Prezzemolino


Altre braccia rubate!

Se vi trovaste con un amico o con la fidanzata o con il marito, o con chi volete voi in un bel cinema di Milano (o di qualsiasi altra città italiana ed europea) e, prima della proiezione, l’assessore alla Cultura, Finazzer Flory, salisse sul palco per parlare del film lo trovereste un tantino strano? Io sì. Eppure qui si è fatto e si fa e non c’è nessuno, a parte noiantri, che ne rileva l’assurdità. L’assessore all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, si è esibito sul palco all’anteprima del film: Figli delle stelle, per illuminare di luce propria il volgo accorso per la “gratuita” occasione. Sì, nei paesi a vocazione antidemocratica, la presenza del partito dominante è estesa ovunque, anche sui palcoscenici. (Persino prima dello spettacolo estivo Luci e Suoni sulla facciata del Teatro Romano, una voce fuori campo faceva lo spot pubblicitario all’assessorato alla Cultura! Mai visto da nessuna parte, eppure il mondo lo giro da un pezzo!). E’ molto probabile che in Romania, al tempo di Nicolae Ceausescu, per dirne uno, la presenza del dittatore, fosse come quella del prezzemolo nella nostra cucina. Anche noi valdostani abbiamo il nostro Prezzemolino e ci sembra naturale come quello dell’orto. Ma naturale non è. Non nei Paesi normali. (L’ingresso gratuito della prima proiezione fa parte del paternalismo di regime. Tutto quadra!). 

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15 commenti su “Prezzemolino”

  1. giancarlo borluzzi Says:

    Quanto scritto è tutto giusto, ma altre due considerazioni vanno fatte.
    La situazione valdostana è finita “a schifio” perchè non c’è stata mai una sostanziale reazione da parte di una popolazione imbambolata.
    Laurent Vierin è animato da una sua sentita ideologia, secondo me aberrante, ma reale e quindi è preferibile ai pesci surgelati del PdL che, col miraggio di un ingresso in maggioranza come colf, hanno abiurato ogni ideologia e attendono gli eventi in posizione politica chiaramente sodomizzanda.

  2. zorro Says:

    ma quale sentite ideologie? Il piccolo assessore è soltanto animato dalla propaganda personale.
    n piccolo megalomane esibizionista

    è l’ultimo prodotto di questo sistema, il figlio, in tutti i sensi, dal regime.

    Il regime non ha ideologie, soltanto conservazione del potere… magari ereditariio

  3. giancarlo borluzzi Says:

    Caro Zorro,non so se hai ragione tu o io.
    A me stanno sul piloro quanti affermano la scomparsa delle ideologie: mi piace chi agisce in base a queste ultime e detesto gli opportunisti senza idee.
    Sono un ingenuo su Laurent? Allora lo sono pure sul forse scomparso Esprit Valdotain, che evidenziava posizione agli antipodi delle mie ma che otteneva il mio rispetto come, poniamo,Santoro: preferisco chi mi è lontano ma ha la scatola cranica ricca di pulsioni rispetto agli opportunisti dal cervello pieno di sabbia che possono sembrare a me non politicamente lontani ma in realtà utilizzano i partiti come taxi per raggiungere i loro obiettivi.

  4. lamontanara Says:

    Non sono d’accordo, ma quale luce propria! Il Prezzemolino brilla di luce riflessa, quella del suo caro papi!

  5. zorro Says:

    vorrei sapere qual è l’idea o l’ideologia che si nasconde dietro la presentazione di un film, una ommedia all’italiana, in un cinema di provincia.
    Ribadisco, è soltanto propaganda

  6. giancarlo borluzzi Says:

    @ la montanara. Il Nostro certo è stato proiettato nella politica dal padre, ora però interpreta vivacemente il suo ruolo di voce diversa all’interno dell’UV rollandiniana.
    La cosa non è da me gradita o sgradita: quanto avviene nell’UV mi tange quanto sapere quale bovina vince la cosiddetta battaglia.
    E’però inconfutabile che, a esempio, se uno va sull’Ansa vede che ci sono più uscite di Laurent da solo che di tutti gli altri consiglieri o assessori rossoneri messi assieme (forse è più visibile di Rollandin stesso). Messo in orbita da papi, ma ora pilota lui.
    @ zorro. Io non ho fatto riferimenti al caso specifico che indichi, parlo in generale.
    La vera propaganda di Laurent riguarda il francese, sul quale spara 7391 frottole al giorno. Detesto cosa dice, ma oggettivamente ammetto che svolge in modo incisivo il ruolo di difensore di una causa dissociata dal reale.

  7. lamontanara Says:

    Dunque, se ho capito bene quello ha scritto Borluzzi, abbiamo come assessore alla cultura un dissociato dal reale, ma allora viviamo tutti in Matrix!!!!

  8. giancarlo borluzzi Says:

    Lamontanara: giusto, ogni unionista è dissociato dal reale per definizione. Per loro la difesa della specificità consiste nel globalizzare tutti i 120mila residenti in Valle vestendoli degli abiti dei locali dei secoli scorsi.

  9. leon Says:

    Premettendo che è la prima volta che intervengo su questo blog, credo che le considerazioni, riguardanti l’assessore alla pubblica istruzione, siano inutili e prive di equilibrio. La regione Valle d’Aosta attraverso l’assessorato ha sostenuto il film, ed è assolutamente normale (direi fisiologico) che Laurent Vierin salga sul palco prima della proiezione. Non vedo nulla di strano. Avendo partecipato a numerosi Festival in giro per il mondo, ho sempre notato una partecipazione, (anche durante la presentazione) da parte di politici, i quali organi statali o federali, hanno elargito aiuti o finanziamenti alla produzione di film.
    Le ricordo inoltre che in un paese a vocazione democratica come gli Stati Uniti, Bill Clinton ha partecipato a varie produzioni cinematografiche, sia quando era presidente che dopo. E’ sempre facile criticare per partito preso! Solo che a volte si rischia di dire sciocchezze!

  10. tueno Says:

    E’ vero, signor Leon, il prezzemolo si può considerare un’erba infestante. Ed è anche probabile che abbiamo peccato di una certa intransigenza verso il personaggio: è che siamo allergici a incursioni politiche nel campo della cultura che vogliamo libera di esprimersi senza il controcanto di questo e di quel politico. I finanziamenti vanno bene, sono necessari e doverosi, poi che il politico si faccia da parte e lasci agli artisti il loro mestiere e al pubblico di dire la sua. L’uso strumentale e pubblicitario della cultura ci fa venire il voltastomaco, ma questo è il nostro parere e vale il suo.

  11. leon Says:

    @tueno: Non credo che l’assessore in questione faccia incursioni politiche, credo che la sua partecipazione sia del tutto inerente, soprattutto in questo ultimo periodo del panorama politico regionale e nazionale. Non credo sia grave che un politico che fa qualcosa, giustamente dica: ho fatto questo. La sua onnipresenza, potrebbe essere semplicemente attribuita ad un desiderio di riconoscenza. Sentimento legittimo che qualsiasi persona vorrebbe avere quando è convinto di aver fatto un buon lavoro.
    La soddisfazione cresce esponenzialmente quando c’è riconoscenza… in tutti gli esseri umani!

  12. marburg Says:

    La riconoscenza non dovrebbe essere ossessivamente cercata, ma è l’eventuale riconoscente che dovrebbe manifestarsi autonomamente. Bisogna però riconoscere che l’atteggiamento del nostro è ampiamente condiviso e praticato da tutta la classe politica.

  13. patuasia Says:

    @Leon, amico del prezzemolo?

  14. leon Says:

    @patuasia: Non sono un amico del prezzemolo, provo solo sconforto a leggere considerazioni inutili, prive di equilibrio e con paragoni (Ceausescu), se mi permette, un po lesivi e soprattutto non corrispondenti alla realtà valdostana.
    Capisco la sua domanda, visto che ho preso le difese dell’assessore in questione. Le posso assicurare che se il soggetto della discussione, fosse stato un altro personaggio del panorama politico valdostano, probabilmente, avrei scritto le stesse cose.

  15. patuasia Says:

    Bravo signor Leon! Lo dico con sincerità e senza nessun briciolo di ironia, mi creda. Non concordo con lei, ma le sue ragioni sono validissime.


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