Posted tagged ‘Massimo Lattanzi’

La buona fede

30 marzo 2015

E ci prendono pure in giro, sentite cosa afferma Massimo Lattanzi, capogruppo del popolo della Libertà: “Il giudice ha avuto la capacità di guardare ai fatti per quello che erano e di riconoscere l’indiscutibile buona fede dei politici valdostani. Questa è una sentenza che riavvicina la gente alla politica e agli amministratori”. Quindi se uno commette un reato in buona fede la fa franca? A me hanno sempre detto che la legge non ammette ignoranza, ma chi sono io? Non un politico! La frase più assurda è però l’ultima, quella che dice che questa assoluzione avvicinerà i cittadini alla politica e agli amministratori! Mi permetto di provare forti dubbi!

Ritorno al passato… di verdura!

10 febbraio 2015

Dice Massimo Lattanzi su facebook: “Quindi….i nostri attuali alleati sono i loro nuovi alleati per il rinnovamento? Quindi noi eravamo già avanti?“. Ha perfettamente ragione. Il PD si allea con quelli che ancor oggi in Comune sono gli alleati di Forza Italia, con questi dovrebbero spostare l’asse verso sinistra, verso il CAMBIAMENTO. Già, l’intero Mouvement del ni droite ni gauche e il suo storico galoppino fioritodarebbero alla città un nuovo volto politico. Cioè quello di un lustro fa. Non un dubbio, un’increspatura hanno attraversato la mente dei dirigenti del PDVdA sulla scelta fatta che tradisce le parole di Donzel, di Guichardaz, della Fontana, fortemente critiche nei confronti della gestione  unionista del potere. Non andava bene il dialogo quando l’Union era divisa, va bene ora che l’Union è riunita in una probabile futura maggioranza in Consiglio comunale. BRAVI! Centoz dice che oggi per lui è una giornata produttiva in quanto “la direzione regionale del PDVdA ha dato mandato all’unanimità alla commissione politica di chiudere l’accordo con UV, SA, UVP sul comune di Aosta per la nascita di una nuova coalizione di centrosinistra che possa porsi in discontinuità rispetto alla maggioranza attuale.”.

(altro…)

Lui va al massimo!

16 febbraio 2014
Massimo Lattanzi con la sua Lamborghini fa fare un giro al povero Cleto Benin.  (immagine tratta da facebook)

Massimo Lattanzi con la sua Lamborghini fa fare un giro al povero Cleto Benin. (immagine tratta da facebook)

Sior Paron!

24 gennaio 2014

Andrea Edoardo Paron, l’assessore comunale alla Si-direbbe-cultura, vuole fondare un nuovo partito. Non gli va di stare con Massimo Lattanzi in Forza Italia e neppure con Ettore Viérin del NCD. Lui dice che vuole aggregare e non disgregare e quindi se ne va a costruire un futuro migliore (la logica non è il suo forte). Un nuovo soggetto politico in effetti ci manca. A dare una voce “liberale, autonomista e concreta così necessaria in questa fase di grandi stravolgimenti economici” non bastano i partiti di riferimento nazionale. Secondo Paron troppo litigiosi e quindi incapaci di rappresentare determinati principi e valori. E’ chiaro che dovrà essere “autonomista, liberale, aperto alle istanze della società civile, del mondo dell’impresa, delle professioni, dei giovani” (La Stampa). E delle donne no? Non vuole chiudersi in se stesso: il nostro Paron apre le braccia e la prima forza (si fa per dire) politica ad accettare l’abbraccio è la sfigatissima Fédération che non chiede altro di rinascere sotto mentite spoglie.

Propongo agli utenti patuasiani di dare un nome a questa nuova, originale, innovativa, giovane, tecnologica e soprattutto necessaria formazione politica! Date sfogo alla vostra immaginazione!

Domadina banale banale

15 gennaio 2014

Arrivano i vitalvizi!

31 Maggio 2013

Attendo con ansia di conoscere le cifre della liquidazione e del vitalizio mensile dell’ex assessore Lavoyer, che per circa 30 anni ha prestato la sua opera di pensoso statista al servizio del “glorioso popolo valdostano”. In tema di trasparenza e di costi della politica, spero che il M5S si occupi anche di questa questione. Se la politica è un servizio alla comunità, quanto è stato remunerato questo servizio nel caso di Lavoyer? Escono dal Consiglio regionale, dove hanno confortevolmente soggiornato per decenni, quasi tutti i membri della più inutile, pigra, inconcludente, sonnacchiosa e distratta commissione antimafia della storia italiana: Empereur, Salzone, Lavoyer, Prola, Jean Rigeau, Lattanzi. Riconfermato il solo Bertin, l’unico che per nostra fortuna abbia seguito il problema da sveglio, senza pisolini nel pomeriggio. A differenza di tutti gli altri consigli regionali, che sempre si sono dotati di un’osservatorio antimafia permanente, la commissione non ha deciso di procedere in questa direzione.
Alla luce della sentenza “Tempus venit” e di quella del sequestro dei beni della famiglia Nirta, una decisione improvvida e superficiale. Il nuovo consiglio regionale , in proposito, non può che migliorare. Anche in questo caso, meritate pensioni, che sarebbe opportuno conoscere.
Antonio “Tonino” Fosson, leader di Comunione & Liberazione e della corrente clerico-localista dell’Union, può pagare molto caro lo scandalo di Andrea Ferrari , ex direttore della casa di riposo Festaz, indagato per peculato e per simulazione di reato.
Come noto secondo l’ipotesi accusatoria il Ferrari, ora dimissionario, avrebbe sottratto mobili di pregio di proprietà dell’istituto. L’imbarazzo politico deriva dal fatto che l’ormai ex direttore è sempre stato considerato politicamente vicinissimo alle idee dell’ ex senatore, suo sicuro ed attivo supporter all’interno della casa di riposo. Per queste ragioni una parte dell’Union ( forse quella che ha conservato un minimo di laicità?) sembra propendere per non insediare Fosson alla Sanità, forse usando pretestuosamente dello scandalo Festaz per non rafforzare troppo l’ex senatore. (roberto mancini)

Pronti… attenti… via!

20 Maggio 2013

Chi abbiamo in gara? Nella maggioranza una coalizione: Union valdotaine, Stella alpina-Lega nord, Fédération autonomiste, che tace su Sorbara e che ha taciuto su Lavoyer e ancora su Rollandin. Che accetta i pregiudicati, gli amici dei pregiudicati… dunque sappiamo con chi abbiamo a che fare, tutto il resto è aria fritta; nella minoranza una nuova forza politica, l’UVP che fino a pochissimi mesi fa era complice della maggioranza sia nelle scelte politiche e amministrative sia nel silenzio sulla questione etica. Oggi si presenta come forza di cambiamento, come se anni e anni di una certa politica si potessero risciacquare con una manciata di belle parole e un logo copiato. Abbiamo il PD – Sinistra unita, il primo un partito che ha condiviso molte scelte unioniste, ma che da cinque anni (non pochi mesi) ha svolto un ruolo di opposizione e ha saputo cucire in una lista tutte le componenti della sinistra valdostana. Un’operazione non facile e che va nella direzione opposta a quella subita a livello nazionale. Abbiamo ALPE, che non è precisamente una costola dell’UV come lo è invece l’UVP, in quanto al suo interno c’è una folta componente ex verde che con l’UV è sempre stata molto critica. E’ dunque sbagliato mettere questi due partiti autonomisti sullo stesso piano. ALPE ha lavorato bene, i suoi consiglieri hanno fatto quell’opposizione seria, corretta e misurata propria di una forza moderata e che, dati i numeri, ha comunque contato poco nelle scelte concrete. Un’opposizione che personalmente avrei voluto più vivace e fuori dai soliti canoni, ma questa deriva anche dalle varie personalità espresse e che, in quanto tali, non si possono criticare più di tanto. Abbiamo il M5s, una novità che non sappiamo ancora quantificare e qualificare, ma, e continuo a dirlo, darebbe quel tocco di colore necessario, proprio perché fuori dai vecchi schemi della politica, al Consiglio. Sia per la maggioranza sia per la minoranza future. Abbiamo una destra, il PdL che sta con Berlusconi e questo basta e avanza per dire di che partito si tratti. Abbiamo LeAli che è una nuova forza che si contrappone a quella di Zucchi-Lattanzi-Paron, di cui so veramente troppo poco per parlarne, ma per il semplice fatto che va contro alla triade, mi ispira una certa simpatia. Poi ci sono i candidati. I signori delle preferenze e i cittadini. Se l’elettorato è veramente stanco della vecchia politica può dare un contributo decisivo per il rinnovamento, votando non i soliti vecchi tromboni che ci sono in tutte le liste, ma dando il voto alla società civile o ai politici di ultima generazione. Vedremo se l’elettorato saprà essere giovane nelle scelte e coerente con i suoi desideri o se anch’esso è un vecchio dinosauro capace solo di blaterale al vento.

Incazzato!

10 aprile 2013

Qualcosa di buono nel triste epilogo della Commissione speciale sui rifiuti c’è: Fabrizio Roscio si è finalmente incazzato! Ha toccato con mano che con i politici, con certi politici, è assolutamente inutile discutere, programmare, riflettere e proporre. Se uno ha a cuore il bene della comunità valdostana dovrebbe sapere che con questa maggioranza non può ottenere nulla di buono. Troppo marcia. Troppo inquinata dagli affari, dai personalismi, dalla mediocrità di un posticino all’ombra della quercia. Dall’immobilismo di una visione feudale del potere. Ne abbiamo una conferma leggendo i nomi elencati nelle liste elettorali: tutti i vecchi parassiti sono presenti per l’affannosa corsa regionale. Perdono volentieri il presidente dell’associazione Valle virtuosa per aver creduto nell’utilità della commissione: la sua ingenuità è pulita. Ha sperato di poter svolgere un ruolo utile, costruttivo, quando invece si consumava l’ennesimo teatrino recitato dai burattini Lattanzi, Empereur, Comé, Lavoyer, Salzone. “Ero convinto che la Commissione fosse stata istituita per risolvere un problema, non per vedere chi è più forte politicamente. A chi giova tutto questo? Alla gente o a chi fa i soliti giochini di potere? Abbiamo perso tempo e alla fine si prendono in giro i cittadini dicendo che sono cattivi e non sanno fare la differenziata, ma è la politica che non ha voluto fare delle scelte” (La Stampa). Oggi Roscio è un cittadino incazzato, io spero che questa “lezione di politica” lo abbia finalmente convinto a scendere in campo.  A entrare nella stanza dei bottoni, unico luogo dove si può realmente cambiare qualcosa e, in questo caso, salvaguardare il verdetto referendario.

Lo spettro del pirogassificatore

9 aprile 2013

Come può anche solo aprire bocca un’assessora (uso volutamente la a) che non è riuscita a raggiungere gli obiettivi europei della raccolta differenziata fermandosi a un mediocre 44%? Manuela Zublena continua imperterrita a non vergognarsi e ad aprire la bocca in stile campagna elettorale. Discredita il referendum e la relazione finale presentata dal gruppo di minoranza che viene bocciata. Unica relazione presentata e che prevedeva la raccolta dell’umido su tutto il territorio regionale, la costruzione di impianti per il compost e il controllo sulla sua qualità, l’introduzione della tariffa: chi più crea rifiuti più paga, un piano di prevenzione e riduzione dei rifiuti. Proposte concrete, proposte che sono state negate dagli amministratori: Francesco Salzone (Stella alpina), Diego Empereur (Union valdotaine), Massimo Lattanzi (PdL), Claudio Lavoyer (Fédération autonomiste) e che sono state giudicate sconcertanti dall’assessora all’Ambiente. L’obiettivo è chiaro e lo avevamo capito da subito: perdere tempo. Infatti, una settimana dopo, è arrivato anche il documento della maggioranza che propone di avviare un approfondimento della durata di sei mesi. A cosa è servita questa commissione, se ci vorranno altri sei mesi per approfondire? E’ servita per dare un contentino, per illudere gli illusi, per creare ritardi e ostacoli. Il tutto finalizzato a ottenere una situazione di emergenza tale a cui dare un’unica risposta: la costruzione del pirogassificatore. Se il problema è dunque rinviato alla prossima legislatura la questione diventa, questa volta è inevitabile, un fatto soprattutto politico. Questa maggioranza, nonostante l’esito contrario del referendum, vuole il pirogassificatore! Quindi se vogliamo salvaguardare la nostra salute conosciamo i partiti che non dovremo votare a maggio: Union valdotaine, Stella alpina, PdL e Fédération.

LeAli

6 aprile 2013

Riceviamo dal signor Giancarlo Borluzzi e volentieri pubblichiamo.

Alberto Zucchi ha affermato che la lista “LeAli”, presente alle regionali, deve evidenziare le sue accuse (“di ogni genere”,  gentile concessione del responsabile pidiellino!) all’attuale dirigenza del PdL “indicando i nomi” e “nelle sedi opportune”. Posto che la politica deve essere seria, sincera e aperta al cittadino, informo Zucchi, che si trova in Consiglio per un mio madornale quanto determinante appoggio nel 2008 (non sapevo che avrebbe sposato l’ ”ideologia” di Massimo Lattanzi), che la “sede opportuna” è la pubblica piazza, identificabile in un incontro aperto ai giornalisti ove vengono svuotati dai loro contenuti “di ogni genere” i sacchi di quanti se ne sono andati dal PdL perché il suo direttivo è stato cencellisticamente costruito, anche introducendovi persone estranee alla politica, in modo da creare un acritico supporto a Zucchi e Lattanzi che hanno svuotato di ogni contenuto liberale il contenitore berlusconiano.

Per importanti impegni fuori Valle il mio tempo è ridotto e politicamente impegnato nella costruzione (ormai in dirittura d’arrivo) di un’insieme di componenti regionali dell’Italia di frontiera che promuoveranno azioni parlamentari in contrapposizione, per quanto riguarda la Valle, ai due eletti nostrani il 24 febbraio, ai piedi dei quali sta questuando ciò che dovrebbe essere il PdL valdostano. Per questo, e quindi non per le comunque  fisiologiche e ridotte non convergenze ideologiche, io o miei familiari non siamo entrati nelle candidature di “LeALI”, che comunque appoggeremo nei limiti temporali indicati. Attendo l’incontro ove pubblicamente farò nomi  e indicherò fatti che giustificano la creazione di un vero contenitore del centrodestra valdostano, visto che quello in mano ai dirigenti attuali l’ha ridotto a una dependance dell’Union Valdôtaine che utilizza il PdL come un taxi: all’occorrenza e senza sussulti di dignità da parte dei dirigenti pidiellini. In tale incontro sarò un fiume in piena: partirò offrendo ai giornalisti il documento che in Valle si impone di sottoscrivere per far parte del direttivo regionale necessario a Zucchi e Lattanzi per i loro fini: un documento in cui, chi ha cervello e coraggio, si deve impegnare a mai criticare l’UV, in modo da essere inglobato nel PdL senza dare fastidio al suo interno e, trovandocisi, senza agire da fuori.

“LeALI” è una necessità imposta dai trogloditici quanto utilitaristici giochetti della dirigenza pidiellina nostrana; una politica trasparente impone di lavare i panni non nelle segrete stanze, ma in pubblico: invito dunque Zucchi e Lattanzi a non avere paura di avere il coraggio di  far sciorinare davanti ai giornalisti le ragioni di una contrapposizione “LeALI” – PdL (PdL?) nella quale i due personaggi preindicati hanno la colpa di non aver mai saputo coordinare valori e principi statutari del PdL con la situazione valdostana.