Un eroe valdostano!


Dall’articolo scritto dalla giornalista della Stampa, Daniela Giachino, Giuliano Follioley, presentato sabato da un altro giornalista, Giacomo Sado, nell’auditorium di Pont-Saint-Martin in occasione della presentazione del suo libro: “Una vita sempre di corsa”, risulta essere un eroe. Un benefattore della comunità valdostana. Non ho letto il libro, ma sono certa che la morale rimanga questa. Un uomo, Follioley, che si è fatto da sé proprio come Berlusconi e come tanti altri imprenditori che dal niente sono diventati miliardari. Ma noi non crediamo alle favole. Non crediamo che il ranocchio si trasformi in principe per un semplice bacio, meglio succede con le tangenti. Con gli appalti truccati. Le turbative d’asta. Con il solito intreccio malavitoso tra politica e affari che supporta gli affidamenti senza gara d’appalto. Le società di Follioley erano indicate come società di fiducia delle allora Giunte regionali di Rollandin, Bondaz e Lanivi e quindi libere da qualsiasi vincolo che non fosse quello della simpatia personale con il presidente di Giunta di turno. L’articolo, dopo aver sbrodolato a lungo sulle mirabolanti avventure del nostro eroe, sintetizza con una sola frase le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto: “Sono stato vittima del disagio creato dai giudici“. Le indagini creano disagio eh… già! Il colmo è che l’imprenditore, oggi ottantenne, ha il coraggio di dare consigli di sano e civile comportamento: “Il successo si ottiene solo lavorando, ma bene, a regola d’arte“. Insomma un brav’uomo. Un esempio da seguire, come quell’altro suo amico che oggi siede sulla poltrona della presidenza della Giunta. Begli esempi sanno scegliersi questi valdostani! Ma una cosa l’ha detta giusta: “Imparate a non rassegnarvi mai!”. Terremo care queste parole, signor Follioley, noi non ci rassegneremo mai al suo esempio.

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21 commenti su “Un eroe valdostano!”

  1. roberto mancini Says:

    Una affermazione spudorata e vergognosa. Berluska non avrebbe detto di meglio.

  2. Gargouille Says:

    Di certo i torrenti li ha regimati benissimo! Alti muraglioni e pietroni a go-go…. lavori a regola d’arte!

  3. Tueno de la Bouteucca Says:

    Domanda: quante copie del libro comprerà la Regione? 2000? 3000?

  4. libero Says:

    E’ vergognoso che un giornale come la Stampa si presti a questa santificazione senza accennare a qualche informazione più addentro del personaggio e ai suoi trascorsi con la giustizia giusto per dare un’immagine più reale, invece silenzio assoluto. Bel giornalismo davvero!

  5. notte Says:

    giornali cartastraccia e giornalisti zerbini e leccaculo.oramai è sempre più difficile trovare giornali che si possono leggere e giornalisti che fanno il proprio lavoro…………..

  6. notte Says:

    …………….a meno che il mestiere di gionalista non sia quello del prostrarsi sempre e comunque davanti ai potenti del momento ed i giornali da usarsi solo nelle latrine………….

  7. Falce e martello Says:

    Una vita sempre di corsa? un eroe? Penso che dal suo punto di vista abbia ragione, peccato che il bravo Giacomo Sado non sia andato anche a chiedere informazioni alle tante ditte edili che hanno chiuso baracca e burattinI in questi ultimi 40 anni grazie alle grandi capacita’ del nostro nostrano imprenditore nell’organizzare in noti ristoranti eporediesi ogni inizio stagione con altri grandi capitani d’industria locali la divisione della torta sfornata per l’occasione dal presidente di giunta di turno. Facile fare impresa e arricchirsi avendo alle spalle un bel sistema di corrotti, suggerirei al nostro valido giornalista di scrivere un altro bel libro andando a cercare informazioni su come si faceva e ancora si fa impresa in valle forse che troverà qualche sorpresina se ci sa fare.

  8. Tueno de la Bouteucca Says:

    @Falce e Martello. Un altro “bel” libro ci sarà se qualcuno lo pagherà…

  9. gloria Says:

    Sulle qualità del giornalista non ho dubbi, ma certezze e sono pessime. Giacomo Sado un giornalista amico dei politici! Detto tutto! La Stampa che titola FOLLIOLEY, STELLA PER UNA NOTTE è demenziale e dà la misura di che tipo di giornale sia. E per finire all’assessore alla cultura del comune di Pont-Saint-Martin Ornella Badery che si allunga in salamelecchi nei confronti di un imprenditore che si è arricchito con la politica e chissà cos’altro voglio ricordare questo: 9 marzo 1993 (da http://www.storiavda.it)
    Indagine della magistratura sulle tangenti connesse ai lavori per il raccordo per il Gran San Bernardo. Viene arrestato Luigi Marzi, segretario particolare di Gianni Bondaz quand’era presidente della Giunta regionale. È accusato di aver ricevuto da Giuliano Follioley un finanziamento illecito di 450 milioni da suddividere fra alcuni esponenti politici. Nel giro di alcune settimane l’indagine coinvolge alcuni dei maggiori esponenti della DC, PSI, PDS, ADP, PRI. Bruno Milanesio (PSI) dichiara di aver spartito 170 dei milioni dati dall’impresario edile con Alder Tonino (PDS), Maurizio Martin (ADP), Piercarlo Rusci (PRI).

  10. bruno courthoud Says:

    Non ho più parole! Che cosa dire di una società che santifica un imprenditore come Follioley? Che lo propone come esempio da imitare? E allora, questa Società che cosa dirà domani di Rollandin? Anche lui è un grande lavoratore!

  11. robin hood Says:

    No problem, va tutto nel senso dell’ammirazione diffusa e ridanciana della simpatica canaglia, che si è fatta da se anche se sborsando enormi quantità di tangenti, finanche versate all’ottimo Alder Toninò, bel tipo anche quello.

  12. andre Says:

    chissá come mai non vi togliete i paraocchi?senza dubbio follioley ha agito in modo scorretto e ha alimentato la corruzione,ma bisogna avere una visione d’insieme del fenomeno. Lui ha investito sul territorio,su risorse umane e materiali. Dobbiamo inquadrarlo in quelli che erano gli anni ottanta e settanta!

  13. patuasia Says:

    Anche la mafia investe sul territorio, signor andre. Più che mai fa girare l’economia. Dunque dobbiamo tenerci la mafia? E la corruzione? E l’intrallazzo politica e affari che dagli anni ’70 in qua è cresciuto in modo esponenziale? Mi spieghi quale è la sua visione d’insieme del fenomeno che magari capisco.

  14. stella Says:

    ho letto il libro, che mi è piaciuto nella prima parte per la storia di ragazzino maltrattato ed orfano, con la voglia di emergere per riscattarsi dalla miseria. questa è una parte da apprezzare nella vita del signor follioley, in quel ragazzino ho rivisto i nostri nonni che mangiavano solo polenta e vivevano giorno per giorno. la seconda parte…. meno chiara, piu’ da “fumo negli occhi” proprio perche’ il protagonista ammette di aver bruciato documenti (gia’ visionati dalla guardia di finanza eh!), di aver “calato una serranda” sulle vicende giudiziarie, ecco quella è meno condivisibile. ma è solo piu’ che un anziano, che racconta una storia, un anziano inoffensivo ( a differenza del signor s.b., ancora tracotante e cinico, e pericoloso). un passato da ricordare, per non ripeterne gli errori, ma lasciandolo alle spalle senza rancore.

  15. libero Says:

    Un passato da ricordare, allora ricordiamo che l’ex autista dell’imprenditore era un Nirta. (I Nirta sono componenti di una famiglia della ‘ndrangheta che vive in Valle d’Aosta condannati per traffico internazionale di droga). Un caso? Come per lo stalliere di Berlusconi? Che curiose coincidenze.

  16. patuasia Says:

    Grazie signora Stella per la breve, ma chiara recensione. Non comprerò il libro, di storie alla Dickens ne ho lette anche troppe e non mi interessano. Invece mi sarebbe piaciuto di più capire la seconda parte della sua vita, sicuramente più avvincente. Peccato per la serranda. Aspettiamo non un giornalista (non c’è da fidarsi), ma uno storico che faccia chiarezza almeno in parte su questo capitolo di torbida storia valdostana.

  17. Gippo Says:

    Chi é causa del proprio male pianga se stesso :siamo alle solite sempre le morali da parte di tutti e poi, andiamo a votare persone condannate, rivoteremo persone che ormai sono or più 15 anni seduti sulle poltrone del nostro palazzo regionale. Quindi il signor milionlira a messo in vendita un libro, é nostra morale se andare a comprarlo o no, sappiate che se lo compriamo anche semplicemente per curiosità, avremmo fatto il loro gioco!! Si spera che l,’amministrazione non vada a comprarli per poi lasciarli nei sotterranei di Palazzo, si spera in un futuro di volti nuovi, no di delfini o nuovi simboli politici, si spera che le persone aprano gli occhi consapevoli che siamo noi i l popolo sovrano ad assumere un loro, e non loro a dettare vita e giornata di noi tutti!!!
    Un fiducioso 2013 a tutti
    Gippo

  18. Gundulfo de Candia Says:

    Sarebbe interessante sapere dal signor Follioley dove ha trovato i soldi per creare una società aerea di dimensioni nazionali che in pochi anni fu capace di rilevare un numero rilevante di piccole imprese sparse qua e la in italia che poi, fatalmente, furono portate al fallimento.
    (si legga a proposito http://www.consiglio.regione.vda.it/banche_dati/oggetti_consiglio/dettaglio_i.asp?pk_documento=20411&versione=R).

  19. Alberto Grange Says:

    Giuliano Follioley é stato il più grande imprenditore Valdostano. Ho avuto la fortuna di lavorare per questo Signore con la S maiuscola. Un precursore del lavoro aereo, lungimirante, che oltre all’impresa edile che dava lavoro se non sbaglio ad un migliaio di persone, ha fondato una ditta di elicotteri che ai tempi era una delle più grandi d’Europa. Non conosco persona che abbia lavorato nella sua ditta di elicotteri che non gli sia riconoscente. Fregato da gente invidiosa del suo successo personale ed economico, della sua intelligenza e della sua capacità di anticipare i tempi.

  20. patuasia Says:

    Signor Grange, Silvio Berlusconi è il più grande imprenditore italiano. Dà lavoro a migliaia di persone e anche lui è stato fregato da gente invidiosa del suo successo personale, economico e con le donne, soprattutto minorenni. E anche lui è stato fregato dai giudici tutti kumunisti. Poveri imprenditori, speriamo almeno che vadano in paradiso.

  21. Prometheus Says:

    Beh, effettivamente, molti interventi trasudano invidia. Gente che critica, critica, ma non è capace di fare o proporre una cippa.


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