Al Congresso dell’Union il presidente Ennio Pastoret ha messo sul piatto l’indipendentismo. Cosa voglia dire in concreto nessuno lo sa. Indipendenti da chi? Da chi ci ha mantenuto fino a ieri? E che ci mantiene ancor oggi? Indipendenti per consegnarci totalmente nelle mani di questi incapaci? Di chi non ha saputo amministrare per il bene collettivo le tonnellate di soldi che Roma ladrona ci ha riversato in quasi quarant’anni? Indipendenti noi che non abbiamo saputo produrre esempi di eccellenza adeguati ai nostri copiosi mezzi economici? Noi che siamo rimasti degli accattoni e dei parassiti? Posso capire la Catalogna fiera della sua storia e prospera nell’economia, ma noi? Noi preferiamo rivestire il nostro passato con vestiti dozzinali di basso costo, fieri di esibire rituali finti quanto vuoti, perché noi non siamo, non dico un popolo, ma neppure una collettività con una identità chiara e spendibile. Noi siamo quattro gatti e per giunta stupidi. E inutili, in quanto non abbiamo imparato ad amare ciò che possediamo. Abbiamo prodotto bruttezza e sprecato risorse. Guardatevi intorno e ditemi cosa è bello. Neppure più il centro storico emana un briciolo di fascino. Disordinato, sporco, puzzolente. (Di notte forse, quando il cielo diventa di un blu oltremare intenso e la piazza Chanoux nel buio si trasforma in un quadro metafisico di De Chirico. E la puzza di olio di palma fritto si stempera nell’aria). Noi abbiamo imparato a chiedere i contributi. A fare la coda il martedì dagli assessori. Siamo diventati bravi questuanti qui e a Roma. Di altro non abbiamo imparato niente. Abbiamo gestito l’autonomia come un feudo mafioso che ha arricchito una casta di politici e affini e accontentato il popolino con i buoni benzina e lo Charaban, ma c’era Roma che sborsava: oggi come ce la paghiamo l’indipendenza? Con la creatività imprenditoriale che da sempre ci caratterizza?
Archivio per novembre 2014
Domande a raffica
30 novembre 2014Interessi di chi?
29 novembre 2014Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
C’è un rappresentante della Regione nella VALECO, la società partecipata che gestisce la discarica e che concorse a suo tempo all’associazione di impresa nella gara d’appalto per il pirogassificatore con l’esito che sappiamo.
Nelle scorse settimane l’associazione di impresa fa ricorso contro la Regione e chiede oltre 20 milioni di danni.
Valeco fa parte dell’associazione di impresa.
La Regione fa parte di Valeco.
La Regione, attraverso la sua partecipata, fa quindi ricorso contro se stessa?
L’Assessore regionale all’ambiente Luca Bianchi dichiara in Consiglio di non essere stato preventivamente avvisato della decisione di Valeco. Gli crediamo.
Ma allora? PUO’ UN’AZIENDA PRENDERE UNA DECISIONE SENZA CHE UNO DEI SOCI PIU’ IMPORTANTI NE SAPPIA NULLA?
Noi che siamo fuori da questi giochi di ruolo non siamo in grado di capire.
E allora, non capendo, lo chiediamo: QUAL E’ IL RUOLO DEL RAPPRESENTANTE DELLA REGIONE presso la partecipata Valeco? DI CHI CURA GLI INTERESSI?
Buon Compleanno Patuasia!
28 novembre 2014Oggi Patuasia, il blog della Valle d’Aosta, compie SEI anni! (Se sei anni vi sembran pochi provate voi… pubblicati 3.175 articoli e 25.890 commenti, 2.810.000 visualizzazioni).
Il 28 novembre del 2008 comiciò l’avventura della signora Patuasia, controcanto valdostano. Si ritrovò presto senza alcun incarico, ma lo sapeva (fa parte della tradition: l’omertà sociale che ne consegue ha una sua origine). Nei primi tempi le furono aperti tutti gli armadi di casa in cerca di qualche scheletro che non fu mai trovato per il banalissimo motivo che la gente semplice negli armadi preferisce metterci gli abiti. Ma lo sapeva. Poi arrivarono le querele dei politici e le intimidazioni, ma lo prevedeva. (Grazie al cielo, questa non è ancora la Calabria e la parola, seppur con difficoltà, ha ancora libera circolazione). Patuasia vinse su tutto e su tutti, querele comprese… Tutto sommato la libertà non è così difficile da conquistare, basta non avere paura! Di che poi? Siamo o non siamo polvere? E non potete neppure immaginare quanto sia bello vivere senza!
Tanti auguri a voi!
Domandina scema
27 novembre 2014Scusate, ma qualcuno di voi ha letto da qualche parte le dichiarazioni dei vari partiti sull’assoluzione di Rollandin?
Stop ai mattoni! Sì alle pietre!
26 novembre 2014Dunque… la Sovrintendenza ai Beni Culturali altera un’area cittadina, la piazza delle Armi, con un intervento che ne modifica la vivibilità, umiliando un importante monumento romano, la Porta Pretoria, per mostrare al pubblico due metri quadri di basolato e una fornace del seicento e non interviene con forza per la difesa di quello che sembra un rilevante sito archeologico come quello scoperto durante gli scavi per il nuovo ospedale? Ehi, ma stiamo scherzando? E la vocazione turistica? E le nostre radici? Per fortuna che ai tempi del prof Robert Berton, Rollandin portava ancora il pannolino, altrimenti con cavolo che vivremmo nella città di oggi! I mega progetti dell’ingegnere Binel che prevedevano l’abbattimento dell’intero centro storico in cambio di palazzoni di tipo sovietico, avrebbero trovato il consenso che fortunatamente non c’è stato (anche a causa di una scarsità di denaro). Dobbiamo sperare che l’Europa non ci dia un becco per salvare la Porta romana e sperare che il Ministero dei Beni culturali metta lo stop ai lavori dell’ospedale. Quanti turisti correranno per usufruire del grande complesso antico nelle cantine del nuovo Parini?
Colpa sua!
25 novembre 2014Dare la colpa a Renzi per la perdita di centinaia di voti non solo è stupido, ma infantile: è colpa sua! Colpevole è sempre colui che non ci piace. Nel caso di elezioni anticipate in Valle e nel caso il PD locale registrasse una perdita di consenso avrebbe una logica dare la colpa a Renzi? No, e nessuno si azzarderebbe a esprimerla, eppure per le regionali emiliane è stato fatto come se quelle regionali guardassero più a Roma che al proprio territorio, sappiamo che non è così. Se in Emilia Romagna molti votanti del Pd hanno scelto l’astensione è ANCHE a causa degli scandali che hanno coinvolto il partito negli ultimi anni. Scandali che hanno travolto anche il PD nostrano. Con le spese pazze Renzi che c’entra?
Velo di sposa
25 novembre 2014Il 25 Novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata di riflessione su una tragedia che colpisce ancora e ancora. Istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per dar voce all’altra metà del cielo, vittima di abusi fisici e sessuali che spesso portano alla morte. Una questione femminile che è soprattutto una questione culturale.
Quest’anno Patuasia ricorda l’artista Giuseppina Pasqualina di Marineo, meglio conosciuta come Pippa Bacca. La giovane nipote dell’artista Piero Manzoni, è morta dopo essere stata violentata e strangolata durante la performance itinerante Spose in Viaggio. Vestita con un abito da sposa bianco, simbolo di pace, si era proposta di attraversare in autostop i numerosi paesi teatro di conflitti armati come la Siria, il Libano, la Giordania, Israele per concludersi a Gerusalemme. Partita da Milano l’otto marzo 2008 è morta il trentuno vicino a Istanbul. Il suo assassino sconta 30 anni di prigione. Non si è mai detto pentito.
Senza vergogna 2
24 novembre 2014E c’è un politico, tal Francesco Salzone, che non ha il minimo senso del pudore. Dopo aver patteggiato e rimborsato la Regione di 95.000 euro presi indebitamente, continua a postare sue foto del suo soggiorno a Malindi dove tiene casa. Che lo facesse, per carità, ma il buon gusto di non segnalarlo sulla pubblica piazza! Perché FB non è un luogo privato e lo sappiamo.
Tutti assolti!
24 novembre 2014Erano sereni e avevano ragione: tutti assolti! Il fatto non sussiste! Però che buffo, nelle inchieste di malaffare girano sempre gli stessi nomi che poi finiscono sempre a tarallucci e vino. Le sentenze non si discutono, però è difficile crederci, diventa sempre più difficile. La zona grigia è ampia… che vomito!
Senza vergogna!
24 novembre 2014Una classe politica senza vergogna. Non un politico che abbia chiesto scusa per le spese allegre del suo gruppo. Non c’è imbarazzo perché gli eletti sono convinti della loro innocenza. E, se si considerano innocenti, vuol dire che per loro le spese per i pranzi, per i regali, per il partito… erano legittime. Ma erano legittime? Per la legge lo dirà il giudice, per l’etica che dovrebbe accompagnare chi rappresenta la collettività, sarà la stessa ad esprimersi. Io faccio parte di questa comunità e il mio giudizio lo conoscete: i soldi pubblici vanno spesi per l’interesse di tutti. Non mi pare che così sia stato. Al contrario mi sembra che i contributi dati ai gruppi abbiano favorito sia gli interessi personali che di partito. Una gestione che prova la superficialità della classe dirigente, frutto dell’arroganza di chi è convinto di essere al di sopra di tutto. Un bel bagno di umiltà sarebbe salutare.
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