Posted tagged ‘Raimondo Donzel’

Disturbo bipolare

22 marzo 2015

I niveaux différents tradotti in italiano rappresentano la sindrome bipolare che affligge i nostri politici, tutti quanti. Un disturbo che presenta gravi oscillazioni dell’umore politico e che nella maggior parte dei casi diventa cronico con episodi ricorrenti. In occasione delle prossime elezioni comunali abbiamo l’opportunità di verificare quanto dico grazie ai numerosi casi clinici che ci vengono presentati soprattutto nell’area sinistra del cervello politico valdostano. Uno i questi casi è rappresentato da Raimondo Donzel che nel 2012 attaccava furiosamente la cooperativa Leone rosso considerata a ragione “un minestrone di interessi, incarichi, intrecci tra pubblico e privato che non lascerà scampo nell’assegnazione di gare d’appalto o subappalto.” Si preoccupava circa “la creazione di un disegno monopolistico anti-liberale che, dietro l’apparente esigenza di abbattere inizialmente i costi degli appalti, getta le basi per un controllo diretto e indiretto pressoché totale del sistema cooperativistico regionale.” (la Stampa 3-08-12). Oggi la gestione della cooperativa vede gli stessi presidenti e gli stessi soci, ma non vede lo stesso Donzel.

(altro…)

Solido o solito?

19 marzo 2015

Oggi Donzel sostiene a spada tratta il suo segretario e candidato sindaco, Fulvio Centoz, perché secondo lui “finalmente abbiamo un vero cambiamento alla guida del Comune, sostenuto da un solido programma riformatore per il rilancio imprenditoriale e turistico della città, per il lavoro e per un welfare ancora più attento alle fasce deboli…“. Il programma più che solido è il solito. Nessuna novità che peraltro è condivisa da tutte le altre forze politiche, più o meno. Cambiano gli aggettivi, ma il succo è quello denso di demagogia. Sciroppo che ingurgitiamo con il metodo usato per le oche del foie gras. La pochezza tocca cime innevate, sulle quali rotolano nomi a valanga, l’ultimo dei quali è Carla Fiou, dirigente regionale proposta da Dino Viérin, il vero deus ex machina calato nell’altro polo del centrosinistra (uhaa uhaa uhaaa), per risolvere la nullità politica dei suoi alleati: Alpe e Sinistra-con-i-controcazzi. Oh, mamma!

Ne rimarrà uno solo!

19 marzo 2015

In questo stato di demenza politica, ormai cronica, l’unica cosa certa è che il PD ha già perso. Magari alle comunali porterà a casa un sindaco fantoccio, ma in Regione sospenderà due consiglieri (se Donzel e Fontana saranno condannati of course). A questi si aggiunge Guichardaz che ha già detto in modo inequivocabile che non obbedirà agli ordini di Centoz. Giustamente ricorda ciò che Donzel invece pare aver dimenticato e cioè che il gruppo Pd Sinistra Vda è nato da un diverso progetto politico. Un progetto che prenderà la sua forma, se Andrea Padovani entrerà in Consiglio. Al Pd resterà un solo consigliere. Mi sembra che come statisti questi qui siano ancora fermi alla scuola primaria, intenti a tracciare le aste. Potevano entrare in maggioranza in Regione e in Comune da un punto di forza e invece eccoli qui a sbranarsi a vicenda. Centoz, una delusione che di più non si può. Donzel, una caricatura che di più non si può. Fontana, non pervenuta. Le donzelle, inesistenti. I giovani piddini, quelli vicino a don Albino dove sono? Cosa dicono? Scrivono anche loro poesie? Aspettano il miracolo?

Una busa tira l’altra

17 marzo 2015
Simone Bertucco il candidato vice sindaco per la coalizione UV-PD-SA è quello svaccato sulla destra.

Simone Bertucco, il candidato vice sindaco per la coalizione UV-PD-SA, è quello svaccato sulla destra. Immagine presa da fb.

La candidatura di Simone Bertucco è la ciliegina sulla busa. Nella foto lo vediamo in allegra compagnia, al suo fianco Cesare Marques, amministratore unico della Leone rosso di cui Bertucco è socio. La domanda che germoglia spontanea è la seguente: non è che per caso un qualche piccolo conflitto di interesse possa inquinare la fresca giovinezza del nostro Bertucco dal momento che la società in cui presta il suo tempo o parte del suo tempo, è spesso coinvolta in appalti per il Comune? Se anche tutto rientrasse nella norma, questa candidatura felina e vermiglia, non è una ennesima sfrontatezza della politica verso i cittadini, dati i risvolti alquanto imbarazzanti che decorano la società? Quel suo essere prezzemolo ad esempio? E il PD, quello dell’hastag compulsivo di Donzel: #cambiamento#; quello che criticava aspramente la copertura politica del Leone rosso da parte di un altro leone rossonero, non somma all’imbarazzo, dovuto alla coalizione che con il cambiamento nulla c’entra, altra vergogna?

Queste saranno le elezioni della chiarezza, l’ho detto e i fatti mi danno ragione. Una busa tira l’altra.

Il cuculo e il pettirosso

16 marzo 2015

Sorridere fa sempre bene alla salute” sostiene Donzel su fb. A ridere troppo, però, si rischia che l’articolazione della mandibola vada fuoriposto per assestarsi in una smorfia di dolore anziché di gioia. Un urlo di Munch cristallizzato e privato del suo significato simbolico, reso patetico dalla sua altrettanto patetica origine: la politica. Comunque meglio correre il rischio e Patuasia, durante la prossima competizione elettorale, si metterà a disposizione della risata. Non c’è altro da fare. Mi presenterò a tutti gli arrabbiati di qualsiasi orientamento politico, ai delusi, ai depressi che hanno perso la speranza, ai rassegnati… e ricorderò loro l’impegno civile che ci porta davanti al seggio, ma, questa volta, senza il dovere che impone la realpolitik di votare il meno peggio: il meno peggio non c’è! La parte più sostanziosa si è raggrumata nei due clan rossoneri: la sinistra moderata e quella con-i-controcazzi appoggiano sia l’uno sia l’altro clan. Patetico! (Aggettivo che ha fatto tanto incazzare Andrea Padovani, quando dovrebbe essermi riconoscente per tanta attenzione!). Se la destra ha qualche spazio nella Lega e in quello che resta di Forza Italia la sinistra è panata. (Il M5s ha perso il suo appeal). Quello spazio che poteva essere rappresentato da l’Altra Valle d’Aosta, non c’è. Riempito dalle uova del cuculo Dino (per dirla con Mancini). (altro…)

Siamo alla frutta… rancida

11 marzo 2015

Il nuovo presidente del Consiglio ancora non c’è. Secondo Donzel la causa della confusione è dovuta ai ruoli fra maggioranza e minoranza, all’incomprensione su chi sta da una parte e chi dall’altra. Ha perfettamente ragione! Però ci dica, chiarisca per primo: con chi sta il PD? Perché mica si è capito! “L’impazzimento” che c’è in atto e che il consigliere piddino denuncia, non è tanto linguistico e lessicale, piuttosto quello dei politici in carne e ossa. Ieri, il civatiano ex bersaniano, era acerrimo nemico di Centoz il renziano, oggi è suo entusiasta sostenitore a candidato sindaco insieme ai nemici di ieri e alleati di oggi, UV e SA. Non è facile capire questi salti umorali, questi cambiamenti radicali… la politica è fluida è vero. Scorre e si solidifica a seconda della temperatura esterna, ma qui sono in atto dei cambiamenti climatici che mettono a repentaglio qualsiasi forma di equilibrio. Siamo in presenza di un dissesto geopolitico di portata mai vista. Le frane di elettori saranno più imponenti a causa della mancata manutenzione della Politica con la P maiuscola. Diventata fragile a causa di un impoverimento di orizzonti. Erosa dalla pioggia acida degli affari e dei personalismi. Dalla turbolenza dei venti che spostano le masse d’aria fritta da un partito all’altro. E non c’è niente da fare! Nessun cambiamento potrà mai nascere al nostro interno: non ci sono donne e non ci sono uomini capaci di creare un’alternativa a questo sistema di cose, questa è l’unica verità.

(altro…)

Donzel, prrrrrrrrrr!

9 marzo 2015

L’avvocato dei politici piddini coinvolti nell’inchiesta sull’uso dei contributi dati a i gruppi consiliari, Oliviero Guichardaz, dice: “Crediamo di aver dimostrato l’assoluta buona fede dei nostri assistiti. Gli impieghi dei gruppi sono sempre stati in gran parte inerenti e comunque improntati ad un utilizzo che fosse finalizzato a un impiego politico, senza che ci sia stata nessuna forma di appropriazione personale”.  (La Stampa). Per essere preciso l’avvocato avrebbe dovuto aggiungere, dopo personale, la parola: diretta. Che razza di impiego politico può avere una “Calabria in festa”, se non quello di dirigere il consenso verso qualcuno? E i regali di nozze quale obiettivo di interesse collettivo potranno mai avere? E i soggiorni? E le cene? E la carne di capra? E i versamenti pensionistici?Alla consigliera Carmela Fontana viene contestato un peculato di 40.800 euro, a Donzel 11.900 euro, a Rigo 10.700 e fanno 63.500! Poi c’è il finanziamento illecito e l’indebita percezione di contributi pubblici contestati a Millet, Rollandin e ancora ai tre consiglieri di cui sopra. Insomma il PD ci fa una figura di merda!

(altro…)

Lo svacco!

7 marzo 2015

Con la scusa dei niveaux differents ognuno fa il cazzo che vuole. In un paese c’è un’alleanza nel paese vicino ce n’è un’altra del tutto contraddittoria con la prima. Che a monte dovrebbe esserci un programma, delle idee, anche solo dei suggerimenti comuni, non frega a nessuno. E’ sempre stato così… e nello svacco totale in cui versa la politica, soprattutto in casa nostra dove dopo due mesi ancora non abbiamo un presidente del Consiglio, subentra una forma di trasparenza: lo schifo si vede di più! La demagogia è stata detersa con il Vetril dell’arroganza che ha eliminato l’opacità e rivelato la brillantezza degli interessi ad personam. Se questi fanno felici i protagonisti ecco che i programmi elettorali coincidono. In linea di principio dovrebbe essere il contrario. (altro…)

Perché ieri no e oggi sì?

28 febbraio 2015

Subito dopo il congresso dell’UVP, in aprile di un anno fa, il capogruppo del PD, Raimondo Donzel insieme a i consiglieri Carmela Fontana e Jean-Pierre Guichardaz, in contrasto con quanto detto dal segretario Fulvio Centoz così affermava: “constatato che l’intervento del segretario del Pd disattende completamente le indicazioni dell’Assemblea del partito e la posizione del Gruppo PD-Sinistra VdA sulla crisi politica in Consiglio regionale, si dissociano totalmente dalle dichiarazioni rese e si autosospendono dal Partito democratico della Valle d’Aosta in attesa di un chiarimento politico in Assemblea regionale». Le indicazioni date dall’Assemblea di allora erano in netto contrasto con la scelta di oggi e bocciarono qualsiasi apertura con il Governo Rollandin. I consiglieri su questo erano stati chiarissimi e i loro interventi in Giunta molto duri. E’ vero che la politica non è fatta di pietra e somiglia di più all’acqua che prende la forma del tipo di contenitore, ma questa nuova scelta che vedrà il PD in maggioranza in Regione insieme a Stella alpina e Union e nella stessa coalizione per il Comune, ancora nessuno l’ha motivata. E non sono le parole scariche di contenuti dell’accordo a spiegarci la ragione. Dunque, perché ieri no e oggi sì?

Les jeux ne sont pas faits!

14 febbraio 2015

Come possono l’Union valdotaine e la Stella alpina lasciare marcire quello che resta della Fédération? Insieme usano la stessa cabina armadio e conoscono tutti gli scheletri che hanno in comune: impossibile uno sfratto. Che farà dunque il PD? Farà parte di una ammucchiata più grande e imprevista? E come difenderà Donzel e la sua claque di ferventi donzelle, il concetto tanto urlato di CAMBIAMENTO? Se già ora la dirigenza PD si arrampica sui vetri saponati di una giustificazione politica, dopo sarà impossibile. CreareVdA è un soggetto troppo viscido per riuscire a mantenere un minimo di equilibrio. E di decenza. Consiglio a Centoz di far leva sul ruolo nazionale del suo partito e di non ammettere il partito di Lavoyer in una eventuale coalizione futura per le elezioni comunali. Già ha riunito  le due parti dell’Union ci manca che raccatti anche i resti! Il suo deve essere un NO categorico! Nel caso non fosse ascoltato sarebbe opportuno riaprire immediatamente il dialogo con Alpe e Sinistra VdA (dialogo che sarebbe stato sensato aprire da subito). In questo caso si avrebbero due liste interessanti che rischierebbero entrambe di risultare prime. Si aprirebbe un nuovo scenario. Una bella sfida politica al posto di un dèjà vu. E poi come si troverebbe Viérin senza la stampella PD che lo giustifica a sinistra? E come potrebbe giustificare l’opposizione in Regione?