Posted tagged ‘Dino e Laurent Viérin’

Gli utili-idioti

18 marzo 2015

La vittima per eccellenza di queste elezioni è l’identità politica. Era facile prevederlo. Siamo tutti autonomisti, siamo tutti per il cambiamento, per lo sviluppo, per la promozione della città, per la responsabilità, per i giovani… in questa globalizzazione dell’aria fritta è facile saltare da un recinto all’altro. Si individua quello con la mangiatoia più generosa. E le porte sono aperte ovunque. L’UVP accoglie un ex socialista dopo aver criticato la casa madre di essersi socialistizzata; ex federalisti vanno a brucare nella Stella alpina; ex stellafioriti trovano la biada nell’Union; ex fasci portano acqua a un eventuale sindaco del PD… E’ il delirio che denuda la realtà. Ciò che si è sempre detto trova innegabile conferma: la cadrega è l’unica motivazione concreta. La teoria un’esca per conquistarla. (altro…)

L’immaginazione al potere!

14 marzo 2015

Nessuna novità in queste elezioni comunali, a parte la sfrontataggine dei concorrenti che viene liberata dagli ultimi residui di pudore. Non è stata colta la grande opportunità di un nuovo percorso ed eccoci qui, ancora una volta, a veder gareggiare i due clan rivali: Rollandin e Viérin. Si può dire che anche la nostra “primavera valdostana” è stata una bufala come quella libica. Con le inevitabili differenze e proporzioni, anche da noi quello che è stato solo un conflitto di interessi politici ed economici è stato interpretato come un desiderio di rinnovamento. Le tribù libiche chiedevano una migliore e generosa distribuzione dei proventi del petrolio, il clan Viérin una più favorevole ripartizione del potere. Abbattere il tiranno è stato lo slogan che ha unito là le truppe militari e qui i consiglieri dell’opposizione. In Libia il dittatore è stato annientato con metodi violenti, da noi neppure con quelli democratici.  (altro…)

Mutazione genetica

13 marzo 2015

Queste elezioni si stanno caratterizzando con una trasparenza senza eguali: mai vista tanta cacca esibita senza vergogna. Un piglia piglia generale dove gli obiettivi, le idee, i progetti, le visioni, i sogni sono stati rottamati definitivamente per dar spazio all’unica ragione che porta gli esseri umani a fare politica: la cadrega. Non dico cosa nuova, ma una novità c’è ed è la sfrontataggine palesemente obesa, degli attori sulla scena. Nessuno scampolo di pudore nell’affanno alla ricerca di una possibilità, la più fattibile, per essere eletti. Esigenza primaria quella dei banchi del consiglio comunale, dove poggiare il culo per cinque anni e stare in pace e credersi qualcuno. Si passa così da un partito all’altro in cerca del partner giusto senza paura di perdere la faccia che tanto di dignità si muore. E poi cosa sarà mai, lo fanno tutti e ciò che fanno tutti è sacrosanto come rubare. (altro…)

Occhio compagni!

2 marzo 2015

A questo punto l’orizzonte aostano comincia a intravedersi. Tre coalizioni: Union-SA-Pd, Alpe-Sinistra-UVP, Lega-FI, a cui si aggiungeranno alcune nanoparticelle e il solitario M5s. Le prime due si dicono di centro-sinistra in realtà sono le due parti dell’Union con spolverata di sinistra. Se nella prima corazzata è concordato il ruolo di sindaco (PD) e di vicesindaco (UV) nella seconda ancora si sta discutendo. Nelle ultime regionali il Comune di Aosta ha visto questi risultati: Union 27,6 – Stella alpina 17,5 – PD 12,6. Contando questi numeri possiamo affermare che il partito meno rappresentativo è quello che ha portato a casa il ruolo più prestigioso: il Sindaco (ruolo che avrebbe avuto anche accordandosi con gli ex alleati Alpe e Sinistra, lasciando l’UVP più facilmente da sola). Gli altri: Alpe 13,2 – UVP 11,2 – Sinistra 5,5. L’UVP farà fuoco e fiamme per avere il Sindaco o il vice. L’accordo con l’Union, SA, PD è saltato perché non è stato concesso né l’uno né l’altro incarico, è bene che Alpe e Sinistra facciano altrettanto. Perché? (altro…)

E stronzi!

17 gennaio 2015

Per il PD di Donzel, Guichardaz e Fontana, trovare il dialogo con Rollandin era blasfemia pura (Centoz lo aveva preso in considerazione), con il clan dei Viérin no. Perché? Perché in realtà chi detta ancora l’agenda del PD non è uno del PD, ma l’eterno Dino! L’unionista di sinistra. Come se esistesse un’Union solo rossa! E un’Union solo nera! La locazione politica della Balena è sempre stata chiara: ni droite ni gauche. Il GPS del partito rossonero ha da sempre indicato un’unica via: quella dei soldi. Cioè quella del Governo romano in carica da cui l’Autonomia dipende. Adesso è la volta di Renzi. Fulvio Centoz a cui non frega nulla della dignità e di una visione politica più a vasto raggio altrimenti agirebbe diversamente, può dunque contare sul ruolo di sindaco di Aosta, ma si contenterebbe pure di quello di vice-sindaco. Sbattuto fuori di casa verrebbe quello attuale: Bruno Giordano. Montone sacrificale per il bene della Vallée. (Ma siamo certi che non rimarrà a bocca asciutta!). (altro…)

Coglioni2!

16 gennaio 2015

Volevano distruggere Rollandin. Non avevano capito che per avere più forza contrattuale l’Union doveva rimanere divisa. Si sono lasciati abbindolare dalle promesse di uno come La Torre. Hanno seguito le mosse dei Viérin. Hanno fatto una figura di merda brindando alla Gabella. Ma sono stati fedeli ai loro principi! Risultato? L’Union si sta ricompattando. Nella prossima maggioranza la somma conta il maggior numero di consiglieri. Il PD zerbino come al solito. Alpe all’opposizione (qualcuno se ne andrà ci scommetto) insieme agli autistici del M5s. BEL RISULTATO! Come ho già scritto, Alpe e PD dovevano aprire il dialogo con Rollandin durante la crisi e lasciare ai Viérin l’opposizione, luogo che li avrebbe infiacchiti. Adesso il PD fa ancora una volta la mossa sbagliata, mai che ne azzecchi una! Entra in maggioranza, ma da una posizione subalterna, magari avrà un sindaco o un vicesindaco, ma dovrà essere gradito ai rossoneri. Oggi il PD avrebbe dovuto mettersi fuori, lasciare alla Balena tutti i suoi errori e responsabilità, invece li condivide. Preparare un piano strategico per le prossime elezioni comunali insieme ad Alpe, invece sceglie la scissione dell’alleanza. Ma Bravi davvero! Tutti molto bravi davvero!

Réunir Réussir

14 gennaio 2015

In sintesi…

Occasione sprecata

14 gennaio 2015

Quello che i politici di minoranza, PD e Alpe, non hanno capito è che la divisione dell’Union è stato un toccasana insperato per la Valle d’Aosta. E divisa doveva rimanere. Non era Rollandin da mettere alla sbarra, ma il clan Viérin. Un accordo del PD e di Alpe con Rollandin, con quest’ultimo in posizione di debolezza, avrebbe potuto portare a qualche cosa di decente. I Viérin stanno facendo ora quello che l’altra parte dell’opposizione avrebbe dovuto fare mesi fa, durante la crisi. Il risultato? Il rischio di un ricompattamento del partito rossonero che diverrebbe ancora più forte (Réunir-Réussir) o una alleanza tra i due clan che equivale, dal punto di vista dell’egemonia poltica, più o meno alla stessa cosa. Un PD estremamente indebolito che, se farà parte della nuova e presumibile maggioranza, avrà come sempre un ruolo marginale e un Alpe all’angolo o comunque con un ruolo subalterno. Gli interlocutori principali rimangono sempre: Rollandin e il duo Viérin, quando finalmente, al posto di questi ultimi, avrebbero potuto essere altri. Sarebbe stato un passo avanti significativo che avrebbe rotto l’asse R-V che monopolizza la politica valdostana da troppi anni. Credo che la crisi in Giunta sia stata un’occasione sprecata e irrecuperabile. Forse l’elettorato del PD, l’area più a sinistra del PD, e di Alpe, l’area più a sinistra di Alpe, non avrebbe capito, anzi è molto probabile, ma chissà, forse portando a casa qualche buon risultato avrebbe compreso che la politica è frutto di compromessi dove le parti cercano di ottenere concretamente qualcosa (sottolineo “concretamente qualcosa” che è realtà e non il cambiamento radicale che è fantasia). Se la politica viene interpretata solo considerando gli alti ideali, beh, è sicuramente più bella, ma smettiamola di pensare a governare da soli: i numeri non ce li avremo mai.

Il mondo politico al completo!

12 gennaio 2015
E... rieccoli!

E… rieccoli!

La presidente dell’UVP, Alessia Favre, dice sul sito del suo partito che nell’incontro della Costituente “il mondo politico valdostano era pressoché presente al completo“. A me risulta che Alpe non avesse delegato nessuno e che il M5s avesse disdetto l’invito…  eppure anche queste sono forze politiche presenti sul territorio! Sì, ma non sono interessanti per il progetto politico in atto e cioè la ricostruzione della nuova e grande Union valdotaine. Guardate la foto, vediamo i due boss seduti accanto e il delfino del clan Viérin appena dietro. Sono loro “il mondo politico al completo”! Accanto al Presidente della Giunta ci dovrebbe essere la massima figura dell’UVP e cioè Alessia Favre che invece sta più lontano, come un’ospite qualunque o quasi. Perché Dino che è solo uno dei tanti che fa parte del direttivo? Perché Dino è il vero presidente dell’UVP. La Favre è uno strumento che, evidentemente, ha i suoi vantaggi. Laurent, da bravo figlio, sta dietro. Aspetta la corona di carta che il padre gli sta preparando. (Quella di prezioso metallo rimarrà in testa al senior). Nel frattempo si fa pace con il nemico con la scusa di una guerra in difesa dell’autonomia. Eppure fino a poco tempo fa Laurent diceva di Rollandin: “che incarna la degenerazione del sistema dal quale ci siamo staccati, in tempi non sospetti. Rifiutando l’ipocrisia e abbandonando metodi e sistemi che non sono propri di questa comunità, nei quali non ci riconosciamo e che erano diventati indecenti“. Insieme a papino ha fondato l’UVP e si è costruito il suo esercito personale. (Come nelle guerre tradizionali anche in politica senza esercito non si va da nessuna parte.). Le parole sparate a raffica, durante la fondazione e conseguente campagna elettorale, erano proiettili a salve, capaci solo di ingannare gli ingenui. (altro…)

En attendant…

8 ottobre 2014

La politica tace, ma è il silenzio che precede l’uragano. Tra poco sapremo se ci saranno le condanne di peculato per i numerosi consiglieri coinvolti nell’affaire contributi ai gruppi e poi c’è lui. Se Rollandin sarà condannato per abuso di ufficio si andrà presumibilmente a elezioni. Se no è probabile che troverà un accordo con Dino Viérin (non un accordo politico, ma di incarichi che Dino si è stufato di fare il pensionato e la Finaosta tra poco avrà la presidenza libera). La Renaissance è stata un fallimento perché in realtà non ci ha mai creduto nessuno, men che meno Laurent Viérin e la Favre. Aria fritta per polmoni ampiamente incrostati di politica. In realtà si è trattato del solito braccio di ferro tra i due leader dell’Union vinto al primo round dal vecchio leone. Qualcuno ci è cascato vuoi per ingenuità politica vuoi per stupidità vuoi perché ha sbagliato a fare i conti. Nessuna voglia di cambiare, figuriamoci! Solo voglia di maggior potere e di una poltrona per papà Dino (naturalmente anche il bebè ne avrà una) ecco cosa è stata la Renaissance! Il tempo buono è scaduto. A cosa mi riferisco? Alla possibilità per il PD, ma soprattutto per Alpe, di entrare in maggioranza con l’Union di Rollandin, tenendo fuori Viérin e quindi mantenendo l’Union divisa, requisito indispensabile per avere un po’ di forza contrattuale. Rollandin era disponibile a un’apertura, ma la posizione intransigente dei consiglieri piddini e alpisti ha spalancato le porte alle contrattazioni con l’UVP. Per il partito di Renzi le cose vanno meglio, nel senso che rappresenta il contatto con il Governo centrale e l’Union che di Roma ha bisogno, sa che ne deve tener conto. Per Alpe le cose si fanno più difficili: se destinata all’opposizione facile prevedere defezioni. Ma queste sono solo illazioni, aspettiamo l’approvazione del bilancio. E la magistratura.