Posted tagged ‘PD-Sinistra Unita’

Boomerang

7 Maggio 2014

La lettera sulla Stampa a firma, Manila Calipari, riassume bene lo stupore che colpisce i comuni mortali riguardo alla crisi politica. Stupore che a sua volta si riassume in una domanda: perché la minoranza non segue la prassi legale e presenta una sfiducia costruttiva? La legge non ammette l’ignoranza, pertanto i consiglieri di UVP, ALPE, PD-Sinistra unita e M5S sapevano, ma pure sapevano che i numeri non ci sarebbero stati: in Valle funzionano i franchi tiratori protetti dal voto segreto, ma la prassi di cui sopra, prevede invece l’identità dello sfiduciante onde per cui… lo stagno attuale. Le colpe rimbalzano dalla testardaggine del presidente alla inadeguatezza degli uffici. Un mea culpa non è previsto. Eppure doveva essere abbastanza prevedibile che per scalzare un leone non sarebbe stata sufficiente una sfiducia, architettata durante il dopolavoro, per mettere alla berlina un politico votato da 10.000 valdostani. Il risultato è un boomerang. Un brindisi andato di traverso. Che si può fare? Alle elezioni PD e Alpe non ci pensano affatto e hanno ragione: l’elettorato li penalizzerebbe,  e quindi i numeri non ci sarebbero per sciogliere il Consiglio. Allora? Se entro i 60 giorni non si profilerà un nuovo esecutivo le elezioni saranno obbligatorie, che fare? (altro…)

Pronti… attenti… via!

20 Maggio 2013

Chi abbiamo in gara? Nella maggioranza una coalizione: Union valdotaine, Stella alpina-Lega nord, Fédération autonomiste, che tace su Sorbara e che ha taciuto su Lavoyer e ancora su Rollandin. Che accetta i pregiudicati, gli amici dei pregiudicati… dunque sappiamo con chi abbiamo a che fare, tutto il resto è aria fritta; nella minoranza una nuova forza politica, l’UVP che fino a pochissimi mesi fa era complice della maggioranza sia nelle scelte politiche e amministrative sia nel silenzio sulla questione etica. Oggi si presenta come forza di cambiamento, come se anni e anni di una certa politica si potessero risciacquare con una manciata di belle parole e un logo copiato. Abbiamo il PD – Sinistra unita, il primo un partito che ha condiviso molte scelte unioniste, ma che da cinque anni (non pochi mesi) ha svolto un ruolo di opposizione e ha saputo cucire in una lista tutte le componenti della sinistra valdostana. Un’operazione non facile e che va nella direzione opposta a quella subita a livello nazionale. Abbiamo ALPE, che non è precisamente una costola dell’UV come lo è invece l’UVP, in quanto al suo interno c’è una folta componente ex verde che con l’UV è sempre stata molto critica. E’ dunque sbagliato mettere questi due partiti autonomisti sullo stesso piano. ALPE ha lavorato bene, i suoi consiglieri hanno fatto quell’opposizione seria, corretta e misurata propria di una forza moderata e che, dati i numeri, ha comunque contato poco nelle scelte concrete. Un’opposizione che personalmente avrei voluto più vivace e fuori dai soliti canoni, ma questa deriva anche dalle varie personalità espresse e che, in quanto tali, non si possono criticare più di tanto. Abbiamo il M5s, una novità che non sappiamo ancora quantificare e qualificare, ma, e continuo a dirlo, darebbe quel tocco di colore necessario, proprio perché fuori dai vecchi schemi della politica, al Consiglio. Sia per la maggioranza sia per la minoranza future. Abbiamo una destra, il PdL che sta con Berlusconi e questo basta e avanza per dire di che partito si tratti. Abbiamo LeAli che è una nuova forza che si contrappone a quella di Zucchi-Lattanzi-Paron, di cui so veramente troppo poco per parlarne, ma per il semplice fatto che va contro alla triade, mi ispira una certa simpatia. Poi ci sono i candidati. I signori delle preferenze e i cittadini. Se l’elettorato è veramente stanco della vecchia politica può dare un contributo decisivo per il rinnovamento, votando non i soliti vecchi tromboni che ci sono in tutte le liste, ma dando il voto alla società civile o ai politici di ultima generazione. Vedremo se l’elettorato saprà essere giovane nelle scelte e coerente con i suoi desideri o se anch’esso è un vecchio dinosauro capace solo di blaterale al vento.

Infantilismo e narcisismo

7 Maggio 2013

Per fortuna non condivido la sindrome di Tafazzi, che entra in scena generalmente nei momenti storici più importanti per condurre la sinistra nell’inevitabile sconfitta. Per natura mi viene difficile distruggere, pertanto mi sento di contrastare la posizione recente di alcuni tafazzisti su facebook e invito tutti a sinistra a fare squadra intorno alla lista PD – Sinistra Unita. Perché? Perché all’interno della coalizione del centrosinistra è meglio che sia la sinistra ad avere il peso più rilevante, anche solo per evitare un Viérin presidente della Giunta. Come è bene che all’interno di Alpe la parte verde, rimasta ai margini per cinque anni, prenda nuovamente un posto al sole che, magari, riprenderà a ridere. Così come è altrettanto bene che in UVP siano le forze nuove e motivate da sani principi di rinnovamento a entrare in Consiglio e non le ambizioni del loro leader. La politica è più vicina al gioco degli scacchi che al gioco del calcio: il tifo non c’entra è necessario il ragionamento che a molti fa difetto. Così Alexandre Glarey si allontana dal Travail, dove teneva una rubrica, perchè il PD a livello nazionale ha fatto scelte che non collimano con i suoi principi. Ha sentito l’irrefrenabile necessità di darne comunicazione, di dichiarare il suo indispensabile punto di vista. Poco importa se qui  le cose vanno in altro modo, se c’è un’unione a sinistra che mai era stata fatta prima, se abbiamo le elezioni regionali tra tre settimane e che mantenersi coerenti e quindi uniti è doveroso… quello che è fondamentale è lasciare il proprio segno. Infantilismo e narcisismo sono le patologie che non hanno mai fatto crescere la sinistra e mai fatta vincere. A destra invece tutti compatti come la coppia di ferro Carradore-Lavoyer!

Una boccata di ossigeno

29 aprile 2013

Dalle liste presenti in gara per le regionali si nota uno sforzo da parte della classe politica di dare a se stessa volti nuovi e nuove energie. Chi più e chi meno hanno presentato candidature espresse dalla società civile. Nelle liste di Alpe e PD-Sinistra Unita molti provengono dall’associazione Valle Virtuosa e dal mondo del volontariato, nella lista del M5s non c’è un politico di professione, ma solo cittadini. Anche nell’UVP sono diverse le candidature fresche, mentre in quelle della maggioranza sia la presenza femminile sia la presenza di giovani si stemperano in proporzione del loro peso politico. A giochi fatti ora dipenderà tutto dall’elettorato. Dalla maturità che saprà esprimere nella scelta, una scelta che mai come ora si è fatta ricca di persone nuove, preparate, desiderose di dare un apporto fondamentale per il cambiamento. Se ci troveremo con una classe politica vecchia e con le solite facce, beh, sarà perché questa sarà stata voluta dagli elettori che avranno preferito il solito e consolidato modo di dare il voto. Certo il politico di professione ha sicuramente più chances del cittadino comune: dato il suo ruolo conosce più elettori e più metodi per ottenere il consenso, per questo mi rivolgo a quella parte di elettorato più consapevole e schifata da un fare che sa più di favore contraccambiato che di autorevolezza, e lo invito a indirizzare il voto verso quei candidati che, seppur novelli in politica, hanno saputo dimostrare capacità e voglia di fare. Con loro in Consiglio potremo avere quella salutare boccata di ossigeno che ci serve per ricominciare.