Posted tagged ‘Piazza Severino Caveri’
21 ottobre 2014

Chissà cosa ci riserverà questa volta la Sottointendenza! Incrociamo le dita!
Riceviamo dal signor Pierlucio Pellissier e volentieri pubblichiamo.
Ieri mi sono imbattuto nell’ennesimo esempio di “in”comunicazione made in VdA. Qualcuno puo’ spiegarmi il nesso tra il cartellone del progetto di restauro della Maison Lostan e il circondario? A parte il disegno dell’elevazione, bello, non c’è scala, non c’è orientamento, stiamo parlando dei quale facciata est, ovest, sud, nord? C,e una pianta schematica per orientarsi? Due turisti mi hanno chiesto spiegazioni e malgrado tutto non sono stato in grado di racapezzarmi e di trovare un nesso tra il progetto e il costruito circostante. Bell’esempio di comunicazione, bravi!
Categorie: Affari, Architettura, Brutto esempio, Curiosità, Denuncia, Favori, Grandi Opere
Tags: Comune di Aosta, Maisin Lostan, Piazza Severino Caveri, Sovrintendenza ai Beni culturali VdA, Valle d'Aosta
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17 giugno 2014
Il fare e disfare in Valle d’Aosta ha il suo lato positivo che sta nel verbo rifare. Realizzata una schifezza resta la speranza che venga prima o poi distrutta per dare nuova linfa appaltatrice agli amici. “Fare girare l’economia”, si diceva fino a poco tempo fa. Così è per la vituperata piazza Severino Caveri che, si spera, sarà altra cosa, rispetto a quella spianata di pietre. Anche se dal progetto poco si riesce a intuire. Chissà dunque che anche la Porta Pretoria non abbia questa chance? Non possa recuperare la sua valenza urbanistica oltre che architettonica. La piazza medievale, luogo di relazioni, di incontri, di suggestioni… della cui perdita qualcuno dovrà pur portare una responsabilità. Già, perché la città non è monumenti isolati fra loro, questi sono intrecciati indissolubilmente con la storia che trasforma e crea e trasforma. Non tenerne conto è uccidere la città intesa come spazio di collettività. L’attuale monumento romano non è più niente: non è quello che è stato ai tempi di Augusto e non è quello che è stato dopo incluso l’oggi. E’ morto. Chiuso in un sacrario di ferro e cemento, neanche buono per una fotografia che non può rivelare la sua monumentalità monca. C’è una presa di distanza fra i cittadini e il loro monumento di eccellenza, lo stesso che ospitava la fiera di sant’Orso, le corali, i musicisti di strada, ma anche semplici pedoni che si fermavano a chiacchierare, a mangiare un gelato; oggi tutto questo che è poi la vita, è stato precluso. La Porta Pretoria è diventata solo una scocciatura da attraversare in fretta. Cloaca massima per rifiuti vari. Possibile riaverla fra noi?
Categorie: Archeologia, Battaglia, Brutto esempio, Criminalità, Cultura morta, Degrado urbano, Delirio, Domande, Irresponsabilità, Mala politica, Vandalismo istituzionale
Tags: Archeologia romana, Comune di Aosta, Piazza Severino Caveri, Porta Pretoria
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15 luglio 2013

Il nuovo progetto di riqualificazione di Piazza Caveri, ovvero il fare e disfare per rifare contenti tutti gli amici!
Con oggi si apre la settimana della sub-cultura. Patuasia dedica sette giorni alla riscoperta degli scempi e delle cretinate che si sono effettuati negli ultimi anni contro la città e quindi contro di noi.
Un utente ha detto che la Sovrintendenza della VdA dovrebbe essere commissariata, credo che abbia ragione. Infatti non penso che la legge italiana lasci tutta la libertà che gli amministratori vari si prendono nella “cura” del nostro patrimonio; che l’autonomia dia il nulla osta per fare qualsiasi cosa senza controlli nazionali; che il Sovrintendente possa essere semplicemente incaricato dai politici… , in attesa di cercare informazioni al riguardo ecco alcuni esempi di pessima gestione.
Primo esempio: Piazza Severino Caveri. Dopo i buchi-cemento-cassonetti creati ad hoc per “valorizzare” le antiche vestigia romane, ecco che la Sovrintendenza rilascia il permesso al Comune di Aosta di soffocarle fra i tubi innocenti resisi necessari per il soppalco su cui hanno poggiato le casette natalizie. (Provate a chiedere di allargare di qualche cm la finestra dello chalet del nonno e ditemi se sono altrettanto disponibili). Poi, dal momento che qualsiasi progetto che parta da questi uffici è “intermedio”, ecco che i buchi sono stati ricoperti per permettere il restauro di Maison Lostan e per destinare la piazza verso altro destino. Nessun concorso! (vedi foto). Questo è il rispetto, questa è la valorizzazione dei nostri beni culturali e dei nostri beni economici da parte della Sovrintendenza. Commissariamola!
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30 giugno 2013
Dopo tanto dire e fare, finalmente alcuni politici si son fatti sentire. Iris Morandi, Carlo Curtaz e Paolo Fedi di Alpe, hanno espresso in modo inequivocabile il loro giudizio sul bruttissimo ammasso di ferraglia che avrebbe dovuto valorizzare la monumentalità della Porta Pretoria. In ultimo anche la Sovrintendenza ha detto la sua, difendendo come è ovvio la sua opera. Che dice? Che l’intervento aveva come obiettivo la conservazione delle strutture portanti della Porta romana compromesse dalla neve e dall’azione corrosiva del sale (e quell’eccezionale stato di conservazione detto e ribadito in due comunicati l’estate scorsa a cosa si riferiva?). Obiettivo che nessuno, men che mai io, ha mai criticato. Per quanto riguarda il passaggio successivo e cioè la valorizzazione del sito, le affermazioni fatte fanno venire i brividi. Dunque, al momento si sono spesi soldi europei e quindi chissenefrega, per realizzare lo schifo di ponti e ringhiere perché non bastavano i fondi per dotare di una copertura l’intera area. Copertura? Maccome, da una parte si scava la terra per ridare l’imponenza originaria della Porta e dall’altra la si tappa annullando la profondità del cielo? Dove si trova la logica? Un conto è il mantello di copertura che l’architetto Norman Foster ha realizzato (scelto fra 132 progetti) per il British Museum e che unifica la sala di lettura con i diversi livelli del Museo, un conto è coprire un monumento romano a firma di uno sconosciuto architetto locale! Secondo la Sovrintendenza l’attuale intervento è quindi da considerarsi “intermedio”. La ferraglia è provvisoria (durerà un bel pezzo come tutto ciò che è provvisorio in Valle) perché è dovuta ai lavori fatti in economia. Ma la Sovrintendenza è ottimista, aspetta freschi soldi europei per dotare il monumento di un cappello che consentirà così di sostituire il ferro con il vetro, altrimenti troppo delicato e costoso da mantenere. Si fa, si disfa e si rifa. La logica è sempre quella. Spendere il più possibile per avere il peggior risultato raggiungibile. Come con la piazza Severino Caveri, come con la piazza Narbonne… l’importante è far girare i soldi agli amici. Intanto noi ci teniamo questo schifo di Porta in attesa di un prossimo schifo: la copertura!
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Tags: British Museum, Comune di Aosta, Norman Foster, Piazza Narbonne, Piazza Severino Caveri, Porta Pretoria, Sovrintendenza ai Beni culturali VdA
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18 giugno 2013

Una piazza perfetta per gli skateboard, forza ragazzi!
Aosta potrebbe essere la “Capitale mondiale de la stupidité“, in fondo potrebbe essere la più sincera e autentica attrattiva turistica che potremmo offrire al mondo. Prendete qualcuno fra i numerosi cantieri che si sono succeduti e i loro risultati e poi non potrete non darmi ragione. Qualche esempio. Piazza Severino Caveri: spesi oltre un miliardo per creare dei buchi raccogli lattine, poi coperti per sostenere le casette natalizie, fottendosene allegramente dei reperti romani e poi di nuovo ricoperti per dare comfort a un prossimo cantiere. Le lastre di pietra unite fra loro dal bitume che con il caldo si scioglie e puzza (miracolo!) sostituito poi con il cemento che invece si secca e si spacca. Non è stupidità questa? Piazza Narbonne con il suo “specchio d’acqua” che fa il muschio e perde nel sottostante garage comunale. Sostituita poi da un’aiuola che risulta sopraelevata. Non è stupidità questa? Piazza Defféyes dove si tagliano gli alberi e si mettono le immancabili pietre, lisce e in leggera pendenza, un richiamo per gli appassionati dello skateboard, ma questi non sono invitati alla fruizione sportiva e godereccia dell’area istituzionale e quindi ecco le transenne e tanto di cartello di divieto che uno in più non guasta. Non è stupidità questa? La Porta Pretoria deve tornare alla sua monumentalità. Ecco che i geni locali la violentano con putrelle e transenne che invece ne ridimensionano percettivamente l’altezza, ottenendo così l’esatto contrario. Non è stupidità questa? Sì è stupidità. Ne abbiamo in abbondanza, perché non farla diventare un fenomeno di attrazione? Dopotutto si è sempre parlato di valorizzare le proprie risorse umane no?
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Tags: Comune di Aosta, Piazza Deffeyes 1, Piazza Narbonne, Piazza Severino Caveri, Porta Pretoria, Skateboard, Stupidità
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3 settembre 2012

La piazza Severino Caveri come si presenta oggi: costata quanto? E’ questo l’uso del denaro pubblico dei Popoli senza Stato?
Sono state investite risorse comuni per creare lo schifo di piazza Severino Caveri (si rivolta nella tomba?), così schifo che non c’è stata neppure un’inaugurazione. Così schifo che le buche che dovevano destare meraviglia con i resti romani affiancati da robuste colonne fintoantiche, sono state poi utilizzate come fondamenta per le casette natalizie. Ora le buche sono state ricoperte da catrame che guarda caso, ha invaso pure un’innocente aiuola, terra secca più che altro. Si tratta del val-style, quel fare e disfare per rifare che prova la negligenza, il vuoto cerebrale, il disprezzo verso la storia e la cultura dei nostri amministratori e politici. Organizzano il festival dei Popoli senza Stato io propongo un festival dei Popoli senza cervello. In questo caso e solo in questo caso, potremmo essere un valido portavoce.
Categorie: Cultura morta, Degrado morale, Degrado urbano, Festival, Mala Amministrazione, Mala politica, Vergogna
Tags: Aosta, Degrado urbano, Piazza Severino Caveri, Popoli senza cervello, Popoli senza Stato
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10 gennaio 2012
Dunque. Una decina di anni fa o poco più, nacque l’attuale piazza Caveri: una colata di cemento. Delle antiche vestigia romane rimasero solo alcuni monconi di colonne. Imprigionate in vasche dove si raccoglie il pattume di passaggio. Tali vasche, con quello che rimaneva del Foro romano, furono in seguito ricoperte di assi e tubi innocenti per sostenere le casette di Natale. Oggi veniamo a sapere che le casette verranno traslocate altrove per riportatre alla luce del sole quel patrimonio che fu fatalmente sepolto. E’ inutile aggiungere altro per denunciare la stupidità, lo spreco di denaro, la totale assenza di una intelligente programmazione: abbiamo a che fare con dei subumani. Si tratta di una razza nuova, anzi antica, che sta sostituendo la nostra, perché in questa ignorante avidità, seppur con tutti i nostri difetti, non riesco a trovare tracce di umano.
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Tags: Aosta, Archeologia romana, Piazza Severino Caveri
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10 Maggio 2011

Cronaca di una Restituzione!
Come ogni volta anche la Valle d’Aosta sarà presente al Salone del libro a Torino. Esporterà l’immagine di una regione ricca e prolifica in fatto di pubblicazioni. Quella che daremo sarà un’immagine bella, ma distorta dalla realtà; più simile a uno spot istituzionale che ha bisogno di costante autoreferenzialità. La realtà la conosciamo noi valdostani dagli occhi vigili, dal cuore sensibile e dal cervello in costante movimento. Questa fotografia, ne abbiamo già pubblicata un’altra, ma non siamo stanchi di battere sul chiodo, ribadisce la menzogna. Ecco cosa dice l’assessore alla Cultura, Laurent Viérin: “L’evento è inoltre un’occasione per la promozione dei beni culturali della Valle d’Aosta e veicolo di informazione delle tematiche del turismo culturale…”. Queste sono mura romane! Che sono state portate alla luce, seguendo un progetto preciso di valorizzazione del patrimonio archeologico, brutto progetto, ma attuato e pagato! Secondo me queste strutture che sostengono una copertura di assi che con ogni probabilità servirà per il prossimo mercatino di Natale, possono essere considerate delle vere costruzioni abusive in area protetta: è in questo modo che si veicolano i beni culturali? E’ in questo modo che si potenzia il turismo colto? Questa libertà di fare e disfare a piacimento, seguendo i capricci e le suggestioni del momento, prova l’assenza di una progettazione da parte dei nostri amministratori, la loro incapacità di avere un’idea di insieme di quella che è la Valle d’Aosta.
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Categorie: Archeologia, Battaglia, Degrado morale, Degrado urbano, Domande, Folclore valdostano, Mala Amministrazione, Manifestazioni, Politica culturale, Uomini politici
Tags: Aosta, Beni Culturali, Laurent Viérin, Piazza Severino Caveri, Regione autonoma Valle d'Aosta, Salone internazionale del Libro, Turismo culturale
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28 aprile 2011

"Riscoprire la bellezza e l'unicità del patrimonio culturale locale."
Quello che conta sono le presenze! Certo la partecipazione in una manifestazione ne conferma il successo, ma il successo non è tutto. Quello che è realmente importante è ciò che resta in ognuno di noi, ma di questo non ci si preoccupa più. La nostra cultura millenaria, quella che ha disegnato il nostro paesaggio e le nostre città, non appartiene al presente, si colloca in un lontano passato, così distante da non suscitare in noi nessuna meraviglia, figuriamoci il rispetto. Questa è l’orribile piazza Severino Caveri che-abbiamo-pagato perché diventasse, appunto, un centro di ritrovo e di passeggio. Obiettivi mancati. Il degrado implicito nella progettazione ha spinto sia i cittadini sia gli amministratori a maltrattarla ulteriormente. Questo, secondo gli scopi amministrativi e professionali, avrebbe dovuto essere il parco archeologico di quella che fu, in tempi romani, una platea forense. L’intelligenza creativa avrebbe dovuto nobilitare le antiche pietre, renderle visibili al pubblico. Qui il concetto di Restitution non è mai stato applicato, eppure le mura sono quelle romane e il luogo è estremamente importante per la storia della città. Quelle colonne di granito rievocano l’antico colonnato in puddinga…, il cantiere che da moltissimi anni ci vieta di poter fruire della piazza Giovanni XXVIII, a cosa serve? solo a creare disagi? se poi la fine dell’archeologia è questa? In questo parco-che-abbiamo-pagato, le pietre romane colloquiano con putrelle di acciao contemporanee. Anzi direi, considerato il numero di queste ultime, che succede il contrario. La Soprintendenza ai Beni Culturali che dice di questo scempio aggiunto allo scempio? Si è da poco conclusa la settimana della Cultura, occasione che offre ai cittadini di poter conoscere il patrimonio regionale, il criptoportico forense, a due passi da questa scelleratezza, ha registrato un afflusso di presenze superiore (2.865) rispetto al castello di Issogne (1.628) e di poco inferiore a quello di Fénis (3.306), è indubbio il fascino di questa struttura di epoca augustea, un fascino che avrebbe potuto raddoppiare, se ci fosse stata un precisa volontà di Cultura e di Bellezza.
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Categorie: Archeologia, Battaglia, Degrado morale, Degrado urbano, Domande, Folclore valdostano, Mala Amministrazione, Politica culturale, Stupidità, Vergogna
Tags: Area forense, Criptoportico romano, Piazza Giovanni XXIII, Piazza Severino Caveri, Restitution
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28 novembre 2010
Si chiama B63 il nuovo locale in piazza Severino Caveri, il numero è l’anno di nascita dei due soci: Paola Paroncini e Antonio Pistilli. Sono andata all’inaugurazione più che per gustare la birra per vedere il locale e sono rimasta soddisfatta, finalmente un’architettura urbana! Niente di folcloristico o, peggio ancora, niente da catalogo. Una grande vetrata permette di vedere fuori e di vedere dentro, sempre una grande vetrata mette in mostra i grandi contenitori della birra, la comunicazione di fondo è la trasparenza. Legno e ferro sono i materiali principe, come da vecchia fabbrica, ma l’arredo è ironico e punta su schegge di colore qui e là. Credo che il locale avrà successo perché l’ambiente è urbano (non se ne può più del folclore fine a se stesso), ma caldo e accogliente. Non ho cenato, se il cuoco saprà essere all’altezza dell’architetto (Danilo Montovert), avremo finalmente un posto dove stare. Un consiglio: tenere la musica un cicinin più bassa per poterla ascoltare meglio e per poter parlare al vicino (anche in questo caso non è la quantità del suono, ma la qualità ad essere importante). Un altro consiglio: educare gli avventori a non far casino quando escono a fumare una sigaretta, sarebbe meraviglioso, se un locale potesse offrire belle serate senza rompere le scatole a nessuno. Una sfida da vincere: questo è il progresso!
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Categorie: Architettura, Informazione
Tags: Antonio Pistilli, Aosta, Birrificio, Danilo Montovert, Paola Paroncini, Piazza Severino Caveri
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