Passare accanto alle macerie della ex caserma Testafochi è un colpo al cuore. Quei mattoni, quella calce erano impastati della storia della nostra città. Città di alpi e di alpini. L’architetto che ha messo al mondo il progetto millefoglie della futura università e che ha ridisegnato il tessuto urbano, non possiede la nostra memoria storica e giustamente se ne fotte. Ma gli amministratori no, non dovevano fottersene. Invece cancellano. La città se ne va via con le ruspe, sparisce con le gru e l’identità collettiva segue la via del cemento. E non è una nuova classe dirigente aggressiva e affamata e smemorata che genera lo squallore contemporaneo; sono i vecchi, quelli che la memoria ce l’hanno e che dovrebbero preservare per le generazioni future. Ma la loro città non è figlia della storia, piuttosto è figlia della cabina elettorale. Totale disamore. Squisito interesse. Questi mediocri impiegati di una democrazia rabberciata che vuoi che se ne facciano della memoria di una città? Eppure senza, un luogo si svuota di contenuto diventa terra di scontenti. Come lo sono i nostri giovani.
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Bandiera bianca
7 aprile 2015La prima botta!
8 ottobre 2010Ancora non è nata la “nuova” università che già fa incazzare la “vecchia”. La prima pietra non è stata ancora posata e nemmeno benedetta che la NUV (Nuova Università Valdostana) già organizza un seminario «sul rapporto tra alta formazione, ricerca e sviluppo regionale e sul fatto che l’università a oggi dovrebbe costituire un ponte tra i diversi sistemi economici associati a una buona preparazione nelle lingue, fondamentali oggi per un adeguato inserimento lavorativo» (LA Stampa). Se, come sostiene l’amministratore delegato Bruno Milanesio, la NUV ha come unico obiettivo la riconversione della Caserma Testafochi in Campus universitario, perché organizzare un convegno? Senza peraltro coinvolgere quella che, a oggi, è l’unica Università valdostana? Naturali le conseguenti perplessità espresse dai docenti e ricercatori. Per Milanesio si tratta di polemica sterile dal “sapore politico”. Lo dice lui che è di bocca buona!
Effetti speciali!
28 aprile 2010
Nei piani di sopra si decidono le grandi opere, sotto il degrado morde come a Napoli! E questa è una piazza del centro!
Si fa strada l’idea che l’architettura debba recuperare, in concerto con l’urbanistica, la sua linfa sociale. Architettura e non edilizia. Progetto complessivo e non singolo. L’idea si fa strada fuori dai nostri confini, leggete la dichiarazione di Giordano riguardo al P.U.D approvato dal Consiglio per la riconversione in Campus universitario della caserma Testafochi: “… una certa libertà ai futuri progettisti, tanto da offrire la possibilità di scelta tra un “riuso” delle vecchie caserme ingentilito da un restyling garbato e un marcato gesto architettonico innovativo che segni una svolta epocale.“. Il marcato segno dell’archistar lo abbiamo in cantiere a Saint-Martin-de-Corléans, un progetto datato anni ’80. Ci vengono i brividi nel rilevare tanta ignoranza. Si pensa al “segno”, ma non si sa bene che tipo di università si voglia offrire, quali i corsi, le specializzazioni. L’architettura come espressione di pura forma incomincia a mettere a nudo le sue crepe, ma non qui. A loro ci piacciono ancora gli effetti speciali! Quelli che può comprendere una provincia piccola come la nostra.
Futuro prossimo!
14 aprile 2010Aosta ha di fronte a sé cinque progetti di sviluppo che costeranno tra i 600 e gli 800 milioni di euro! Proviamo a immaginare lo scenario che si presenterà nel prossimo futuro. A due passi dall’ospedale Parini un enorme cantiere: gru, scavatrici, martelli pneumatici, camion, tanta polvere e neppure sottile. Nuvole di terra, correnti di sabbia mista a cemento: viviamo in una città dove il vento spira rabbioso per lunghi mesi l’anno, rovineranno il nostro look, il nostro umore. Sentiremo il pulviscolo entrarci in gola, nel naso, negli occhi. Sarà utile una mascherina. Per quanto tempo? Se saremo fortunati per una decina di anni. E poi il rumore. Continuo. Assordante. Un poco più in là, verso est, un altro cantiere: il condominio di otto piani dell’ingegnere Pallu, dove la scena inevitabilmente si ripeterà. Poco più in là (Aosta è piccola), verso sud-ovest ancora un cantiere immenso: il nuovo campus universitario. Altre gru, altre scavatrici, altra polvere e rumore. Altri dieci lunghissimi anni. E poi, non dimentichiamo, ci saranno il teleriscaldamento e la conseguente metropolitana, senza contare che gli scavi archeologici continueranno… . Aosta sarà un’enorme voragine, un cantiere unico e devastante. E il traffico? Probabilmente verremo dotati di ali, perché non riesco a immaginare oltre lo scenario che mi si presenta davanti e per tanti anni. Dicono dieci, ma l’esperienza suggerisce che saranno molti di più. Un bambino diventerà un ragazzo, una donna matura si ritroverà anziana e chi deve ancora nascere probabilmente si iscriverà al liceo. Chi può andarsene è bene che lo faccia.
Ancora lui? Why?
3 febbraio 2010Lui è uno dalla carriera spericolata, una carriera piena di guai. Una carriera che non è mai tardi e se ne frega di tutti sì! Un tipo giovanile niente da dire! Il nostro giovinotto, non pago dell’incarico di amministratore unico della società che trasformerà l’ex caserma Testafochi in università della Vallée (a suo dire un giocattolino di cento milioni di euro!), si è dichiarato disponibile a ricoprire il ruolo di sindaco del Comune di Aosta: non gli basta mai! Dall’alto della sua esperienza di politico (è stato il primo a capire l’importanza dei calabresi), Milanesio metterà in campo tutto quello che potrà (sic!), perché ci tiene a dirlo (La Stampa) lui è un avversario duro da battere, uno che non gli frega di partecipare: lui vuole vincere! E noi? La vita è quella cosa che arriva quando un politico del suo tipo va in pensione, allora signor Milanesio, sia generoso per una volta, giochi con i mattoni-milioni e ci faccia vivere!
Campus di patate!
3 dicembre 2009
Con la Testafochi c'era il pieno di ragazzi, con il campus c'è il rischio di trovare solo delle patate!!
I lavori per la riconversione dell’ex caserma Testafochi, secondo quanto previsto dalla Giunta regionale, prenderanno il via nel 2012 e dovrebbero concludersi nel 2016. L’intervento urbanistico coinvolgerà 30.326 metri quadrati di superficie urbana da sistemare e 6.224 metri quadrati di edifici da ristrutturare o recuperare.
PER FARNE CHE? Facile favoleggiare e investire in un campus universitario, più difficile avere un’ideuzza, al momento più che mai auspicabile, di che TIPO di campus! Di quali facoltà, corsi, specializzazioni, indirizzi… . E’ probabile che i boss ne sappiano qualcosa, ci piacerebbe, a noi poveri mortali, condividere l’informazione. Intanto venerdì Rollandin incontrerà gli studenti di psicologia per tranquillizzarli sul loro futuro: un posto al Casinò ci sarà sempre!
La repubblica delle Fontine
27 ottobre 2009
La gente si lamenta che i politici non vanno mai in pensione, ma io sono un tecnico!
Ma quanti anni ha Milanesio? Ero piccola piccola che già fungeva da testimone nei matrimoni dei calabresi e adesso me lo ritrovo eletto “super manager” nella riconversione della Caserma Testafochi: ma cos’ha di speciale questo Milanesio? I calzoni color m… portafortuna? Rollandin giustifica così la sua nomina: “La scelta di Milanesio è stata fatta in base alle sue conoscenze e alle sue capacità organizzative e soprattutto perché dovrà svolgere un ruolo di raccordo tra le macchine burocratiche del Comune e della Regione, che per i suoi trascorsi politici conosce bene. Non mi risulta che Bruno Milanesio abbia subito procedimenti giudiziari per reati urbanistici ed edilizi». A noi invece risulta che Milanesio finì in carcere (un anno, un mese e sedici giorni di detenzione preventiva) per alcune vicende edilizie legate alle lottizzazioni abusive di Pila (1974). Per Leonardo La Torre si tratta di nuovo ossigeno per il capoluogo: NUOVO OSSIGENO!? A noi invece sembra (e qui rubiamo le parole dette dall’interessato) una flatulenza da cattiva digestione politica. Alle proteste degli indignati Milanesio risponde che la loro è disperazione politica e assenza propositiva. Che si tratti di disperazione gli diamo atto: avercelo ancora tra i piedi, invece di saperlo ai Caraibi è veramente disperante! Sull’assenza propositiva ci facciamo una grassa risata! La sua nomina dimostra, oltre a tutto il resto che è già stato ampiamente scritto, l’assoluta assenza di nuove proposte, magari competenti e professionali!
SO’SSOLDI!
18 giugno 2010Il nostro illustrissimo Sindaco!
Rieccole le Grandi Opere! Ne sentivamo la mancanza. In campagna elettorale venivano sbadierate in ogni occasione poi il silenzio su di esse è calato come una coltre di neve. L’occasione per riparlarne è stata la presentazione del Piano di sostenibilità 2010-2011 del Gruppo Unipol. Fuori luogo (che c’entrano le GO con il Piano di sostenibilità dell’Unipol?), il Sindaco, Bruno Giordano, ha detto: “Vogliamo creare centri di eccellenza nei settori dell’istruzione superiore, con la conversione della caserma Testafochi in polo universitario, nonché nella sanità, mediante l’ampliamento del presidio ospedaliero Parini. Due strutture che assumeranno un valore peculiare nella nuova fisionomia della città, conferendole un valore aggiunto che andrà oltre la sola sfera economica”. Ormai innescato il pilota automatico il sindaco ha aggiunto: “… si affianca poi l’importanza di un altro degli interventi fondamentali in programma, ovvero la costituzione di una rete di teleriscaldamento ad Aosta; una modalità sicura ed economica, per riscaldare le abitazioni attraverso un processo ecologicamente compatibile, poiché basato sul recupero del calore generato da altri cicli produttivi”. (ANSA). Signor Sindaco, ma li legge i giornali? Rischiamo di non avere garantiti i servizi base e lei vanvera ancora di Grandi Opere? Però, però, però… nell’elenco manca la voce People Mover: che si vergognino?
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Categorie: Commenti vari, Degrado morale, Degrado urbano, Domande, Elezioni, Mala Amministrazione, Memoria storica, Politica valdostana, Stupidità, Uomini politici
Tags: Ampliamento est ospedale, Aosta, Bruno Giordano, Caserma Testafochi, Grandi Opere, Teleriscaldamento, Unipol
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