Posted tagged ‘Referendum pirogassificatore’
18 novembre 2013

Manifesto dedicato da Patuasia alla vittoria contro il pirogassificatore.
Qualche giorno fa ho visto un film molto bello: “NO, i giorni dell’arcobaleno” di Pablo Larrain, un regista che amo molto. Il film narra il periodo in cui, nel 1988 in Cile, fu indetto il referendum per la conferma o meno del dittatore Pinochet. Vinse il NO e il Cile cambiò pagina. Non ho potuto non pensare, fatte le debite proporzioni, al nostro referendum contro il pirogassificatore vinto un anno fa e vi ho trovato delle curiose analogie. Anche in Cile la Giunta che sosteneva il Generale era convinta che la campagna referendaria sarebbe stata una passeggiata. Anche da noi erano i potenti che si confrontavano contro un gruppo di cittadini appoggiato dalle forze di opposizione. Anche qui il Governo era convinto di vincere facile. E anche qui si sperava in un miracolo. Eravamo increduli, con poche risorse, ma avevamo una grande voglia di farcela e abbiamo vinto. Primo referendun propositivo in Italia!
Patuasia ha dato un modesto contributo alla vittoria, usando la sua creatività. Vorrei, per festeggiare il primo anniversario, riproporre i manifesti virtuali che ho realizzato per quella meravigliosa battaglia.
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7 ottobre 2013
Avete notato che ieri sera alla proiezione del film Trashed che trattava dello smaltimento rifiuti, non c’era nessun rappresentante delle forze politiche unioniste? UVP compresa? Se l’assenza dell’Union è comprensibile non lo è per l’UVP che ha strombazzato in lungo e in largo il suo diretto coinvolgimento, se non addirittura il ruolo essenziale per la vittoria. Come mai? Che l’appuntamento popolare fosse stato solo un mezzo politico per creare la crisi interna con conseguente scissione e del pirogassificatore non fregasse niente?
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16 Maggio 2013
In un video su fb, Guido Grimod, ex sindaco di Aosta e ora, non pago dei suoi brillanti trascorsi politici, in corsa per una poltrona in Consiglio regionale, ci spiega il significato di PARTECIPAZIONE. Dice lui che “partecipazione vuol dire coinvolgere il popolo nelle varie scelte.” Elogia la legge sul referendum propositivo che “vuole incentivare la partecipazione nelle scelte da parte della popolazione”. Cita come esemplari i due referendum fatti, quello del 2007 sull’ospedale e quello del 2012 sul pirogassificatore, ma non dice che in entrambi i casi l’invito del suo partito era stato quello di boicottare le urne, di non andare a votare secondo il principio che non votare è un diritto! Parla come se l’Union si fosse comportata in modo contrario a come è stato. Davvero il Berlusconismo è arrivato ovunque anche in questa Valle e fra i nemici di Roma. Si parla a vanvera, si inventa. Si dice oggi quello che si negava ieri. L’importante è far passare un messaggio che in questo caso è la libertà di partecipazione, per ridare lustro all’immagine compromessa dalla fuoriuscita di una parte dell’Union proprio a causa di un dominio che pregiudica la partecipazione anche all’interno delle mura di casa. Il discorso di Grimod è una balla colossale! Non solo vuole rinverdire il partito con un’idea di democrazia che non esiste e che il controllo sul voto testimonia, ma addirittura vuole passare il messaggio che la vittoria referendaria è stata una vittoria loro! Che è giunta grazie a un referendum propositivo che loro stessi hanno voluto! Ma quel “non votare è un diritto” è stampato nella nostra memoria e sulla rete.
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9 aprile 2013
Come può anche solo aprire bocca un’assessora (uso volutamente la a) che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi europei della raccolta differenziata fermandosi a un mediocre 44%? Manuela Zublena continua imperterrita a non vergognarsi e ad aprire la bocca in stile campagna elettorale. Discredita il referendum e la relazione finale presentata dal gruppo di minoranza che viene bocciata. Unica relazione presentata e che prevedeva la raccolta dell’umido su tutto il territorio regionale, la costruzione di impianti per il compost e il controllo sulla sua qualità, l’introduzione della tariffa: chi più crea rifiuti più paga, un piano di prevenzione e riduzione dei rifiuti. Proposte concrete, proposte che sono state negate dagli amministratori: Francesco Salzone (Stella alpina), Diego Empereur (Union valdotaine), Massimo Lattanzi (PdL), Claudio Lavoyer (Fédération autonomiste) e che sono state giudicate sconcertanti dall’assessora all’Ambiente. L’obiettivo è chiaro e lo avevamo capito da subito: perdere tempo. Infatti, una settimana dopo, è arrivato anche il documento della maggioranza che propone di avviare un approfondimento della durata di sei mesi. A cosa è servita questa commissione, se ci vorranno altri sei mesi per approfondire? E’ servita per dare un contentino, per illudere gli illusi, per creare ritardi e ostacoli. Il tutto finalizzato a ottenere una situazione di emergenza tale a cui dare un’unica risposta: la costruzione del pirogassificatore. Se il problema è dunque rinviato alla prossima legislatura la questione diventa, questa volta è inevitabile, un fatto soprattutto politico. Questa maggioranza, nonostante l’esito contrario del referendum, vuole il pirogassificatore! Quindi se vogliamo salvaguardare la nostra salute conosciamo i partiti che non dovremo votare a maggio: Union valdotaine, Stella alpina, PdL e Fédération.
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8 marzo 2013
Buffa l’immagine scelta dalla Stampa per raccontare la notizia sull’eventuale risarcimento di 21 milioni di euro alle imprese che avrebbero dovuto costruire e gestire l’impianto del pirogassificatore. Non compare il faccione di Dario Comé che stroncò l’invito a non procedere all’aggiudicazione provvisoria dell’appalto prima del verdetto referendario. Neppure il volto tirato dell’assessore Zublena che non ha sospeso la gara convinta di un risultato che si è rivelato opposto alle sue previsioni. Compaiono i volti sorridenti di quelli di Valle virtuosa. Chissà perché? Un modo subdolo di indirizzare verso questi la responsabilità di una possibile cifra da versare alle imprese danneggiate dal referendum?
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28 febbraio 2013
Cos’è l’egemonia culturale? La faccia da kulo con cui ci si attribuiscono meriti verso qualcosa che è stato realizzato o inventato da altri.
Si chiama anche millantato credito, o sindrome della mosca cocchiera. Su probabile consiglio di Milanesio, che non pascendosi di kulture autistico-localista è intelligente, il presidente Rollandin decide una svolta epocale: la Balena Rossonera annuncia le primarie per le prossime regionali. Clamoroso è dir poco: come se papa Ratzy domani annunciasse la sua conversione all’Islam, o il Berluska quella alla castità. Però ora deve scattare il meccanismo egemonico, quello che consente l’affermazione del pensiero unico localista. Un’idea geniale, o semplicemente decente in democrazia, non può provenire da fuori, né dall’odiata Italia né dall’odiata Sinistra, né tantomeno si può accettare che essa sia stata praticata per prima dal PD di Bersani. Quindi mi aspetto che ora qualche storico da APT (l’UV ne possiede tantissimi…) inventerà di sana pianta qualche pensierino di Chanoux o dell’abbé Treves in proposito. Le primarie non sono innovative, sono “tradition valdotaine”!
Qualche inventore di fescennini celtici con denaro pubblico, tra una pinta di idromele e l’altra, non può fingere di trovare qualche manoscritto druidico che prescriveva le primarie già nel regno di Tara? O nella contea di Gwynedd? O nel granducato di Pollein? A conferma del fatto che le due Union sono divise da profondissime differenze, ecco invece il sedicente progressista Laurent Viérin che pratica la nobile arte della mosca cocchiera. La giunta ragionale, dopo aver infilato sul piro-canceratore una serie di puttanate da record, innesta la retromarcia.
Dunque decide di resistere in giudizio contro la decisione governativa di impugnare il referendum anti-piro? Si noti bene: dopo aver sollecitato il governo a farlo, ma ora il polso dell’opinione pubblica batte diversamente… Subito la mosca cocchiera salta in groppa al comitato anti-piro, che ha trascinato il peso del carro del referendum, e si piazza alla sua testa: la retromarcia della giunta è il frutto della vittoria politica dell’UVP alle politiche. A qui le mérite? A nous! Questi vogliono solo incrementare i progressi della loro carriera. Progressisti, appunto… (roberto mancini)
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28 febbraio 2013
“Uno dei primi risultati del grande successo UVP alle elezioni politiche“. Così Baby Viérin si aggiudica il merito della decisione della Regione di resistere all’impugnativa del Governo sulla legge dei rifiuti (aostasera.it) . Noi popolino non c’entriamo niente. Le nostre lettere, i nostri richiami all’autonomia non sono serviti a niente, c’è voluto lui: il nuovo zar. Questo disprezzo fa parte del suo stile. Così come l’abilità di far suoi i successi altrui come è stato per il referendum. Eppure il suo stile piace. A differenza di quell’altro che preferisce lavorare da solo, usando le persone come strumenti, lui offre la possibilità di un ruolo, perché ha bisogno di una corte. Da solo non sarebbe nulla. E i cortigiani hanno bisogno di un aggregante, questa volta più liquido. Ma il ricorso della Regione non è merito di questo aggressivo clan, ma dei valdostani che hanno vinto il referendum e che saranno capaci di difenderlo.
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23 febbraio 2013

Non votiamo chi ha fortemente difeso gli affari contro la salute dei valdostani!
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Tags: Albert Lanièce, Elezioni politiche 2013, Referendum pirogassificatore, Rudi Marguerettaz, Salute, Valle d'Aosta
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