Vieni via con me


Ha ragione il PD a sostenere che manca una seria prospettiva per risolvere l’annoso problema della ferrovia Aosta-Torino. Come per i marciapiedi si va avanti a rattoppare i buchi e dei buchi l’assessore Marguerettaz si dice soddisfatto. Soddisfatto per cosa? Per il fatto che invece di scendere dal treno a Chivasso e prenderne un altro possiamo starcene seduti ad aspettare che venga cambiata la locomotiva? Sai che meraviglia! Sai che illuminante soluzione! Il problema non è nato ieri: è un problema adulto! Si parla e si sono pagati progetti di fattibilità per l’Aosta-Martigny, ma non si accenna al progetto di elettrificazione della ferrovia più frequentata dai valdostani. Si blatera di un People Mover per alleggerire il traffico di superficie di quel buchetto di città che è la nostra, ma non si prende a cuore il destino degli studenti e dei lavoratori costretti a viaggiare su carrozze sporche, maleodoranti e perennemente in ritardo. E se costringessimo i nostri politici a usare il treno? La crisi economica potrebbe essere un’ottima giustificazione: niente più auto di servizio, ma mezzi pubblici. I nostri mezzi pubblici!

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11 commenti su “Vieni via con me”

  1. fiatosprecato Says:

    Riprendendo un’osservazione di Clotilde fatta nel post precedente, vi segnalo che si chiama “People Mover”… Giusto per evitare di offrire il fianco a facili ironie sul “nostro” blog…! 😉

  2. superzenta Says:

    Grazie, avevamo già provveduto.

  3. Bisker One Says:

    “People Movie” però ci stava bene: questa faccenda è come uno di quei film che non finiscono mai.

  4. moussechocolat Says:

    Un lapsus patuasiano eh eh!

  5. Clotilde Says:

    http://it.minimetro.com/MiniMetro/worldwide/Hauptnavigation/Products/MiniMetro

    Qui quello cui hanno sicuramente pensato, visto che la Leitner è tanto amica della Valle d’Aosta. Si noterà che la portata è di 3.000 persone all’ora, infinitamente più di quanto serva ad Aosta. Navigando nel sito, si rimarcherà anche che la Leitner propone tra altre cose trasporti urbani aerei, il mai dimenticato Cablò. A farla breve, qualunque presidente della giunta sembra si debba impegnare in un progetto da affidare poi ai nostri amici sudtirolesi. Magari, se proprio non fosse possibile nel trasporto urbano, nell’eolico, dove guarda caso questa creativa azienda si sta espandendo. Il che, oltre a pesanti sospetti, suscita anche un po’ di tristezza: perché noi una Leitner o una Rubner (prefabbricati in legno di alta qualità) non siamo stati capaci di farla? Dov’è il prodotto ad alta tecnologia in cui saremmo leader e che esporteremmo con lucro a un tempo finanziario e di immagine, magari rifilandolo ad altri montanari rimasti a uno stadio di sviluppo più primitivo? La Fontina fatta con fieno ungherese? Il lardo fatto con maiali provenienti da chissà dove? I consiglieri regionali? Siamo invece leader, come hanno documentato (e senza nemmeno calcare la mano) Stella e Rizzo, in sprechi, stipendi per gli amministratori pubblici e fallimenti di imprese apparentemente di sicuro successo come la casa da gioco di Saint-Vincent. Altro che inetti, ingoranti, sciuponi e spesso ladri sembra non riusciamo a essere. Alcuni citano la CvA come esempio di successo, di cui, non a caso, Rollandin si vantava di essere il “manager” – con una a forse di troppo. Ma stanno affossando anche quella, sotto valanghe di personale e senza effetture gli investimenti necessari. Quando questi diventeranno indispensabili, tra pochi anni, riusciranno a mandare in perdita persino la Cva. Possibile che non possiamo avere anche noi almeno un Durnwalder, che in quanto a etica amministrativa è di livello rollandiniano, che però perlomeno faccia, insieme con i suoi, anche gli interessi della comunità? Condannati a Iddu, Marguerettaz, Turi et similia finché il riparto fiscale non sarà stato anche lui completamente ipotecato?

  6. patuasia Says:

    Grazie signora Clotilde, i suoi interventi sono sempre opportuni ed efficaci.

  7. bruno courthoud Says:

    mica solo alla Leitner dobbiamo dare da lavorare!

    “Piccole opere” di edilizia residenziale pubblica al Quartiere Cogne ad Aosta, in corso di esecuzione:
    Società appaltatrice o affidataria (non ricordo): Polistena, direttamente da S. Giorgio a Morgeto (RC)

    Scambi culturali tra luoghi gemellati? mi sembra giusto, d’altronde il quartiere cogne alle ultime regionali e amministrative ha votato in massa per rollandin e giordano (maitres chez nous)

    Non c’è più religione neanche tra le etnie e, soprattutto, tra chi se ne fa paladino: una sotterranea rivoluzione antropologica? (cioè i valdostani volevano integrare i calabresi, invece i calabresi hanno integrato i valdostani)

    Tra l’altro, a proposito di marguerettaz: mi risulta che tempo fa sia stato invitato in calabria per le nozze della figlia di un noto esponente della comunità calabrese in valle d’aosta, anzi, mi risulta che abbia addirittura fatto da testimone alle nozze. La notizia, sui giornalini locali, mi è sfuggita. A voi risulta?

    Mi tornano in mente le parole dette lunedì da saviano a proposito della simbologia dell’invito a matrimonio al sud (ora capisco perché sono sempre tanti gli invitati!). Al mio matrimonio eravamo solo una decina, genitori, fratelli e zii.

    A proposito del treno aosta-torino: abbiamo politici piccoli, piccoli, ma così piccoli, che non riescono neanche ad affrontare e risolvere le “piccole opere”, e vorrebbero cimentarsi con “grandi opere”!

  8. patuasia Says:

    Al mio matrimonio eravamo in sette: io e mio marito, i due testimoni e i tre figli. Infatti non ho intrapreso carriera politica. Sì, Rollandin ha fatto una grande opera di integrazione, è riuscito a integrare la comunità valdostana in quella calabrese e i valdostani non se ne sono neppure accorti uh uh uh.

  9. fiatosprecato Says:

    Da voci che ho raccolto in giro, parrebbe (il condizionale è d’obbligo) che nel 2011 chiuderanno almeno tre alberghi del centro cittadino e precisamente l’Europe (addio suites per gli incontri galanti dei nostri politici), il Turin e il Roma. Se così fosse la (scarsa) vocazione turistica della nostra città subirebbe un altro duro colpo. Dove metteremo le frotte di turisti francesi che arriveranno grazie alla nuova tratta aerea di prossima inaugurazione e tanto reclamizzata ultimamente dai media nostrani…? La solita miopia che impedisce di realizzare progetti coordinati, organici e a lungo termine… Purtroppo…

  10. fiatosprecato Says:

    Ooppss… Terribile ripetizione in fondo al mio post… Me lo correggete per favore…? 😉

  11. bruno courthoud Says:

    hai ragione, neanch’io non me n’ero mica accorto! anzi, pensavo di essere uno degli ultimi indigeni valdostani!


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