Posted tagged ‘Valeriano Gialli’

Polemica… mente

14 marzo 2014

«Vogliamo fare un po’ di polemica con quelle compagnie che sino dal nome intendono localizzarsi. Noi non abbiamo localizzazione.» Dice così l’attore Valeriano Gialli nell’annunciare la neonata e già ambiziosa lampadina teatrale, “Teatro del Mondo”, compagnia nata dall’accoppiamento tra “Envers teatro”, dello stesso Gialli, e “Arti di Eris” di Paola Corti. Polemicamente pongo la seguente domanda: i contributi, gli spazi, le sovvenzioni, i patrocini… che presto i due chiederanno avranno come riferimento il mondo intero o saranno invece localizzati?

Una persona intelligente

21 gennaio 2009
Una persona intelligente

Una persona intelligente

Finalmente una persona intelligente! Si tratta di Valeriano Gialli che ha commentato in modo sagace il nostro articolo (vedi: La tragedia di essere uno spettatore). L’attore ci conforta e addolcisce quel tanto di cinismo che non riusciamo a trattenere. Come potete notare quando qualcosa di buono si affaccia all’orizzonte noi, angeli sterminatori,  lo sappiamo apprezzare. Ne approfittiamo per dirgli che abbiamo molto amato il teatro di Carmelo Bene; stimato quello di Dario Fo (Franca Rame neanche un po’); naturalmente quello, detto popolare,  di Govi e De Filippo e attualmente quello di Paolini (Celestini invece lo detestiamo). Non andremo a vedere lo Scenario sensibile, ma apprezziamo lo sforzo di dare alla città una valida alternativa alla noia.

La tragedia di essere uno spettatore

15 gennaio 2009
Prendi una valeriana!

Prendi una valeriana!

Se ci vado mi toglieranno le scarpe, l’orologio e le chiavi di casa. Mi metteranno una benda. Porterò il nome di Edipo. Mi faranno palpare una tetta. Giacere con due donne che mi accarezzeranno, chi come amante chi come mamma. Non vedrò le loro facce. Per provare eccitazione o imbarazzo chissà…, affonderò una lama dentro una pasta molle e mi castigherò a vita, portando, secondo loro (quelli del Teatro di Lemming che fanno parte della rassegna “Il teatro sensibile”, curata da Valeriano Gialli), il peso di una mitica colpa e che invece, secondo me, sarà il fastidio di una curiosità frustrata: “chi erano quelle due?”; “cos’ era quella roba molliccia?”;  e soprattuto: “che ci faccio qui?“. Mangerò una mela.

Secondo Valeriano Gialli, questo non-spettacolo, al solito confine tra finzione e realtà,  dovrebbe spiazzarmi. Facile esserlo. Uno prova disagio con uno sconoscuto in ascensore, figuriamoci con una tetta estranea in mano e dopo che ti hanno fatto girare come una trottola. Sarebbe fantastico, se un attore riuscisse a spiazzare gli apatici telespettatori con il telegiornale! Con il sesso è fin troppo banale.

A casa mi offrono di tutto: dall’olio a spremuta fredda, ai tappeti orientali, ai vini di annata, agli sconti di ogni tipo;  a teatro il petting, i bisbigli osceni per vedere l’effetto che fan. Che poi è un effetto così prevedibile da far passare la voglia di recitare a chi lo fa e di andare a teatro per chi ci va. Ma non era finita l’invadenza del Living? Perché, ancora oggi a teatro devo essere trattato di merda, costretto a guardarmi allo specchio e provare pietà per me stesso e pagare pure tredici euro?