Futuro prossimo!


Aosta ha di fronte a sé cinque progetti di sviluppo che costeranno tra i 600 e gli 800 milioni di euro! Proviamo a immaginare lo scenario che si presenterà nel prossimo futuro. A due passi dall’ospedale Parini un enorme cantiere: gru, scavatrici, martelli pneumatici, camion, tanta polvere e neppure sottile. Nuvole di terra, correnti di sabbia mista a cemento: viviamo in una città dove il vento spira rabbioso per lunghi mesi l’anno, rovineranno il nostro look, il nostro umore. Sentiremo il pulviscolo entrarci in gola, nel naso, negli occhi. Sarà utile una mascherina. Per quanto tempo? Se saremo fortunati per una decina di anni. E poi il rumore. Continuo. Assordante. Un poco più in là, verso est, un altro cantiere: il condominio di otto piani dell’ingegnere Pallu, dove la scena inevitabilmente si ripeterà. Poco più in là (Aosta è piccola), verso sud-ovest ancora un cantiere immenso: il nuovo campus universitario. Altre gru, altre scavatrici, altra polvere e rumore. Altri dieci lunghissimi anni. E poi, non dimentichiamo, ci saranno il teleriscaldamento e la conseguente metropolitana, senza contare che gli scavi archeologici continueranno… . Aosta sarà un’enorme voragine, un cantiere unico e devastante. E il traffico? Probabilmente verremo dotati di ali, perché non riesco a immaginare oltre lo scenario che mi si presenta davanti e per tanti anni. Dicono dieci, ma l’esperienza suggerisce che saranno molti di più. Un bambino diventerà un ragazzo, una donna matura si ritroverà anziana e chi deve ancora nascere probabilmente si iscriverà al liceo. Chi può andarsene è bene che lo faccia.

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15 commenti su “Futuro prossimo!”

  1. arch. Says:

    Pallu’ e’ un INGEGNERE… per la precisione. La categoria e’ gia’ sufficientemente bassa cosi’, grazie.

    l’arch.


  2. Vi piacciono i film dell’orrore? A me no. Li ho sempre trovati inutili. Non succederà niente di tutto questo e fare terrorismo non mi sembra un bel contributo. Comunque io non me ne vado e voglio godermi il campus universitario, l’ospedale nuovo, il teleriscaldamento e la cultura e il sapere che deriva dagli scavi archeologici come si addice ad una città moderna ed europea. Per il metrò sapete anche voi che è una cazzata e che non si farà mai. Non ci vorranno dieci anni ma molti meno. Certo dipende da chi vincerà le elezioni. Se vince l’UV potrebbe anche essere peggio, se vince il Pd sarà una cosa seria, se vince l’Alpe… non sò. Se volete andare a vivere in malga…accomodatevi.


  3. il nuovo campus universitario?!?!?! ahuhuahuahua ma che vi pensate, di essere a Berkeley!??!?!

  4. Michele Says:

    “Se vince l’UV potrebbe anche essere peggio, se vince il Pd sarà una cosa seria”.
    Io davanti a questa affermazione rimango sgomento. Il PD ha amministrato, male, insieme all’UV la città di Aosta negli ultimi anni. Avete aspettato sperato fino all’ultimo in un’alleanza che potesse salvare le vostre poltrone per poi farvi sbattere la porta in faccia da Rollandin.
    Forse più che fare gli spavaldi sui blog dovreste fare una seria riflessione sul Partito Democratico in VdA e cominciare a pensare a costruire un’alternativa (ascoltate Bersani visto che siete un partito nazionale) al potere Unionista con altri soggetti.

    Un elettore deluso.

  5. patuasia Says:

    Signor Protasoni non ci piacciono i film dell’orrore, in caso contrario saremmo lieti del futuro che ci attende. Non ci piacciono neppure le notizie del tipo “montagna assassina” o “freddo killer” e non ci facciamo scoraggiare dalle cattive notizie e continuiamo a prendere l’aereo. Lei è un romantico, il campus e tutto il resto lo vedrà, forse, da vecchio. Dice che siamo terroristi, ma, ci scusi, sa che cos’è un cantiere? Ne avremo cinque e molto impegnativi e data l’esperienza non saranno dieci gli anni, ma molti di più. HA PRESENTE LA TEMPISTICA NOSTRANA? E perché mai il PD dovrebbere essere la garanzia? Non ha governato dieci anni con l’Union? Che adesso, all’improvviso, è diventata inaffidabile? Suvvia sia serio, alla nostra età un certo tipo di entusiasmo risulta patetico!

  6. bruno courthoud Says:

    i cinque cantieri bisogna aprirli al più presto per mettere lo stato di fronte al fatto compiuto (cantieri aperti) per poter pietire soldi in vista delle trattative con lo stato sul federalismo fiscale (al cui altare dovremmo altrimenti sacrificare parte dei nostri esagerati introiti); è bene inoltre arrivare alle trattative con progetti gonfiati, in quanto ci penserà eventualmente lo stato a ridurli, e tanto meglio se non lo farà; per poter avere qualche possibilità di non vederci tagliati gli introiti, occorre inoltre stare dalla parte della maggioranza a livello nazionale e stipulare pertanto un accordo saldo con il Pdl, per quanto concerne la Lega nord, qui questa è costituita dall’UV (il PD se n’è accorto, forse, solo ora, ma permangono forti dubbi). Ci sono poi da garantire entrate per le numerose clientele, subclientele, c’è da pagare la tassa sulla corruzione (termine onnicomprensivo).
    Quel che succederà nei prossimi vent’anni (se basteranno) nessuno lo sa, l’ipotesi più probabile è proprio quella del gran casino, cantieri scoordinati l’un con l’altro, con esigenze, tempi e finanziamenti affidati … al buon dio.
    E’ assolutamente necessario avere al comune di Aosta, infine, un’amministrazione comunale che non rompa le palle a milanesio e rollandin, che non metta i bastoni tra le ruote, come si suol dire.
    Questa è la politica del fare, o meglio degli affari.
    Come diceva giustamente craxi alla metà degli ottanta, la politica è diventata una mera gestione di interessi, ovverossia è morta e defunta.

  7. poudzo Says:

    Mi sembra che il cinismo del signor Courthoud abbia centrato il bersaglio!


  8. Col cinismo si fà poca politica. A me sembra che la logica conseguenza di quello che dite è convincere quelli che sono indecisi se votare o meno ad andare al mare. Meglio il romanticismo. Almeno si lotta per qualche cosa. Che si sia d’accordo con il Pd o con l’Alpe la posta in gioco è altissima e le chance di farcela poche… Perchè non provare, insieme, a fare qualche proposta in positivo?

  9. poudzo Says:

    Signor Protasoni, so che lei è in buona fede e il suo “romanticismo” ci fa tenerezza nel senso buono del termine. Il cinismo del signor Courthoud nasce dalla consapevolezza, forse un po’ troppo amara, di quello che ci sta intorno. Per affrontare seriamente qualsiasi tipo di problema bisogna conoscerne il lato più oscuro, altrimenti saremo colti impreparati. Questo è il senso del post. Nessun scenario esaltante all’orizzonte, ma problemi concreti enormi. Il tutto in un posto dove ogni giorno si segnala un incendio l’ha notato?


  10. L’ho notato e mi sono informato con chi di dovere. Risultato: fino a poco tempo fà i vigili del fuoco non avevano un ufficio stampa funzionante e non divulgavano gli incendi di piccola entità. Ora sparano ai media ogni fiammifero. Ecco la spiegazione… non cinica… realista.

  11. poudzo Says:

    Sì, va bene ma lei sa che sono dolosi, sarebbe interessante capire il motivo del dolo.

  12. bruno courthoud Says:

    sono un romantico di natura, la vita mi ha cambiato.

  13. ugo fabbri Says:

    al di là dei romanti-cinismi ormai sono convinto che dopo le età cosiddette antica, medievale, moderna e contemporanea ora viviamo nella mitica “età dei lavori (pseudo)pubblici”..cantieri, strade, parcheggi multipiano, piazze, rotonde con statue e sculture varie, marciapiedi, piste ciclo-labili (queste poi dove tutti si muovono in macchina, sigh!)..spostamenti terra, pellicani(camion) e gru di metallo, e via discorrendo..ma qualcuno se ne è accorto che occorre fare qualcosa per i cervelli delle persone e non solo per architetti, ingegneri, geometri, impresari e politici più o meno mazzettari???
    mi astengo da ogni commento sul “campus universitario” perchè mi viene un po’ da ridere e un po’ da vomitare..

  14. bruno courthoud Says:

    sarà il futuro dell’Università della valle d’Aosta? Temo di sì

    La laurea breve? Un “pezzetto di carta”. Prepara poco, serve a nulla.
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    Oggi alle 23.04
    Non vale quasi nulla sul mercato del lavoro, provare ad esibirla in Europa e vedrete l’effetto che fa. Più che professionisti brevi ha prodotto uno sciame indistinto di corsi di laurea, di mini cattedre e insegnamenti, di universitaria burocrazia. E’ la “laurea breve”, insomma i tre anni al posto e invece della laurea piena. Alla resa dei conti, anzi alla Corte dei Conti, il “pezzo di carta” così ottenuto risulta un “pezzetto” di carta utile soprattutto per essere incorniciato nel quadretto a casa. Non è esattamente un fulmine a ciel sereno ma è comunque una bocciatura senza appello. Per la Corte dei Conti, infatti, la riforma universitaria che ha introdotto la laurea triennale è un fiasco sotto tanti aspetti. Punto numero uno: non sono aumentati i laureati. Quindi il modello triennale fallisce proprio nel suo aspetto fondamentale, quello di aumentare il numero di “dottori” in un Paese molto al di sotto della media Ue. Questo per quel che riguarda la “quantità”, la qualità invece…

    Punto numero due: non è migliorata l’offerta formativa. Detto in parole povere, gli studenti non escono dalle università della riforma più preparati di prima, anzi. La colpa, secondo i magistrati, è di un sistema (il famigerato 3+2) che ha favorito “un’eccessiva frammentazione ed una moltiplicazione spesso non motivata dei corsi di studio”. Tanti, troppi corsi di laurea con pochi studenti e, soprattutto, con pochissimi sbocchi professionali.

    La Corte dei Conti, per ovviare alla situazione, suggerisce la strada della razionalizzazione e della distribuzione delle risorse agli atenei più meritevoli.

    http://www.blitzquotidiano.it/societa/corte-dei-conti-bocciatura-universita-laurea-breve-tre-anni-334373/


  15. […] anche contro le esigenze dei costruttori che nei prossimi anni trasformeranno Aosta in un grande cantiere. L’espansione selvaggia del capoluogo valdostano, del resto, mette a repentaglio lo spazio […]


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