Giovedì prossimo alla visita istituzionale agli scavi nell’area del futuro, speriamo mai, ospedale i giornalisti non sono stati ammessi. Strano. Non si capisce il perché e nessuno finora l’ha motivato. Gli scavi sono pubblici, l’area è pubblica, l’interesse pure… dunque? Che non vengano fuori con la scusa della sicurezza perché basterebbe fornire dei caschi e poi per cosa che è tutto piatto? Come sono stati in visita archeologi e amministratori di altre regioni così potremo andarci anche noi giornalisti. Non è mai un bel segno quando si cerca di mettere all’angolo la stampa, non certo di libertà e di trasparenza. Io ci sarò e invito i colleghi a presenziare alla visita insieme ai politici regolarmente invitati.
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Stampa tumulata!
8 marzo 2015Programma cosa?
4 marzo 2015Queste elezioni si ricorderanno come le più ridicole della Storia della città, ma anche le più autentiche. Oltre agli schieramente piuttosto bizzarri, il ritorno del PD prodigo alla casa unionista dopo l’opposizione ferocissima è un capolavoro di stravaganza, anche il metodo presenta delle novità che fanno chiarezza. Non applicato alla sostanza che rimane la stessa, ma alla facciata. Gli accordi, a parole, sono sempre stati presentati come accordi di programma. Erano gli obiettivi comuni che venivano presentati come il collante per unire le diverse formazioni politiche, mai le poltrone! Qualcuno oggi ha letto un programma? Aria fritta tanta, ma di programmi dettagliati neanche l’ombra. E allora? Sulla base di quali piani di lavoro si sono uniti Union, SA, PD, Creare Vda e tra un po’ il PSI? E su quali progetti comuni si uniranno l’UVP, Alpe e Sinistra? Saranno le apposite commissioni elettorali a elaborarli, ma DOPO! Il fondo melmoso della politica si è schiarito: il programma è sempre stato l’ultimo dei problemi. Il più noioso, inevitabile sacrificio sull’altare del giochetto elettorale.
Fuori dai clan!
29 gennaio 2015Tra un rivio a giudizio e l’altro non è che ce sono molti di papabili per la Presidenza del Consiglio. Il candidato perfetto per me sarebbe Alberto Bertin, ma per problemi di salute non credo che potrebbe assumere l”incarico. Vedrei bene Luigi BERTSCHY, mi sembra serio e sufficientemente autonomo nel pensiero. Non vedo assolutamente Laurent Viérin portavoce del clan dei Viérin. Se vogliamo venire fuori dalle logiche tribali dei due clan che tengono in scacco la Regione da troppi anni (e sarebbe anche l’ora!) è il caso di dare fiducia a nuove personalità politiche.
Resto in attesa
9 gennaio 2015Continuo a non leggere comunicati ufficiali, da parte della Comunità islamica valdostana, che condannino la strage del libero pensiero nel vile eccidio di Charlie Hebdo. Non solo. Non ho ancora letto a livello nazionale, una difesa da parte del mondo mussulmano moderato, verso la libertà di critica anche della religione. Perché non può esserci democrazia se l’espressione non può essere totalmente libera. Sarebbe un segno importante di apertura e di integrazione se la comunità islamica riconoscesse la legittimità di quanto Charlie praticava: il suo diritto di criticare Dio nelle sue multiformi confessioni. Troppo deboli sono state le reazioni. Tanto deboli da solleticare il dubbio che dietro a tale prudenza si nasconda il pensiero già in alcuni casi esplicitato, che Charlie se la fosse cercata. Legittimando così l’azione degli assassini. Rimango fiduciosa. (Ricordo una manifestazione in piazza per solidarizzare con i palestinesi, perché ora gli islamici non si fanno sentire o vedere?).
L’Augusto Salvino
4 dicembre 2014Riprendo l’argomento: Rollandin, perché la parola razzista secondo alcuni illustri scriventi facebookiani è fuori luogo. La frase detta al Congresso unionista dal nostro Presidente della Giunta non è per loro tacciabile di razzismo. Dunque vedo di analizzarla insieme a voi. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“.
Secondo il Furbacchione che sa benissimo di avere la maggioranza dei valdostani dalla sua parte, l’Europa e lo Stato sanciscono regole che sfortunatamente mettono sullo stesso piano chi viene da fuori con i valdostani. Che tipo di regole sono definite dall’Europa e dallo Stato e per chi? Non certo per gli immigrati clandestini verso i quali è ancora in vigore una legge che li considera illegali e dunque, in quanto tali, non possono certamente entrare nelle graduatorie per una casa popolare o per avere un lavoro che non sia in nero. Chi vi può accedere deve essere residente (se non ricordo male l’Europa ci ha tirato per le orecchie perché in Valle d’Aosta la residenza veniva elargita dopo otto anni di permanenza contro i cinque richiesti). Dunque, qualsiasi persona in regola con la normativa statale ed europea e anche regionale può per diritto entrare nelle graduatorie con le pari opportunità di chi in quel luogo vi è nato. Perché ogni cittadino è uguale di fronte alla legge, lo sancisce la Costituzione italiana che è valida anche per i valdostani. Secondo il giornalista, Stefano Sergi, il razzismo è “altra cosa” e si esplicita se si usano le parole negro o terùn: “ho solo detto che non vedo razzismo in quelle parole, visto il mestiere che faccio sarei stato ben contento di far due pagine su frasi come “fuori i negri e i terùn, ma non mi pare le abbia pronunciate...” (da facebook). (altro…)
Silenzio in sala
2 dicembre 2014La frase detta dal presidente della Giunta, Augusto Rollandin, al Congresso del suo partito: l’Union valdotaine, dovrebbe lasciare basiti tutti quanti, almeno coloro che credono nei valori della democrazia. Uno fra i quali afferma che il cittadino ha uguali doveri e diritti di fronte alla legge. Principo cardine della nostra Costituzione. Ma cosa ha detto l’Augusto? Per colpa dell’Europa e dello Stato i valdostani non possono essere serviti per primi in quanto tali. Che purtroppo le graduatorie devono tenere conto anche dei diritti acquisiti degli “stranieri”. Concetto razzista che non ha sollevato nessuna riprovazione da parte delle forze politiche. Degli intellettuali. Delle associazioni. Che significa questo silenzio?
Ma quanto mi costi!
22 novembre 2014A proposito dei costi della politica. Lo sapete che il consigliere eventualmente sospeso a causa di una condanna di primo grado mantiene il 50% dell’indenntà? Dunque noi cittadini per avere un consigliere ne paghiamo uno e mezzo! Dunque per non fare una beata minchia, in attesa dell’appello, il consigliere condannato si porta a casuccia sua 3000 euro! Capisco, sì capisco… però mi sento vagamente presa in giro. La politica? Ma quanto mi costi?
Una legge elettorale subito!
16 novembre 2014Riceviamo da L’Altra Valle d’Aosta e volentieri pubblichiamo.
Per un’altra legge elettorale
Sentiamo il dovere di intervenire nel dibattito sulla legge elettorale. L’attuale stallo nel dibattito e nell’approvazione della riforma, a ridosso delle elezioni comunali del 2015, è grave e crea numerose difficoltà e incomprensioni.
Una buona legge elettorale deve garantire la chiarezza e la libertà del voto e la più ampia rappresentanza possibile. Siamo contrarissimi all’abolizione dell’elezione diretta del sindaco e del suo vice nonché al panachage perché tali meccanismi creano confusione nell’elettorato, soprattutto il secondo non garantisce la creazione di una maggioranza omogenea di governo. Siamo altrettanto contrari alla riduzione del numero dei consiglieri: è un taglio alla democrazia e alla rappresentanza. Infine siamo favorevoli all’introduzione di meccanismi sostanziali, non di facciata, che consentano un’adeguata rappresentanza di genere.
I portavoce dell’Altra Valle d’Aosta: Carola Carpinello e Andrea Padovani
Vuò fa’ l’americano!
26 giugno 2014Tra un po’ avrà un nome e un marchio il nuovo soggetto politico nato dalla carcassa della Fédération autonomiste. Nuovo, ma con esperienza, ci tiene a precisare il portavoce del Cominato promotore René Tonelli. Tonelli, durante la conferenza stampa, ha parlato in italiano, in francese e in inglese. Sarà un movimento plurilingue. Fa figo! Non so dirvi, perché non c’ero, se ha parlato anche in patois e in swahili. La Cosa non sarà un partito di destra o di sinistra o di centro, quindi sarà un partito di destra, di sinistra e di centro a seconda degli interessi. Esattamente come l’Union valdotaine. L’esperienza gli ex-Fa la prendono da lì, ma dov’è la novità? Anche i personaggi sanno di muffa e naftalina. E l’obiettivo? Pure quello è il solito paio di poltrone nella prossima giunta comunale. A chi? Beh… a Paron e a Carradore tanto per citare qualcuno. Altrimenti i poveretti che sono capaci di fare?
Un passo avanti
5 giugno 2014Signor Presidente,
tutti a chiederle un passo indietro. Richiesta che io trovo arrogante e politicamente nulla, nel senso che lei, legittimato da quasi 11.000 preferenze, non ha nessun motivo per dimettersi. La democrazia, con tutti i difetti che si porta appresso, le ha conferito questo incarico. Il “bene della Valle d’Aosta” è un concetto politico che assume sfumature diverse a seconda dei partiti. A ognuno la sua interpretazione e la sua ha avuto una stretta maggioranza. Con conoscenza della legge ha dichiarato che lei se ne andrà nel caso fosse presentata una mozione di sfiducia costruttiva, mozione che nessuno ha ancora esposto dai banchi del Consiglio. Legittimo quindi che lei resti al suo posto. Insistere non porta a nulla. Pertanto io le chiedo, e credo di farmi interprete del pensiero di molti, di fare un passo avanti. Le elezioni anticipate non sono la soluzione allo stallo, anzi i toni si farebbero più duri e aggressivi quando, per combattere la crisi che ci affligge, occorrono lucidità, concentrazione e una buona dose di pacatezza. Inoltre non garantirebbero nuovi equilibri più adatti alla governabilità. Il rischio di uno stallo bis è troppo alto. Non possiamo permettercelo. Le chiedo pertanto di uscire dal suo pubblico silenzio e di fare un passo avanti. Di assumersi le responsabilità che le competono per la collettività che lei ha governato e che ancora governa. Si faccia garante di alcuni punti cari alla minoranza e urgenti per tutti noi valdostani: il problema dei rifiuti, dei trasporti… ad esempio. Mi rendo conto che posso sembrarle un’ingenua, lo sono. Della politica vedo ciò che si svolge sulla scena del resto non so nulla. So per certo che una nuova competizione elettorale in questo periodo per noi così delicato potrebbe essere devastante. Faccia un passo avanti e la eviti. Grazie.
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