Anni da incubo!
Rivoluzione al Parini. Grandi cambiamenti strutturali nell’ala est del vecchio ospedale: il reparto di Cardiologia salirà di un piano al suo posto verrà ospitato quello di Endoscopia. Spostamenti che continueranno per anni… e gli ammalati? Già, gli ammalati dovranno affrontare delle degenze da incubo, perché come potrebbero essere altrimenti quando ci saranno i lavori previsti? Ma qualcuno che pensa ai malati c’è? C’era e si era costituito in comitato: il Comitato per un ospedale nuovo, appunto, ma al referendun non si raggiunse il quorum sempre per quell’invito a non votare che pare sia diventato un diritto. Bene! Anzi no, male! Ci cuccheremo tutti i disagi che un cantiere potrà creare e lo faremo da sofferenti, da ammalati, da depressi, da impauriti, da persone deboli. Sopporteremo per anni la polvere e i rumori e l’avremo voluto noi (anzi voi che non avete votato!). Incapaci di usare il cervello quando è il momento giusto e farlo solo quando è ormai troppo tardi. Quando il problema ci tocca da vicino. E i costi intanto lievitano e alla domanda che Marika De Maria, la referente di Libera per la Valle d’Aosta, pone al presidente della Giunta, Augusto Rollandin su cosa pensa di fare dopo l’affaire Tropiano? Rollandin risponde secco: i lavori sono conclusi! Avete capito?
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Patuasia News 
4 febbraio 2013 a 10:18
Questa classe politica ha bisogno, oltre che di andarsene, di una scossa elettrica ad alta, altissima tensione, di un terremoto a forte, fortissima intensità. Disertare le urne, come tantissimi vorrebbero, sarebbe un modo per scuoterla, ma, purtroppo, avrebbe avuto bisogno di un’organizzazione di massa che non c’è stata. Per conto mio voterò il Movimento 5 Stelle e vi invito a fare altrettanto e a fare propaganda in tal senso. Dalle urne infatti non uscirà nulla di buono, anzi, sarà peggio di prima, sia a livello nazionale che regionale.
Per quanto riguarda il nostro condominio, data quasi per scontata Morelli come senatrice (con maggioranza di voti etnici), ho l’impressione che il voto per la Camera si ridurrà alla solita faida etnica tra Rollandin (rappresentato dalla sua ombra Lanièce) e Viérin padre (rappresentato dal suo pargoletto ombroso). E non è affatto da escludere che la rivendetta di Viérin non si concluda con la vittoria del pargoletto. E dopo?
L’UV continua a ripetere: “La Valle d’Aosta prima di tutto”. Mi volete spiegare che cosa vuol dire? Gli altri, più modestamente ripetono: “Per la Valle d’Aosta”, altrettanto criptico. Entrambe le frasi hanno un sapore micronazionalista, anche se il fatto che siamo un collegio uninominale che non conta nulla nel quadro nazionale, oltre ad essere un’altra anomalia, che altri hanno già sottolineato, è un fatto da tutti conosciuto.
E dovremmo anche rimborsare i soldi spesi per questa squallida campagna elettorale?
Per fortuna abbiamo un ospedale all’altezza della situazione, Tropiano o non Tropiano.
4 febbraio 2013 a 10:36
Non la leggerei semplicisticamente come Courthoud. A queste politiche non devono vincere i candidati dell’UV (Lanièce e Marguerettaz) perché sarebbe la rivincita di un Rollandin che è oggettivamente in difficoltà. E non possiamo permettergli di tornare ad imperare, altrimenti ce lo cucchiamo almeno per altri 5 anni. Non possiamo permettercelo! E’ come l’Italia se torna a governare Berlusconi.
Rollandin stà alla Valle d’Aosta come Berlusconi stà all’Italia = fallimento!
4 febbraio 2013 a 10:51
Anche se sovente sintonizzato con Bruno, divergo su quanto ha sopra detto nel concreto.
Lui vota M5S mentre io non andrò a votare.
Lui prevede l’elezione della Morelli, io invece sono certo di quella di Laniece (tra loro divergono quanto l’integralismo afghano da quello iraniano).
Lui è in dubbio tra Laurent e Marguerettaz.
Io dico che vincerà Guichardaz con Laurent per poco davanti allo stellalpino accarezzaleoni.
Guichardaz sarebbe meno peggio degli altri se si affrancasse poi dagli influssi alpisti e guardasse solo al suo PD1921, criticabile per altre ragioni ma comunque in Valle preferibile ai talebani di qualsivoglia risma.
I grillini nostrani hanno il pregio di non essersi messi pure loro a lustrare le scarpe all’UV, ma non si esprimono su temi localmente ineludibili.