella Provincia di Bolzano viene effettuata la raccolta differenziata dell’umido ed esiste un centro anaerobico per il suo trattamento”. (ANSA).

Meglio della salute è l’affare!

17 dicembre 2010

Riceviamo dal signor Gianpaolo Fedi e volentieri pubblichiamo.

La giunta regionale ha dato il via libera al bando di gara per la costruzione di un impianto che tratterà i rifiuti indifferenziati prodotti in Valle. Una scelta sbagliata per molti motivi. Provo ad elencarli.

  • Tipologia di impianto e affidabilità. Dopo 5 anni di ragionamenti e discussioni, la Giunta ha “deciso di non scegliere” la tipologia dell’impianto: lascia a chi parteciperà alla gara di proporre la propria tecnologia. Il fatto di per sè lascia sconcertati! Si è parlato molto di impianti di pirogassificazione come soluzione ideale per la nostra regione, ma in Italia esiste un solo impianto di questo tipo: è a Roma, a Malagrotta, e funziona tutt’altro che bene. Dunque per la scelta dell’impianto siamo quindi a brancolare nel buio. Nella migliore delle ipotesi ci toccherà un inceneritore mascherato da un nome più fantasioso, nella peggiore faremo da cavie per un progetto sperimentale.
  • Etica. La Valle d’Aosta, lungi dall’aver raggiunto gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, ipotizza di bruciare quello che non riesce a separare: o che non vuole, come ad esempio la frazione organica del rifiuto che potrebbe essere trattata per la produzione di compost. Si tratta di materiali la cui produzione ha un costo e che la nostra società del benessere decide, una volta usati, di distruggere. La responsabilità verso le generazioni future imporrebbe ad amministratori coscienziosi di applicare scelte più virtuose.
  • Salute. Nell’ipotesi del pirogassificatore, ammesso che sia questa la soluzione finale, si ha una ossidazione (in ogni caso è un trattamento a caldo) con assenza o quasi di ossigeno che produce delle scorie vetrificate. Sulla carta queste si potrebbero utilizzare in edilizia ma non sono a conoscenza di esperienze del genere e, dal momento che la nostra Amministrazione non riesce neanche a piazzare il compost di ottima qualità che produce con gli sfalci dei giardini, penso ragionevolmente che queste scorie finirebbero in una discarica (in questo caso però una discarica per inerti, quindi con procedure più complesse). Il secondo prodotto del processo termico è un gas (syngas) vantato come un bonus positivo perchè energeticamente valorizzabile. Per poterlo bruciare bisogna però “pulirlo” e qui saltano fuori i primi inquinanti: i fanghi di risulta dal lavaggio del gas fanno magicamente ricomparire il 10% circa del rifiuto iniziale, solo decisamente più tossico. Infine, una volta bruciato il syngas produce inquinanti paragonabili, secondo gli studi, a quelli emessi da un inceneritore. Scorie difficilmente utilizzabili, fanghi tossici, fumi inquinanti in atmosfera: a ben vedere è davvero poco quello che “scompare” nell’impianto….
  • Costi. La base dell’appalto è di 220 milioni di euro. Saremo noi cittadini a pagare l’impianto direttamente alla società che avrà fatto l’investimento, anno dopo anno, attraverso la tariffa integrata che sostituirà l’attuale tassa: una tariffa che, a differenza di adesso, dovrà coprire totalmente i costi della gestione dell’intero sistema di raccolta e trattamento. Sarà una bolletta decisamente salata perchè l’impianto costa molto più (da due a tre volte) di tutti quelli prospettati da Legambiente e dal Comitato Rifiuti Zero ma mai presi in considerazione dalla Giunta attraverso seri studi comparativi.

Condividi su Facebook:

Notizie utili e non dette

1 luglio 2010

Dal blog Amici del viale della Pace

1) La regione Valle d’Aosta non è riuscita a raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti per il 2009.

2) La produzione di rifiuti è in aumento.

3) La frazione organica nel rifiuto residuo si aggira intorno al 30% e per ora nessuna azione è stata prevista per raccogliere e trattare questa parte dei rifiuti.

____________________________________
Condividi su Facebook:

Ebbravo Donzel! (Elio)

21 settembre 2009
La mia cacca non porta fortuna, ma schifezze varie. Caro padrone raccoglila!

La mia cacca non porta fortuna, ma schifezze varie. Caro padrone raccoglila!

Elio Donzel, assessore comunale all’Ambiente, chiede alla polizia locale di essere più severa e determinata nei controlli sull’igiene urbana. EBBRAVO! Finalmente un amministratore che si incazza e fa appello al rispetto delle leggi che ci sono, ma che difficilmente vengono accettate dai cittadini e, peggio ancora, fatte rispettare dai tutori dell’ordine. Mai visto, infatti, nessun vigile sanzionare un distributore di escrementi di cane, o un seminatore di immondizie. Con grande coraggio, Donzel se la prende anche con gli impiegati del Comune che non osservano la differenziata e assicura “tolleranza zero” nei confronti dei trasgressori dentro e fuori dagli uffici. Ci viene un dubbio: che sia svizzero?