Vuò fa’ l’americano!


Tra un po’ avrà un nome e un marchio il nuovo soggetto politico nato dalla carcassa della Fédération autonomiste. Nuovo, ma con esperienza, ci tiene a precisare il portavoce del Cominato promotore René Tonelli. Tonelli, durante la conferenza stampa, ha parlato in italiano, in francese e in inglese. Sarà un movimento plurilingue. Fa figo! Non so dirvi, perché non c’ero, se ha parlato anche in patois e in swahili. La Cosa non sarà un partito di destra o di sinistra o di centro, quindi sarà un partito di destra, di sinistra e di centro a seconda degli interessi. Esattamente come l’Union valdotaine. L’esperienza gli ex-Fa la prendono da lì, ma dov’è la novità? Anche i personaggi sanno di muffa e naftalina. E l’obiettivo? Pure quello è il solito paio di poltrone nella prossima giunta comunale. A chi? Beh… a Paron e a Carradore tanto per citare qualcuno. Altrimenti i poveretti che sono capaci di fare?

 

 

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25 commenti su “Vuò fa’ l’americano!”

  1. roberto mancini Says:

    Tonelli non era stato in lista con l’Union?
    Mi aiutate a ricordare?
    Per il resto, gente nuova e valida come Lavoyer e Silvestro Mancuso.
    Ma quest’ultimo non aveva lasciato la carica di assessore comunale in seguito ad una condanna ( o a un patteggiamento?) per peculato?
    Ricordo male?
    Chiedo aiuto, non voglio scrivere inesattezze.

  2. bruno courthoud Says:

    come si fa, per il momento, a non votare per gli adepti di Grillo, in particolare al comune di Aosta?

  3. patuasia Says:

    Ma certo che Tonelli era in UVP! Infatti lui parla di cambiamento ah ah ah! Cambia giacca anche troppo spesso! Da morire dalle risate!

  4. giancarlo borluzzi Says:

    Lavo i piatti per tre giorni a chi mi mostra il video di Tonelli che parla inglese.

    Se effettivamente lo conoscesse, può insegnarlo a Paron: l’ultima volta che l’ho visto non ne masticava un tappo.
    Seduto con Paron al bar, mi giunse una telefonata in inglese cui replicai con un banale ” I’m busy now, I’ll call you later “, che però lo colpì visto che dimostrò ammirata invidia.

    Nelle prossime settimane ci sarà da divertirsi ascoltando i tentativi di coprire con finalità/novità parapolitiche l’obiettivo del rimandare due assessori comunali aostani nel prossimo consiglio.

  5. Supremo Giupremo Says:

    “I’m busy now, I’ll call you later.”
    (in truth I am not so busy, as I am drinking at the bar, The truth is that I don’t want that anybody can hear how poor is my English…).

  6. giancarlo borluzzi Says:

    In italiano visto il “mondo francofono” che legge: se parlo al bar con Paron e il suo fido Orlando (il singolare teorico del non mutato, dagli anni ’40 del secolo scorso, tasso di francofonia in Valle, in quanto non è stato modificato lo statuto regionale = ridiamo ridiamo ridiamo, cosa non si dice pur di essere graditi al Palazzo e spaparanzarsi comodamente sulle amache dei suoi giardini !) sarebbe ineducato mettere in attesa i due compagni di bibita per colloquiare su un tema importante con altra persona.
    Ovviamente per Supremo Giupremo nel caso specifico l’educazione era facoltativa.

    Il mio inglese era stringato, ma perfetto e d’obbligo nella circostanza.

    Supremo Giupremo, possiedi il video di Tonelli parlante inglese? Porto io il detersivo nei tre giorni di lavaggio piatti quale ricompensa per il prestito.

    Ma credo che non riceverò nulla in quanto Supremo Giupremo e Tonelli forse sono la stessa persona.

  7. exit-paul Says:

    Apprezzo spesso le testimonianze e il pensiero del dottor Courthoud, non la sua passione per i grillini.
    Forse gli sfugge che al Comune di Aosta l’opposizione è rappresentata da ottime politici “non professionisti”: Momigliano, Curtaz, Morandi, Monteleone, Fedi, Sartore,…, che senza tanti clamori stanno facendo dignitosamente e seriamente il proprio lavoro di opposizione.
    Certo lavorano e non urlano.
    Lei, signor Bruno, preferirebbe invece in Consiglio comunale un grillino alla Ferrero che, notizia di oggi, si preoccupa del fatto che i clienti vip del Casinò con la Ferrari non abbiano a disposizione il parcheggio coperto a Saint-Vincent?

  8. bruno courthoud Says:

    No, affatto. L’opposizione in comune di Aosta mi pare solo un po’ sonnolenta. La mia non è una passione (non ho più l’età), è una flebile speranza, speranza che qualcuno si decida finalmente 1) a liberare il suo partito o gruppo da ogni infetta impurità 2) a poter conseguentemente agire onestamente senza remore. Il tutto cercando di superare questo ormai insopportabile dualismo tra partiti nazionalisti e partiti micronazionalisti. Non mi dilungo. Per il resto, se c’è una persona che non ha mai urlato in vita sua e che non ama le urla sono proprio io.

  9. vetriolo Says:

    nemmeno costituiti e godono già di prestigiosi assessorati in comune. rimpastiamo?

  10. Poldino Says:

    Da moltissimo tempo non “aprivo” Patuasia e devo dire che la qualità del dibattito mi lascia un po’ perplesso. Senza alcuna remora verso la Sig.ra Patrizia – della quale apprezzo l’impegno e le responsabilità che si accolla per puro amore della discussione – devo constatare che il dibattito presente è poco oltre il gossip, eccezzion fatta per alcuni soggetti. Mi riferisco al dilemma se Tonelli conosce, o meno, l’inglese. Importante, credo sia, ciò che egli politicamente propone non che “veicolo” usa per ammaliare chi lo ascolta. Apprezzo la disponibilità di Borluzzi a lavare i piatti nel caso in cui gli fornissero la prova che Tonelli parla inglese; ma non farebbe meglio, il Sig. Borluzzi, a essere più disponibile intellettuamente verso l’opinione altrui anziché lavare i piatti? Riguardo al nuovo che avanza ( Tonelli ) mi viene da sorridere per due motivi: il primo che di nuovo non vi è nulla ma solo soliti propositi scelti appositamente per cercare di far breccia nell’opinione altrui e, come secondo, che un frequentatore di diverse chiese difficilmente è portatore di una credibile “religione”.

  11. giancarlo borluzzi Says:

    @ Poldino.

    Io sono disponibilissimo intellettualmente verso le opinioni altrui, purchè le opinioni esistano.

    Qui mancano, c’è solo un evidentissimo quanto ridicolo tentativo di rivestire di abito politico lo sforzo di qualcuno, ben identificabile, di vivere di politica.
    Non c’è alcuna vera opinione in costoro: dicono di non essere né di destra né di sinistra né di centro: è vero, operano solo nell’ottica di servire l’UV come fa la Stella Alpina.
    Dicono che si presenteranno alle comunali aostane dell’anno prossimo: solo chi della banana butta via la polpa e mangia la buccia poteva dubitarne.
    Dicono di volere accordi con altri: ovvio, l’appoggio al candidato sindaco dell’UV non sarà rifiutato dal Leone, da cui i paronotonellorlandici vorrebbero essere imbarcati secondo modalità ad hoc nelle prossime regionali (un consigliere regionale incassa più sesterzi di un assessore comunale aostano).

    Si dicono per il plurilinguismo: in Valle nessuno parla francese o inglese. L’UV sa che insistere sul solo cadavere della francofonia sarebbe da manicomio, quindi opta per un’ inconcludente infarinatura anglofona locale, mantenendo però le cazzobugie francofone fuori Valle.

    I paronotonellorlandici hanno inventato un nome indicativo della sudditanza all’UV per la loro servile creatura: “Creare VdA” sottolinea la supremazia di una struttura regionale sulla persona singola, che dovrebbe accettare di divenire strumento del micronazionalismo ubriaco che infetta la regione.
    Non entro sul seguito del nome della nuova colf dell’UV, né sulla titolazione del programma che presenterà a breve: l’utilizzo strumentale di una lingua qui cremata denota quanto siano culturalmente e temporalmente defunti questi sognatori di poltrone che vogliono solo fare bella figura agli occhi del Leone.

    Quindi, Poldino, verso siffatti figuri non ci possono essere disponibilità, solo pernacchie:non si rendono neppure conto che ogni loro uscita è indovinabile a priori in quanto sono ipernote le finalità dei promotori.

    Chiudo dicendo che Tonelli non si è riconosciute in diverse chiese: hanno avuto etichette diverse, ma nella sostanza adoravano tutte lo stesso Leone.

  12. giancarlo borluzzi Says:

    “Del maiale non si butta via niente” dice il proverbio, e l’UV ne tiene ben conto in periodo di vacche magre, quello della “maggioranza” 18 a 17.
    L’opposizione si è assicurata i servigi di un PD cui non interessa per definizione recitare se stesso e quelli, meno devoti, di pentastellati dalla proteiforme identità.
    Ovvio che il Leone accetti ogni novello servitore che bussa alla sua porta: la spenta Stella Alpina non basta.

    Sicuramente la Federazione Autonomista, con l’abito nuovo acquistato a un saldo che ora indossa e tutti i naufraghi che ha imbarcato nella sua barchetta su cui manco i disperati più disperati si imbarcherebbero dai porti libici, va accettata dalla maggioranza, anche perché in servilismo è esperta: il suo “direttivo” trasuda di candidati federazionisti alle ultime regionali.

    Di passaggio: allora la Carradore ebbe il doppio delle preferenze di un Paron oggi tutto sudato sotto la lingua per trovare un vettore che lo mantenga in corsa. Il numero di preferenze dei due fu identico, ma, essendo stata la percentuale dei voti di Federazione la metà di quelli del (non) PdL lattanzozuccoparonico, si deduce che la Carradore è la prima indiziata per il dubbio ingresso in consiglio comunale di un esponente di questo minestrone di avanzi.

    Sarà divertente leggere il “programma” di questo minestrone: ogni termine sarà stato studiato per avere l’ok del Leone, come è già stato fatto nelle prime evidenziazioni del soggetto, al di là di sciocchezze di prammatica per confondere gli ingenui alberganti nel pollaio della politica nostrana.

  13. patuasia Says:

    La Carradore, un pessimo assessore al Turismo; Paron, un pessimo assessore alla Cultura, vogliamo sbarazzarcene una volta per tutte? Non abbiamo bisogno di mendicanti di un assegno mensile, ma di persone capaci che possano dare un segno di vitalità alla nostra città impoverita soprattutto di contenuti. Basta con le cazzate!

  14. roberto mancini Says:

    Solo per fare un po’ di memoria sulla premiata coppia Lavoyer-Carradore

    12 Novembre 2007:
    La sentenza del tribunale di Aosta condannò ad un anno di carcere per truffa ai danni della Regione ( ospitalità ad amici e sopratutto a giornalisti, nella fattispecie Monica Setta, allora dipendente di Rai1):

    Claudio Lavoyer, consigliere regionale, ex assessore regionale al turismo e leader della Federation Autonomiste, la storica compagine localista di ascari dell ‘Union.
    Lavoyer venne invece assolto dall’accusa di corruzione, derivante dal fatto che Paolo Maccari, ex addetto stampa del presidente Vierin ed attuale editore del settimanale filo-unionista la Vallèe-notizie, sosteneva di avergli consegnato una tangente.

    Patrizia Carradore, ex segretaria particolare di Lavoyer e intanto divenuta consigliera comunale e vicepresidente del consiglio comunale di Aosta, venne condannata a 8 mesi per truffa.
    Assolti “perchè il fatto non sussiste” sia Dino Vièrin, ex presidente Uv, sia la sua segretaria particolare Adriana Vièrin, nel frattempo anch’essa divenuta consigliera regionale.
    Erano stati accusati dal Pm Pasquale Longarini di favoreggiamento ed omessa denuncia perchè, secondo l’accusa, sapevano degli affari illeciti di Maccari, loro capuffico stampa con amplissimi poteri, e non li avevano denunciati.
    Quanto a quest’ultimo, era uscito dal processo patteggiando una pena di 14 mesi per corruzione, truffa e tentata concussione.
    Nessuna eco alla sentenza, Lavoyer così commentò la sua condanna:
    …” no comment, tanto c’è la prescrizione”.

    16 Ottobre 2009:
    con l’altisonante patrocinio dell’Unesco ( Centro europeo di bioetica e qualita’ della vita, diretto dalla instancabile signora Vascinova, moglie di Luciano Natta, all’epoca direttore generale del Casinò), la Regione Valle d’Aosta organizzò dal 15 al 17 ottobre 2009 a Saint-Vincent la conferenza:
    “Etica & diritto’, dedicata al tema “Il danno alle finanze pubbliche: profili amministrativi e penali’.
    Immacolato e forte dell’ avvenuta prescrizione, fu padrone di casa (e finanziatore dell’evento) l’assessore regionale al bilancio, finanze e patrimonio, Claudio Lavoyer.

    Curatrice della segreteria scientifica dell’evento, Patrizia Carradore, segretaria particolare di Lavoyer (oltre che vice presidente del Consiglio comunale di Aosta).
    Ma sono cose del passato, risolte dalla prescrizione.
    Al convegno parteciparono il pg di Torino Marcello Maddalena e il procuratore di Aosta Marilinda Mineccia.
    Il senso dello stato ne uscì rafforzato.

  15. anonimoperchètengofamiglia Says:

    Sig. Mancini, ricostruzione puntuale e precisa. Va detto, per completezza d’informazione, che la dott.ssa Vasinova, attraverso i suoi indiscussi poteri persuasivi e la sua rete di conoscenze di alto livello , riuscì anche a tranquillizzare, in tema di etica,alcuni personaggi che si agitavano nelle rispettive tombe…Socrate, Platone, Aristotele, Niccolò Machiavelli, Rousseau, Kant, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche e tanti altri.

  16. bruno courthoud Says:

    Ecco, a questi personaggi (Lavoyer, Maccari, Carradore, Dino e Adriana Viérin, i quali ultimi due sapevano perché NON potevano NON sapere) apposita legge dovrebbe impedire ulteriori contatti con la cosa pubblica. Inoltre per danni procurati alla pubblica amministrazione, cioè al popolo sovrano, NON dovrebbe sussistere prescrizione e i danni dovrebbero essere oggetto di risarcimento con interessi. Su questo principio dovremmo essere tutti solidali e uniti. Ma nessuno ci sta, nell’attuale agone politico. Le riforme più necessarie necessiterebbero di una profonda rivoluzione culturale, in questo paese.
    (Alle elementari, in prima o in seconda, uno dei miei figli rovinò una sedia incidendovi una frase infantile. Dovetti insistere presso la scuola perché, oltre alla solita ed inutile romanzina, lo costringessero a rimborsare il prezzo della sedia. Per mio figlio fu una grande lezione che non dimenticò mai).

  17. libero Says:

    Tra poco avremo i rinvii a giudizio di molti consiglieri regionali, vediamo chi darà il buon esempio di cambiamento dando le dimissioni? Sapremo finalmente chi sono.

  18. roberto mancini Says:

    Cari tutti,
    Sempre per documentazione, credo opportuno rammentare le supercazzole che Lavoyer inflisse ai partecipanti dell’impudico convegno da lui organizzato.
    Credo le risentiremo, variamente declinate, in bocca alle marionette di “Creare Vda”, suo ennesimo travestimento.
    Doveri dell’amministratore pubblico secondo Lavoyer:
    1) definire una chiara missione per adeguarsi alle attuali esigenze della gente.
    2) salvaguardare i valori adeguandosi ai cambiamenti
    3)applicare le regole ma sopratutto prevenire le storture.
    4)anticipare i problemi
    5)trarre vantaggi dalla nuove tecnologie.
    6)azioni veloci risparmiano costi immensi ed evitano problemi a lungo termine
    Una desolante serie di generiche banalità, degne dei pensierini di una terza elementare.

  19. giancarlo borluzzi Says:

    Il simbolo con cui Paron tenterà di essere ancora sul libro paga del comune di Aosta dall’anno prossimo è una modifica in peggio, anzi in peggissimo, di quello, già da museo degli orrori, di Alfano.

    Dove lo si vede? Sul giornale unionista online di Piero Minuzzo, un nome una garanzia di sudditanza verso il Leone.

  20. Poldino Says:

    Potrei anche essere d’accordo con quanto dice Borluzzi: in fondo in uno scenario come l’attuale non è difficile dire qualcosa di sensato e condivisbile. Piuttòsto ci dica come mai le persone a cui egli si ispira politicamente, e derivati vari, si comportino alla stregua di quelli che aspramente critica: la destra regionale in tutte le sue forme che in momenti ad essa favorevoli non ha esitato ad appoggiare l’UV pur non condividendo, nella sua filosofia politica, i regionalismi ma sostenendo i centralismi nazionalisti?

  21. giancarlo borluzzi Says:

    @ Poldino.

    Poni domande partendo da premesse errate.

    Io non sono per il centralismo nazionalista, sono per quel buon senso comune che manca in Valle.

    Io mi “ispirerei” a Lattanzi, Paron, Zucchi, Bongiorno o carneadi che si gonfiano il petto perché possono utilizzare (immeritatamente) un simbolo?
    Manco un caffè con loro, sono impreparati e/o agiscono per utilizzare i meandri della politica per il guicciardiniano utile particulare.
    Sono il nulla immessi nel bazar della politica valdostana dal disinteresse di Roma verso le sedi partitiche periferiche e rimasti in loco grazie all’acefalità di troppi residenti in Valle.

  22. poldino Says:

    Scusa Borluzzi ma allora da che parte stai? Cosa vuol dire senso comune ( quello che secondo te manca in Valle ). Il senso comune in politica come lo interpreterei io è quella posizione morale-amministrativa-vogliamoci tanto bene di difficile identificazione paragonabile al “pensiero unico” degli USA a livello internazionale i quali hanno la pretesa di essere di esempio a tutta l’umanità e poi si macchiano di tutte le nefandezze possibili con un esercito che mette sotto il proprio tallone chi ostacola i loro interessi. Non voglio certamente litigare con te, però un chiarimento sul tuo buon senso ce lo devi.

  23. giancarlo borluzzi Says:

    http://www.regione.vda.it/gestione/riviweb/templates/aspx/informatore.aspx?pkArt=1190

    Non è improntata al buon senso comune una regione in cui l’uno per cento dei residenti la pensa come l’ Avoyer di cui nel link accluso e la stragrande maggioranza del 99% restante accetta ogni fesseria pseudopolitica o per inconsistenza culturale o per servile arrivismo.

    Sono friulano e, senza chiedermi l’autorizzazione, mi si inserisce in un popolo valdostano che non esiste e la cui identità consisterebbe in pezzi di maiali nati / vissuti / accoppati /squartati in altre regioni, forse nello stesso Friuli, e poi arrivati in Valle per essere commercializzati dopo trattamenti che dappertutto sanno fare anche meglio: la mia identità coinciderebbe con tali pezzi di maiale? Diarrea 24/7 colga chi lo sostiene.
    E’ questo uno dei 765.218.737 segni di un tribalismo valdostano fondato su palle etnolinguistiche e che vive di privilegi statali.
    Potrei scrivere libri in merito, ma ci siamo capiti.

    Ti stupisci per il fatto che critico le cosiddette dirigenze valdostane di partiti che a Roma sarebbero di destra o giù per lì: cosa pretendi, che mi identifichi con il servilismo verso il Leone che li caratterizza a causa dell’inadeguatezza politica e della più totale mancanza di propositività nei confronti delle offese al buon senso comune che in Valle si recitano?

    Se ci fossero elezioni, non voterei perché l’UV è il Male, l’UVP una sua fotocopia e le altre sigle, prima di prendere posizione, pensano solo a come essere gradite ai loro padroni, UV o UVP che siano.

    A Roma sarei per un diverso tipo di economia, posizione oggi portata avanti in maniera del tutto traballante da FI; a Strasburgo sarei per un’altra Europa costituita da max una decina di paesi omogenei (la Merkel ha ragione sic rebus stantibus, ma la sostanza è che non si doveva creare questa Europa con dentro di tutto e si dovrebbe ripartire da zero perché l’unità politica non scaturisce da forzate omogeneizzazioni economiche, bensì il contrario); in Valle rido perché non sono un pezzo di maiale forse friulano qui poi trattato.

    Caro Poldino, mi sono spiegato?

  24. Poldino Says:

    Interessante l’articolo che propone il prosciutto di Bosses nel quale si dice che l’amministrazione regionale ed il comune valdostano – nel 2007 a quando si riferisce l’articolo – si adoperavano per allestire uno stabilimento destinato a trattare 20.000 cosce/anno di maiale che, se non erro, dovrebbero rappresentare un allevamento di 5.000 maiali/anno; cosa che mi lascia perplesso per la quantità e l’eventuale ubicazione dell’allevamento/i. Altri dati sono il 2003, trattate 500 cosce che salgono a 2.000 nel 2006. Possibile che un così grande bussines non sia stato divulgato, considerato che la ricaduta economica in una piccola comunità come il comune della Valle del Gran St. Bernardo ne avrebbe fatto una “chicca”. Oppure ci è sfuggito? Oppure è un bluf della politica VDA che non riesce nemmeno ad essere coerente quando deve magnificare un suo prodotto alimentare?

  25. bruno courthoud Says:

    Ad un anno dalle elezioni comunali, le azioni ed i pensieri dei “politici” nostrani non vanno oltre la ricerca di una riconferma del proprio mandato. L’agire è conseguente, soprattutto quando si è mediocri nella mediocrità (Carradore e Paron) e si sono persi i propri “padrini” elettorali di riferimento. E si arriva anche a mettere in piedi un altro “baraccone politico” di cui nessuno sentiva e sente il bisogno, salvo i diretti interessati e i relativi “amici”, per i quali qualche favore e qualche promessa ci sarà. Questo è l’anno che verrà, ripetendo un rituale che ben conosciamo.


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