Posted tagged ‘Movimento 5 stelle valdostano’

Pronti… attenti… via!

20 Maggio 2013

Chi abbiamo in gara? Nella maggioranza una coalizione: Union valdotaine, Stella alpina-Lega nord, Fédération autonomiste, che tace su Sorbara e che ha taciuto su Lavoyer e ancora su Rollandin. Che accetta i pregiudicati, gli amici dei pregiudicati… dunque sappiamo con chi abbiamo a che fare, tutto il resto è aria fritta; nella minoranza una nuova forza politica, l’UVP che fino a pochissimi mesi fa era complice della maggioranza sia nelle scelte politiche e amministrative sia nel silenzio sulla questione etica. Oggi si presenta come forza di cambiamento, come se anni e anni di una certa politica si potessero risciacquare con una manciata di belle parole e un logo copiato. Abbiamo il PD – Sinistra unita, il primo un partito che ha condiviso molte scelte unioniste, ma che da cinque anni (non pochi mesi) ha svolto un ruolo di opposizione e ha saputo cucire in una lista tutte le componenti della sinistra valdostana. Un’operazione non facile e che va nella direzione opposta a quella subita a livello nazionale. Abbiamo ALPE, che non è precisamente una costola dell’UV come lo è invece l’UVP, in quanto al suo interno c’è una folta componente ex verde che con l’UV è sempre stata molto critica. E’ dunque sbagliato mettere questi due partiti autonomisti sullo stesso piano. ALPE ha lavorato bene, i suoi consiglieri hanno fatto quell’opposizione seria, corretta e misurata propria di una forza moderata e che, dati i numeri, ha comunque contato poco nelle scelte concrete. Un’opposizione che personalmente avrei voluto più vivace e fuori dai soliti canoni, ma questa deriva anche dalle varie personalità espresse e che, in quanto tali, non si possono criticare più di tanto. Abbiamo il M5s, una novità che non sappiamo ancora quantificare e qualificare, ma, e continuo a dirlo, darebbe quel tocco di colore necessario, proprio perché fuori dai vecchi schemi della politica, al Consiglio. Sia per la maggioranza sia per la minoranza future. Abbiamo una destra, il PdL che sta con Berlusconi e questo basta e avanza per dire di che partito si tratti. Abbiamo LeAli che è una nuova forza che si contrappone a quella di Zucchi-Lattanzi-Paron, di cui so veramente troppo poco per parlarne, ma per il semplice fatto che va contro alla triade, mi ispira una certa simpatia. Poi ci sono i candidati. I signori delle preferenze e i cittadini. Se l’elettorato è veramente stanco della vecchia politica può dare un contributo decisivo per il rinnovamento, votando non i soliti vecchi tromboni che ci sono in tutte le liste, ma dando il voto alla società civile o ai politici di ultima generazione. Vedremo se l’elettorato saprà essere giovane nelle scelte e coerente con i suoi desideri o se anch’esso è un vecchio dinosauro capace solo di blaterale al vento.

C’è un grande prato verde…

11 aprile 2013

Il M5s valdostano darà il suo appoggio condizionato a quella coalizione che sosterrà i quattro o cinque punti etici e non trattabili, presenti nel loro programma. La porta del dialogo non è quindi chiusa come lo è stata invece a Roma verso la proposta di Bersani. Immagino che quei punti blindati possano più facilmente essere condivisi dalla coalizione del centrosinistra che dell’etica si è sempre fatta promotrice, pur scivolando qui e là. Bene, questa apertura potrà essere decisiva per mandare all’opposizione l’Union valdotaine e i suoi alleati, il loro fallimentare sistema di governo, gli intrecci con gli affari, la parentopoli… . Mi auguro che tutti i partiti di opposizione siano all’altezza della grande responsabilità che li attende; che guardino principalmente al grande prato collettivo e non al loro ridicolo orticello: la possibilità di mandare a casa il vecchio leone questa volta c’è!

I lustrini dell’inganno

4 gennaio 2013

Per questioni di strategia politica applaudo alla scissione unionista. Se hai di fronte un esercito compatto il primo obiettivo è quello di dividerlo, poi lo attacchi ai fianchi. In fondo la politica è una forma civile e senza spargimenti di sangue di farsi la “guerra”. Dunque, ben venga fra noi la nuova formazione politica, ma attenzione a non lasciarsi ingannare dai lustrini verbali che decorano il suo ingresso. Trattasi di un partito nato vecchio e non solo dalla scelta del nome, ma anche e soprattutto dal metodo. Per prima cosa non dobbiamo dimenticare che gli attuali “progressistes” hanno votato il bilancio di previsione per il triennio 2013-2015 di cui uno di loro era il relatore. UVP è una formazione voluta da politici uscenti da lustri unionisti per protestare contro l’autorità indiscussa del loro Imperatore: sono duchi che anelano a conquistare più spazi. Le armi sono le parole convenzionali usate sempre in questi casi per abbindolare l’esercito: dialogo, nuovo, partecipazione, merito, cambiamento, apertura, confronto, fiducia, ricostruzione, alternativa…, ma sono parole in palese contraddizione con la fonte: vecchi e usurati politici. Avrebbero un senso concreto e indiscutibile solo se queste fossero nate e proferite da un movimento spontaneo di cittadini. Così non è. La novità in politica, che piaccia o meno, è il M5stelle. E’ un’eventuale lista civica di Valle virtuosa, movimento cresciuto dal basso e da un problema reale capace però di abbracciare una più ampia filosofia di vita. Se le parole, di cui sopra, dette da Caveri, Rosset, Gerandin (che dà le dimissioni perché costretto a farlo) e Viérin hanno il sapore inconfondibile dell’inganno, sulla bocca di Fabrizio Roscio, Lorenza Palma, Carola Carpinello, Paolo Meneghini, Jeanne Cheillon…, per citare solo alcuni fra i virtuosi più impegnati, acquistano il profumo della verità.

Partecipazione?

20 dicembre 2012

Una delle parole più abusate nel mondo della politica oggi è partecipazione. Tutti i partiti chiedono più partecipazione, qualcuno la sperimenta con successo entro i propri confini. Qualcun altro vorrebbe copiare, ma non ci riesce. Ma nessuno la vive con coerenza fuori dal proprio orticello. Tutti in difesa dell’attuale monopolio. Eppure la parola stessa è di per sé un invito all’apertura verso l’alterità. In questi giorni gli iscritti e i simpatizzanti del Movimento 5 stelle stanno raccogliendo le firme per poter formare una lista per le elezioni politiche, chiedono quindi di partecipare alla gara elettorale; mi sarebbe piaciuto e sarebbe stato un segno di grande apertura mentale nonché di reale cambiamento culturale, che qualche consigliere regionale e comunale si fosse messo a disposizione per notificare le firme e così rendere più agevole la raccolta. Ma così non è. La partecipazione va bene solo se serve ai propri tornaconto. La raccolta delle firme, pertanto, non risulta essere agevole per niente. Nel Comune di Aosta chiedono due documenti, uno da esibire all’entrata e l’altro nell’ufficio che si trova al primo piano in fondo al corridoio: nessuna indicazione. A Verrés un’impiegata non ha voluto accettare una patente e gli esempi potrebbero continuare. Nei fatti partecipare non è impresa facile e neppure condivisa e questo non depone certo a favore di una democrazia evoluta quale vorrebbe essere la nostra.

La beffa (2° puntata)

23 giugno 2012

L’inizio contrastato del progetto (a cura del Movimento 5 stelle VdA)

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 3456 del 23/09/2002 viene rilasciato parere negativo relativamente alla valutazione dell’impatto ambientale dell’opera. E’ bene ricordare come la centralina sia situata nella zona ai piedi del Monte Bianco, all’ingresso della Val Veny, in un ambito di indiscusso pregio ambientale. Le motivazioni indicate nel provvedimento a sostegno del parere negativo alla realizzazione dell’opera sono molto interessanti:”si ritengono troppo importanti i muri d’ala inseriti a sbarramento in alveo, il prospetto dell’opera di presa (tav. 4) e il muro lungo strada…il vallo paramassi indicato sulle tavole di progetto ha ottenuto un’autorizzazione temporanea; lo stesso dovrà essere eliminato alla chiusura dei cantieri dell’autostrada e del traforo”, questo quanto affermato del Servizio Beni Paesaggistici.

La Direzione del Corpo Forestale rincara la dose: “Gran parte del tracciato della condotta forzata attraversa zone classificate ad elevato e medio rischio di frana e di inondazione ed a medio e debole rischio di valanga. Inoltre, il pendìo a monte del primo tratto dell’opera è stato interessato da un fenomeno di collasso di una porzione di versante…vengono attraversati dal tracciato della condotta alcuni impluvi e solchi di erosione…il tracciato proposto attraversa un settore del Mont Chétif recentemente interessato dalla caduta di grossi blocchi rocciosi…”ecc. Il parere del  Comitato Tecnico per l’Ambiente  evidenzia come “ la quasi totalità del tracciato dell’opera in progetto, ricade in zona ad alto rischio (F1) ai sensi dell’art. 35 della LR 11/98”.

E’ solo il caso di aggiungere come fosse stato espresso parere negativo, per quanto attiene agli aspetti geomorfologici e geodinamici, dal Servizio Cartografia e Assetto Idrogeologico dell’Assessorato del Territorio, Ambiente ed Opere Pubbliche. A ben valutare le obiezioni contenute nel provvedimento si può comprendere come buona parte   di esse sia legata alle caratteristiche particolari dei luoghi e che, conseguentemente, non potrebbero essere state modificate. Un’opera che si  presenta del tutto carente e contraddittoria sotto l’aspetto progettuale. A questo proposito non pare superfluo sottolineare come il Comitato di VIA  è stato consapevolmente nel corso degli anni svuotato di tutta una serie di componenti scientifiche e tecniche riducendolo, oggi, solo più, salvo rarissime eccezioni, ad una ristretta cerchia di dirigenti fedelissimi alla causa che scrivono pareri fumosi e per nulla circostanziati. Tutto ciò è avvenuto a colpi di leggi “semplificatrici” che hanno ridotto lo strumento di tutela ad un contenitore praticamente vuoto che autorizza disinvoltamente di tutto, basta avere gli agganci giusti e la deroga si trova sempre.

Con la deliberazione di Giunta 487/2004 il parere infatti diventa positivo. Rimandiamo alla lettura delle premesse del provvedimento la valutazione delle motivazioni che hanno fatto cambiare idea all’amministrazione.

Odissea nei lavori!

1 luglio 2011

Una nuova strabiliante avventura di Mimmo e il Presidente nel buco più chiacchierato della città!