E i valdostani elessero il Consiglio regionale a loro brutta immagine e somiglianza.
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Lo specchio
21 novembre 2014L’incognita
15 ottobre 2014Alla ricerca di una maggioranza che non c’è. Di tornare alle urne nessuno ne ha voglia e con questa legge elettorale il quadro potrebbe presentarsi più o meno simile. Dunque via libera al dialogo per cercare dei punti di contatto necessari per andare avanti. Sembra facile. Per Piero Floris, presidente di Alpe, l’apertura al dialogo è vincolata alle dimissioni di Rollandin. La posizione di Alpe rimane con coerenza quella di prima, se le altre forze di opposizione seguiranno l’esempio la situazione del Consiglio regionale rimarrà immobile. Nel caso invece che l’UVP e il PD entrino a far parte della nuova maggioranza, Alpe rischia di essere tagliato fuori con le conseguenze che questo potrà portare al suo interno. L’incognita magistratura mette il coperchio su tutto.
En attendant…
8 ottobre 2014La politica tace, ma è il silenzio che precede l’uragano. Tra poco sapremo se ci saranno le condanne di peculato per i numerosi consiglieri coinvolti nell’affaire contributi ai gruppi e poi c’è lui. Se Rollandin sarà condannato per abuso di ufficio si andrà presumibilmente a elezioni. Se no è probabile che troverà un accordo con Dino Viérin (non un accordo politico, ma di incarichi che Dino si è stufato di fare il pensionato e la Finaosta tra poco avrà la presidenza libera). La Renaissance è stata un fallimento perché in realtà non ci ha mai creduto nessuno, men che meno Laurent Viérin e la Favre. Aria fritta per polmoni ampiamente incrostati di politica. In realtà si è trattato del solito braccio di ferro tra i due leader dell’Union vinto al primo round dal vecchio leone. Qualcuno ci è cascato vuoi per ingenuità politica vuoi per stupidità vuoi perché ha sbagliato a fare i conti. Nessuna voglia di cambiare, figuriamoci! Solo voglia di maggior potere e di una poltrona per papà Dino (naturalmente anche il bebè ne avrà una) ecco cosa è stata la Renaissance! Il tempo buono è scaduto. A cosa mi riferisco? Alla possibilità per il PD, ma soprattutto per Alpe, di entrare in maggioranza con l’Union di Rollandin, tenendo fuori Viérin e quindi mantenendo l’Union divisa, requisito indispensabile per avere un po’ di forza contrattuale. Rollandin era disponibile a un’apertura, ma la posizione intransigente dei consiglieri piddini e alpisti ha spalancato le porte alle contrattazioni con l’UVP. Per il partito di Renzi le cose vanno meglio, nel senso che rappresenta il contatto con il Governo centrale e l’Union che di Roma ha bisogno, sa che ne deve tener conto. Per Alpe le cose si fanno più difficili: se destinata all’opposizione facile prevedere defezioni. Ma queste sono solo illazioni, aspettiamo l’approvazione del bilancio. E la magistratura.
Che sia troppo tardi?
1 ottobre 2014Pubblico volentieri la nota del consigliere regionale Alberto Bertin di Alpe in merito alla mancata istituzione dell’osservatorio permanente sulla criminalità organizzata.
“Nel luglio dello scorso anno il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha approvato all’unanimità una mozione per l’istituzione di un osservatorio permanente sulla criminalità organizzata di stampo mafioso. Dopo più di un anno, nonostante le nostre numerose sollecitazioni, l’argomento non è stato ancora affrontato con serietà dalla commissione competente e niente è stato deciso riguardo all’istituzione dell’osservatorio. A questo punto si ritiene necessario verificare se esiste ancora la volontà politica per dare seguito alla mozione approvata il 26 luglio 2013 e nel caso procedere rapidamente. Purtroppo, una volta di più, si percepisce la sottovalutazione di una parte significativa della politica di questo preoccupante fenomeno criminale nella nostra regione. È importante e urgente mettere in atto ogni azione in grado di mantenere alta l’attenzione e contrastare il diffondersi delle mafie in Valle d’Aosta, ‘ndrangheta in primis, ne va del nostro futuro.”
Armi spuntate
19 aprile 2014Quello che io critico di questa minoranza non sono i contenuti che condivido da sempre, ma le tattiche che sommano errori su errori. Ultimo errore: la firma sul documento di La Torre che sicuramente non risulterà giuridicamente valido per il fatto che la mozione di sfiducia deve essere motivata. Non bastano, infatti, le considerazioni politiche generiche e uguali per tutti gli assessori, ma necessitano giudizi negativi personalizzati. Inoltre “la Giunta regionale, in base alla legge regionale 66 del 1979, può infatti esercitare le sue funzioni solo in presenza di “almeno la metà dei componenti in carica”, quindi di 4 assessori e il Presidente. Secondo le prime analisi giuridiche, ancora in fase di approfondimento, la cessazione dalla carica di tutti gli assessori contrasterebbe con tale previsione e quindi renderebbe illegittima e anticostituzionale la votazione del Consiglio di tutte le otto mozioni di sfiducia.” (ANSA). Andare in guerra senza i proiettili dentro ai fucili non porta alla vittoria di certo. Si rischia il ridicolo, la non credibilità, il dilettantismo. Invece di fermarsi un attimo a ragionare i nostri Don Chisciotte se la prendono con chi critica la loro eccessiva intempestività. La retorica. La demagogia nei contenuti. Tutte lance spuntate che non possono creare fiducia per un’alternativa. Meno chiacchiere su fb e una maggiore riflessione sulla strategia politica nel suo complesso sarebbero salutari.
Alchimie, alchitue, alchinostre
18 aprile 2014Tutto questo puttanaio politico (concedetemi il termine) nasce unicamente per il bene della Valle d’Aosta. Solo per gli interessi dei valdostani. Un po’ come da piccoli si giustificavano le botte: mamma e papà ti picchiano per il tuo bene. Ci trattano come se fossimo bambini. Ci raccontano le favole. Usano senza timore di abuso, il termine cambiamento. La fine di un sistema affidata nelle mani del duo Leonardo La Torre-Milanesio che rivoluzione potrà mai portare? L’unico vero cambiamento sia in meglio sia in peggio, solo gli elettori saranno in grado di deciderlo. Se la richiesta di dimissioni non ha funzionato ora Camaleon-ardo presenta una nuova soluzione alchemica: le mozioni di sfiducia agli assessori. Dice per superare l’impasse e garantire governabilità. Apre le braccia a tutti. Signore e signori l’asta è aperta al migliore offerente.
Stella , stalla, stallo
5 aprile 2014Leggo sulla stampa le dichiarazioni dei consiglieri del PD: “… meschino tentativo dell’Uv e di Stella Alpina che, non avendo più i numeri per essere maggioranza, cercano di gettare discredito su di noi facendo trasparire l’ipotesi di un possibile accordo per il salvataggio della giunta… Questa giunta deve dimettersi: punto! O si fa un governo di cambiamento o si va ad elezioni”. Perché meschino? A me sembra normale che la maggioranza cerchi di salvare se stessa, dopotutto non è lì per caso, ma è stata eletta da una bella fetta di elettorato. Invocano con un refrain ormai logoro, il Governo di cambiamento. Ma un simile Governo non può prescindere dall’appoggio di qualche unionista o stellalpino. Dunque la trasformazione rivoluzionaria di un sistema avverrebbe, secondo loro, grazie a uno come La Torre? Un Perron? Un Fosson? Mi chiedo se non si rendano conto di quanto risultino poco credibili, usando un linguaggio roboante e veramente fuori luogo. I consiglieri di Alpe rincarano la dose: “Escludiamo che vi possano essere convergenze di visione e di metodo con chi ha governato la Regione in questi ultimi sei anni”. Scusate, ma in questi sei anni Laurent Viérin dov’era? Quindi le convergenze di visione e di metodo con qualcuno le hanno imbastite, perché non credo che il figlio di papà Dino sia profondamente cambiato nel frattempo. Alessia Favre, presidente dell’UVP, espone con la sicurezza di chi ha in mano le redini dell’opposizione, il concetto di fondo: “Finalmente è chiaro a tutti che siamo noi gli oppositori al sistema”. Se i mal di pancia ci sono stati a causa di questa affermazione, non sono trapelati all’esterno, ma sono facilmente intuibili. La minoranza nasconde, come è logico, la sua debolezza e mostra i muscoli, che però risultano piuttosto flaccidi. Più palestra in Consiglio avrebbe dato il tono giusto, ah la fretta! E’ convinta di essere in 17 e fa male i conti, perché li voglio proprio vedere i due pentastellati che danno l’appoggio esterno a una Giunta con Fosson come Presidente o con qualsiasi altro unionista appena fuoriuscito dal sordido sistema. Sarebbe una scelta piuttosto imbarazzante e difficilmente giustificabile verso il loro elettorato. Incolpa Rollandin di questo stallo, ma è ingiusto. Lo stallo non lo ha creato lui: ma davvero pensava che si sarebbe dimesso dall’oggi al domani? Scorretto quindi attribuirgli questa responsabilità che invece è tutta della minoranza. Dell’urgenza di fare non si è capito ancora che cosa. Mi auguro che sia il PD sia Alpe si smarchino al più presto dai disegni di onnipotenza espressi dalla leadership dell’UVP e decidano per il bene dei valdostani che non si crea con le posizioni ideologiche (per essere generosa), ma con senso della realtà.
La coppia che scoppia
19 dicembre 2013I grillini e grilloni di nos-atre ci comunicano via fb cosa accade in Consiglio regionale. Iniziativa benedetta. MA… occorre saperla fare. La comunicazione è cosa seria e loro, più di tutti gli altri, dovrebbero saperlo. Analizziamo i primi filmatini. Dunque… i due fisicamente sono all’opposto, impossibile non associarli ad altre coppie simili come Stanlio e Olio o Gianni e Pinotto o Cochi e Renato o Cip e Ciop o Bubu e Yoghi… e loro che fanno? Invece di stemperare i contrari ecco che li esasperano. In un video Ferrero veste di nero e Cognetta di bianco, scelta legittima (il nero restringe e il bianco dilata), se l’obiettivo fosse stato quello di far sganasciare dalle risate (obiettivo raggiunto!), ma credo che le intenzioni dei due inconsapevoli comici fossero e siano serie. Altro motivo di ilarità sono le espressioni che ricalcano le diversità fisiche. Stefano Ferrero ha il viso scavato, immobile e glaciale, di rado sbatte le palpebre. Ottimo per un film noir, meno nella divulgazione. Perfetto nella parte di uno psicopatico alla Anthony Perkins per intenderci (Psycho di Alfred Hitchcock), Ferrero genera nell’utente disagio e distacco quando invece dovrebbe creare empatia. Cognetta è il suo contrario. Ha il facciotto pieno di un bambino e come un bambino non sta mai fermo. E’ ansioso di parlare e crea ansia. Disagio e ansia non sono gli ingredienti migliori per la divulgazione di quasiasi argomento. La sceneggiatura poi è così elementare che insulta anche la più scarsa delle intelligenze locali. Quel teatrino della lettura del giornale… le domande appiccicate come sputi… i sorrisetti che più che altro sono ghigni, tutto questo contribuisce a svilire i contenuti. Loro si sentono sicuri del prodotto perché a costo molto contenuto, ma non basta il prezzo stracciato per fare comunicazione: è doveroso conoscerne l’alfabeto. Tipica supponenza grillina.
Consiglio affettuoso: cari Stefano e Roberto, evitate di presentarvi in coppia e alternatevi, oppure date il compito a qualche grillino che sa comunicare meglio di voi, magari a qualche candidato per le prossime comunali che così ha l’opportunità di farsi conoscere con largo anticipo. 😉
Botte e risposte
6 novembre 2013Riceviamo dal signor Luca Lotto e volentieri pubblichiamo.
Gentile Patuasia, Le inoltro il testo in allegato con preghiera di pubblicazione; la sola finalità è quella di informare realmente i lettori, semplicemente riportanto fatti e dati senza commenti espliciti o impliciti, affinché gli stessi possano farsi una corretta idea dell’accaduto.
Condannato il Coordinatore Roberto Vicquery per lesioni volontarie inferte al funzionario Luca Lotto. Si riportano esclusivamente i fatti. E’ arrivato all’epilogo un brutto fatto di mala amministrazione. I fatti risalgono al 20 novembre 2012 quando durante una riunione di lavoro alla presenza di altridue Dirigenti regionali, dott. Luca Dovigo e il dott. Dario Bonino, il coordinatore dott. Roberto VICQUERY ex Assessore unionista alla Sanità prima e all’Agricoltura poi, ha prima insultato, minacciato e infine aggredito il funzionario dott. Luca Lotto responsabile dell’Ufficio Sorveglianza e Controllo del Dipartimento Politiche del Lavoro e della formazione. Il tutto è avvenuto a fronte della richiesta, da parte del dott. Lotto, di avere la documentazione attestante, da parte del dott. Vicquery, la corretta applicazione delle procedure di evidenza utilizzate per la gestione delle risorse comunitarie provenienti dal Fondo Sociale Europeo. Il dott. Vicquery Roberto è stato condannato a due mesi di reclusione, con sospensione della pena per cinque anni, a patto che venga versata, entro trenta giorni, alla parte civile 700,00 euro a titolo di provvisionale sui danni che verranno successivamente stabiliti in sede civile. Successivamente alla querela da parte del Lotto, lo stesso è stato prima oggetto di due procedimenti disciplinari promossi dall’Ufficio del Personale entrambi con richiesta di licenziamento per il Lotto e a seguito della difesa di quest’ultimo conclusi il primo con n. 4 (quattro) ore di multa sullo stipendio (sanzione in via di impugnazione) e il secondo archiviato perché il fatto non sussiste. In seguito con la deliberazione di Giunta n. 1016/2013 il dott. Lotto è stato spostato di Ufficio per“incompatibilità ambientale” e collocato presso l’Assessorato Sanità, sull’atto di spostamento pende un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale per vizio d’incostituzionalità.
Il dott. Vicquery è stato rinviato a giudizio anche per minacce e ingiurie nei confronti del Lotto ilprocesso è fissato per il 12 giugno 2014.
Temperature
18 ottobre 2013Ieri è stato un giorno a temperature alterne per Patuasia: l’incontro con l’Ordine dei Giornalisti, piuttosto gelido (giusto e corretto che così fosse) e la telefonata con il consigliere regionale pentastellato, Roberto Cognetta, al contrario torrida. Se il clima antartico ancora non ha fatto germogliare l’esito dell’incontro con i colleghi, quello equatoriale ha finalmente fatto sbocciare il perché i grillini disdegnano la conversazione sul blog: livello culturale basso. E ciò che scrivo su di loro, sempre restando a ciò che mi ha detto Cognetta, è considerato merda. Le critiche, le osservazione, i ragionamenti che non rientrano nella loro scaletta morale e politica sono dunque merda. Eppure il web e la libertà di espressione che ne deriva sono il loro cavallo di battaglia. La piazza nella quale far nascere le idee e le idee, si sa, fioriscono soprattutto dalla dialetta che include gli scontri. Unici depositari della verità assoluta considerano imbecilli tutti coloro che non capiscono la loro superiore diversità. Eppure di imbecilli nei loro meetup ce ne sono a pacchi, ma quelli servono. Il loro livello culturale basso quindi non solo è benvoluto persino coccolato. Aiuta per la produzione di adrenalina. Il capo assoluto, Grillo, insegna: chi è critico viene sbattuto fuori. E chi lo è già per conto suo viene etichettato come un nemico, se poi è stato un simpatizzante si trasforma in traditore. Tutti aggettivi che si adattano bene a chi ha in mente una struttura più militare che politica. Ci dicono che lavorano per noi, ma se il prezzo che dobbiamo pagare per il loro impegno è l’ubbidienza e il silenzio io non ci sto. Ho sempre scritto (evidentemente i miei amici a cinque stelle sono così allergici ai giudizi che non leggono tutto) che nel Consiglio regionale era necessaria una presenza grillina, che la loro condivisibile ossessione verso la trasparenza e la giustizia avrebbe dato una spinta all’inerzia degli altri partiti e continuo a crederlo. Sono anche convinta, nonostante il pessimo giudizio che loro nutrono nei miei confronti, che i due consiglieri, Ferrero e Cognetta, stiano lavorando bene e molto. Riconosco il sacrificio della loro visibilità politica per mantenere compatta e quindi più incisiva la minoranza: una generosità politica non comune, ma sono altresì convinta che il doveroso controllo dei cittadini, tutti e non solo degli iscritti, non debba escluderli. Accettare il confronto è un segno di raggiunta maturità politica, voltare le spalle con la supponenza di essere al di sopra esprime solo debolezza.
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