Non male come reazione al “Buongiorno” di oggi a cura del giornalista della Stampa, Massimo Gramellini, il commento postato su facebook: “L’unico autobus che gli procurerei è quello verso Auschwitz” scritto da Marco Riccardi di Aosta e dirigente del Dipartimento Politiche Strutturali e Affari Europei della Regione Valle d’Aosta. Non è certo l’unico, anzi è uno tra i tanti commenti razzisti, ma rispolverare la storia dei campi di sterminio fa sempre venire i brividi. Chissà che idea di Europa ha in mente! Capisco la situazione difficile in cui vivono i pendolari torinesi e capisco che forse al momento la soluzione adottata (due autobus per due tipi di viaggiatori) può risolvere il problema, mi auguro però che in un prossimo futuro ci sia un’alternativa un po’ più evoluta.
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Un’idea di Europa…
24 ottobre 2014Ma Pippo Paron non lo sa!
7 luglio 2014Ho scritto che della città di Aosta ai nostri amministratori poco importa. Ne sono convinta. Da non molto è stato creato su fb un gruppo di successo: Sei di aosta se… che apre le porte della memoria collettiva sul nostro condiviso vissuto. Una forma intelligente e interattiva di restauro di un’identità che va perdendosi. Se da un lato i politici fanno di tutto per uccidere la memoria ecco che i cittadini cercano nuovi mezzi per salvaguardarla. Vuol dire che una storia comune c’è. Una storia che ci lega e ci rende una comunità. Una storia da difendere. Da poco, sempre su fb, vengono pubblicate fotografie storiche tratte e dal mio libro: “Aosta, la città che sale” e dal museo da me ideato e creato insieme alla società Netbe: “MAO- Museo Aosta” rintracciabile all’indirizzo http://www.vmv.it. (Uno dei rari progetti del Fondo europeo ancora attivo e inserito nell’elenco delle Buone Pratiche del Ministero del Lavoro). Un patrimonio di immagini che ci appartiene e che mai il Comune ha pensato di utilizzare. Grazie a un progetto europeo Aosta si è dotata del suo unico museo, ma gli assessori alla cultura che si sono succeduti non lo sapevano e tuttora non lo sanno. I sindaci neppure. Allora, quasi dieci anni fa, il museo era fra i primi realizzati in Italia e la ricerca di fotografie tratte dagli album di famiglia una procedura ancora inconsueta. Obiettivo del MAO era quello di invitare gli aostani a creare insieme un grande museo della memoria cittadina attraverso le fotografie di famiglia e le collezioni di cartoline. Oggi persistono due piccole sezioni insieme ad archivi privati e pubblici, che avrebbero dovuto, secondo gli intenti, diventare le parti più consistenti del museo virtuale. Il dominio continua a resistere grazie alla volontà e alla generosità dei suoi creatori, il Comune se ne è invece sempre disinteressato. Molte sono le immagini tratte dal suo archivio fotografico e che in questi giorni scorrono su fb (carino sarebbe citare la fonte) e molte altre potrebbero essere immesse nella sezione apposita, ma il Comune non sa, non vuole sapere, non interessa, non porta voti… la memoria? Roba da campagna elettorale, fa fine e soprattutto non impegna.
Festeggiano pure?
26 Maggio 2014Sgabuzzino-Valle
7 aprile 2014Di questa crisi abbiamo capito, per il momento, una cosa sola: la Valle d’Aosta dell’Europa non sa che farsene! Nessun apparentamento per l’Alleanza autonomista progressista – Pd, Alpe e Uvp, ma anche per Union valdôtaine e Stella Alpina. Nessuna lista valdostana, l’ultima volta fu nel 1979: alla faccia del carrefour d’Europe! Noi siamo e vogliamo rimanere uno sgabuzzino.
Ritorno al passato?
2 aprile 2014Non ci sarà nessun cambiamento reale e costruttivo se si sostituisce un imperatore con uno zar! Si cambia davvero se ci si emancipa una volta per tutte da questa logica tribale. Da questa ormai nauseante e distruttiva lotta fra due clan! Viérin padre e figlio, manovrano a loro piacimento gli alleati che sperano di poter portare a casa un boccone. Sperano in una maggiore condivisione del potere, non nella trasformazione culturale della gestione della politica, questo è il punto sostanziale! I due grillini una volta rimosso l’ostacolo Rollandin continueranno nella battaglia contro la casta (almeno si spera), ma saranno isolati, insignificanti come lo sono stati i verdi. Le larghe intese di oggi saranno le alleanze di domani, nessuno si tirerà indietro e l’opposizione scomparirà. Come evitare un destino così? Ben peggiore dell’attuale presente perché privo di prospettive e di antagonismo? Cacciare fuori dall’arena politica i due duellanti! Fuori Rollandin e fuori Viérin! La Valle d’Aosta deve trovare il coraggio di liberarsi dal tribalismo mafioso in cui si è cacciata e invocare finalmente la modernità. Cosa significa modernità? Significa intraprendere un percorso politico nuovo nei confronti di Roma (che non è solo un salvadanaio) e nei confronti dell’Europa (di cui attualmente non frega a nessuno). Il PD, l’unico partito nazionale presente in Consiglio, deve saper giocare un ruolo primario e non seguire i disegni di Viérin per poter aspirare a un assessorato. (Centoz ci aveva provato, ma è stato subito schiacciato dalla parte più tribale del suo partito). E l’UVP deve avere il coraggio di trovarsi un altro leader, una figura nuova, sganciata dal passato, pulita dalle incrostazioni clientelari, audace nella voglia di un cambiamento radicale che non può che essere culturale. Se non ci sarà questo coraggio, la voglia di una politica con la P maiuscola, ci ritroveremo a vivere quel passato che ha preceduto il ritorno di Rollandin. A quel punto chiedo la decenza di non chiamarla rivoluzione.
La mossa del cavallo
24 marzo 2014Mi stupisco di come uno che ha sfruttato abbondantemente i niveaux différents come l’ex segretario PD, Raimondo Donzel, si scateni contro la scelta del direttivo sul candidato PD alle europee. Stiamo parlando di Europa non di Valle d’Aosta! Di una candidata, Evelina Christillin, che, se confermata, ha ampie possibilità di venire eletta. A me sembra che il PD di Centoz, nel panorama europeo, vuole giocare la partita elettorale da protagonista e non da semplice comparsa. Ne ha diritto, visto che è il primo partito nazionale. Questo orgoglio ritrovato ha il mio plauso e francamente non capisco chi parla di tradimento nei confronti dell’alleanza progressista e autonomista. Perché il PD avrebbe dovuto sacrificare un candidato che mai sarebbe stato eletto, solo unicamente per riconfermare all’interno della minoranza il ruolo di leadership dell’UVP? L’Europa non è il Consiglio regionale! (Le battaglie portate avanti in Consiglio proseguono). E un candidato PD in più è necessario e potrebbe essere vitale in un’Europa in crisi e con tendenze verso gli estremismi (vedi Marine Le Pen in ascesa in Francia). Inoltre la candidata è valdostana, conosce bene il territorio e saprebbe difendere gli interessi più ampi. Ma questa alzata di capo ha spiazzato tutti. I partiti localisti della maggioranza e dell’opposizione per una volta si trovano senza ossigeno… chi l’avrebbe mai detto! Difficile trovare un candidato altrettanto forte come la Evelina Christillin. E così per la prima volta il PD giocherebbe un ruolo da regista di un’operazione politicamente molto sofisticata e con il rischio di vincere. E’ questo che spaventa Donzel?
Taglia over size!
17 marzo 2014Larghe intese sì o no? Se si vuole avere un minimo di chance per portare un eurodeputato valdostano a Bruxelles sono d’obbligo. La legge dei numeri non ha ideologia. Bisogna fare le somme. Ma a cosa ci serve un eurodeputato? A meno che niente. Dunque, la domanda andrebbe riformulata in: ha senso promuovere un progetto di larga intesa con una maggioranza responsabile di questa crisi valdostana e che politicamente sta perdendo i pezzi per raggiungere un ridicolo e quanto mai vano obiettivo? La risposta è no, non ha senso. Dal punto di vista politico, questa alleanza ridarebbe solo fiato all’Union e alla Stella alpina, mentre metterebbe in crisi l’unità della minoranza. E’ questo che Centoz vuole? Il ragionamento politico che fa e che lo porta ad aprirsi verso altri contributi per arrivare a Bruxelles è poi così vantaggioso per la Valle d’Aosta? La risposta è ancora no! Non lo è perché, appunto, conferirebbe nuova linfa a chi questa Valle l’ha voluta clientelare, ubbidiente, pigra, funzionale al sistema-politico-mafioso-massone. Il prezzo da pagare per avere, forse, un eurodeputato europeo con il valore di niente sarebbe troppo elevato. Un PD lacerato, una minoranza meno compatta e allo sbando… e chi ne usufruirebbe di tutto ciò? Centoz dovrebbe saperlo.
Proposta indecente
20 dicembre 2013Dice Piero Floris, presidente di Alpe, che l’importante è “la condivisione di progetti e programmi ed il confronto, perché di certo non abbiamo bisogno degli Scilipoti à la valpellenentze“ (aostasera.it). Si riferisce alle prossime elezioni europee e a quell’invito tutto unionista di presentare un candidato unico per avere un seggio in Europa. Una scelta che, se accolta, rischierebbe di mettere in crisi l’attuale equilibrio nella minoranza. Pochissime sono le iniziative che hanno avuto la benedizione dell’intero Consiglio regionale, come potrebbe essere dunque fattibile l’indecente proposta rossonera? Sulla base di quale condivisione? Quella dell’Europa dei Popoli senza Stato? Ma noi uno Stato ce l’abbiamo! Fa piuttosto schifo, ma c’è. (Non è che il nostro autonomo Governo regionale sia tanto meglio). E da quale cilindro verrebbe fuori il candidato buono per tutte le stagioni?
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