Posted tagged ‘Libera VdA’

Ultime riflessioni

23 febbraio 2013

Siamo prossimi alle elezioni. Propongo una riflessione sui cinque candidati che si contenderanno le poltrone a Roma. Si sono spese tante parole, la prima su tutte l’ autonomia. Alla retorica io preferisco guardare ai fatti dunque: cosa hanno fatto i nostri politici per salvaguardarla? Partiamo da quelli del Leone. Albèrt Lanièce si è prodigato per andare contro una legge nata dal nostro Statuto speciale, invitando apertamente i valdostani a non andare a votare per il referendum, dicendo che il non voto era un diritto. Nessuna parola spesa per difendere il risultato referendario che è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri: Roma è nemica solo quando taglia i contributi, ma non quando interviene sulle nostre leggi non gradite dai potenti locali. Una contraddizione che non offre nessuna garanzia, semmai il contrario. Inoltre il nostro attuale assessore tecnico, oltre a disertare il voto, ha invitato i colleghi medici a sottoscrivere una lettera pro-pirogassificatore e, considerato che è un funzionario pubblico, non avrebbe potuto farlo. Cosa curiosa sul sito della Regione è l’unico assessore in cui non compare il curriculum, alla faccia della trasparenza! C’è da fidarsi di uno così? La concorrente Patrizia Morelli, candidata al Senato per l’Alleanza autonomista progressista, ha al contrario lavorato apertamente per il referendum e contro il pirogassificatore; ha sottoscritto un patto con Bersani che avrà il valore che avrà, ma intanto uno sforzo concreto l’ha fatto per salvaguardare la nostra specificità. Ha sottoscritto un patto con Libera contro le mafie e contro la corruzione e ha pubblicato il suo reddito e patrimonio. Rudi Marguerettaz di Stella alpina, candidato alla Camera, ha fatto esattamente tutto quello che ha fatto il suo alleato di partito: voleva il pirogassificatore e invitava all’astensione. Zitto zitto anche lui sull’impugnazione del referendum. C’è da fidarsi di uno così? Laurent Viérin, candidato alla Camera per l’UVP, invece ha scoperto la sua vocazione dopo la vittoria referendaria. Prima se ne è stato buono in attesa del responso popolare, se fosse stato negativo sarebbe ancora lì a fare l’assessore. Infatti non risulta che né lui né il collega Caveri abbiano mai detto qualcosa in pubblico circa la loro contrarietà alla scelta del trattamento a caldo (nel suo blog Caveri dice di aver aderito serenamente alle scelte della maggioranza). Hanno manovrato nell’ombra e hanno aspettato l’esito. Con la vittoria eccolo pavoneggiarsi di un risultato che ritiene anche suo. C’è da fidarsi di uno così? E veniamo all’ultimo: Jean-Pierre Guichardaz, candidato alla Camera per l’Alleanza autonomista e Progressista, è un uomo della società civile, mai seduto su una poltrona, ha lavorato molto nel Comitato per l’Ospedale nuovo e poi in Valle virtuosa, è quello che la gente chiede: giovane, capace, onesto e nuovo. Insieme alla Morelli ha sottoscritto il patto con Bersani in difesa dell’autonomia e con Libera contro le mafie. Gli altri invece parlano e parlano e si capisce che sono politici di lungo corso. Allora di chi è più facile fidarsi? Buon voto!

Perché non votare Albert Lanièce

20 febbraio 2013

Perché non votare Lanièce? Perchè in politica vogliamo persone pulite, anzi pulitissime! E il signor Albert Lanièce non è così immacolato come il ruolo di senatore richiede. Si è presentato alle passate elezioni regionali che non aveva le caratteristiche per farlo e si è candidato lo stesso. E’ riuscito ad accaparrarsi il ruolo di assessore con un escamotage: quello del ruolo tecnico. Ha invitato al non voto cosa che in quanto Pubblico ufficiale non doveva fare. Ha raccolto firme per una sottoscrizione a favore del pirogassificatore azione che, sempre in quanto amministratore pubblico non avrebbe dovuto adempiere. Perché da scapolone qual’è ha firmato il documento del Forum delle Associazioni Familiari. Un’associazione che considera la famiglia “una società naturale che la Costituzione riconosce fondata sul matrimonio”, matrimonio fra un uomo e una donna sia chiaro. Una firma che ha tutto il sapore della ricerca affannosa di consenso: che ne sa uno che non è sposato di matrimonio e di famiglia? Non ha invece firmato il documento di Libera, “Riparte il Futuro” che chiede a tutti i candidati impegni concreti contro la corruzione e di dichiarare i propri redditi e patrimoni. Inoltre all’oggi gli è contestato dal Procuratore della Corte dei Conti un danno erariale di circa 70.000 euro per la questione della LPA (Libera Professione Agevolata). Non abbiamo bisogno di questi politici, abbiamo bisogno di rinnovare la politica rinnovando per primo le persone.

Perché non votare Rudi Marguerettaz

19 febbraio 2013
Un nasello vecchio di trent'anni fa malissimmo!

Certo! Perché un nasello vecchio di trent’anni fa malissimo!

E’ quasi trent’anni che fa politica ed è ora che cambi mestiere! Che tanto a lui glielo trovano di sicuro come è già stato fatto. Con un diploma magistrale non si acquisiscono competenze di management, tanto meno di Artisanat de Tradition: è il presidente dell’Istituto dal 2007, scontata nomina politica. Non votarlo perché si è speso in lungo e in largo nel consigliare l’astensione al voto durante la campagna referendaria per il referendum. Perché voleva e vuole il pirogassificatore. Perché ci ha considerati degli elettori “medi”, “fifoni”, facili da abbindolare e privi quindi di capacità di giudizio e di scelta! Perché non ha firmato la petizione di Libera, “Riparte il Futuro” che chiede a tutti i candidati impegni concreti contro la corruzione e di pubblicare il proprio reddito e il proprio patrimonio. Perché abbiamo bisogno di persone nuove che non rappresentino a Roma questa maggioranza corrotta e clientelare! Perché non ne possiamo più delle solite vecchie facce che mantengono una logora politica fatta di favori reciproci. Ecco perché!

Perché non votare Laurent Viérin

18 febbraio 2013

Perché da scapolone qual’è ha firmato il documento del Forum delle Associazioni Familiari. Un’associazione che considera la famiglia “una società naturale che la Costituzione riconosce fondata sul matrimonio”, matrimonio fra un uomo e una donna è chiaro. Una firma che ha tutto il sapore della ricerca affannosa di consenso e non di un credo autentico: che ne sa uno che non è sposato di matrimonio e di famiglia? Inoltre il Forum delle Associazioni Familiari è a “tutela assoluta della vita dal concepimento fino al suo termine naturale, esercitando una precisa preferenza per la nascita”. Questo significa che con la sua firma Viérin si pone contrario al diritto all’aborto, legge 194 approvata nel 1978 e confermata con un referendum nel 1981. Inoltre con la sua firma l’ex assessore all’Istruzione sottoscrive ciò che dice il documento circa le scuole private che vengono poste sullo stesso piano di quelle pubbliche, così si legge: “… per questo occorre anche rafforzare la libertà e la responsabilità educativa delle famiglie che scelgono l’istruzione paritaria, senza penalizzarla economicamente. “. Insomma il nostro Viérin che storceva il naso all’entrata del PdL in maggioramza, con questa firma di fatto riconosce l’appartenenza in quell’area. Infatti a sinistra si pensa tutto il contrario. E poi, ed è la parte più intollerabile, perché si fa elettoralmente bello, facendo passare il referendum sul pirogassificatore una vittoria anche sua. Firma il documento di Valle virtuosa, ma lui virtuoso non è. Se lo fosse stato avrebbe agito con trasparenza, avrebbe partecipato ai banchetti, distribuito volantini, dettato comunicati, pubblicato apertamente il suo punto di vista contrario alla maggioranza. Non ha fatto nulla di tutto ciò. Ha solo aspettato il risultato e poi è salito sul carro del vincitore. E poi che ci andrebbe a fare a Roma uno che detesta l’Italia? Questo è sufficiente a dimostrare come Laurent Viérin sia politico vecchio, avvezzo agli inciuci, alla ricerca solita del consenso. Non abbiamo bisogno di uno così, noi abbiamo bisogno di aria nuova e pulita.

Anni da incubo!

4 febbraio 2013

Rivoluzione al Parini. Grandi cambiamenti strutturali nell’ala est del vecchio ospedale: il reparto di Cardiologia salirà di un piano al suo posto verrà ospitato quello di Endoscopia. Spostamenti che continueranno per anni… e gli ammalati? Già, gli ammalati dovranno affrontare delle degenze da incubo, perché come potrebbero essere altrimenti quando ci saranno i lavori previsti? Ma qualcuno che pensa ai malati c’è? C’era e si era costituito in comitato: il Comitato per un ospedale nuovo, appunto, ma al referendun non si raggiunse il quorum sempre per quell’invito a non votare che pare sia diventato un diritto. Bene! Anzi no, male! Ci cuccheremo tutti i disagi che un cantiere potrà creare e lo faremo da sofferenti, da ammalati, da depressi, da impauriti, da persone deboli. Sopporteremo per anni la polvere e i rumori e l’avremo voluto noi (anzi voi che non avete votato!). Incapaci di usare il cervello quando è il momento giusto e farlo solo quando è ormai troppo tardi. Quando il problema ci tocca da vicino. E i costi intanto lievitano e alla domanda che Marika De Maria, la referente di Libera per la Valle d’Aosta, pone al presidente della Giunta, Augusto Rollandin su cosa pensa di fare dopo l’affaire Tropiano? Rollandin risponde secco: i lavori sono conclusi! Avete capito?