Domandina scema
Io non capisco. Se il problema non è la poltrona e quindi non è il politico che dovrebbe occuparla, perché il Consiglio è fermo sul nome di Marco Viérin?
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18 giugno 2014 a 16:11
Senza entrare nel merito della crisi, direi che la maggioranza è quella dei 18 e, se essa esprime un nome, non deve cambiarlo a meno che la minoranza faccia affiorare sue colpe negli avvelenamenti di Rasputin e Pico della Mirandola.
19 giugno 2014 a 11:40
@borluzzi, non dovrebbe essere proprio così, il Presidente del Consiglio è il rappresentante del Consiglio regionale e non della maggioranza, in una situazione di equilibrio così instabile (e l’elezione di ieri lo ha dimostrato) ci andava un pò più di ricerca di condivisione. Poteva benissimo essere scelto tra in nomi dei consiglieri di maggioranza ma coinvolgendo tutto il Consiglio.
19 giugno 2014 a 12:40
ma al povero Marco sarebbero venute le contorsioni epilettiche, questo è il fatto!
20 giugno 2014 a 07:13
@ pierre_1.
In generale quanto dici è corretto, ma nello specifico va tenuto conto del fatto che la maggioranza aveva problemi di equilibri interni nello spostamento delle pedine della sua dama e che la contrapposizione indubbiamente forte con l’opposizione non favoriva le condivisioni.
20 giugno 2014 a 20:21
Intanto l’elezione di M. Viérin è servita per lanciare un messaggio che l’interlocutore ha capito al volo. Non venitemi a raccontare la frottola dello sbaglio fortuito. Si tratta di un vero e proprio avvertimento, o meglio memento, fatto con stile e linguaggio perfetto. Si tratta di ricordare le promesse fatte e ancora da mantenere. “Una volta può andare, due anche, ma adesso basta”. Adesso è il momento della riscossione, “altrimenti sono ancora qui”. Siamo al nocciolo della politica, in questo paese. Viérin, o Viérin Marco, o Marco Viérin che sia, ma chissene importa!
20 giugno 2014 a 20:44
Lei ha perfettamente ragione, signor Courthoud, anche qui come in Sicilia, il linguaggio cifrato è usato e compreso da chi sa comprendere.