Le donzelle del PD
Mi piace analizzare i fatti e sottoporre le mie analisi agli altri per stimolare la riflessione. Il tema di oggi è la gioventù in politica. Ho avuto di recente uno scambio di vedute su fb con alcune giovani esponenti femminili del PD, le donzelle, riguardo allo scandalo dei contributi dati ai gruppi consigliari. Simona Crudelia Campo, sul suo profilo, cita una frase di Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose“, una frase anche banalotta che mi crea il dubbio che sia stato lo scienziato a profferirla, ma non è questo il punto e, visto che la donzella ci crede, prendiamola per buona. La frase invita al cambiamento. Verso questa nuova attitudine comportamentale sono state versate parole su parole, soprattutto durante gli appuntamenti elettorali. Nei fatti, però, neppure i giovani si sono mossi in quella nuova direzione. Non vogliono accettare il marcio, eppure si coalizzano in difesa dei loro dirigenti indagati per peculato e finanziamento illecito ai partiti. Così scrive Simona Campo: “Vedi Patuasia io non faccio quadrato intorno a nessuno e ritengo che sarà il giudice a stabilire la colpevolezza o meno degli indagati… È che a differenza tua io non mi ergo a giudice reputandomi migliore degli altri e non condanno le persone prima che venga emessa condanna definitiva!“. Se non conoscessimo l’appartenenza al Pd della donzella, le sue parole non ne avrebbero alcuna, infatti sono un mantra che ritroviamo ripetutto da anni da quelli di Forza Italia o di Stella alpina o della Fédération o dell’Union… quando uno dei loro viene toccato dalla Magistratura, dove è infatti la differenza? In questo caso ha ragione Simona: nessuno è migliore. Aggiunge l’amica Sara Timpano: “Capisco che certe domande dobbiamo porcele, ma mi preoccupa di più un assessore che si ritrova a dover vigilare un’impresa pubblica e nello stesso momento suo figlio si ritrova con un contratto di lavoro della società di sopra. Per fare i più puri e i migliori le mani vanno tenute in tasca, saranno pulitissime, ma non avranno fatto nulla per cambiare le cose di una virgola. Posso vigilare meglio da qui che non dà fuori, è quello che penso io, ma non mi sognerei di dire agli altri che sono migliore di loro.“. Ecco un altro luogo comune, che in bocca a una giovane, fa cascare le braccia a dir poco: di fronte a un errore commesso, si tende a sviare l’attenzione verso quello compiuto da altri. Si fa quadrato intorno al gruppo anche se questo sbaglia. Sara, infatti, non si sognerebbe mai di dire che è migliore di loro, quindi è come loro. Quindi la giovane è come la vecchia. Dov’è la differenza? Dove sarebbe la boccata di aria fresca? So di risultare ridicola e noiosa a Barbara Ballauri, altra donzella che dovrebbe puntare il dito contro gli alti papaveri del suo partito. Chiedere scusa a nome delle nuove generazioni per gli errori commessi dalle precedenti. Perché le nuove generazioni DEVONO avere il coraggio e la forza di essere migliori! Pare invece che questo coraggio il PD locale non lo abbia ancora sdoganato. Che l’omologazione regni sovrana. Che tristezza! Care Simona e Sara e Barbara, non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
This entry was posted on 15 febbraio 2014 at 11:29 and is filed under Analisi spicciola, Brutto esempio, Casta, Contraddizione, Critica, Degrado morale, Furti, Generazioni, Giovani, Mala Educazione, Mala politica, Politica valdostana, Resa dei conti, Uomini politici. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Barbara Ballauri, Consiglio regionale della Valle d'Aosta, PD valdostano, Sara Timpano, Scandalo contributi, Simona Campo, Valle d'Aosta
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15 febbraio 2014 a 11:56
io mi ritengo giovane (ho 23 anni) e posso dire liberamente, non essendo io tesserata in nessun partito, che per ora mi sento abbastanza disinformata per giudicare completamente tutti i partiti sotto inchiesta, ma sono abbastanza d’accordo sul fatto che se non sono i ”veterani” a cambiare le cose, devono essere le nuove leve a cercare di cambiarle.
purtroppo nei partiti credo che il problema più grande sia dare la propria opinione sulle questioni che coinvolgono gli altri iscritti senza risultare un disfattista. in cuor loro credo che queste signore/ine parlino perché hanno anche un certo legame affettivo con i membri del loro partito, ed ecco perché non riescono ad essere obiettive fino in fondo (come ovviamente non lo saranno mai i membri degli altri partiti indagati), ecco forse perché non si sognerebbero di dirsi migliori: giudicare in questo senso una persona a cui si è legati da un rapporto di amicizia, da un rapporto politico saldo credo possa risultare difficile ai più.
forse sta proprio a chi è un ”outsider” non tesserato o è comunque un cittadino preoccupato per i soldi pubblici riportare sulla terra chi invece si fa scrupoli in situazioni come queste, e dire ”no, questa volta avete sbagliato anche voi”…
15 febbraio 2014 a 14:10
Ma sso’ ragazzeee.. a poi stanno pensando alla loro futura occupazione! Sso’ previdenti.
15 febbraio 2014 a 15:22
Fa bene patuasia a non fare nomi, ma fa altrettanto bene a far notare come nessuno dei politici abbia chiesto scusa per la gestione diciamo superficiale della spesa pubblica. Non sappiamo ancora chi con che accusa di reato, ma sappiamo che i partiti non hanno seguito il loro dovere morale. Le giovani in questione appaiono come suggestionate e prive di personalità propria. Forse i migliori fanno altro.
15 febbraio 2014 a 17:46
La politica non può aspettare le sentenze, care ragazze del PD.
15 febbraio 2014 a 22:11
Ma da domani le massaie andranno al mercato a fare la spesa…pubblica?
16 febbraio 2014 a 00:21
menomale che ci sono le verginelle immacolate di Alpe a garantire moralità e trasparenza
16 febbraio 2014 a 10:25
Ecco, questa, cara Donzella, è la tipica risposta da vecchia zitella: guardare i peccati altrui per non vedere i propri. Inoltre avverto anche l’acidità tipica che spesso intercorre fra donne rivali (che in questo caso dovrebbero essere alleate, ma si sa come è fatta una certa e arcaica tipologia femminile). Santo cielo e voi volete cambiare la politica! Non avete un briciolo di senso autocritico, difendete a spada tratta i vostri dirigenti, ve la prendete con Renzi che dice oggi una cosa e domani fa il contrario e voi? Parlate di cambiamento, di togliere il marciume e poi… indossate sempre gli stessi abiti e già il verme ha intaccato i vostri cuori. Voi non ci regalate speranza alcuna.
16 febbraio 2014 a 11:34
La Rini è l’unico presidente del consiglio non indagato e nessuno dice niente. Anzi il pd l’attacca violentemente in ogni occasione. Ma non si vergognano??! A volte davvero il silenzio sarebbe d’oro.
16 febbraio 2014 a 11:38
Vero, signor Ale. Merito alla Rini.
16 febbraio 2014 a 15:03
SantaRini!
alcune puntualizzazioni:
la Rini è diventata Presidente del Consiglio successivamente all’avvio dell’indagine sui conti dei gruppi consiliari, suo il merito di non aver cambiato nulla, infatti ora i gruppi non sapendo come è lecito spendere i soldi non li usano, 5 stelle inclusi.
in alcuni gruppi i cui conti non sono per niente chiari alcuni consiglieri e funzionari di partito fanno da scudo e capro espiatorio per proteggere altri.
gli UV (cattivi) e gli UVP (belli e buoni) che al tempo stavano appassionatamente sotto lo stesso tetto, ora in rotta potrebbero farsi qualche sgambetto … e invece tutto tace, embrassons nous.
16 febbraio 2014 a 17:03
Gli indagati sono quelli che avevano incarichi nei gruppi o nei partiti. Come vedi nemmeno il pres della giunta. Come dicevo forse bisogna conoscere gli atti, i capi d’imputazione e le cose contestate….
16 febbraio 2014 a 17:51
La Rini era presidente nel periodo che prende in esame la procura!!!quante bugie!!!nelle altre regioni i pres di giunta e consigli sono coinvolti! Evidentemente la Rini non ha mai usato i soldi dei gruppi, almeno questo riconoscetelo altrimenti siete patetici davvero!!! Chatrian e Lanièce, entrambi vicepresidenti all’epoca sono indagati per peculato. Questo lo dicono le carte cara Erika.
16 febbraio 2014 a 18:16
Santa subito ! ! Avevo dimenticato la più immacolata di tutte, chiedo venia
16 febbraio 2014 a 23:27
Ma quanto incassano questi qua? Stipendio, gettoni di presenza , contributi ai gruppi. Quanti altri privilegi hanno? Qualcuno sa dirmelo?
17 febbraio 2014 a 00:07
Ho avuto modo di leggere la legge… Chi afferma che non si capisce come è possibile spendere i soldi dati ai gruppi probabilmente non conosce l’italiano (e il francese)…
Comunque sì, trovo pessimo l’atteggiamento delle donzelle: quanto meno prendere le distanze fino a quando la magistratura non avrà stabilito chi rinviare a giudizio e chi archiviare… Così come è sbagliato incolpare qualcuno prima che sia giudicato è anche sbagliato difenderlo a spada tratta….
Queste qui rappresentano la “nuova politica”? Gulp… prepariamoci ad un’altra generazione uguale alla scorsa!
17 febbraio 2014 a 10:08
le donzelle sono figlie di Donzel il quale posta su fb decine di articoli su questo e su quello ma se ne sta ben zitto sullo scandalo dei contributi eppure il suo partito è coinvolto in pieno con le feste delle capre, le lotterie, le elezioni e quantaltro. Il silenzio assordante che per è un’ammissione delle responsabilità. Vergogna!
17 febbraio 2014 a 10:12
ho verificato, l’insediamento della Presidente Rini è degli stessi giorni in cui ha inizio l’indagine sui conti dei gruppi consiliari, è chiaro che di lì in avanti spese pazze addio per tutti … comunque continuo ad insistere sul fatto che fra gruppi che al tempo vivevano sotto lo stesso tetto e per cui fra loro conoscono i peccati originali vige una strana tregua armata … gruppi che si propongono pour le changement oltre le donzelle del PD.
17 febbraio 2014 a 10:30
Il silenzio assordante è anche quello dei grillini che a buon diritto dovrebbero puntare il dito contro una certa politica, senza per questo compromettere il buono che la minoranza sta portando avanti. Ma far finta di niente è insostenibile e non aiuta a credere in un cambiamento di stile. Bravo sarà colui che chiederà scusa per primo. Centoz dove sei? Floris dove sei?
17 febbraio 2014 a 12:05
La parola “scusa” non fa parte del vocabolario dei politici.
18 febbraio 2014 a 17:58
Ci sono dei peccati come il furto e l’omicidio, che vengono commessi soltanto da certe categorie di persone. I peccati di lingua, quelli che si commettono alzando …”venticelli” e che arrecano gravi danni al prossimo, invece vengono commessi da tutti in maniera del tutto superficiale. Trovare chi non pecchi di lingua è cosa difficile, tanto che San Giacomo Apostolo dice: Chi non pecca con la lingua, è perfetto.
18 febbraio 2014 a 19:07
C’è chi pecca con la lingua promettendo etica a man bassa e poi spende in modo inappropriato i soldi pubblici. 🙂