Posted tagged ‘Vallone di Comboé’
18 novembre 2011
Che si sappia in giro che la nostra bella Valle si sta trasformando a causa di innumerevoli interessi. Attila non è ancora smontato da cavallo e dove passa lui, si sa, l’erba non cresce più. Il Fatto Quotidiano ha dedicato un articolo sul vallone di Comboé devastato da una strada .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/18/comboe-come-distrugge-legalmente-montagna-2/171330/
Categorie: Affari, Battaglia, Cultura morta, Degrado ambientale, Folclore valdostano, Mala politica, Vergogna
Tags: Fatto Quotidiano, Valle d'Aosta, Vallone di Comboé
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3 novembre 2011
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

Il vallone di Comboé come si presenta oggi.
Per anni ci siamo chiesti quale fosse la ragione reale di un progetto che sembrava non avere alcun significato economico. Anche le persone che partecipavano alle varie iniziative a sostegno della campagna (marce nel vallone, serate, ecc) ci chiedevano: ma che vogliono fare? Più volte abbiamo pubblicamente girato la domanda ai diretti interessati (Comune di Charvensod e Amministrazione Regionale). Le risposte, che ci sono sempre sembrate insufficienti, erano: per ristrutturare gli alpeggi diroccati e rendere più agevole la vita del conduttore in quello attualmente attivo. Tutti risultati ottenibili in altro modo: per esempio utilizzando l’elicottero per il trasporto dei materiali per le ristrutturazioni e costruendo una monorotaia e una breve pista per agevolare il conduttore. Ma perché una strada costosa, pericolosa ed impattante? In breve, sono arrivate le ruspe per realizzare un cosiddetto “miglioramento fondiario”. La zona umida nella parte inferiore del vallone è stata interamente prosciugata, la cotica erbosa asportata e la terra spianata e pareggiata dalle ruspe. Il torrente Comboé nella parte superiore del vallone è attualmente secco, così come il laghetto che si trova nei pressi dell’alpeggio oggi attivo. Sappiamo che le acque torneranno a scorrere, ma sappiamo anche che una torbiera non esisterà più. Al suo posto vedremo l’irrigazione a pioggia e una vegetazione diversa da quella autoctona.
Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta considera deplorevoli interventi siffatti in un’area di alta montagna, ma li ritiene gravissimi quando, come in questo caso, vanno a modificare profondamente gli habitat di un’area protetta. Il Vallone di Comboé, infatti, è compreso nella Zona di Protezione Speciale Mont Avic-Monte Emilius. Ci chiediamo, se sia questo il modo in cui la Regione intende tutelare e valorizzare le nostre bellezze naturali.
Categorie: Acqua, Agricoltura di montagna, Ambiente, Battaglia, Bellezza, Degrado ambientale, Mala Amministrazione, Natura Morta
Tags: Comune di Charvensod, Legambiente, Monte Avic, Valle d'Aosta, Vallone di Comboé
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30 agosto 2011
Possibile che sia così ingenuo Ennio Subet? Possibile che il sindaco di Charvensod non sappia che là dove c’è strada ci sono, inevitabilmente, anche le auto (per cosa si fa la strada)? Il lavori della sterrata nel vallone di Comboé non sono ancora ultimati che già, lo scorso sabato, l’alpeggio si è trasformato in sosta per una decina di vetture. Gli amici dell’allevatore si sono riuniti a far festa, fregandosene delle regole imposte che dovrebbero vietare il transito agli estranei e cioè a tutti coloro che con l’attività dell’alpeggio non c’entrano un tubo. Sappiamo fin troppo bene come vanno a finire queste cose: metteranno una sbarra per vietare l’accesso e poi distribuiranno permessi a questo e a quello per consentirlo. Lo sapevano bene quelli dell’associazione “Amici del vallone di Comboé” che, se si fosse costruita una strada nulla avrebbe fermato le auto e il conseguente degrado ambientale. La sensibilità verso la montagna e la sua salvaguardia tocca poco il cuore dei valdostani, più portati verso le ruspe, le centraline e a tutto ciò che stupidamente chiamano “sviluppo”.
Categorie: Agricoltura di montagna, Ambiente, Battibecco, Degrado ambientale, Degrado morale, Mala Amministrazione, Mala politica, Uomini politici
Tags: Charvensod, Ennio Subet, Valle d'Aosta, Vallone di Comboé
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18 ottobre 2010
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
Legambiente, dopo la lunga battaglia legale sulla strada di Comboé, ha accettato la sentenza del Consiglio di Stato e si è affidata al rispetto delle prescrizioni imposte a suo tempo dagli uffici regionali per la Valutazione Ambientale nell’effettuazione dei lavori. Purtroppo, alla luce di un sopralluogo da noi effettuato nei giorni scorsi e di un servizio mandato in onda da Rai3 regionale, (con tanto di intervista al sindaco Subet molto soddisfatto per la dinamica del cantiere) si evince che quasi tutte le imposizioni sono state disattese. Le piante tagliate sono anche di grosso fusto, i tronchi non sono stati prontamente rimossi (ci troviamo in un ambiente a grave fragilità idrogeologica), i mezzi usati per movimentare la terra sono di grosse dimensioni, il lavoro non è stato affrontato a lotti ma in soluzione unica, non sono stati preservati i tratti di sentiero non interessati dalla pista. Per questo motivo Legambiente Valle d’Aosta ha presentato in settimana un esposto al Corpo Forestale. Temiamo a questo punto che anche l’ultima prescrizione, l’apposizione di una sbarra chiusa all’inizio della strada, seguirà la stessa sorte di quelle citate. Con buona pace degli amanti del Vallone.
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Categorie: Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Lettera, Mafia di montagna, Mala Amministrazione, Mala Educazione, Montagna, Natura Morta, Speculazione, Stupidità, Uomini politici
Tags: Corpo Forestale, Ennio Subet, Esposto, Legambiente, Vallone di Comboé
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24 settembre 2010
Riceviamo dal signor Mario Badino e volentieri pubblichiamo.
Negli ultimi anni, noi cittadini riuniti negli «Amici del Vallone di Comboé», insieme alle sezioni locali di Legambiente e WWF, agli amici dei valloni di Alleigne e San Grato e altri, abbiamo combattuto una battaglia per la tutela di questo angolo ancora incontaminato di montagna, minacciato dal progetto del comune di Charvensod di costruire una strada poderale per raggiungere l’unico alpeggio presente: una “trattorabile” che permetterà ai conduttori di raggiungere più velocemente l’alpe… nei due soli mesi dell’anno durante i quali il bestiame si troverà sul posto! Negli anni, abbiamo cercato più volte il dialogo con l’amministrazione comunale, opponendo al progetto non un semplice no, ma un’alternativa meno impattante, la monorotaia leggera, un mezzo già utilizzato con soddisfazione in altre località della Valle. La controparte ha preferito restare sulle proprie posizioni: aggredire un gradino glaciale esposto alla frana della Becca di Nona con una strada a tornanti. La strada di Comboé, questo è il succo della questione, è uno sfregio alla natura, che danneggia le possibilità turistiche del comune, togliendo agli abitanti di Charvensod la possibilità di sviluppo futuro di un paesaggio unico e non sembra che i “vantaggi” che deriveranno alla collettività possano compensare la spesa (2 miloni e mezzo, 500 mila dei quali a carico del comune, il resto a carico della Regione) né la devastazione ambientale. Già, perché i lavori, nel silenzio di tutti (forse anche nostro, colpevolmente) sono effettivamente iniziati e la sconfitta è ormai quasi definitiva, perché quando le ruspe spianano il terreno e i primi alberi sono sradicati, l’ambiente risulta compromesso senza possibilità di fare marcia indietro.
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Categorie: Battaglia, Critica, Degrado ambientale, Degrado morale, Mala Amministrazione, Montagna, Natura Morta, Requiem, Turismo
Tags: Alpeggio, Becca di Nona, Charvensod, Legambiente, Valle d'Aosta, Vallone di Comboé
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