Posted tagged ‘Università Valle d’Aosta’

Studenti contro i tagli

20 febbraio 2014

Riceviamo dal gruppo “Studenti universitari contro i tagli” e volentieri pubblichiamo.

Come gruppo “Studenti Universitari contro i tagli” vorremmo portare all’attenzione quello che sta succedendo nel campo dell’Istruzione valdostana. Il nostro movimento è nato nel mese di dicembre 2013, quando abbiamo iniziato a sentire voci circa probabili tagli per l’anno 2014 a borse di studio e contributi alloggio per gli studenti universitari valdostani. Abbiamo deciso dunque di incontrarci per fare il punto sulla situazione e chiedere un incontro con gli assessori Farcoz e Marguerettaz per avere chiarimenti. Dopo svariate richieste, l’incontro è avvenuto l’11 di gennaio. Ci sono state proposte le “rimodulazioni” delle borse di studio, effettuate in base a meritocrazia e capacità economiche di ciascuna famiglia. Dai nostri precedenti incontri risultava però, dati alla mano, che i tagli all’istruzione erano reali ed INGENTI. Per quanto riguarda il diritto allo studio universitario parliamo di 330mila euro in meno, rispetto al 2013 per quanto riguarda le borse di studio; e di 275mila euro in meno, per quanto riguarda i contributi alloggio. Le fasce contributive sono solo due, e non fanno nessuna distinzione tra chi ha un ISEE del valore di 20.500,01 euro e chi invece raggiunge il tetto massimo di 40.500 euro. Non solo, anche l’Assessorato Trasporti nega di aver effettuato dei tagli, nonostante le risorse previste siano calate da 650.000 euro a 300.000 euro. Dopo aver negato i tagli, si sono uniti al coro dell’Assessore due altri protagonisti: è dell’ultima ora il comunicato di Yuri Cardia, rappresentante dell’Università della Valle d’Aosta che nega anch’esso i tagli (“A riguardo sono state espresse molteplici considerazioni, la maggior parte delle quali sono infondate “) e un fantomatico C.U.V., che si dichiara apartitico e nato in funzione dei diritti allo studio di tutti ma che pare abbia incontrato Farcoz ieri, 14 febbraio, per “approfondire alcune tematiche studentesche”, senza aver pubblicizzato l’evento né chiamato in causa nessuno studente universitario. Ora, siccome ci sentiamo un po’ presi in giro, ci chiediamo un paio di cose:1) Chi ha creato veramente il C.U.V.? Perché non ha coinvolto nessuno nell’ultimo incontro. 2) Perché si devono negare i tagli allo studio in funzione di una finta logica meritocratica? Come a dire, ora che non ci sono i soldi cerchiamo di premiare chi ha bisogno e chi è più bravo. Quindi prima i soldi venivano sperperati? Cosa ne pensa l’opinione pubblica valdostana? E soprattutto, è giusto che, a fronte delle enormi sperequazioni di denaro pubblico, alla nostra richiesta di spiegazioni venga negata persino l’evidenza?

Asso pigliatutto!

12 febbraio 2013

E’ passato sotto silenzio un gustoso fatterello che ha avuto come protagonista il prof. Fabrizio Cassella, rettore magnifico della magnifica università valdostana. Il prof., ormai in Valle da alcuni anni, ha consegnato a persona di sua fiducia alcune intelligenti considerazioni sulla struttura di potere valdostana. Trovandole immediatamente pubblicizzate via tweet, le ha perfezionate davanti ai taccuini di accorti e solleciti colleghi giornalisti. Più che considerazioni, forti perplessità: in un posto civile qual Torino, patria del prof, degne persino di un “poffarbacco”, di un “ohibò”… Qui in Valle invece, realtà etnico-tribale dove finora mai giunse il concetto di “separazione dei poteri”, nessuno  ha mai obbiettato un belìn di nada in proposito. La  prima: non è normale che gli indirizzi e le strategie didattico-culturali dell’Università non vengano decise dal Senato accademico, ma dal Presidente della Giunta nella sua qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione. La seconda: qui il Rettore non è un decision-maker, ossia non conta una mazza. La terza (libera aggiunta mia…): non è normale che il presidente della Fondazione Forte di Bard sia il Presidente della Giunta. Il quale, oltre a determinarne le iniziative culturali con tipica bulimia berluskonista, si esibisce anche come presentatore dei medesimi. Insomma la cultura, secondo il Magnifico Rettore, nella regione dell’autonomia dovrebbe essere autonoma dall’Esecutivo. Pensiero sconvolgente! Non è escluso che la nuova Union (rafforzata dalle tematiche progressiste di recente nascita…), nella imminente Terza Repubblica esiga che lo statuto  localista comprenda, oltre a quella di Prefetto, anche la carica di Vescovo per il Presidente della regione autonoma … (roberto mancini).

Psicologi come noccioline

26 novembre 2009

E’ vero che in montagna è più facile essere “suonati” che altrove, soprattutto là dove non batte il sole e il cielo è ridotto a una striscia, ma di sfornare decine di psicologi ogni anno non abbiamo più bisogno: come per le auto ne possediamo in media più di una a testa, tanto che possiamo permetterci di curare anche la depressione dei nostri gatti. L’inutilità del corso di specializzazione della facoltà di Psicologia è stata rilevata anche dal Consiglio dell’Università della Valle d’Aosta,  che l’ha finalmente soppresso. Con cosa lo rimpiazzeranno? Perché per riempire la futura Cittadella universitaria qualche corso dovrà pur esserci.

La repubblica delle Fontine

27 ottobre 2009
la gente si lamenta che i politici non vanno mai in pensione, ma io sono un tecnico!

La gente si lamenta che i politici non vanno mai in pensione, ma io sono un tecnico!

Ma quanti anni ha Milanesio? Ero piccola piccola che già fungeva da testimone nei matrimoni dei calabresi e adesso me lo ritrovo eletto “super manager” nella riconversione della Caserma Testafochi: ma cos’ha di speciale questo Milanesio? I calzoni color m… portafortuna? Rollandin giustifica così la sua nomina: “La scelta di Milanesio è stata fatta in base alle sue conoscenze e alle sue capacità organizzative e soprattutto perché dovrà svolgere un ruolo di raccordo tra le macchine burocratiche del Comune e della Regione, che per i suoi trascorsi politici conosce bene. Non mi risulta che Bruno Milanesio abbia subito procedimenti giudiziari per reati urbanistici ed edilizi». A noi invece risulta che Milanesio finì in carcere (un anno, un mese e sedici giorni di detenzione preventiva) per alcune vicende edilizie legate alle lottizzazioni abusive di Pila (1974). Per Leonardo La Torre si tratta di nuovo ossigeno per il capoluogo: NUOVO OSSIGENO!? A noi invece sembra (e qui rubiamo le parole dette dall’interessato) una flatulenza da cattiva digestione politica. Alle proteste degli indignati Milanesio risponde che la loro è disperazione politica e assenza propositiva. Che si tratti di disperazione gli diamo atto: avercelo ancora tra i piedi, invece di saperlo ai Caraibi è veramente disperante! Sull’assenza propositiva ci facciamo una grassa risata! La sua nomina dimostra, oltre a tutto il resto che è già stato ampiamente scritto, l’assoluta assenza di nuove proposte, magari competenti e professionali!

La scienza della stupidità

23 febbraio 2009
... vai via via via...

... vai via via via...

Certo è che il Rettore dell’Università della Valle d’Aosta è un tipo assai suscettibile. Pietro Passerin d’Entrèves mal sopporta qualsiasi tipo di critica, soprattutto quella che riguarda i numeri. Secondo un calcolo nazionale che vede un calo di iscrizioni in tutta la Penisola, anche nell’università valdostana il malessere verso una laurea senza sbocchi si fa sentire eccome. Una volta laureati tutti i dipendenti regionali e comunali e una volta che l’ultimo psicologo si troverà a preparare un coctail dietro il bancone di un bar, chi si iscriverà più in questo Ateneo del piffero? La casalinga di Voghera? Sì perché nemmeno l’immigrato è così stolto da iscriversi a Scienze della Formazione o a Psicologia: se barista deve diventare tanto vale farlo subito no? Che la cultura non si costruisce nel chiuso di una stanzetta pittata di beige. Nonostante la stupidità imperante nella scelta dei corsi, si sta avviando il mega progetto del campus universitario: le iscrizioni scendono e gli appalti salgono. Una procedura perfettamente coerente con la gestione sprecona delle risorse. Il chissenefrega di quello-che-succederà-dopo è la linea di sviluppo locale. Non accenno agli esempi perché sono troppi e noti. Settemilioni e mezzo di euro ci costa questa Università dove gli iscritti sono 1297 di cui 1038 valdostani. Quanti di questi arriveranno al traguardo considerato che, come numero di laureati, siamo negli ultimi posti della classifica nazionale? Ha ragione il Passerin d’Entrèves: i calcoli non tornano.