
La fragilità della speranza
Il mio collega Poudzo sta diventando un cinico qualunquista. Non era mica così! Macché! Lo capisco, come capisco tutti quelli che non sono e non andranno a votare alle prossime elezioni. Personalmente, io sono una di quelle che vive il voto come un sacramento: unico appiglio per poter dire la propria. Ma non sono una bacchettona del senso del dovere. E poi è difficile credere in qualcuno. Secondo voi Veltroni ha ancora un senso? E Louvin? E Donzel? Secondo me no! L’unico politico in Valle che può avere ancora una chance e giocarsi la carta della fiducia del popolo del centrosinistra è Carlo Curtaz. Non mi interessa il partito a cui appartiene, mi piace la persona. Fra i tanti è l’unico che non mi ha delusa perché ha saputo, con intelligenza, conservare gli ideali che sono i nostri, senza annegarli, come hanno fatto tanti, nello stagno della retorica e dell’utilitarismo. A differenza di Poudzo, ci tenevo a dirvelo, io credo ancora in un possibile futuro migliore. Dimenticavo, l’ultima volta che ho preso un caffé con Carlo risale a quindici o più, anni fa.
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This entry was posted on 27 gennaio 2009 at 15:07 and is filed under Commenti vari, Uomini politici. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Carlo Curtaz, Raimondo Donzel, Robert Louvin
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Qualunquisti si diventa
La fragilità della speranza
Il mio collega Poudzo sta diventando un cinico qualunquista. Non era mica così! Macché! Lo capisco, come capisco tutti quelli che non sono e non andranno a votare alle prossime elezioni. Personalmente, io sono una di quelle che vive il voto come un sacramento: unico appiglio per poter dire la propria. Ma non sono una bacchettona del senso del dovere. E poi è difficile credere in qualcuno. Secondo voi Veltroni ha ancora un senso? E Louvin? E Donzel? Secondo me no! L’unico politico in Valle che può avere ancora una chance e giocarsi la carta della fiducia del popolo del centrosinistra è Carlo Curtaz. Non mi interessa il partito a cui appartiene, mi piace la persona. Fra i tanti è l’unico che non mi ha delusa perché ha saputo, con intelligenza, conservare gli ideali che sono i nostri, senza annegarli, come hanno fatto tanti, nello stagno della retorica e dell’utilitarismo. A differenza di Poudzo, ci tenevo a dirvelo, io credo ancora in un possibile futuro migliore. Dimenticavo, l’ultima volta che ho preso un caffé con Carlo risale a quindici o più, anni fa.
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