Posted tagged ‘Carlo Curtaz’

Il Caos!

27 marzo 2015

La candidatuta di Andrione e Carpinello sembra una furbata in vecchio stile. Alpe protesta, immagino anche chi di Alpe protesti. I nomi facevano parte di una rosa di otto e non erano ancora stati designati dagli organi interni ai movimenti. Dal momento che la Sinistra-con-i-controcazzi non si affianca alla protesta si desume che l’azione sia stata condivisa. Bravi compagni! Andrione ha già dato le dimissioni che sono state accettate, un tempismo che conferma le frettolose dichiarazioni.

Cinque anni fa e sembra un secolo, Alpe aveva presentato due nomi eccellenti: Carlo Curtaz e Iris Morandi, due persone che non faranno parte della lista, un pezzo di Alpe che se ne va per la sua strada. Altre elezioni, altro stile. Persino le primarie con un altro candidato: Mario Vietti che avrebbe potuto essere il Sindaco di oggi, se fosse stato tenuto fuori dal nido il cuculo Dino. Anche Carola Carpinello avrebbe trovato una collocazione più coerente a fianco di Vietti, davvero la vedo stonata vicino a chi vuole la double filière. A chi vede la Resistenza come un nemico italiano. Ma si sa le persone cangiano il colore politico come i camaleonti pur di campare. Perché questa coalizione di verde e di rosso e di arancio non ha più traccia, permane il nero depressione con qualche pois magenta.

Cosa farei se fossi un alpista ex verde ed ex VdAvive? (altro…)

Aosta, Capitale di che cosa?

7 giugno 2014

Riceviamo dal signor, François Burgay, e volentieri pubblichiamo.

Aosta capitale dell’Ambiente? Aosta si fregia di questo titolo (assegnato da chi poi?), ma cos’ha effettivamente in più di una qualsiasi altra città italiana? Il confronto con Torino può sembrare esagerato (quasi un milione di abitanti contro poco più di trentamila), ma se uno si vanta di essere “Capitale di qualcosa” deve essere migliore degli altri indipendentemente dalle dimensioni. Soprattutto perché nei confronti seguenti le dimensioni non contano… A Torino hanno organizzato con straordinario successo il 17° Festival Internazionale Cinemambiente. Ad Aosta? A Torino hanno un sistema di Bike-Sharing con migliaia di abbonati e in fase di ampliamento. Ad Aosta il Bike-Sharing esiste, peccato sia completamente inutile visto che la bici non viene condivisa, ma viene letteralmente presa in affitto per un’intera giornata. A Torino esiste un sistema di Car e Van Sharing. Ad Aosta? A Torino hanno progettato una mappa di piste ciclabili con annesse infrastrutture dal costo complessivo di 16 milioni di €uro. Ad Aosta? Mi ricordo Alberto Follien nella campagna elettorale contro Carlo Curtaz che nel confronto su Aostaoggi.tv disse: “Mica siamo tutti sportivi come te” a una domanda sull’urgenza di avere delle piste ciclabili. In Piemonte i mezzi pubblici (autobus) vengono sfruttati dal 28% della popolazione. In Valle d’Aosta dal 20% (dati Istat 2012, nel 2013 fortunatamente la forbice si è ridotta). Se ci confrontiamo però con la provincia di Bolzano i dati sono impietosi (47,8%). A Torino esiste un dipartimento universitario di Chimica dell’Ambiente. Ad Aosta? In conclusione: Aosta capitale di cosa?

Troppi Sorbara per cambiare davvero

27 febbraio 2014

Riprendo l’argomento Marco Sorbara perché è importantissimo in quanto denuncia la pessima gestione della politica nel Comune di Aosta. Dunque la minoranza in Consiglio ha rilevato un comportamento anomalo da parte dell’assessore alle Politiche sociali e ha chiesto le sue dimissioni. Sorbara invece denuncia alla Magistratura chi lo ha criticato politicamente. Notate una qualche differenza di stile fra lui e il querelato Gianpaolo Fedi? Carlo Curtaz riprende l’assessore per non aver discusso la faccenda in Consiglio che è l’unico luogo deputato per le contese politiche e non le aule dei tribunali, inoltre fa notare all’Assemblea che la natura clientelare che detta il metodo dell’assessore, non è quella che dovrebbe regolare un assessorato. Sorbara, a querela archiviata, chiede scusa al Consiglio, ma tace sul resto. Nessuno della maggioranza ha ripreso la faccenda da questo punto di vista. Anche qui le diversità fra maggioranza e minoranza sono vistose. Mario Vietti riporta l’argomento sul nocciolo della questione e cioè che Sorbara non pare ravvedersi circa il suo comportamento più odioso: la politica intesa e vissuta come ricerca e conservazione del consenso. Sorbara e la maggioranza che lo sostiene, continuano a far finta di niente. Iris Morandi chiede ai presenti un salto di qualità del pensiero che deve sganciarsi dai rapporti personali e guardare solo al risultato politico. Lo sforzo richiesto è eccessivo e i vincoli di amicizia che intercorrono fra i consiglieri e assessori sono troppo forti per questo salto di dignità. Sorbara resta. Come la politica vecchio stile. Troppi sono i politici corrotti dalla banalità del male.

Complici!

23 Maggio 2013

All’inizio della legislatura del Consiglio comunale di Aosta fu votata all’unanimità una mozione dal titolo “Aosta dice no alla criminalità organizzata”. Nei fatti quel no si tramuta in ni. La minoranza, in virtù della singolare telefonata intercorsa fra l’assessore Sorbara e il pregiudicato Raffa, aveva chiesto la revoca dall’incarico del primo. La maggioranza si è astenuta. Un gesto significativo, ma non abbastanza vista la gravità del fatto. Si prende tempo come sempre, si aspetta il grande sonno. E Sorbara si sente una vittima. Oggi è il giorno della legalità, si ricorda la strage di Capaci, sarebbe stato un segno forte se l’intera Giunta comunale si fosse espressa con rigore e rispetto autentico verso la legalità, invece non è stato così. Avverto un forte attrito fra le parole e i fatti. Si organizzano corsi di legalità e poi gli stessi promotori invitano in lista (Union valdotaine) personaggi legati in amicizia con pregiudicati. Questa contraddizione vanifica lo sforzo di costruire una mentalità onesta nella giovani generazioni. Svilisce la legalità e la confina nel rituale. Nella commemorazione folcloristica. Quel ni è uno dei tanti ingredienti  del brodo di coltura che alimenta la mafia. Ecco cosa ha detto il consigliere di Alpe Carlo Curtaz: “Anche se dal punto amministrativo il Comune è estraneo alla vicenda, dal punto di vista politico un assessore parla sempre a nome dell’amministrazione stessa. Il Sindaco ha anche evidenziato il suo disappunto per la vicenda, ma, se non si tratta di una ragazzata, ci saremmo aspettati un’azione conseguente alla sua tirata d’orecchi all’assessore. Tutti abbiamo chiaro la pericolosità della criminalità organizzata. Ma c’è un pericolo più subdolo, quello delle zone grigie, quello delle connivenze, degli ammiccamenti, del voto di scambio. Dobbiamo erigere un muro culturale e politico che difenda la nostra comunità. Dobbiamo esigere la costruzione di una differente e migliore classe dirigente”. Ecco cosa ha detto il consigliere di Sinistra per la Città, Momigliano: “C’è un tono molto amichevole nella conversazione tra l’assessore e il Raffa ed è significativo che sia lui a cercare l’imprenditore con tanta disponibilità e non viceversa.”.

Quel ni è uno dei tanti ingredienti  del brodo di coltura che alimenta la mafia.

Ancora orfani?

13 Maggio 2011

A parte le battute ciniche di Moussechocolat (vedi il post: Auguri a Chantal!), io credo che Alpe, non solo giochi male in comunicazione, ma anche in analisi e buona fede. La politica necessita di chiarezza e, se questa non sempre è possibile verso l’esterno, all’interno è obbligatoria. Cosa non è stato chiaro? Che l’amalgama fra i tre gruppi politici di estrazione culturale diversa non era e non è possibile, perlomeno non a breve. (Vdavive e Renouveau sono formati da ex unionisti con esperienza di governo, mentre i verdi contano una forte esperienza di opposizione). Sostenere il contrario è stato un errore macroscopico che ha creato lo squilibrio di oggi con i relativi malcontenti anche e soprattutto nell’elettorato più a sinistra. Il passo più lungo della gamba fa perdere l’equilibrio e inciampa. Non bisogna mai confondere l’obiettivo con la realtà e, se l’obiettivo era e resta la coesione di un gruppo, la realtà ci ha mostrato tre gruppi, meglio dire due, in sostanza contrapposti e in gara fra loro per la leadership. Tutto il resto è demagogia, aria fritta. Essere realisti e cioè consapevoli dei limiti oltre che delle potenzialità del nuovo partito (nuovo in senso cronologico) avrebbe suggerito indicazioni più prudenti e sagge. Proporre le primarie senza avere i nomi dei candidati, è stato rischioso. Proporre le primarie, sapendo che il programma era uno e insindacabile è stato stupido (si è votato infatti sulla simpatia, la telegenia, il numero di amici e parenti… ha un senso politico tutto ciò?). Il senso delle primarie era quello di proporre diversi candidati ognuno dei quali appartenenti a un’area di provenienza specifica, con idee altrettanto specifiche e su principi comuni. Allora sì che la gara avrebbe preso una robusta consistenza politica e probabilmente una partecipazione maggiore. Gli elettori, avrebbero fornito la materia sulla quale i politici avrebbero dovuto modellare il loro programma e non stilarlo prima come è stato invece fatto (se un segretario vale l’altro perché perdere tempo?). Questo, a casa mia, è il senso della partecipazione! Invece si è preferita la recita parrocchiale buonista del-siamo-una-cosa-sola che ha avuto come “merito” lo svilimento dei contenuti (uno solo e già prescritto) a vantaggio dell’immagine e della suggestione di primo pelo, per non entrare nel merito di altre tipologie di scelta. I verdi si sono defilati subito non presentando nessuna candidatura (alla faccia della tanta auspicata partecipazione!); a loro va il primo premio in fatto di bontà e miopia politica. Si sono scavati la fossa da soli! Un premio anche a Carlo Curtaz, ex candidato sindaco, che ha avuto l’ardire di presentarsi in corsa per una manciata di secondi e solo per il gusto goliardico di svelare lo scherzetto del primo aprile! Che tipo di premio meriterebbe ve lo lascio immaginare. Oggi abbiamo un partito nuovo che vede tra i suoi vertici: presidente e segretario, due ex unionisti. Un partito quindi fortemente sbilanciato nelle sue componenti, checché ne dicano e una parte dell’elettorato  è rimasto nuovamente orfano. Un partito che si vuole di governo e non ne dubitiamo. Il sapore della tradizione da queste parti è irresistibile!

Rivoluzione!

29 settembre 2010

Sembra una barzelletta, purtroppo invece è la realtà-che-non-fa-ridere. Allora, il comune di Aosta, con il nuovo sindaco Bruno Giordano che il consigliere Alpe, Carlo Curtaz, definisce dalle pagine del giornale di partito “l’uomo forte del governo comunale”, rilancia la sua immagine turistica dal nuovo sito internet.  Invece di rimettere a posto il fatiscente arredo urbano, di cui le fioriere portate a testimonianza su questo blog sono solo un aspetto, rinnova la veste grafica e la navigazione di un sito già nato vecchio. Operazione indubbiamente più facile, ma non così economica visto che il costo ammonta a 70.000 euro. Dal risultato estetico e pratico raggiunto, il sito poteva essere realizzato, usando una delle tante opportunità offerte gratis dalla rete. Partiamo dalle immagini che dovrebbero comunicare le meraviglie del capoluogo, ma, se si clicca su Fotografie si ritorna sulla home, così, se si clicca su Archivio. Alla voce “Scoprire Aosta” e, cliccando su “Eventi delle prossime settimane”, si leggono quelli già trascorsi: i Concerti aperitivo di agosto e il Festival degli artisti di strada di settembre. Anche cliccando su “Pacchetti turistici” le offerte riguardano le proposte della stagione appena trascorsa. Mi chiedo: è serio? Che immagine offre al turista un sito bruttino, difficile nella navigazione (le pagine da sfogliare sono troppe, le voci dovrebbero essere condensate) che, oltretutto, comunica cose vecchie? Che razza di rinnovamento sarebbe questo? Eppure Giordano ce lo ha presentato come una innovazione tecnologica nella comunicazione…, chissà cosa ha in testa il sindaco quando parla di rivoluzione per la città!

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Aosta, chi ti sei persa!

26 Maggio 2010

Vi rendete conto della differenza e di chi ci siamo persi come Sindaco?

Non riesco ancora a capacitarmi. Le ragioni del successo di Bruno Giordano non stanno nel cuore e neppure nel cervello, probabilmente stazionano nell’intestino. Hanno fatto campagna elettorale, puntando sui grandi cantieri e la gente li ha votati. L’esperienza del mega cantiere di Saint-Martin non ha insegnato proprio nulla? L’obbrobrio che ne sta nascendo, non ha aperto gli occhi? I tempi di esecuzione eterni non hanno suggerito un briciolo di prudenza? Possibile che il 60% degli aostani siano già vittime della ‘ndrangheta istituzionalizzata? Quindi ricattabili, impressionabili, paurosi, vittime? I numerosi cantieri cittadini stanno uccidendo il commercio, se ne sono accorti i commercianti? Il traffico paralizza la circolazione e inquina: 65.000 veicoli in circolazione ad Aosta ogni giorno, ma, a parte le familiari lamentele, va tutto bene. La maggioranza è contenta, come è contenta quella parte di Italia che vota Berlusconi. Ci sarà un giro di vite, perché, nonostante il sorriso di ceramica del Premier, l’Italia se la passa male: tagli alle pensioni e agli stipendi: finalmente quella parte della penisola si accorgerà per chi ha votato? E fra cinque anni da noi, quel 60% avrà qualche ripensamento? Non credo, qui si arriva sempre molto tempo dopo. Giordano, Patuasia a parte, potrà dormire sonni tranquilli.

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Abbiamo perso!

24 Maggio 2010

Poche palle: abbiamo perso! Sapevamo che andare al ballottaggio era difficilissimo, ma non sapevamo di affondare sotto il 60%! Altra sorpresa è la vittoria schiacciante della Stella Alpina che ha quasi raddoppiato il risultato delle comunali del 2005. Tutti gli altri, a parte la Sinistra e il PdL che hanno tenuto, hanno perso un pezzo. Il PD dichiarerà che lo zoccolo duro del suo elettorato ha retto, ma non è così. Nelle scorse comunali la Gauche valdotaine aveva totalizzato 2,243 voti, oggi il PD (dentro al quale c’è anche la Margherita che aveva totalizzato allora 448 voti) ha ottenuto 2113. L’Alpe ha portato a casa il 19,05%, mentre nel 2005 Aosta viva e i Verdi sommavano il 23,37%. Anche l’Union valdotaine registra un calo: 23,68% contro il 25,48%. A prima vista si direbbe che i mille voti persi siano confluiti nella Stella alpina: gli equilibri all’interno dei due partiti sono destinati quindi a cambiare in favore di quest’ultimo. L’IdV e la Lega Nord hanno riportato risultati irrilevanti: l’1,68% il primo e l’1,61 il secondo. Un dato confortante per noi è che i nostri due candidati, Carlo Curtaz e Iris Morandi, hanno ottenuto un altissimo apprezzamento da parte degli elettori: 576 voti contro il penoso risultato personale di Giordano e Follien: 208! E lo striminzito 99 di Monteleone e Platania. Un’osservazione che lascia un ulteriore strascico di delusione e stanchezza è quello del mancato rinnovamento delle facce che sono sempre e ovunque le stesse. La società civile, ancora una volta, è chiamata a fare da portatrice d’acqua al mulino dei professionisti della politica.

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Cari amici e cari nemici onesti…

21 Maggio 2010

Cari amici e cari nemici onesti, i disonesti non li considero, vi confesso che, a parte le battute, i disegnini, le stoccate velenose, sono molto preoccupata. La visita di Borghezio e quella di Scopelliti, sono la prova del nove di cosa sono diventati i politici unionisti. I politici, non gli unionisti, non tutti almeno. Due uomini, fascisti di origine, di pensiero, di parole e opere, hanno chiuso la campagna elettorale della grande corazzata Rollandinkin. Non vado avanti, vi dico solo che il momento è molto delicato, l’alternativa c’è ed è rappresentata da due persone, ottime sotto ogni profilo: Carlo Curtaz e Iris Morandi e da altri due candidati del Pd che conosco meno: Michele Monteleone e Fabio Platania, quindi avete di che scegliere. Se non ce la faremo, il futuro potrebbe essere un grande buco nero. Più grande di quello della metropolitana!

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Chi guarda lontano…

7 Maggio 2010

NO alla metropolitana! Il futuro guarda in un'altra direzione! (foto: Patrizia Nuvolari)

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