Tutti si sentono Charlie, politici compresi? Bene ne approfitto! Ah ah ah! (Le immagini sono una interpretazione localista dei fotomontaggi dell’artista Cristina Guggeri).
Posted tagged ‘Ego Perron’
Tutti Charlie3!
13 gennaio 2015Uno sguardo sulle finanze!
18 dicembre 2014Nun ce famo manca’ gnente!
3 dicembre 2014Tempo fa pubblicai una fotografia curiosa: il matrimonio tra la figlia di Vincenzo Furfaro, Michela e il figlio di Agostino Tramonti, Vincenzo. Curiosa perché a quel matrimonio furono invitati due importanti politici unionisti: l’allora presidente del Consiglio, Ego Perron e l’allora assessore alle Finanze, Aurelio Marguerettaz, insieme alla sua compagna. Cosa c’è di strano? Nulla, se non fosse che Vincenzo Furfaro è il figlio di quell’Antonio insieme al quale e allo zio paterno, Michelangelo, e alla mamma, Vittoria Raffa, e allo zio materno, Salvatore e altri amici, fu accusato di concorso nel sequestro di Annarita Matarazzi (rilasciata dopo un mese e mezzo in seguito al pagamento di 500 milioni di lire). Con i sequestri di persona (ricordate l’Anonima sequestri?) si acquistavano soprattutto mezzi di trasporto, pale meccaniche e tutte quelle strutture che servivano per mettere in piedi società nell’edilizia. Papà Antonio fu arrestato dopo quasi un anno di latitanza e ucciso nel 1991 in una faida che mise fine al clan dei Furfaro. Un anno dopo nacque ad Aosta la Festa di san Giorgio e Giacomo dove Agostino Tramonti, suocero di Vincenzo Furfaro, è uno dei vivaci organizzatori: si occupa della gara di Tarantella, insieme all’imprenditore Giuseppe Tropiano, amico anch’egli dell’assessore, ora al Turismo, Aurelio Marguerettaz. Quello che vi dico non è una novità, anzi è storia, ma ci tengo a rinfrescarla perché la tendenza a dimenticare è forte. Ricordare chi frequentano i nostri politici invece può essere utile per conoscerli meglio. Mi va di citare un vecchio proverbio appena rispolverato da Salvini: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se il governatore della Toscana, Enrico Rossi, si fa fotografare insieme ai rom non mi stupisce, i nostri che lo fanno insieme ai Furfaro invece mi lascia perplessa.
Do you remember?
22 settembre 2014
Matrimonio di Michela Furfaro e Vincenzo Tramonti, figlio di Agostino uno degli organizzatori della Festa di San Giorgio e Giacomo. (da: La Vallée notizie 01/11/2007)
Giusto per non dimenticare e soprattutto per ricordare a quei valdostani ingenui (ce ne sono?) che si fanno prendere per gli zebedei con la storia della piccola patria francofona, dell’etnia da difendere e balle simili, che l’Union Valdotaine è il partito che è grazie all’apporto dei calabresi, ai favori loro concessi in cambio di “solidarietà” elettorale. Che se la lingua di Molière in Valle si è rinsecchita fino a morire (nonostante i costosi e inutili viaggi nei paesi francofoni dei nostri politici), tanto che è impossibile definirci una minoranza linguistica, è perché ai cugini francesi l’Union ha preferito la parentela calabra. Qui l’assessore alle Finanze, Aurelio Marguerettaz, molto amico dell’imprenditore Tropiano (l’ideatore della festa dei due santi, Giorgio e Giacomo), insieme al presidente del Consiglio regionale Ego Perron. Perché pubblicare questa foto? Il messaggio parrebbe questo: l’Union valdotaine è dalla parte dei calabresi, quelli di San Giorgio Morgeto, il clan più numeroso. San Giorgio Morgeto è gemellato con Aosta, tutti sanno che in Calabria si parla francese.
Ego!
12 luglio 2014Nell’intervista a Ego Perron, apparsa su la Vallée notizie, alla domanda: “Come vede il suo futuro?“, il nuovo assessore risponde: “Ho iniziato a far politica molto giovane e questa è per me una passione che ha caratterizzato tutta la mia vita“. Tradotto in vita quotidiana: “Non so fare un cazzo!”.
Ego, l’Edipo e il pasticcio Casinò
1 luglio 2014Riceviamo dal giornalista Roberto Mancini e volentieri pubblichiamo.
Ma che faranno La Torre & Perron, dioscuri usciti vincitori dal noioso tira-molla gabellato per crisi regionale?
Entrambi hanno còlto l’occasione per ammazzare il rispettivo Edipo politico, rivendicando l’autonomia e la responsabilità che si addice alla maggiore età, per loro giunta dopo un trentennio abbondante.
Insomma entrambi hanno affermato di essere cresciuti e di voler camminare con le proprie gambe, ormai forti ed adulte. Sul piano politico, La Tour rischia meno: incamera un incarico di rappresentanza spuria (garantire la presenza valdostana all’Expo), che gli conferisce poteri di spesa (un mezzo assessore?), ma a rischio portafoglio. Voglio dire che i fondi a sua disposizione (per fare che? Speriamo l’opposizione lo chieda…) rischiano di essere pochi e stentati. Perron invece, avendo fortemente rivendicato la delega al Casinò di St Vincent, si è bruciato i ponti alle spalle caricandosi di una rogna monumentale. (altro…)
Super-Ego-fa-da-sé
14 giugno 2014Cosa vuol dire “fare gavetta”? Dal dizionario: “Entrare in un’attività con mansioni umili, a un livello basso, salendo pian piano a tutte le successive fasi della carriera prevista“. Ego Perron, attuale assessore alle Finanze, dice, per giustificare il diritto acquisito all’assessorato, di aver fatto la gavetta. Il primo incarico che ha ricevuto da giovanissimo è stato quello di consigliere comunale. A 21 anni è segretario della Jeunesse Valdotaine. A 26 anni è consigliere regionale per due lustri, poi al terzo mandato è presidente del Consiglio, cioè la seconda figura istituzionale più importante nella nostra regione. Fuori dalla Corte dei Miracoli, è stato Presidente del suo partito. Più che gavetta direi brillante e veloce carriera. L’attuale incarico, rispetto a quello ricoperto precedentemente, è un passo indietro a meno che il nostro Super-Ego abbia azzerato la carriera finora intrapresa e ricominciato umilmente dalle Finanze. Azzerare la carriera significa propendersi verso il futuro, infatti, davanti a sé il nostro ha altri due lustri… vuoi vedere che il gradino successivo per questa nuova serie di politica-fai-per-te sia quello della presidenza della Giunta?
Prima e dopo la crisi
12 giugno 2014Per il nostro bene quotidiano
12 Maggio 2014Lotta per la poltrona del regista. La minoranza pare voglia insediarvi la Morelli, una figura che dall’alto del suo spiccato senso dell’autonomia, mette d’accordo l’alleanza; la maggioranza sembrerebbe puntare su Marguerettaz. Cioè l’assessore più detestato a causa della sua incompentenza sulle deleghe a lui riservate e soprattutto su quella dei trasporti. Ma come cavolo si fa a non vedere? Non è necessario il buco della serratura quando la porta è spalancata: è sotto gli occhi di tutti la sua incompetenza. Se ne va Rollandin per far posto a Marguerettaz? Provate a immaginarvelo a Roma… . Comunque, a questo punto, la mia teoria sulle ragioni che hanno realizzato il telefilm: “Per il bene della Valle d’Aosta”, che ci vede immobili spettatori, si può dire corretta o si avvicina molto alla verità. Una ripicca per un affare andato a male o per contributi girati altrove, a cui si aggiungono i dispetti di chi aveva sperato in un assessorato e non lo ha avuto (La Torre? Perron?). Vendette che sono state manovrate dall’unico sceneggiatore della Renaissance aiutato, durante le prime drammatiche scene, dalle numerose comparse del Casinò. Una sceneggiatura scritta tanto di fretta da trascurare la fine. Questa, infatti, ancora non la si conosce, nonostante il brindisi del successo per incassi non arrivati, sia stato consumato da subito. Lo sceneggiato, adesso, va per conto suo e non è detto che per arrivare a una fine non si faccia uso di tutte le comparse che hanno la scheda elettorale.
Stella , stalla, stallo
5 aprile 2014Leggo sulla stampa le dichiarazioni dei consiglieri del PD: “… meschino tentativo dell’Uv e di Stella Alpina che, non avendo più i numeri per essere maggioranza, cercano di gettare discredito su di noi facendo trasparire l’ipotesi di un possibile accordo per il salvataggio della giunta… Questa giunta deve dimettersi: punto! O si fa un governo di cambiamento o si va ad elezioni”. Perché meschino? A me sembra normale che la maggioranza cerchi di salvare se stessa, dopotutto non è lì per caso, ma è stata eletta da una bella fetta di elettorato. Invocano con un refrain ormai logoro, il Governo di cambiamento. Ma un simile Governo non può prescindere dall’appoggio di qualche unionista o stellalpino. Dunque la trasformazione rivoluzionaria di un sistema avverrebbe, secondo loro, grazie a uno come La Torre? Un Perron? Un Fosson? Mi chiedo se non si rendano conto di quanto risultino poco credibili, usando un linguaggio roboante e veramente fuori luogo. I consiglieri di Alpe rincarano la dose: “Escludiamo che vi possano essere convergenze di visione e di metodo con chi ha governato la Regione in questi ultimi sei anni”. Scusate, ma in questi sei anni Laurent Viérin dov’era? Quindi le convergenze di visione e di metodo con qualcuno le hanno imbastite, perché non credo che il figlio di papà Dino sia profondamente cambiato nel frattempo. Alessia Favre, presidente dell’UVP, espone con la sicurezza di chi ha in mano le redini dell’opposizione, il concetto di fondo: “Finalmente è chiaro a tutti che siamo noi gli oppositori al sistema”. Se i mal di pancia ci sono stati a causa di questa affermazione, non sono trapelati all’esterno, ma sono facilmente intuibili. La minoranza nasconde, come è logico, la sua debolezza e mostra i muscoli, che però risultano piuttosto flaccidi. Più palestra in Consiglio avrebbe dato il tono giusto, ah la fretta! E’ convinta di essere in 17 e fa male i conti, perché li voglio proprio vedere i due pentastellati che danno l’appoggio esterno a una Giunta con Fosson come Presidente o con qualsiasi altro unionista appena fuoriuscito dal sordido sistema. Sarebbe una scelta piuttosto imbarazzante e difficilmente giustificabile verso il loro elettorato. Incolpa Rollandin di questo stallo, ma è ingiusto. Lo stallo non lo ha creato lui: ma davvero pensava che si sarebbe dimesso dall’oggi al domani? Scorretto quindi attribuirgli questa responsabilità che invece è tutta della minoranza. Dell’urgenza di fare non si è capito ancora che cosa. Mi auguro che sia il PD sia Alpe si smarchino al più presto dai disegni di onnipotenza espressi dalla leadership dell’UVP e decidano per il bene dei valdostani che non si crea con le posizioni ideologiche (per essere generosa), ma con senso della realtà.
Commenti recenti