Posted tagged ‘Ferrovia Aosta-Torino’

Una ferrovia normale…

3 novembre 2014

Riceviamo dall’Associazione Pendolari stanchi VdA e volentieri pubblichiamo.

A riflettori spenti, e dopo aver ragionato collettivamente sulle vicende che ci hanno (nuovamente) tenuto in ansia per la sorte del servizio di trasporto pubblico ferroviario della Valle d’Aosta nel mese di Ottobre, come Associazione Pendolari Stanchi vogliamo rimettere in fila le questioni che minano il diritto alla mobilità dei cittadini e sulle quali da tre anni ci battiamo spendendo le energie e risorse dei nostri volontari. Per questo il direttivo dell’associazione ha redatto un documento di riflessione e di proposte per informare e discutere con i pendolari, i cittadini e tutti gli attori del sistema della mobilità valdostano. Chi semplifica i problemi facendo demagogia come chi li rende così complicati da dissuadere i cittadini dal partecipare non fà un buon servizio all’obbiettivo di avere anche in Valle d’Aosta una FERROVIA NORMALE. (altro…)

Servizio? Ferroviario?

4 ottobre 2014

Riporto da facebook una parte dell’articolo sulla faccenda della ferrovia Aosta – Torino, firmato Ing. Matteo Jarre.

Nel 2010 l’amministrazione e la programmazione di tutti i servizi ferroviari passa dal controllo statale a quello regionale. Per le regioni a Statuto Speciale (tra cui la Valle d’Aosta) è necessario però un provvedimento ad hoc. Il decreto 194/2010 viene quindi approvato e subordina il passaggio di mano nell’amministrazione della ferrovia “alla definizione di almeno tre Accordi di Programma, con i quali devono essere definite: (1) le risorse[…] necessarie per la gestione del servizio; (2) gli interventi da attivare, incluso il rinnovo del parco rotabile; (3) gli interventi infrastrutturali necessari per riqualificare la rete ferroviaria.” (fonte: http://www.regione.vda.it). Dallo stesso sito veniamo a sapere che la Regione ha elaborato “una propria proposta per il primo degli accordi di programma, ma ad oggi essi sono ancora in fase di negoziazione”.

(altro…)

E’ vero, la Valle è un’isola!

2 ottobre 2014

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa inviatoci da L’altra Valle d’Aosta.

Pessime notizie per i pendolari valdostani!! Trenitalia ha deciso, ancora una volta, di tagliare le corse da Aosta a Torino di più della metà del numero attuale (da 89 a 37). Questo accade a seguito della “perdurante assenza di un contratto che consenta il pagamento dei servizi e permetta di regolarizzare i pregressi, che hanno superato ormai i 78 milioni di euro per i servizi svolti dal 2011 e mai pagati”.

La pessima gestione della politica (?) dei trasporti pubblici da parte della giunta regionale quindi continua e peggiora.

La situazione è disastrosa, fatta di scelte sbagliate, ma soprattutto di immobilismo. A pagare sono sempre e solo i cittadini con le  tasse e gli utenti con tempi di percorrenza, ritardi e soppressioni inaccettabili, con progetti inutili e costosi (50 milioni di euro per i bimodali), nulla invece viene fatto per ammodernare la linea realizzando l’elettrificazione e i raddoppi selettivi.

Cambiare politica (e ferrovia) si può. Ma ci vuole la lungimiranza che il governo regionale non ha.

Chi ha sbagliato, ed è recidivo, si faccia da parte. È il tempo delle scelte. Non è più il loro.

 

 

 

Caro Manuel, ti scrivo

7 aprile 2014

Caro Manuel Voulaz,
mi rivolgo a te perchè presumibilmente sarai il più giovane candidato “valdostano” alle europee. Poi il sistema con cui sei stato designato ti ha reso oggetto di pesanti riserve, già prima che inizi la gara. Tu però non scoraggiarti eh? Ti faccio l’elenco delle cose che mi aspetto dalla tua generazione: ragazzi portateci in Europa, portateci in Italia, portateci in Piemonte.
Prima richiesta: voglio un treno veloce Torino-Aosta ( meglio Caselle-Torino-Aosta-Courmauyeur ) che porti i turisti in 40 minuti dall’aereoporto (serio, come Caselle, non immaginario come quello di Aosta…) alla città.
Ai peracottari localisti che ci governano (e ai timidissimi albergatori valdostani, cautissimi verso l’Esecutivo…) ci sono voluti 30 anni per capire che la velocità di trasferimento tra vettore volante e albergo è fondamentale per la scelta dell’utente. Consequenza: i trasporti (pubblici e su rotaia) non sono un corollario, ma il cuore del turismo moderno. Secondo: prendete contatto con la regione Piemonte, per l’ ovvia ragione che è l’unica interessata ad una linea Aosta-Torino, ovviamente da realizzare insieme. Okkio ai localisti anti-italiani alla Grimod: per ragioni ideologiche gli unionisti ti proporranno una ferrovia (finanziata dai baschi e dai catalani?) dalla tratta “federalista”: Arrasate-Agurain- Amorabieta-Extano, San Sebastian, Santa Coloma de Queralt , Esparreguera, Barceleona, Igualda, Chatillon- Aosta. (altro…)

Isola felice? NO, solo isola!

21 febbraio 2014

Riceviamo dal signor François Burgay e volentieri pubblichiamo.

Si diceva che la Valle d’Aosta fosse un’ “isola felice”… Sulla felicità nutro qualche dubbio, visto il tasso di suicidi tra i più alti in Italia (CNEL, 2007), sull’isola invece sono sicuro. Siamo irraggiungibili quasi come Tristan de Cunha, l’isola più remota del Pianeta. Dopo l’annuncio sui tagli operati da Trenitalia che saranno operativi dal 2 marzo, la Valle d’Aosta sarà letteralmente isolata dal resto del mondo. Come cambierà la mobilità degli studenti universitari, dei turisti e dei cittadini che usano il treno per i loro spostamenti? Attualmente le corse dei treni Aosta-Ivrea-Torino nei giorni feriali sono 17, dal 2 Marzo, stando alla tabella pubblicata sul sito aostasera.it, saranno appena 7 in partenza alle 5:16, 6:26, 7:26, 11:32, 13:38, 15:26 e 17:26. Un discorso analogo si può fare per i treni in partenza da Torino. Di fronte a questo taglio mastodontico l’Assessore Marguerettaz oltre a esibirsi nella sua parte preferita e cioè quella de “l’Indignato”, cosa fa? La Regione cosa pensa di fare? E’ stato immaginato “un piano B”? Me lo auguro anche perché mi viene difficile credere che questa decisione di riorganizzare il servizio sia stata presa dall’oggi al domani. Detto questo, non che le cose per il trasporto su gomma vadano meglio: gli autobus urbani sono stati drasticamente ridotti (mettendo a rischio licenziamento 15 lavoratori Svap) e il destino di quelli extra-urbani pare non essere molto differente. La politica regionale è quindi chiara: il trasporto pubblico non è degno di investimenti. Meglio spostarsi in auto, inquinare, creare intasamenti e traffico. Quando a Tallinn, capitale dell’Estonia di 400.000 abitanti, garantiscono i mezzi pubblici gratuiti ai residenti nell’ottica di politiche “antismog”, in Valle d’Aosta li si cancella. Ciò che manca non sono quindi le strategie o le possibilità. Ciò che manca è, forse, il cervello…

Lascia o raddoppia?

9 ottobre 2013

Sui trasporti paghiamo il prezzo di una politica che mai si è impegnata per il lungo periodo, lo avesse fatto vent’anni fa oggi avremmo una nuova linea elettrificata ed efficente. Pensare oggi all’elettrificazione significa condannare i pendolari a una vita intera di disagi e fatiche aggiuntive oltre a quelle lavorative. Perché per migliorare realmente il servizio elettrificare non basta occorre rifare interamente la linea che vuol dire scavare gallerie, raddoppiare i binari, ripensare le stazioni ecc ecc, un lavoro immane che chiede palate di milioni di euro e tempo. Certo, anche la soluzione dei treni bimodali fa rabbrividire: 50 milioni per non scendere dal treno a Ivrea. Riprendo la frase detta dal ministro Di Pietro nel 2006 che l’assessore ai Trasporti, Marguerettaz, ha ripreso in Consiglio ieri: “Non buttate via i soldi prima rifate la linea”. 50 milioni sono sinceramente troppi per una soluzione a breve termine che non inciderà molto sul risparmio temporale. Mi chiedo allora se per alleviare il grande disagio dei lavoratori non sarebbe stato più facile, economico e comodo prevedere per loro un servizio apposito su gomma e iniziare seriamente e finalmente ad avviare le procedure per una futura elettrificazione che peraltro non viene esclusa.

Dieci minuti!

7 settembre 2013

Non c’è verso, il buon senso sembra non trovare il terreno adatto per attecchire in Valle d’Aosta. Saranno spesi 50 milioni di euro per l’acquisto dei treni bimodali, ma la linea ferroviaria rimarrà quella che è. Come acquistare una Porsche e lasciare i buchi nella strada. Infatti se ci sarà una riduzione di tempo questa non supererà i dieci minuti: fondamentali! Insomma nei fatti la situazione rimarrà sostanzialmente la stessa, certo non avremo più la scocciatura di dover scendere a Ivrea, ma questa comodità costerà carissima! Rimodernare la linea e renderla elettrica no? Troppo complicato.

La solita matrioska?

5 gennaio 2013

Circola in città, leggera come un refolo di vento, una notizia che potrebbe dare molte spiegazioni sul perché in Valle d’Aosta non c’è mai stata una politica del trasporto su rotaia. La chiacchiera è lieve perché al momento non è altro che suono che si propaga con toni gravi data la grande dimensione dell’oggetto. Potrebbe diventare più pesante, ma questo dipenderebbe solo dalla volontà di aprire delle indagini. La brezza popolare racconta di un progettato distributore di benzina di cui, si dice, alcuni importanti politici locali sarebbero soci occulti. Sembrerebbe il caratteristico insieme di bambole russe: una dentro l’altra fino quasi a scomparire. Se la voce che bisbiglia nei corridoi, nei bar, nelle strade fosse vera, spiegherebbe il perché una ferrovia funzionale per Torino e una metropolitana leggera per i paesi dell’alta valle, non hanno mai interessato la politica in fatto di trasporto pubblico: poco redditizio. I nomi, al solito, si nasconderebbero sui conti esteri, ma questo giochetto potrebbe finire se le scatole antropomorfe non verranno più prodotte. Come? Eliminando, dal complesso gioco degli affari mischiati alla politica, i personaggi loschi che di quest’ultima hanno approfittato per arricchirsi. Niente più soldi pubblici, niente più potere a chi ha anche solo una macchiolina di caffé che perturba il biancore della sua anima. Per liberare la politica dagli interessi e riportarla alla sua vocazione di servizio per la comunità.

Nuovi orari nuovi problemi

4 dicembre 2012

Riceviamo dal signor Fabio Protasoni e volentieri pubblichiamo.

In questi giorni entra in vigore il nuovo orario ferroviario. Trenitalia ha riorganizzato pesantemente il trasporto pubblico ferroviario cadenzando alcuni orari e razionalizzando l’offerta senza operare i tagli che erano stati annunciati a Settembre. Bene. Il risultato però sembra, ancora una volta, ispirato ad una idea burocratica del servizio anziché alle esigenze dei pendolari. I nuovi orari produrranno disagi e problemi a molti lavoratori. In particolare vorrei far presente la situazione di molti pendolari che da Aosta scendono a lavorare nella bassa valle e che incontro quotidianamente con il treno del mattino che mi porta a Torino. In sostanza, per loro rientrare a casa sarà un problema. Infatti, il nuovo orario, provoca un buco di un’ora e mezza, dalle 16,07 fino alle 17,42, in cui non ci sono treni in partenza da Ivrea, Pont-Saint-Martin, Hone e Verrès. I lavoratori di una delle maggiori aree produttive della Valle d’Aosta che entrano al lavoro alle 8-8,30 e che terminano il loro orario verso le 17 (o anche prima) si trovano così bloccati tre quarti d’ora e più. Non si tratta di 4 gatti ma di decine di pendolari. I Pendolari Stanchi hanno già fatto presente il problema, insieme a molti altri, ma senza che siano state date garanzie.  Un sostegno da parte della stampa, delle istituzioni e dell’opinione pubblica potrebbe convincere Trenitalia a risolvere il problema.

Domandina facile facile

2 novembre 2012

I documenti – ha affermato il presidente della commissione Empereur – evidenziano che la tratta Ivrea-Aosta negli anni non è mai stata interessata da significativi interventi di miglioramento per cui è rimasta come in origine una linea di carattere interregionale. Al contrario, la tratta Chivasso-Ivrea ha beneficiato di consistenti finanziamenti da parte dello Stato che ha realizzato l’elettrificazione della linea”. (aostasera.it). Chissà come mai la tratta Chivasso-Ivrea ha avuto finanziamenti dallo Stato e la tratta Ivrea-Aosta no. Forse i nostri amministratori erano tutti concentrati sulla Aosta-Martigny?