Gli utili-idioti
La vittima per eccellenza di queste elezioni è l’identità politica. Era facile prevederlo. Siamo tutti autonomisti, siamo tutti per il cambiamento, per lo sviluppo, per la promozione della città, per la responsabilità, per i giovani… in questa globalizzazione dell’aria fritta è facile saltare da un recinto all’altro. Si individua quello con la mangiatoia più generosa. E le porte sono aperte ovunque. L’UVP accoglie un ex socialista dopo aver criticato la casa madre di essersi socialistizzata; ex federalisti vanno a brucare nella Stella alpina; ex stellafioriti trovano la biada nell’Union; ex fasci portano acqua a un eventuale sindaco del PD… E’ il delirio che denuda la realtà. Ciò che si è sempre detto trova innegabile conferma: la cadrega è l’unica motivazione concreta. La teoria un’esca per conquistarla.
Cinque anni fa non eravamo ancora a questo punto. Alpe e Sinistra per la Città sostenevano Curtaz e Morandi (Alpe nel 2010 aveva ottenuto il 19%, la Sinistra il 5,50 %). Oggi i due partiti hanno al loro fianco una costola dell’Union valdotaine da sempre il nemico: l’UVP che, guarda caso, imporrà secondo la legge del cuculo il suo candidato sindaco. Perché i due partiti di centrosinistra non hanno corso ancora insieme? Perché si sono lasciati cannibalizzare dai Viérin? Solo per questi ultimi il gioco vale la candela: un sicuro alleato all’opposizione in Regione, Andrea Padovani che manterrà l’attuale situazione di insicurezza in cui il Leone d’oro si pasce, l’ingresso in Comune con consiglieri sicuri. Invece la Sinistra-con-i-controcazzi si gioca a dadi il suo elettorato di duri e puri. Anche per Alpe si presenta il rischio di una emorragia dei verdi verso lidi di protesta. Insomma la gabella da pagare ai Viérin sarà alta. Lasciare il clan e mantenere il vecchio sodalizio che ha una sua storia e un suo elettorato, è una scelta troppo coerente? Troppo pulita? Dare una mano a un partito che non beneficerà più dell’entusiamo della sua nascita, che senso ha? E a che serve avere un improbabile assessorato oggi, se questo serve a rafforzare il tuo nemico di domani? (Viérin è per la famiglia tradizionale). E’ tagliare il ramo sul quale poggia il proprio culo! Come si può giustificare una scelta così sconsiderata, se non per l’ambizione di una forse, molto forse cadrega?
Il PD nella passata competizione si presentava orgogliosamente da solo (12,21%), oggi è in stretta compagnia con l’Union di Rollandin (nemico della Valle d’Aosta, responsabile del disastro Valle d’Aosta ecc ecc), ma anche con la Stella alpina e, guarda un po’, anche con Creare VdA, noto partito di centrosinistra. A questo punto la Sinistra-con-i-controcazzi potrebbe intercettare una parte dell’elettorato piddino deluso, ma come può farlo se si comporta nello stesso modo? La stupidità abissale della sinistra locale ci condanna alla rassegnazione: che vinca Centoz o la Bongiovanni o qualsiasi altro candidato proposto dai Viérin, a comandare sarà sempre l’Union valdotaine!
Perso il treno in Regione e cioè l’accordo mancato con Rollandin, Alpe e PD e Sinistra per la Città dovevano correre insieme alle comunali, con l’Union dimezzata (intera 23,68%) potevano farcela e avremmo avuto, dopo tanto tempo, un Comune di centrosinistra senza pigmenti rossoneri. Invece di tenere divisa l’Union e mantenere intatto il loro sodalizio questi utili-idioti si dividono per tenere in piedi i due tronconi di un unico nemico! E poi mi chiedono perché sono così astiosa.
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18 marzo 2015 a 19:02
Gentile Signora Nuvolari,
avevo apprezzato il fatto che sino ad ora Lei e altri giornalisti non avessero dato troppo peso al toto candidati che precede ogni elezione, vedo però che le condizioni stanno cambiando. Sono onorata che si sia pensato al mio nome quale possibile candidato di una coalizione di centro-sinistra, ma, come ho peraltro ribadito a chiunque me l’abbia chiesto in questi giorni, non c’è una mia disponibilità personale a tale impegno.
La ringrazio per l’ospitalità.
Patrizia Bongiovanni
18 marzo 2015 a 21:40
Signora Bongiovanni, ho dato credito alle indiscrezioni e sono lieta, anzi lietissima di aver sbagliato. Grazie per la precisazione che non avevo mai letto prima sui media.
18 marzo 2015 a 22:11
cari tutti,
la precisazione di madame Bonnejeanne vuol solo dire che metà Alpe, e forse pure la Sinistra-con i controcazzi, si è stufata di covare, allevare e nutrire le uova che il cuculo Dino Vierin deposita nel loro nido.
Con la Sinistra il giochino non dura da tanto:
solo da circa 40 anni…
19 marzo 2015 a 08:13
Signor Mancini, speriamo che sia come dice lei ne avremo la prova quando saranno scelti i candidati. Saranno di Alpe e della Sinistra-con-i-controcazzi? O il cuculo depositerà un uovo mimetico?
19 marzo 2015 a 10:20
Analisi perfetta, quella di Patuasia.
Credo che per ALPE accettare un candidato a Sindaco vieriniano, quale sarebbe stato indiscutibilmente la professoressa Bongiovanni, significherebbe una debacle elettorale e una possibile scissione. Per l’Altra Valle d’Aosta la tentazione di correre da soli, che c’è e si percepisce, significherebbe invece risultato modesto (i delusi del P.D., tantissimi!, non andranno a votare) e condanna certa all’emarginazione politica, in perfetto stile 5Stelle (il movimento politico, dimostratosi, per sua becera scelta, più inutile al mondo).
21 marzo 2015 a 08:38
“… ex fasci portano acqua a un eventuale sindaco del PD… ” : il riferimento è in primis a Paron.
Patuasia merita “dieci meno” come voto scolastico da zero a dieci per il suo blog.
Il meno è per i suoi giudizi su Paron: non si possono incollare etichette politiche a tale personaggio anche se i sinistri hanno l’hobby di usare il termine fascismo/fasci nei loro scritti con la dovizia con cui la massaia utilizza il sale.
La Vallee di oggi scrive che Paron potrebbe fare l’ennesima piroetta, cioè candidarsi nell’UV: conosco le “posizioni” di Paron e del suo amico Orlando (cognome) nel PdL e so a quale fine Paron fa “politica”, per cui capisco che abbia creato Creare VdA (cacofonia voluta).
Posto che tale lista appoggiante 100z avrebbe la Carradore come maggior raccoglitrice di preferenze e Paron non rientrerebbe in consiglio comunale (ma a lui interessa l’assessorato), allora Paron potrebbe candidarsi direttamente nell’UV, anticipando quello che avrebbe fatto in caso di elezioni regionali, come da me qui anticipato.
Patuasia, qui non si tratta di lodare quel trapassato in cui c’erano i fasci, argomento che attizza solo voi sinistri, si tratta invece di capire che non si possono né si devono affibbiare etichette politiche a Paron,
Lui sarebbe sciita o sunnita o yazida o wahabita o ebreo o buddhista o indù o landiniano o marchionnico a seconda delle prospettive personali che si schiuderebbero in relazione alla finzione di fede politica praticata.