Pago due per avere uno!


Anche l'assessore ai Lavori pubblici, Marco Vieren, nella grande collezione dei Mangia-Mangia!

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Nel 2006 fu promosso dall’Amministrazione regionale un concorso di idee per la sistemazione di piazza Deffeyes. Concorso vinto dallo staff dell’architetto Roberto Rosset (9.000 euro). Un concorso di questo tipo non è vincolante anche, se il buon senso suggerirebbe di renderlo tale, altrimenti perché? Già, perché spendere novemila euro per premiare un progetto che non si realizzerà mai? Non è la prima volta che accade. Nel 1998 fu bandito dal Comune di Aosta un concorso di idee per la riqualificazione di piazza san Francesco, lo vinsero gli architetti Daria Cini, Lucia Chilleri e Pier Luigi Costa. Sono passati tredici anni e di quel progetto non se ne è saputo più nulla. La piazza ristagna nel degrado e l’attenzione degli amministratori ha virato lo sguardo sulle Grandi Opere. Perché questa abitudine? Le ipotesi sono tante, sta di fatto che sarà un diverso progetto che trasformerà la piazza del Potere, quello dell’architetto Corrado Binel. Nessun concorso.

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9 commenti su “Pago due per avere uno!”

  1. il geom Says:

    Se è per questo andate a vedere i progetti affidati e che sono fermi da anni: l’elenco dei lavori fermi al definitivo, affidati a ing., arch., geom., è lunghissimo in comune ad Aosta.
    Come mai?

  2. patuasia Says:

    Signor Geom, purtroppo le nostre forze sono quelle che sono e il tempo sempre avaro, le chiedei collaborazione, ci faccia sapere lei riguardo ai progetti fermi in Comune. Veramente grazie.


  3. Le decisioni su chi deve fare cosa si prendono nelle segreterie di partito e comprendono i professionisti di ogni bandiera: è la “par condicio” della spartizione.
    Dice bene “il geom” che nei Comuni, come in Regione, giacciono abbandonati molti progetti di vario tipo, pagati fior di quattrini.
    Sempre più spesso, infatti, l’obiettivo è assegnare a qualcuno la progettazione e non realizzare l’opera.
    E se si iniziasse a far sborsare i soldi dei progetti irrealizzati a chi li ha commissionati inserendo un criterio di responsabilità nelle scelte? Idem per le consulenze pagate e poi buttate nel cestino della spazzatura senza nemmeno leggerle.

  4. moussechocolat Says:

    Mi sembra un ottimo punto per un eventuale programma elettorale!

  5. superreina Says:

    Il male dell’architettura in Italia è che ci sono pochi concorsi pubblici al contrario dele resto de’Europa. L’anno scorso i bandi sono stati 193 in italia, nella sola Francia ce ne sono stati 1.466. Il bando pubblico permette di avere una maggior scelta, se questa ovviamente si basa sulla qualità dell’idea e non solo sul prezzo. Anche Renzo Piano ha dichiarato che per dare vita all’architettura di qualità sono necessari i concorsi. Al contrario gli incarichi sono generalmente conferiti a professionisti di fiducia delle amministrazioni. E i risultati sono queste nostre città dove il contemporaneo genera rigetto.

  6. libero Says:

    Consiglio un altro punto per il programma elettorale dei grilli: concorsi pubblici al di sopra dei quarantamila euro di spesa. Non è una cretinata l’ha proposto anche il settimanale “Progetti e concorsi”. Così si stimola la concorrenza e si hanno più proposte e magari un’architettura contemporanea di qualità.


  7. Che un blog debba diventare più interessante, merito a chi lo gestisce ovviamente, delle interpellanze e delle proposte del Consiglio regionale è normale?
    Per tornare a “libero”, nella scorsa estate è passata con il voto favorevole di PD e ALPE la modifica che ha elevato a 500.000 euro il limite di spesa per utilizzare le procedure semplificate per appalti vari.
    Nel silenzio più assoluto. Il mattone tira… e attira anche gli interessi di molti.
    La proposta fa già parte della nostra bozza di programma.
    Procedure semplificate o trattative private per le forniture = clientelismo.

  8. libero Says:

    Sì, quella storia dei 500.000 euro è passata sotto silenzio ed è una vergogna! mentre da altre parti la cifra si vuole abbassare qui la si alza: per forza con tutti gli impresari calabresi che tengono famiglia! Famiglie numerose uguale voti numerosi, la solfa è sempre la stessa.

  9. bruno courthoud Says:

    il clientelismo, in fondo, non dispiace a nessuno, neanche all’opposizione di oscar rubio e a quella degli exunionisti. D’altronde, i voti, in un bacino elettorale minuscolo, dove è possibile controllare il voto di ogni singola persona e dove sono le clientele ad assegnare i seggi in consiglio regionale, i voti da qualche parte bisogna pur recuperarli!


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