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Leghisti razzisti!

27 aprile 2015

La Lega nord dice che non è razzista. Chi afferma il contrario viene apostrofato di buonismo. Vediamo chi ha ragione.

La campagna elettorale della Lega che vede Nicoletta Spelgatti candidata sindaco, ha come frase di battaglia la seguente: “Prima gli aostani”. Prima di chi? Secondo i seguaci di Salvini i cittadini che hanno la residenza e pagano le tasse si dividono in una ulteriore graduatoria: chi è nato qui da generazioni e chi no. Primi e secondi. La differenza dunque si basa esclusivamente sulla base etnica e non è forse sulla presunta superiorità di una presunta razza che si fonda il razzismo? In questo caso i diritti basilari come la casa, non sono di tutti gli esseri umani che contribuiscono allo sviluppo di una comunità, ma appartengono in primis a chi detiene determinate caratteristiche. A chi c’era già da prima. La Valle d’Aosta è stata redarguita dall’Europa per non essere così accogliente come dice di essere, ma ai leghisti ancora non basta. Fanno finta di non sapere. Per avere un minimo di aiuto sociale, secondo loro, occorrerebbe essere residenti per otto anni (legge che era in vigore ed è stata cambiata proprio perché fuori dalle direttive europee), prima i doveri e poi i diritti. Per la Lega gli esseri umani, se non appartengono al territorio da generazioni, non hanno diritti, solo doveri e poi ancora se ne parla. Difficile non vedere l’impronta del razzismo in questa affermazione. Un razzismo ancora più bieco in quanto strumentale alla vittoria elettorale. Ancora più disgustoso in quanto dirotta la fragilità verso altra fragilità per favorire politici che fragili non sono. (altro…)

Cari amici…

17 aprile 2015

Articolo di Roberto Mancini.

Cari amici immigrati,

proverò a spiegarvi il mio Paese, questa Italia in cui vi trovate di passaggio, oppure in cerca di salvezza, di stabilità e di lavoro. L’Italia e gli italiani sono come il cinema: raccontano belle storie, ma la realtà è un’altra cosa, guai a chi crede a questi film. Gli italiani di se stessi amano dire “italiani brava gente”: amano rappresentarsi come persone di buon cuore, generosi, amichevoli, solidali. Una volta forse, quando noi italiani eravamo i pezzenti d’Europa, ed insieme agli irlandesi abbiamo inondato di emigranti le due Americhe e l’Australia. Si calcola che dal 1880 al 1930 circa 20 milioni di italiani abbiamo abbandonato la Penisola. In cerca di cosa? Di lavoro, di pane e di dignità, quello che mancava a casa loro. Però adesso la situazione è cambiata, noi italiani siamo famosi per la smemoratezza, che da noi non è naturale o innata, no, da secoli viene coltivata dai governi, che così possono comandare su gente distratta ed ignorante.  (altro…)

L’Augusto Salvino

4 dicembre 2014

Riprendo l’argomento: Rollandin, perché la parola razzista secondo alcuni illustri scriventi facebookiani è fuori luogo. La frase detta al Congresso unionista dal nostro Presidente della Giunta non è per loro tacciabile di razzismo. Dunque vedo di analizzarla insieme a voi. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“.

Secondo il Furbacchione che sa benissimo di avere la maggioranza dei valdostani dalla sua parte, l’Europa e lo Stato sanciscono regole che sfortunatamente mettono sullo stesso piano chi viene da fuori con i valdostani. Che tipo di regole sono definite dall’Europa e dallo Stato e per chi? Non certo per gli immigrati clandestini verso i quali è ancora in vigore una legge che li considera illegali e dunque, in quanto tali, non possono certamente entrare nelle graduatorie per una casa popolare o per avere un lavoro che non sia in nero. Chi vi può accedere deve essere residente (se non ricordo male l’Europa ci ha tirato per le orecchie perché in Valle d’Aosta la residenza veniva elargita dopo otto anni di permanenza contro i cinque richiesti). Dunque, qualsiasi persona in regola con la normativa statale ed europea e anche regionale può per diritto entrare nelle graduatorie con le pari opportunità di chi in quel luogo vi è nato. Perché ogni cittadino è uguale di fronte alla legge, lo sancisce la Costituzione italiana che è valida anche per i valdostani. Secondo il giornalista, Stefano Sergi, il razzismo è “altra cosa” e si esplicita se si usano le parole negro o terùn: “ho solo detto che non vedo razzismo in quelle parole, visto il mestiere che faccio sarei stato ben contento di far due pagine su frasi come “fuori i negri e i terùn, ma non mi pare le abbia pronunciate...” (da facebook). (altro…)

Ripartiamo da tre?

3 dicembre 2014

Di antirazzisti dichiarati in Valle siamo in tre: Patuasia, Roberto Mancini e Andrea Chatrian. Non mi risultano altre critiche alla pesante affermazione del presidente Rollandin che accusa l’Europa e lo Stato di non voler creare cittadini di serie A e di serie B, che critica indirettamente la Costituzione che vede tutti uguali davanti alla legge. Riporto la frase che il presidente ha detto al Congresso unionista per chi se la fosse persa con la speranza di poter leggere qualche altra frase indignata. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“. Non vi sembra che si tratti di razzismo allo stato puro? Dunque state zitti?

Silenzio in sala

2 dicembre 2014

La frase detta dal presidente della Giunta, Augusto Rollandin, al Congresso del suo partito: l’Union valdotaine, dovrebbe lasciare basiti tutti quanti, almeno coloro che credono nei valori della democrazia. Uno fra i quali afferma che il cittadino ha uguali doveri e diritti di fronte alla legge. Principo cardine della nostra Costituzione. Ma cosa ha detto l’Augusto? Per colpa dell’Europa e dello Stato i valdostani non possono essere serviti per primi in quanto tali. Che purtroppo le graduatorie devono tenere conto anche dei diritti acquisiti degli “stranieri”. Concetto razzista che non ha sollevato nessuna riprovazione da parte delle forze politiche. Degli intellettuali. Delle associazioni. Che significa questo silenzio?

 

Allarme razzismo in casa!

11 luglio 2014

Non sono voci che vengono da fuori, ma voci interne che commentano l’arrivo di 33 immigrati in Valle d’Aosta. Vengono descritti come pezzi di merda, bastardi, marmaglia, coglioni, nullafacenti, qualcuno li vorrebbe mandare al rogo… sono sfoghi che rilevano uno stato di sofferenza misto a ignoranza abissale del problema: un mix altamente infiammabile in fabbriche di fuochi artificiali. La Lega su questo esplosivo innescherà la miccia. Che la sana politica ci pensi e sappia dare una risposta di buon senso.

Digressione 46

18 dicembre 2013

Cari amici immigrati, proverò a spiegarvi il mio Paese, quest’Italia in cui vi trovate di passaggio, oppure in cerca di salvezza, di stabilità e di lavoro. L’Italia e gli italiani sono come il cinema: raccontano belle storie, ma la realtà è un’altra cosa, guai a chi crede a questi film. Gli italiani di se stessi amano dire “italiani brava gente”: amano rappresentarsi come persone di buon cuore, generosi, amichevoli, solidali. Una volta forse, quando noi italiani eravamo i pezzenti d’Europa, ed insieme agli irlandesi abbiamo inondato di emigranti le due Americhe e l’Australia. Si calcola che dal 1880 al 1930 circa 20 milioni di italiani abbiamo abbandonato la Penisola. In cerca di cosa? Di lavoro, di pane e di dignità, quello che mancava a casa loro. Però adesso la situazione è cambiata, noi italiani siamo famosi per la smemoratezza, che da noi non è naturale o innata: da secoli viene coltivata dai governi, che così possono comandare su gente distratta ed ignorante. E poi a noi non piace leggere né ascoltare i vecchi: circa il 70% degli italiani trae ogni informazione sul mondo dalla Tv. Guardare le immagini non richiede cervello, ma solo occhi. Voi vivete in un’Italia fatta di guardoni senza memoria. Non aspettattevi da loro che vi “vedano”, sono intossicati dai talk show. Noi italiani dunque ci siamo dimenticati del nostro passato di emigranti, scacciati, sfruttati e perseguitati da odi razzisti in tutto il mondo: ci fa comodo dimenticare i libri di un grande giornalista come Gianantonio Stella, che nell’ “Orda” scrive di come eravamo trattati. Poi l’invenzione della bontà degli italiani è stata utilissima, nel dopoguerra, per far dimenticare che il nostro Parlamento nel 1938 aveva votato le leggi razziali anti-semite e che Mussolini aveva aggredito mezza Europa insieme ad Hitler. Ci consoliamo con le nostre invenzioni del cinema e delle fiction, quando tutto il mondo ci disprezza. Questo non è mai stato un Paese dolce e facile: la sua storia vera è tragica, piena di misfatti e di sangue, di intolleranza, di stragi e di soprusi, quasi tutti rimasti impuniti. Non credete che l’Italia sia in pace: non ci può essere pace senza giustizia, e giustizia non ce n’è, nemmeno fra gli italiani. Adesso  la crisi mondiale minaccia il nostro labile benessere, dunque siamo diventati ancora più arroganti, ignoranti  e spaventati: quindi cercheremo di inventarci un nemico esterno a cui dare tutte le colpe di quanto ci accade.
Voi siete in pole position come capri espiatori, inseguiti a ruota dalla Merkel. State molto attenti, siete in un Paese da sempre ostile ai più poveri, non abituato alle differenze culturali e religiose, pieno di poveracci che non hanno alcun merito, tranne quello di essere nati in Italia.

Questa gentuccia, pronta a tramutarsi in gentaglia, sarà il vostro nemico peggiore. (roberto mancini)

Perla nera 3

28 ottobre 2013

Difficile la vita di una blogger! Difficile soprattutto perché il mondo ha preso una direzione contraria rispetto a quello che si credeva la strada giusta. Dopo l’ex consigliere regionale, Luciano Caveri, che mi querela perché ho citato le sue stesse frasi, dopo l’assessore comunale, Marco Sorbara, che mi querela perché ho postato una sua conversazione, di dominio pubblico in quanto facente parte della sentenza “Tempus Venit”, dopo il giornalista di 12vda, Angelo Musumarra, che mi fa un esposto all’Ordine dei giornalisti perché rispondo alle sue insinuazioni diffamanti adesso è il turno di un certo Stefano Mandalari che mi scrive: “Dato che sono una persona corretta… la informo che in caso di cancellazione di tutti i riferimenti a Mandalari Stefano dal suo sito e con relative scuse pubbliche sempre sullo stesso entro la serata di oggi non farò consegnare alla polizia postale tramite il mio legale delle copie stampate relative alla mia persona su patuasia. Distinti saluti Mandalari Stefano“. Cosa avevo pubblicato su Patuasia? Alcune sue affermazioni violentemente razzistiche nei riguardi degli zingari e del ministro ecco: ” sparargli e problema risolto… io disponibile... basta fare delle leggi adeguate”. (Leggere post: Perla nera e Perla nera2). Secondo l’offeso io dovrei chiedergli scusa e di che? Magari nel frattempo si è ricreduto e ha capito che aveva scritto una cosa tremenda, magari ha cancellato il suo commento e la cosa mi farebbe molto piacere, ma allora perché tanta aggressività nei miei riguardi? Perché non scrivermi di togliere l’articolo in seguito a sincero pentimento? La rabbia invece tradisce un’indole che del pentimento non conosce traccia. Il mondo va al contrario. E gira in quella direzione così in fretta che chi scrive frasi razzistiche contro gli zingari si sente pure difeso dalla polizia postale! Mi gira la testa!

Perla nera2

14 agosto 2013

Questa rubrica rischia di ingrassare troppo. Di “battute” razziste e violente sul web se ne trovano, ahimé, tantissime. Seleziono le più penose. Altre due perle nere si trovano in altrettanti commenti riguardo a un post sugli zingari di Luca Lattanzi (consigliere comunale di Aosta targato PdL) e sono di:

Stefano Mandalari: sparargli e problema risolto… io disponibile... basta fare delle leggi adeguate

12 agosto alle ore 13.29 tramite cellulare · Mi piace

Natale Abate certo la mia era una battuta xche il mio pensiero verso questi animali maleducati…… (meglio che sto zitto) xche’ porto una divisa…..

2 ore fa tramite cellulare · Mi piace · 1 (il mi piace è di Luca Lattanzi).

Perla nera

14 agosto 2013

Una nuova rubrica: Perla nera, è dedicata ai commenti razzisti trovati sul web da parte dei nostri concittadini valdostani. Ecco la prima di Stefano Mandalari.